La città degli innamorati

La città degli innamorati? Più che a Verona, città natale di Romeo e Giulietta, il titolo di capitale dell’amore spetta a Terni, dove tra il II e III secolo nacque Valentino, vescovo e martire, che a furor di popolo, nel corso dei secoli, si è guadagnato l’appellativo di patrono, non solo di tutte le coppie che si amano sul serio ma anche difensore, dei matrimoni “misti”, oggi di grande attualità, perchè celebrò il matrimonio fra il soldato romano Sabino ed la giovane cristiana, Serapia.A Valentino toccò la palma del martirio il 14 febbraio 273 d.C. per ordine del prefetto Furio durante le persecuzioni accese dall’imperatore Aurelio. Era stato accusato di aver sostituito con un rito cristiano l’antica ricorrenza pagana dei Lupercalia, dedicati al dio Lupercus, protettore della fertilità. Ma la notorietà internazionale di San Valentino si deve alla leggenda, nata secondo alcune fonti nei paesi anglosassoni, per cui il santo era solito donare un fiore del suo giardino ai giovani che andavano a trovarlo. Sembra che tra due di questi giovani visitatori sbocciasse l’amore e che essi convolassero lietamente a giuste nozze. Da allora gli innamorati, che in segno di buon augurio, si recavano far visita a San Valentino, divennero così numerosi da indurlo a dedicare un giorno dell’anno a una benedizione nuziale generale.

Sta per arrivare San Valentino….ditelo con un viaggio

Se Cupido, alla faccia della crisi economica, fa ancora scoccare le sue frecce, i fiorai incrociano le dita e fanno scongiuri sperando di vendere qualche rosa rossa in più dell’anno scorso. E se l’omaggio floreale, resta in cima alle preferenze degli innamorati di ogni età, le agenzie di viaggio offrono pacchetti low cost per tutte le tasche, a Parigi o Venezia, da sempre, classiche mete di “fughe d’amore”. Non mancano offerte per week end “roventi”, magari a Sharm El Sheik. Tra le proposte più sfiziose, mini soggiorni alle terme o in una spa, tra saune e massaggi profumati da condividere con l’amato .Pare che l’ultima tentazione sia il fine settimana in un agriturismo con annessa beauty farm che offre un trattamento a base di vino terapia, capace di regalare una pelle di velluto, per provare l’ebbrezza di un bacio durante un idromassaggio al vino doc. Come tradizione comanda molti ristoranti ed enoteche offriranno cenette romantiche a lume di candela Ma c’è chi allegramente preferisce “snobbare” San Valentino ed è il 40 per cento dei giovani italiani tra i 20 e i 30 anni secondo un indagine Doxa  che dichiara di non festeggiare in nessun modo l’evento, evidenziando come il capriccioso dio dell’amore non abbia bisogno di feste comandate….amare è per sempre…

Il riscaldamento globale minaccia anche il caffè

La maggior parte delle varietà selvatiche di caffè potrebbe andare definitivamente perduta nei prossimi decenni, a causa di un mix letale di cause di cui fanno parte deforestazione, cambiamenti climatici e parassitosi. La sentenza che arriva da uno studio appena pubblicato su Science Advances getta un’ombra di angoscia anche sulle piantagioni commerciali, oggi dominate da due specie prevalenti: arabica e robusta. La prima è sensibile alle alte temperature, la seconda all’aridità del suolo. Le 124 varietà di piante selvatiche del caffè potrebbero favorire i coltivatori a potenziare la resistenza verso l’uno o l’altro tratto, ma con meno specie a disposizione, anche le opzioni per rinforzare arabica e robusta contro le condizioni ostili si ridurrebbero. I ricercatori del Royal Botanic Gardens, hanno impiegato due decenni per catalogare accuratamente tutte le varietà selvatiche di caffè con la loro distribuzione, i rischi che corrono e le caratteristiche salienti come quantità di caffeina contenuta, resistenza alla siccità e ai parassiti. Dal confronto di questi dati è emerso che 3 specie su 5, rischiano di scomparire nei prossimi decenni. Su 124, ben 75 sono minacciate di estinzione e tra queste 13 sono gravemente minacciate.Il 72% delle specie selvatiche di caffè cresce in aree protette, tuttavia questi paletti sulla conservazione rimangono spesso soltanto “sulla carta”, perché queste stesse zone non sono immuni da deforestazione e cambiamenti climatici. Mantenere la diversità genetica del caffè fuori dai suoi habitat naturali è difficile e molto costoso: rimangono le banche dei semi ma sono soluzioni di emergenza, afflitte da una cronica carenza di fondi. In Paesi come l’Etiopia, dove un quarto della popolazione vive delle attività legate al caffè, occorre trovare soluzioni con urgenza: una di quelle oggi sperimentate è la suddivisione delle foreste in cui crescono le varietà selvatiche in aree più piccole e facili da monitorare. L’onere di preservare le specie più a rischio non può spettare soltanto ai Paesi produttori. Se tutti beneficiano del caffè, tutti dovrebbero contribuire.

Il pane fatto in casa è un esperienza da fare

Fare il pane in casa da soli è un’esperienza che va provata almeno una volta. Certamente il suo profumo durante la cottura inonderà la vostra cucina e sulla vostra tavola farà la differenza accompagnando le vostre squisite pietanze. Ecco alcune accortezze da seguire, sono molto semplici e la pratica attraverso la quale è possibile ottenere una buona sicurezza nel risultato è davvero alla portata di tutti. La farina è importante: sceglietela sempre di qualità. Ricordate che mescolare diversi tipi di farina, con criterio, può dare al pane un gusto e una friabilità ancora migliori. Provate, per esempio, a mescolare in parti uguali farina 0 per panificazione e farina di manitoba  La compattezza dell’impasto deve essere morbida ma consistente: se l’impasto è troppo duro, aggiungete acqua tiepida a piccole dosi, altrimenti faticherà a lievitare. Se, al contrario, l’impasto è troppo morbido, aggiungete a poco a poco della farina. Lasciate sempre lievitare l’impasto per il tempo necessario, senza accelerare la preparazione. Anche la temperatura è importante: coprite l’impasto con un canovaccio appena inumidito e lasciatelo riposare su un mobile nella cucina Non mettete il lievito a contatto diretto con il sale. L’acqua è un ingrediente fondamentale e se presenta impurità nella composizione il risultato ne risentirebbe profondamente La temperatura del forno deve essere inversamente proporzionale alle dimensioni della pagnotta: pagnotte più grandi richiedono temperature più basse e cotture più lunghe Una volta che il pane è lievitato, lavoratelo con estrema cura: è molto delicato in questa fase, pertanto non deve essere sbattuto o toccato troppo.

L’Epifania tutte le feste….le porta via!

Nella storia popolare italiana la Befana  è una dolce vecchietta che nella notte tra il 5 e il 6 gennaio, a cavallo di una vecchia scopa, passa sopra i tetti delle case. E mentre tutti dormono si cala dai camini riempendo le calze di doni, caramelle, dolciumi se i bimbi durante l’anno si sono comportati bene, altrimenti troveranno solo carbone, aglio, e cipolle . Ed i bimbi per la vecchina preparano un bicchiere di vino e un mandarino o un’arancia in un piatto. Il mattino dopo per chi è stato più cattivello oltre ai regali e al carbone i bambini troveranno il pasto consumato e l’impronta della mano della Befana sulla cenere sparsa nel piatto Si dice anche che la Befana rappresenti l’anno appena trascorso che chiude, con la sua venuta, il lungo periodo delle feste, portando con sé tanti regali come buon auspicio per l’anno che verrà. E  per rafforzare l’antica credenza c’è un noto proverbio che recita: “L’Epifania tutte le feste porta via”.Ma qual è l’origine di codesto modo di dire? Il proverbio popolare a sfondo religioso si riferisce al viaggio che i Re Magi, Melchiorre, Baldassarre e Gaspare, intrapresero da Oriente per arrivare a Betlemme.Volevano portare a Bambin Gesù oro, incenso e mirra. L’oro per onorare la sua regalità, l’incenso per ricordare la sua divinità e la mirra per sottolineare la sua umanità, ma non sapevano come arrivarci. Ecco perché picchiarono alla porta di una vecchina e la invitarono a unirsi a loro, però rifiutò.Anche senza il suo aiuto i Re Magi il 6 gennaio arrivarono a Betlemme e omaggiarono Gesù e la vecchietta, pentitasi di non essere andata con loro, dopo aver preparato un cesto di dolci, uscì di casa e si mise a cercarli. Ma inutilmente, non incontrò né mai più i tre sapienti né il Prescelto.E così cominciò a bussare ad ogni casa che trovava lungo il cammino, donando dolciumi ai bambini che incontrava, nella speranza che uno di essi fosse il piccolo Gesù. Da quel giorno sono passati millenni ma la Befana non si arrende, cerca ancora il bambino speciale… porta con sé i doni ma anche la fine delle feste… E se doveste incontrarla, indicatele la strada!

Segnaposto

Visto che manca davvero poco a Capodanno e che tutti siamo alle prese con i preparativi per il veglione, oggi vi proponiamo qualche idea per le decorare la tavola della festa; qualche giorno fa vi avevamo presentato un centrotavola con fiori e frutta oggi, invece, è il turno dei segnaposti di Capodanno, naturalmente con le piante e i frutti tipici di questo periodo, ovvero vischio, melograno e lenticchie.Il vischio è la pianta simbolo del Capodanno: non dimenticate che baciarsi sotto a un ramoscello di vischio porta fortuna ed è un must tra i fidanzati e gli sposi di tutte l’età. Perché, dunque, non portare questa pianta anche a tavola? Per realizzare dei simpatici segnaposti di Capodanno, procuratevi dei rametti di vischio e realizzate l’effetto brina con l’albume e lo zucchero semolato e fateli asciugare. A questo punto procuratevi dei nastrini argentati e dei cartoncini nei quali scriverete il nome dell’ospite; fate un foro nel cartoncino all’interno del quale farete passare il nastrino che, infine, legherete a un ramoscello di vischio brinato. Provvedete dei melograni non troppo grossi e con un coltellino effettuate un taglio sulla parte alta; proprio su questo taglio inserirete il cartoncino con il nome dell’ospite; in alternativa potete scrivere il nome direttamente sulla buccia con un pennarello color oro. Infine, come terza opzione, togliete tutti i semi dal melograno e metteteli in un bicchierino da caffè sul quale avrete scritto, sempre con un pennarello dorato, il nome dell’invitato. Al pari del vischio, anche le lenticchie sono un must di Capodanno; secondo la tradizione sono sinonimo di abbondanza e la leggenda vuole che portino soldi. Ecco un’idea per fare dei segnaposti con le lenticchie; procuratevi dei sacchettini di tulle dorati o argentini e riempiteli con un po’ di lenticchie crude. Richiudete i sacchettini e applicateci un bigliettino con il nome dell’ospite.

Addobbi per capodanno

Quello che ti aspetta nella notte del 31 dicembre è un vero e proprio party che richiede nuove decorazioni e idee con cui accogliere gli amici che festeggeranno con te. Mettiamoci quindi subito all’opera e vediamo come poter decorare la casa in modo scintillante! Ciò che spesso va per la maggior maggiore nella notte più magica dell’anno è il tripudio di colori brillanti come l’oro e l’argento, ma anche le trasparenze e i giochi di luce dei cristalli non sono da meno. Ovviamente un menù ben studiato nei minimi particolari e una tavola altrettanto decorata renderanno la tua festa memorabile. Nulla ti vieta di “riciclare” qualche decorazione natalizia, come ad esempio le luci. Quest’ultime ti autorizzeranno di illuminare anche gli angoli più inaspettati della casa. Un esempio? Fai passare un filo di luci sulle mensole, sulle porte oppure attorno a vasi e arredi. Se poi il filo luminoso è autoalimentato puoi utilizzarlo anche per il centro tavola rendendo così incredibilmente festose anche le portate del tuo menù.Se le luci di Natale possono essere riadoperate, le decorazioni dell’albero andrebbero cambiate con qualcosa di più adeguato alla serata. Non preoccuparti, basterà sostituire le classiche palline natalizie con qualcosa di più “eccentrico” come piumini, stelle argentate, mini palle da discoteca, cristalli e qualsiasi decorazione glitterata tu abbia sotto mano. possibile, rispettando il tema della serata. Riempi qualche vaso di vetro con noci, cioccolatini, stelline argentate e sabbia glitterata. Se poi aggiungi, anche in questo caso, un filo di luci bianche, l’effetto festa è assicurato. A questo punto puoi passare alle decorazioni “volanti”. Un festone di Capodanno e numerosi palloncini a tema appesi al soffitto, o sistemati in composizioni di tre/cinque palloncini magari inseriti in vasi, porta ombrelli o altri contenitori, accoglieranno i tuoi ospiti in un ambiente festoso e pronto ad accogliere il nuovo anno in allegria.Non sottovalutare l’importanza di decorare la tua tavola! Anche in questo caso devi scegliere un tema portante, che solitamente si sposa con quello utilizzato per l’arredo della casa. Se, ad esempio, hai scelto l’oro come protagonista della tua serata, spargi su tutta la tavola dei simpatici soldi di cioccolato sono di ottimo auspicio, delle stelline dorate e altre decorazioni che richiamino il colore scelto stelle filanti, pepite, coroncine ecc. .Puoi inoltre optare per piatti, tovaglioli e bicchieri a tema “orologio”, molto diffuso durante questo periodo. Li puoi acquistare facilmente nei negozi di carta o nei supermercati. Aggiungi infine delle candeline in piccoli bicchieri di vetro e lo scintillio è assicurato! Una volta pronte tutte queste decorazioni non scordare il kit con cui ricevere i tuoi ospiti: cappellini, piume e cerchietti, trombette e coriandoli argentati o dorati sono in ogni caso d’obbligo!

L’anno che verrà

Sta per aprirsi un 2019 pieno di incognite e di aspettative. Ognuno di noi sta tirando le somme dell’anno che si sta chiudendo e qualcuno avrà già pronti dei buoni propositi per quello a venire.La creatività però non conosce tempo e fortunatamente nemmeno la crisi. Immaginare,sognare, non costa niente, ma può dare grandi risultati. Ci saranno nuove cose da sperimentare e da vivere e per questo motivo auguriamo a tutti un anno migliore!Ringraziamo attraverso questo breve post tutti coloro che ci seguono da tempo, quelli che hanno iniziato a conoscerci da poco e quelli che impareranno a conoscerci dal prossimo anno! Per noi il vivere bene, vuol dire anche abitare attraverso soluzioni che soddisfino il proprio modo di essere, i propri bisogni e naturalmente il proprio gusto estetico. A volte bastano i dettagli giusti, quegli elementi che ci comunicano qualcosa e ci fanno stare a nostro agio, che ci fanno sentire a casa. Vi auguriamo quindi una casa  che colga e ne esprima lo spirito felice e sereno. Speriamo infatti che nella vostra abitazione ci sarà sempre uno spazio accogliente, sia esso grande o piccolo, un intero salotto arredato ad arte o un vecchio divano ereditato dalla nonna, da condividere con le persone a cui tenete di più. Se non lo avete ancora fatto, inserite ora tra i vostri buoni propositi quello di regalarvi un nuovo complemento d’arredo, un nuovo dettaglio o un nuovo mobile che renda la vostra casa un luogo piacevole e sempre vivo.Vi auguriamo una casa in cui collezionare tanti bei ricordi, che parlino di voi ed abbiano un suo unico ed inimitabile carattere. I nostri propositi per il nuovo anno sono quelli di migliorarci, di crescere e di immaginare sempre cose nuove e speciali da offrire e condividere con tutti voi. Vi aspettiamo a braccia aperte per passare insieme un altro anno! Buon 2019 a tutti!