Alzare gli occhi al cielo per monitorare ecosistemi e scoprire dove sono distribuite le diverse specie, anche in zone difficilmente accessibili, per cui è molto difficile reperire dati. E vedere come si muovono e come cambiano nel tempo. Un’immagine poetica, suggestiva, ma non per questo meno reale. Perché le nuvole rivelano informazioni importanti su pioggia, luce del sole, temperatura delle superfici e perfino sul tasso di umidità delle foglie, condizioni che determinano dove piante e animali possono sopravvivere. E si sono rivelate preziose nello studio dell’ambiente in tutta la sua varietà. La ricerca è stata pubblicata ed è stata condotta dall’università di Yale. Analizzando quindici anni di dati catturati dai satelliti della Nasa Terra e Acqua, in orbita intorno alla Terra per studiarla, gli scienziati hanno messo a punto un enorme database: due scatti al giorno, dal 2000 al 2014, che immortalano le nuvole su ogni porzione della Terra.Le nuvole hanno quindi guidato i ricercatori nel prevedere dove vivono diverse specie, animali e piante con una precisione spaziale senza precedenti. Rivelandosi un aiuto importante, che potrebbe schiudere prospettive interessanti per le specie più minacciate, spesso difficili da localizzare.
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Non leggete gli ingredienti su quell’ etichetta!
L’acqua sembra pulita, ma l’etichetta fa decisamente impressione: “Ingredienti: acqua, materia, fecale, carta igienica, capelli, garze, grassi, succhi gastrici, cioccolato, urine, olii per il corpo, cellule morte, additivi chimici industriali alluminio, rame, zinco, piombo, cromo, nickel, molibdeno, selenio, arsenico d’argento, mercurio, ammoniaca, terra, sapone da lavanderia, sapone da bagno, crema da barba, sudore, saliva, sale, zucchero. Non ci sono coloranti o conservanti artificiali. La combinazione può variare in base al periodo dall’anno”. La bottiglietta viene dall’ente che gestisce le fogne di Syracuse, nello Utah, ed ha lo scopo di informare i visitatori ed i cittadini sia dell’attività di depurazione, ma anche di far riflettere sull’impatto dell’uomo sull’ambiente. Anche perché, evidenzia Kevin Cowan, dirigente dell’ente, è possibile che un giorno non lontano si debba riciclare l’acqua delle fogne per ottenere acqua potabile.
Le sculture della terra
Spiral Jetty è una scultura in terra costruita nell’aprile 1970 che è considerata l’opera centrale dello scultore americano Robert Smithson. Costruito sulla sponda nord-orientale del grande lago di sale vicino a Rozel Point in Utah interamente di fango, cristalli di sale, rocce di basalto e acqua, il molo a spirale forma un muro di 460 m Bobina in senso antiorario che sporgeva dalla riva del lago. Il livello dell’acqua del lago varia con precipitazione nelle montagne che circondano l’area, rivelando il molo in tempi di siccità e sommersa durante i periodi di precipitazione normale. I landartisti intervenivano direttamente sul paesaggio rendendolo non solo il protagonista principale dell’opera, ma usando i suoi elementi costituivi sabbia, terra, acqua, arbusti, tronchi di legno, sassi per dare forma al loro progetto artistico. La Land Art agiva modificando spesso, e in certi casi per sempre, la morfologia del luogo scelto per la realizzazione della creazione artistica. Originariamente roccia di basalto nero contro acqua ruddy, Spiral Jetty è ora largamente bianco contro rosa a causa di incrostazione di sale.
La mente è come il mare
Il mare, infinito, multicolore, colmo di vita, uguale alla nostra mente. Il mare, in continuo dinamismo, calmo, arrabbiato, tranquillo, arrogante. Anche la mente. Il mare sta in uno spazio finito, ma in base ai cambiamenti ambientali ha una capacità di riorganizzazione pressoché infinita, e così anche la mente. Quando il mare è agitato, sta cercando di ristabilire un equilibrio con se stesso, in quanto preda di una perturbazione o interna una corrente o esterna un cambiamento di pressione atmosferica che genera il vento ed agita il mare. Anche la mente quando si agita, è in preda a dei cambiamenti, o interiori o dell’ambiente esterno ad essa. Per questo l’agitazione mentale non va soltanto calmata, ma compresa ed ascoltata, per consentire alla mente di ristabilire un nuovo equilibrio con se stessa. Possiamo curiosare all’interno del mare, così come all’interno della mente, possiamo restare in superficie così come possiamo scegliere di andare sempre più in profondità e, sia nel mare che nella mente, ci accorgiamo che più andiamo in profondità, più scopriamo paesaggi nuovi, affascinanti, meravigliosi. Tuttavia, più decidiamo di scendere in profondità, più dobbiamo essere attrezzati per farlo, magari non da soli e non troppo in fretta. Scendere nelle profondità del mare è un viaggio che va gustato e contemplato con grande rispetto per questo elemento, senza fretta e senza paura, con attenzione alla cura di sé. Così, prendendo tutte le precauzioni, ciò che si riesce a scoprire risulta strabiliante, forse impensabile per chi non ha mai fatto un viaggio del genere. Anche per l’esplorazione delle profondità della propria mente il viaggio è simile. Inizialmente, si deve imparare a galleggiare, pian piano si impara a lasciare gli ormeggi ed allontanarsi dal porto sicuro, ovvero da talune abitudini della nostra vita che, seppur fastidiose rappresentano il certo, il già noto, la comodità di sapere che le certezze ci danno sicurezza, anche se talvolta amara. Il viaggio dentro noi stessi ci pone di fonte alla scommessa di affrontare il piacere e, allo stesso tempo, la paura del distacco, del nuovo, della bellezza di qualcosa di mai percepito prima nella nostra interiorità e nella vita. Allora, più si naviga verso la propria interiorità, più si consente alla vita di aprirsi a nuove esperienze, nuove emozioni, nuove relazioni. Chi esplora il mare prova la strana sensazione di entrare in un universo dove non ci sono più le semplici tre dimensioni in cui si è abituati ad orientarsi nella terraferma. Nelle profondità del mare lo spazio è multidimensionale, come nelle profondità della mente, dove diventa possibile abbandonare la linearità delle abitudini e dei vincoli quotidiani ed aprirsi , alla luce interiore, vera strada , per la nostra felicità.
Frutta e verdura di stagione
L’estate ormai è alle porte, sta arrivando il periodo giusto per iniziare ad acquistare la frutta tipica dell’estate: meloni e pesche, soprattutto. Anche se gli indiscussi protagonisti del mese sono loro: le fragole e le ciliegie. Giugno, come maggio, è il periodo delle fragole, che arrivano sui banchi dei supermercati soprattutto dalle regioni del Sud Italia. A maggio abbiamo assaggiato le prime ciliegie, ma è a giugno che possiamo trovare cesti di duroni di Vignola. Via libera ai primi meloni, anche se occorre fare attenzione perché si possono trovare frutti ancora poco maturi e privi della loro tipica dolcezza. Per scegliere quello giusto occorre premere le due estremità: il melone non deve essere né troppo duro, né troppo molle Se è ancora troppo acerbo, si può conservare ancora per qualche giorno fuori dal frigo per farlo maturare, per poi servirlo su un vassoio accompagnato da gustosissime fette sottili di prosciutto. Per il cocomero è ancora un po’ presto, ma con un po’ di attenzione si possono già trovare angurie dolcissime. Per riconoscere quelle migliori occorre controllare che la buccia sia di colore verde intenso, mentre il punto in cui toccava terra deve essere color giallo crema.Vale anche il metodo dei “colpetti”: un rumore “sordo” indica un frutto maturo. Inizia anche il periodo delle pesche. Alla fine del mese sarà anche il turno delle albicocche. Tra i frutti di bosco, a giugno inizia anche il periodo dei lamponi, del ribes e delle fragoline di bosco che potrete raccogliere dotandovi di un cestino e recandovi a fare una salutare passeggiata E la verdura? Giugno è invece il periodo giusto per le fave, da accompagnare a gustosissimi formaggi stagionati e freschi. Sempre più spesso si potranno trovare pomodori di qualità, che accompagneranno insalate e saranno la base perfetta per un ottima caprese, con l’arrivo dei peperoni, finalmente si avrà a disposizione il classico “tridente” dell’estate: zucchine, melanzane e appunto peperoni. Con la possibilità di assaporare anche gli ottimi fiori di zucca, magari fritti accompagnati da carne e/o verdure per una serata food- fried da consumare insieme a parenti e amici in giardino
La giornata della terra l’Earth Day
Anche quest’anno oggi 22 Aprile si celebra l’Earth Day, la Giornata della Terra. Si tratta di una data molto importante, nata per sostenere la formazione di una nuova coscienza ambientale e la salvaguardia del pianeta Terra. Quali consigli utili per utilizzare al meglio le risorse a nostra disposizione e non da ultimi anche i nostri amati smartphone e tablet che fanno parte della nostra vita quotidiana. L’appuntamento è doveroso per porre grande attenzione ai temi della sostenibilità: tutto per evitare lo spreco in un mondo, che lo ricordo, ci ospita e che dobbiamo preservare nel miglior modo possibile per le generazioni future.Come prima cosa, il risparmio energetico passa certamente per l’illuminazione. In casa, in ufficio o in qualunque altro luogo passiamo gran parte del nostro tempo, meglio assicurarsi di utilizzare sempre lampadine a basso risparmio energetico. La raccolta differenziata è un altro elemento importante, dividere in cestini diversi gli scarti dei materiali e dei cibi dando allo stesso tempo, un occhio ai propri consumi, anche in in riferimento a riscaldamento e raffrescamento. Termosifoni e condizionatori devono ricreare un clima abitativo gradevole e non eccessivo, ne va dei propri consumi ma anche della propria salute, ricordiamocelo, visto che in questo modo si eviteranno sbalzi repentini poco salutari. Meglio preferire la doccia al bagno in vasca, utilizzare riduttori di flusso per i principali rubinetti di casa e sempre lavatrice e lavastoviglie a pieno carico, oltre a recuperare magari l’acqua non più pulita per innaffiare le piante sul balcone e in giardino.
L’ora della terra stasera alle 20:30
Earth Hour (Ora della Terra) è la grande mobilitazione globale del WWF che, partendo dal gesto simbolico di spegnere le luci per un’ora, unisce cittadini, istituzioni e imprese in una comune volontà di dare al mondo un futuro sostenibile e vincere la sfida del cambiamento climatico. È la dimostrazione che insieme si può fare una grande differenza. Dalla prima edizione del 2007, che ha coinvolto la sola città di Sidney, la grande ola di buio si è rapidamente propagata in ogni angolo del Pianeta, lasciando al buio piazze, strade e monumenti simbolo come il Colosseo, Piazza Navona, il Cristo Redentore di Rio, la Torre Eiffel, Il Ponte sul Bosforo e tanti altri luoghi simbolo, per manifestare insieme contro i cambiamenti climatici. E in Italia? Quest’anno sono oltre 400 i comuni coinvolti: centinaia di palazzi istituzionali, edifici e monumenti verranno spenti per un’ora per ricordare a tutti che quella contro i cambiamenti climatici è una battaglia che non possiamo permetterci di perdere! A Roma ci sarà l’evento principale sarà al museo delle Arti, ma in quello stesso momento, altri monumenti iconici del nostro Paese verranno spenti Sempre a Roma, a luci spente per il pianeta, ci saranno anche il Colosseo e la Basilica di San Pietro. In Toscana a Firenze al Piazzale Michelangelo, ore 20,30, sarà allestito un Osservatorio della volta celeste condotto dagli astronomi di Arcetri che, in collaborazione con l’Associazione Astronomica Amici di Arcetri, metteranno a disposizione dei visitatori i loro telescopi. Sempre al piazzale sono in programma una Milonga a lume di candela in collaborazione con la scuola di ballo Passion de Tango e un Punto di ristoro equosolidale in collaborazione con Il Villaggio dei Popoli e Altromercato Le giovani e le future generazioni hanno il diritto di ricevere in eredità un mondo pieno di vita e che non sia condannato a cambiamenti climatici catastrofici.
Evviva è arrivata la primavera !!
L’Equinozio di Primavera è arrivato e la primavera è astronomicamente iniziata. È uno degli eventi astronomici meno rari (avviene due volte all’anno), ma è sempre uno spettacolo e un piacere. Ieri alle 11.29 del mattino il Sole ha determinato l’equinozio di primavera, ovvero, il Sole ha attraversato, passando dall’emisfero australe a quello boreale. Questo momento non è fisso sul calendario, ma cambia perché ovviamente il calendario non riesce a misurare con perfezione il moto della Terra attorno al Sole (per questo ci sono gli anni bisestili). Fino al 2102 l’equinozio di primavera sarà sempre il 20 o qualche volta il 19. Il 21 marzo, invece, è la data ufficiale e convenzionale con cui inizia la primavera, e la primavera è tempo di grandi risvegli… e di grande pigrizia. L’amaca ne diviene subito icona. Sapevate che la sua invenzione è dovuta addirittura a Cristoforo Colombo? In questo modo scongiurò la pericolosa abitudine dei marinai di dormire per terra…..
La terra ha delle sorelle
Ormai la Nasa ci ha preso gusto. Prima di annunciare l’ennesima scoperta lascia tutti con il fiato sospeso per almeno qualche giorno. Lo fece l’anno scorso prima di rivelare il ritrovamento di esopianeti nel sistema stellare di Proxima Centauri e lo replica in questi giorni con un nuovo episodio.E’ un giallo, infatti, l’ultima scoperta avvenuta al di fuori del nostro Sistema Solare. Di cosa si tratta? Cos’altro hanno individuato i ricercatori dell’ente spaziale americano? Oggi abbiamo qualche informazione più concreta, immaginate un lontano “cugino” del nostro Sistema Solare, popolato da pianeti grandi più o meno come la nostra Terra. Alcuni di questi mondi alieni potrebbero persino ospitare forme di vita, magari così evolute da viaggiare da un pianeta all’altro a bordo di sofisticate navette spaziali. Un’ambientazione che sembra essere uscita da un autore di film di fantascienza. Ma ancora una volta la realtà supera la fantasia, e rende reali anche gli scenari più futuristici, perché, alieni e navicelle a parte, questo sistema planetario esiste davvero, e si trova a meno di 40 anni luce da noi. Trappist-1, una stella nana rossa nella costellazione dell’Acquario, ha infatti un corteo di ben sette pianeti simili alla Terra. Un risultato attesissimo da giorni dopo l’annuncio della Nasa di una imminente conferenza stampa sui pianeti extrasolari
Il cibo che mettiamo sulla tavola deve nutrire noi e la nostra Terra
Agricoltura biologica, prevenzione dei tumori, equa ripartizione del reddito tra produttori e rivenditori, rispetto delle comunità locali, kilometro zero, conservazione della tradizione, carbon e water footprint… sono solo alcune delle tematiche sempre più presenti nella vita di ognuno di noi quando ci rechiamo a fare la spesa. E sono tutti argomenti legati ad un modo logico di alimentarsi, di fare agricoltura e di distribuire i prodotti alimentari, nel rispetto delle persone e del Pianeta su cui viviamo. Per essere compratori attenti al Pianeta e alle persone che lo abitano, non è necessario cambiare drasticamente il proprio stile di vita, ma è sufficiente acquistare i cibi “giusti” e affinare le proprie abitudini alimentari I cibi ricchi di grassi, additivi e zuccheri raffinati, oltre a causare obesità e a creare dipendenza, non apportano le adeguate sostanze nutritive in termini di vitamine, minerali, fibre e proteine nobili. La prima regola dell’alimentazione sostenibile è dunque farsi del bene cibandosi di alimenti di qualità. I cibi più rappresentativi della dieta equilibrata e sostenibile sono i cereali integrali, la frutta e gli ortaggi di stagione, i legumi, i semi, le colorate spezie ed erbe aromatiche, l’olio extra vergine di oliva, pesce, uova, carne e latticini da allevamenti controllati Il web offre strumenti di vario genere consultabili per acquisire le informazioni essenziali all’adozione di atteggiamenti virtuosi a tavola. Stando un po’ più attenti faremo del bene a noi e al nostro pianeta