Se santoreggiare fosse un verbo dovrebbe significare diffondere amore

Rispetto al timo, anziché una cugina la santoreggia sembra più l’amica che l’ha accompagnata ai provini per un reality show ed è stata presa al suo posto, salvo poi sparire al termine della prima edizione del suddetto reality. Potente afrodisiaco utilizzato ampiamente nelle pozioni d’amore, la santoreggia  secondo la leggenda  copriva interi campi nei quali, si dice, vivessero i satiri Al di là del potenziale afrodisiaco, quest’erba fantastica sembra piuttosto dotata di formidabili caratteristiche antisettiche, che la rendono perfetta per tisane per curare l’asma e le infezioni batteriche. E poi per diffondere amore in sintonia con origano, timo, rosmarino e maggiorana nell’aspersione dei tuoi arrosti di maiale o di manzo. Se sei un fan del foraging, cioè della raccolta di erbe spontanee, la trovi soprattutto in Provenza  ma anche sulle rocce calde e assolate dei Monti Simbruini.

La tartara

Questo piatto è popolare nella cucina francese e in altre tradizioni culinarie in tutto il mondo. È il preferito di coloro che apprezzano la freschezza e la consistenza degli ingredienti crudi combinati con sapori decisi. La tartara, , è una preparazione a base di carne cruda, solitamente bovina, triturata finemente e condita con una varietà di ingredienti che possono includere cipolla: la quale aggiunge un tocco di piccantezza e aromaticità capperi  conferiscono un sapore salato e leggermente amaro. Tuorlo d’uovo crudo: Lega gli ingredienti e aggiunge cremosità. Mostarda  Porta una nota agrodolce. Salsa Worcestershire: aggiunge un sapore e una leggera nota piccante. Sale e pepe: Insaporiscono la carne. Olio extravergine d’oliva: lega gli ingredienti e aggiunge sapore. La tartara è un piatto molto versatile che può essere servito come antipasto, secondo o anche come piatto unico. Si sposa bene con diverse guarnizioni, come crostini di pane, patatine fritte o insalata.

Le sfumature di gusto

Le “sfumature di gusto” si riferiscono alla varietà e alla complessità dei sapori presenti in un specifico alimento  o piatto Questo modo di dire è spesso utilizzato per descrivere come un gusto può avere diverse componenti o sotto toni che contribuiscono alla sua esperienza d’insieme. Assaporare cibi o bevande può essere un’esperienza multisensoriale, coinvolgendo non solo il senso del gusto, ma anche l’olfatto e, in alcuni casi, la vista. Ecco alcuni esempi di come si possono esprimere le sfumature di gusto:  *Dolcezza:* Una torta al cioccolato potrebbe avere sfumature di dolcezza che variano tra il cioccolato ricco e il dolce della glassa. *Acidità:* Un bicchiere di vino può presentare sfumature di acidità, che vanno da note agrumate a tonalità più fresche. *Amarezza:** Il caffè può avere sfumature di amarezza, che possono variare in base al tipo di chicchi di caffè utilizzati e al metodo di preparazione. *Sapori complessi:* Un piatto elaborato può avere molte sfumature di gusto, come spezie, erbe, note terrose o aromi tostati. *Salato:* Anche il sapore salato può avere sfumature, con alcune preparazioni che presentano un sale più delicato o sapori salati più intensi. Esplorare le sfumature di gusto è spesso parte dell’esperienza culinaria, specialmente quando si apprezzano cibi di alta qualità o bevande artigianali. Gli appassionati di cibo e chef possono dare risalto alla complessità dei sapori per creare esperienze gastronomiche più ricche e intriganti.

Per una cena veloce e creativa

Come per gli stuzzichini in versione finger food così per le torte salate a base di ricotta c’è l’imbarazzo della scelta. Se avete in casa un rotolo di pasta sfoglia e della ricotta, la cena è fatta!  Potete imbottirla con tutto, grazie al sapore neutro e alla adattabilità di questo tipo di formaggio morbido. Realizzerete sia torte vegetariane che non, come la torta salata alla zucca e ricotta oppure ai carciofi e prosciutto, ai funghi e speck, al radicchio rosso, ai fiori di zucca, alle patate, alle cipolle, agli agretti, ai porri, Insomma non c’è verdura che tenga e che resista alla ricotta e in pochi secondi avrete un piatto gustosissimo!

Buona salute con spezie e erbe

Alcune spezie ed erbe aromatiche sono in grado di donare a corpo e mente una marcia in più, perché grazie alle loro caratteristiche proprietà possono essere potenti antibatterici e anti-infiammatori come basilico, curcuma e zenzero e validi alleati della serotonina, l’ormone del benessere, come aglio, zafferano e salvia Ecco alcuni suggerimenti di erbe che possono essere usate anche in cucina. Finocchio selvatico: è depurativo e con effetti digestivi. Lo Zenzero: è in grado di stimolare il sistema immunitario e, tramite le sue proprietà antinfiammatorie, combatte dolori articolari e muscolari. Ideale in cucina per qualsiasi piatto Il basilico può essere usato per la preparazione non solo di ottimi sughi e condimenti fantastico il suo impiego nel pesto alla genovese, ma anche all’interno di insalate; mentre la curcuma può arricchire salse, frullati, crema pasticcera, zuppe, latte, succhi ed estratti. Altrettanto versatile è lo zafferano, che consente di spaziare da ricette a base di riso fino a crostacei, frutti di mare, carni in umido e salse delicate. Infine, non solo decotti e infusi con finocchio selvatico e zenzero, se il primo può esser utilizzato anche per realizzare un buon pesto, il secondo diventa una stuzzicante base per le zuppe”.

Rafano o ravanello di mare

Rafano Facile trovare sui banchi dei mercati tante verdure o tuberi dall’aspetto curioso, sicuramente invitante che ci tenta ma, alla fine, li lasciamo lì perché ci sembra strano metterli nelle nostre borse della spesa, portarli a casa e sapendo che staremmo a fissarli, interrogandoci sul come cucinarli. E’ in genere un errore privarsi di comprarli perché si perde, così, l’occasione di gustare sapori che per noi sono un’assoluta novità e che potrebbero rivelarsi anche molto piacevoli. Il rafano è una di queste, una radice con un sapore molto intenso che può diventare un’ottima salsa per accompagnare altri alimenti o un gustoso e alternativo purè. Ottimo anche in un’insalata di barbabietole, grattugiato crudo al momento. Il rafano, noto anche come rafano bianco o cren, è una radice dal sapore forte e piccante utilizzata in cucina per insaporire piatti di carne, pesce, insalate e salse. Il rafano è originario dell’Europa e dell’Asia occidentale ed è stato utilizzato fin dall’antichità per le sue proprietà medicinali e culinarie. È una fonte di vitamine e minerali, tra cui vitamina C, potassio e magnesio. Per utilizzare il rafano in cucina, la radice va pelata e grattugiata finemente. Può essere consumato fresco, come condimento per il roast beef o il salmone affumicato, oppure conservato sotto forma di salsa o salsa di rafano. Per preparare la salsa di rafano, si grattugia il rafano fresco e si mescola con un po’ di aceto bianco e una punta di zucchero. Si lascia riposare per circa un’ora in frigorifero per far amalgamare i sapori e si serve come condimento per carne, pesce e insalate. La salsa di rafano è anche un ingrediente essenziale nella preparazione del cocktail di gamberi, dove viene miscelata con ketchup, maionese, succo di limone e tabasco per creare una salsa piccante e sapori Il rafano è un ingrediente versatile e gustoso che può arricchire molti piatti con il s o sapore intenso e piccante.

Miso

Dalla lunga fermentazione della soia e del sale marino nasce un alimento molto usato nella cucina asiatica ma che, da qualche tempo, comincia a farsi strada tra i sapori più occidentali e il suo impiego in cucina si adatta anche ad accompagnare alimenti tipici della nostra tradizione. Parliamo del miso che ha un gusto molto appetitoso stuzzicante e aromatico ed è ottimo se aggiunto a piatti caldi come zuppe, minestre e risotti. Scioglietene un cucchiaino nel piatto che state preparando solo a fine cottura oppure utilizzatelo, diluito con il brodo vegetale, come salsa per condire secondi di carne o pesce.

Abbinamenti con Parmigiano

Grazie al suo aroma originale a al suo sapore unico, il Parmigiano Reggiano è un ingrediente insostituibile in cucina: esalta le ricette della tradizione italiana e arricchisce ogni piatto. Il Parmigiano è, allo stesso tempo, protagonista assoluto o ideale complemento di tanti piatti, senza mai perdere quell’equilibrio perfetto tra dolcezza e sapidità che è uno dei suoi tratti più tipici. Una delle sue caratteristiche è la stagionatura alla quale corrisponde diverse caratteristiche di gusto. Per un aperitivo semplice, ma ricco di sapore, si può servire con composte di frutta o miele. Il Parmigiano Reggiano più indicato per l’aperitivo è quello fino a 22 mesi, il quale presenta un accentuato aroma di latte, yogurt o burro. Il formaggio risulta dolce e acido allo stesso tempo, quindi si sposa bene con verdure crude come il sedano e i pomodorini. Ottimo con mostarde di frutta non troppo piccanti, ad esempio di kiwi, albicocca o melone. Da servire in accompagnamento ad un fresco bicchiere di vino bianco secco. Quello che meglio si abbina ai primi piatti è il Parmigiano Reggiano stagionato 24 mesi: dopo i 22 mesi di stagionatura gli aromi si accentuano, esaltando note di burro fuso, agrumi e cenni di frutta secca. Il suo gusto dolce e saporito lo rende perfetto anche in zuppe e vellutate, sia grattugiato che in petali. È poi tradizione consumare anche la crosta, aggiunta a pezzi in minestroni o creme di verdure. Il Parmigiano Reggiano stagionato dai 22 ai 30 mesi è particolarmente adeguato ai secondi piatti, ad esempio con carpacci sia di carne che di pesce o sul roastbeef. Ottimo anche nelle insalate e con verdure fresche, accompagnato da un filo d’olio extravergine d’oliva. In abbinamento con un vino rosso abbastanza strutturato. Se volete gustare a pieno il Parmigiano Reggiano “stravecchio” stagionato 30-36 mesi, vi consigliamo di assaggiarlo in scaglie con qualche goccia di Aceto Balsamico Ottimo anche in abbinamento a miele di castagno o miele d’eucalipto. Perfetto con marmellate o composte particolari come quella di cipolle rosse di Tropea, marmellata d’ uva, di fichi, di pere o di arance amare. Il Parmigiano Reggiano è un formaggio particolarmente pregiato, dal gusto dolce e delicato. È l’ideale in tutti quei piatti in cui il Parmigiano è protagonista, ad esempio come ripieno per tortelli, ravioli tortellini , oppure consumato come piatto unico accompagnato da salumi, mostarde e marmellate. Il Parmigiano più giovane si sposa in modo eccellente con la frutta fresca come pere, mele, uva o fragole, mentre quello più stagionato è l’ideale con la frutta secca noci, nocciole, fichi secchi.

 

 

Il salva cremasco un eccellenza da condividere

Raffigurato su alcune formelle decorative del XVII e XVIII secolo, è legato strettamente alla transumanza del bestiame che saliva in montagna in primavera per poi ridiscendere a valle in autunno. Durante gli spostamenti, il latte prodotto in esuberanza dalle mucche veniva trasformato in stracchino di salva, in modo da poter essere preservato nella stagione calda.Nato per evitare sprechi, è diventato un formaggio di qualità D.O.P. Questo formaggio delizioso a latte vaccino intero e pasta cruda è attualmente prodotto in due pezzature di altezza tra i 9 e i 15 cm. Ha una lunga stagionatura, minimo 75 giorni, e fa parte della famiglia degli stracchini.La pasta risulta lievemente asciutta e certe volte friabile con sentori di latte, sottobosco, funghi e nocciole. Se lo esamini, vedrai che il profilo del formaggio è un prisma con una crosta sottile, una pasta con occhiature rarissime e un colore bianco paglierino. Non sono ammessi trattamenti della crosta se non spugnature con acqua e soluzione salina, vinacce, oli alimentari ed erbe aromatiche. Eccellente consumato fresco, è ingrediente di molte pietanze, ideale per cene con amici, ed occasioni conviviali.