La Chelonia mydas meglio nota come Tartaruga Verde è una tartaruga marina, anzi è considerata la migliore nuotatrice tra le tartarughe d’acqua. Si differenzia delle altre tartarughe principalmente per il carapace che è caratterizzato da quattro coppie di scudi laterali e una placca prefrontale. Nel Mar di Coralli, a largo della costa nordorientale dell’Australia, il drone degli scienziati del Dipartimento di Scienza e Ambiente del Governo, ha filmato un evento naturale spettacolare. 64mila tartarughe verdi si sono mosse in mare per raggiungere la Raine Island, un banco di sabbia corallifera che si trova lungo la Grande Barriera corallina, a circa 600 km dal Cairns. Migliaia di esemplari, nella stagione della nidificazione, hanno nuotato per raggiungere l’isola dove vive la più grande colonia di tartarughe verdi del mondo.
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Capo Verde
Le isole di Capo Verde si trovano nel mezzo dell’Oceano Atlantico all’altezza del Senegal. E’ stato in occasione di un compleanno che con un gruppo di amici abbiamo deciso di recarci nell’isola di Sal per festeggiare. Quando ci si avvicina l’isola di Sal, sembra di atterrare su una perla di sabbia dorata in mezzo al turchese-blu dell’oceano. Il forte vento che soffia ha trasformato l’isola in un paradiso per surfisti. Per molti anni, l’isola era un centro di estrazione del sale, dalla quale ne deriva il nome, il sale estratto è quasi esclusivamente per uso locale.
A destinazione… con calma!
Il Turtle Taxi è un servizio creato dal Sanwa Kotsu Group per tutti coloro i quali hanno bisogno di un viaggio rilassante e senza fretta e prende proprio per questo il nome dalla tartaruga (turtle), animale lento per eccellenza. L’azienda giapponese ha fatto sì che, su un totale di 500 taxi, 10 hanno la possibilità di richiedere il servizio una volta a bordo ai tassisti, addestrati a guidare lentamente e accelerare e decelerare con dolcezza. Per concedersi questo servizio basta premere il pulsante slowly “piano, lentamente” e ci si potrà godere una musichetta rilassante, e bersi anche una tazza di tè L’iniziativa ha avuto molto successo tra anziani, donne incinte o con bambini piccoli, ma anche tra i turisti, che possono vedere la città con calma nell’attesa di giungere a destinazione. La società vorrebbe estendere il servizio Turtle Taxi anche a Tokyo, Kanagawa e Saitama, oltre ad applicarlo a tutti i suoi taxi.
L’Italia è sempre più veggy.
Il Rapporto Italia, ovvero la ‘fotografia’ del nostro Paese che ogni anni viene ha preso in considerazione, tra i vari aspetti, le scelte alimentari. Evidenziando che gli italiani vegetariani e vegani hanno toccato quota 7% della popolazione dai 18 anni in su. Un trend che vede in aumento i vegetariani rispetto al rapporto dello scorso anno, mentre si riducono i vegani. Per la precisione, il 6,2% degli italiani si dichiara vegetariano. Lo 0,9% invece si dichiara vegano, e tra di loro, troviamo anche chi segue tipi di alimentazione ancora più rigidi: crudisti Ovvero, si smette di essere vegani e si torna a contemplare i derivati animali nella dieta, continuando ad escludere la carne. Tra le motivazioni riscontrate, tra gli italiani vegetariani dicono di essere convinti si tratti di una scelta salutare. Mentre per il 20,5% la motivazione deriva dall’amore per gli animali. Gli italiani si confermano infatti amici degli animali: sono 3 su 10 oramai a possedere un animale domestico. Si tratta principalmente di cani seguiti da gatti Seguono uccelli, conigli, tartarughe e infine pesci. C’è tuttavia una leggera inflessione, dovuta al fatto che mantenere un animale è considerato un piccolo lusso. Ma torniamo agli italiani vegetariani. Un istituto di ricerca ha fatto un indagine su Trip Advisor, per calcolare quanti ristoranti tra quelli recensiti offrissero menu a base di piatti vegetariani e vegani. Nel primo caso, ha rilevato il 23,4%, nel secondo il 17,2%. Percentuali alte, e in crescita. Tuttavia le recensioni non sempre riflettono quello che i vegetariani pensano: per molti è ancora complicato mangiare al ristorante o al bar. E’ anche difficile mangiare a cerimonie o feste, e sui mezzi di trasporto. Mentre nelle mense di lavoro l’opzione vegetariana/vegana è sufficientemente presente.
L’isola della felicità
Isola di Aruba. Spiagge mozzafiato, distese immense di sabbia soffice come talco, un mare dai riflessi turchesi e blu cobalto. Rocce alte e frastagliate, circondate dalla ricca vegetazione caraibica. Benvenuti ad Aruba, un eden incontaminato e selvaggio conosciuto anche con l’appellativo di Isola della Felicità. Se qualcuno si chiedesse il perché di tale nomignolo, basterebbe semplicemente guardarsi intorno. Le spiagge di Aruba sono immense, dall’aspetto primordiale e selvaggio, baciate costantemente dal sole e lambite dalle acque incontaminate del Mar dei Caraibi. Il luogo perfetto per fare snorkeling, kitesurf e i più gettonati tra i giochi acquatici. In un’isola paradisiaca come Aruba, va da sé che la principale attrazione del luogo sia costituita dalle sue spettacolari spiagge. Eagle Beach, la più nota e fotografata di Aruba. Offre al turista uno spettacolo senza pari. La soffice sabbia colori avorio, il mare turchese, i classici ombrelloni di paglia e i Divi Divi, o Fofoti. I Tradizionali alberi piegati di Aruba e i nidi delle tartarughe marine, fanno di Eagle Beach il luogo perfetto in cui cuocersi al sole e per effettuare magnifiche immersioni subacquee. Tra le principali attrazioni dell’isola spicca il Parco Nazionale Arikok. Questa selvaggia e incontaminata riserva naturale, occupa circa un quinto della superficie dell’isola. Le grotte Guardarikiri, Fontein e Huliba, ricche di antiche e primordiali incisioni rupestri.L’ Isola di Aruba ospita sentieri protetti, formazioni rocciose, siti storici e, soprattutto, flora e fauna davvero incredibili. Pipistrelli, capre, rettili, civette e uccelli caraibici, camminano e volano indisturbati tra rocce laviche e di quarzo, tra cui crescono sia fiori spontanei sia in via d’estinzione
I nostri oceani, il nostro futuro
Oggi in tutto il pianeta vengono organizzate iniziative di sensibilizzazione. L’obiettivo è puntare i riflettori sull’importanza che gli oceani hanno per tutti gli esseri umani ma anche sul loro stato di salute. Coprono il 71% del nostro pianeta, forniscono circa il 50% dell’ossigeno che respiriamo, assorbono approssimativamente il 26% dell’anidride carbonica sono fonte di cibo e sostanze nutritive e sono fondamentali nel controllo del clima. Fungono da rete di connessione per il commercio internazionale ed hanno un ruolo economico essenziale dalla pesca e in generale dalle risorse marine lasciandosi attraversare da imbarcazioni di ogni sorta. Ma l’eccessiva pressione esercitata dall’uomo ha già portato conseguenze di larga scala, dal sovra sfruttamento degli stock ittici, alla distruzione di diversi habitat naturali, alla diffusione di sostanze ed elementi inquinanti. Ed è per fermare questa grave situazione che l’ONU ha cercato di richiamare l’attenzione di cittadini e governi, dando all’edizione dell’8 giugno 2017 il titolo “I nostri oceani, il nostro futuro”. La sfida è aperta su tantissimi fronti. Secondo l’ONU circa l’80% dell’inquinamento marino deriva da attività svolte a terra. Nello specifico la mancanza di impianti di depurazione. Anche la plastica resta un problema Ne entrano negli oceani più di 8 milioni di tonnellate all’anno, l’equivalente di un camion al minuto e più di 51 trilioni di particelle microplastiche, 500 volte più delle stelle nella nostra galassia, minacciano seriamente la fauna selvatica. I detriti marini stanno danneggiando più di 800 specie e ogni anno sono causa di morte per 1 milione di uccelli, 100.000 mammiferi marini, tartarughe e innumerevoli pesci, oggi per dare una mano ai nostri oceani si può iniziare partecipando a una delle tante iniziative organizzate in tutto il paese