Perfetto per risvegliarsi dal torpore mattutino, per una pausa relax durante il lavoro o da sorseggiare con gli amici accompagnato da golosi pasticcini in un pomeriggio invernale, il tè è la seconda bevanda più consumata al mondo dopo l’acqua. Ne esistono infinite varietà: verde, nero, bianco, giallo, ai fiori, ai frutti, alle erbe, Oolong o Wu Long. A seconda delle diverse esigenze e dei vari momenti della giornata si può scegliere di consumare un tè diverso: ad esempio, per rilassarsi dopo cena si può optare per un delicato e leggero tè al gelsomino, per combattere la ritenzione idrica e perdere peso, invece, è ottimo il tè verde giapponese. Alcuni preferiscono acquistare il tè sfuso direttamente in erboristeria, ma la modalità di consumo più diffusa e pratica è il tè in bustina. Ma quali sono le caratteristiche di un buon tè in sacchetti? Per riconoscere “una bustina di qualità” è importante far caso a due fattori: il materiale con cui è prodotta, e, naturalmente, la qualità del contenuto. Le bustine Nel caso la bustina sia di carta, è più facile che venga intaccata da umidità e aria, compromettendo anche la conservazione del migliore dei tè. Meglio optare quindi per confezioni di tè contenenti bustine di nuova generazione, fabbricate con un tessuto trasparente e biodegradabile. Il tè C’è da fare una premessa: la qualità del tè diminuisce sempre più man mano che la foglia viene rotta in pezzi più piccoli. Nel passaggio di rottura, infatti, quest’ultima perde molte proprietà e aromi. Spesso le foglie di tè contenute nelle bustine vengono ridotte in pezzi piccolissimi (Fanning) fino ad essere ridotte in polvere (Dust), in questi casi la differenza con la stessa qualità di tè a foglia intera è evidente: il gusto è più forte, astringente e meno aromatico. Oggi giorno però i marchi di migliore qualità iniziano ad utilizzare nelle bustine tè a foglia intera, che è possibile trovare anche al supermercato.
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Da Gennaio spesa più cara
Saranno a pagamento, proprio come le buste chieste alla cassa per portare a casa la spesa. Dal primo gennaio anche i sacchetti utilizzati per imbustare frutta e verdura, carne, pesce, affettati, ma anche prodotti di panetteria, dovranno essere pagati. Considerando che usare lo stesso shopper non sarà possibile, avendo i prodotti prezzi diversi, bisognerà aggiungere all’importo di ogni alimento acquistato il costo, seppure di pochi centesimi, di tutti i singoli sacchetti adoperati. Una spesa in più alle casse di supermercati e negozi che, a conti fatti, rischia di avere un peso non indifferente sul budget delle famiglie. Ciascuna borsa, che dovrà essere biodegradabile e compostabile, dovrebbe costare da 2 centesimi fino a un massimo di 10, ossia quanto costa la shopper per la spesa che viene venduta alla cassa. Le nuove norme sugli shopper, contenute nella legge, prevedono che anche i sacchetti leggeri e ultraleggeri, ovvero con spessore della singola parete inferiore a 15 micron, siano biodegradabili e compostabili, con un contenuto minimo di materia prima rinnovabile di almeno il 40%, e che siano distribuiti solamente a pagamento. Per chi contravviene la legge sono previste pesanti multe. Un sacchetto utilizzato nei reparti gastronomia, macelleria, ortofrutta, etc., che con diciture o in altro modo tentasse di porsi al di fuori della normativa, rappresenterà un’elusione .Quasi 6 italiani su 10 si dichiarano favorevoli all’introduzione dei sacchetti in materiale biodegradabile e compostabile. Per quanto riguarda il pagamento di tali shopper, il 71% ipotizza un esborso economico mentre circa un intervistato su tre si dichiara totalmente contrario. In ogni caso, il 59% valuta il costo di 2 cent per sacchetto del tutto accettabile; mentre una minoranza si dichiara in disaccordo. E voi che ne pensate?
Gita…vi stupirà!
Stanchi di trascinarvi la spesa dal supermercato a casa? Non ne potete più di andare a scuola con quintali di libri e quaderni nello zaino? La soluzione ai vostri problemi si chiama Gita e l’ha trovata la Piaggio, sì proprio quella della Vespa, Gita è una via di mezzo tra un trolley, un carrello e un robot: dotata di motore elettrico e di diversi sensori è in grado di muoversi in completa autonomia seguendo il proprietario con la stessa agilità di un essere umano. Può trasportare carichi fino a 20 kg e raggiunge la rispettabile velocità di 35 km/h, più che sufficienti per riuscire a seguirvi anche se siete in bicicletta. Il cuore tecnologico di Gita è il suo sistema di navigazione: il robot è infatti in grado di creare un modello 3D dell’ambiente in cui si muove grazie alle immagini catturate da una speciale fotocamera posizionata nella cintura del proprietario. Ma Gita non ha per forza bisogno di voi: è infatti in grado di muoversi da sola scansando mobili, divani all’interno della vostra casa ma anche auto pali della luce muovendosi da un punto all’altro ed evitando anche ostacoli imprevisti, a patto di trovarsi in un ambiente che ha già mappato in precedenza. Un oggetto uscito dai laboratori Toscani della Piaggio , al fine di semplificare, grazie all’innovazione, il trasporto urbano di persone e merci. Ma ci sono menti in movimento che vanno ancora avanti infatti c’è anche chi ha già realizzato un primo prototipo di trolley che segue il proprietario (opera di un azienda israeliana Al momento, però, non è ancora in produzione) e chi sempre in Toscana, dove ha sede la Piaggio, ha sperimentato Dust Bot un robot per la raccolta differenziata.
La frutta senza imballaggi
Dalla pasta al riso, dalle bevande alcoliche ai prodotti freschi come latte e formaggi, fino ad arrivare ai prodotti per la pulizia e l’igiene personale. Si chiama Original Unverpackt (OU), il supermercato di Berlino senza imballaggi che, conta ben 520 prodotti. I clienti si portano direttamente da casa i loro contenitori e buste, e hanno il vantaggio dell’abbattimento del costo dell’imballaggio. Mediamente sono circa 120 clienti che frequentano quotidianamente il negozio. In Italia, invece, il negozio sfuso ha più esperienza. Infatti, è nato a Torino nel 2009 e offre ai cittadino la possibilità di fare una spesa sostenibile acquistando prodotti alimentari, per la persona e per la casa esclusivamente in modalità sfusa, eliminando il packaging e re-introducendo su alcuni prodotti il sistema di vuoto a rendere.In questi anni questa tipologia di negozi si è estesa a 11 punti vendita sul territorio italiano (tra le città Torino, Milano, Roma, Palermo, Asti e nei comuni più piccoli di Bra – Cuneo e di Morbegno in Valtellina). Sono oltre 1500 i prodotti dalla pasta alle tisane, dal detersivo al deodorante naturale. Si può scegliere tra diverse tipologie, con prodotti bio, del territorio e accuratamente selezionati durante tutta la filiera produttiva.
