Matcha muchacha!

In mezzo a un arduo latte d’oro, a uno zenzero aggressivo e a un esoso miele di manuka che pare abbia benefici incalcolabili almeno quanto il suo costo, si colloca, in veste di più abbordabile dei cibi miracolosi, il rassicurante ma anche freddo matcha. Meraviglia delle meraviglie, questo prodotto, che altro non è che la polvere color smeraldo ottenuta da foglie di giapponese che crescono al riparo dalla luce, è un autentico concentrato di benefici per il corpo e per la mente: non a caso quando gli antichi monaci giapponesi zen, mica gli ultimi degli sprovveduti insomma, dovevano meditare per ore a digiuno, l’unico loro bisogno era, appunto, la “spuma di giada”, una bevanda fatta sbattendo con un frustino il match. Inserito anche tra gli alimenti antitumorali più consigliati, il matcha vive, oggi, anche una sana popolarità, che lo rende protagonista di numerosissime foto e davvero non si contato gli estimatori hollywoodiani di questa polvere arrivata dal Sol Levante e in grado di, combattere l’invecchiamento della pelle, calmare le mucose dello stomaco e dell’intestino, ridurre e qui le ragazze ci vanno nozze il senso di fame ma anche il livello di colesterolo nel sangue, aiutando a prevenire le malattie cardiovascolari, e infine caricare di energia a rilascio lento, grazie all’alta concentrazione di L-Teanina, un aminoacido che stimola il sistema nervoso centrale in maniera morbida ma costante, rilassante e tonificante al tempo stesso. Sappiamo benissimo che, ora che avete letto cotante proprietà, vorrete, se già non lo avete fatto, provare il matcha in una delle sue molteplici versioni si va dal classico fino a frullati, cappuccini, dolci e gelati.

Giardini bellissimi dl mondo

Ci sono nel mondo giardini bellissimi di ogni dimensione e tipologia,tra i più quotati in questa arte vi sono sicuramente  i giardini giapponesi  Lontano dal Paese del Sol Levante fioriscono e danno spettacolo rigogliosi giardini coltivati secondo tradizione. Ma se credete che giardino giapponese voglia dire solo giardino zen, vi sbagliate. Bisogna innanzitutto sapere che quelli che da noi sono considerati appunto giardini zen, non sono affatto zen. Chiamati karesansui si distinguono per la mancanza di acqua corrente e quindi per le distese di ghiaia e sabbia, pettinata dai rastrelli e tra cui spunta, di tanto in tanto qualche solitario arbusto. In realtà i karesansui non sono esclusivi dei templi zen, e viceversa i templi zen presentano molti altri tipi di giardino. Dunque come giardino giapponese valgono a pieno titolo tutti quelli che, dal karesansui, al roji, al kaiyu-shiki-teien, ne rappresentino principi compositivi. Ve ne suggeriamo alcuni magari da visitare. Con i suoi 100 anni di storia, Huntington, a San Marino in California, è il posto giusto per fare il giro dei fiori del mondo. Oltre ai incantevoli Desert Garden e persino Shakespearian Garden, non poteva mancare in Japanese Garden. Il classico ponte a mezzaluna sul laghetto zen in cui nuotano le multicolor carpe koi, nonché la casa storica giapponese, la sala da tè e un bellissimo giardino di bonsai hanno attirato, dal 1928, più di 20 milioni di visitatori. L’Anderson Japanese Gardens a Rockford è di certo uno dei più suggestivi. Anche in questo caso si cerca l’armonia tra tre elementi principali: l’acqua, la terra e la vegetazione, ove vengono immersi con grazia i manufatti umani, come pagode, lanterne e ponti. Forte del recente ampliamento ad opera di Kengo Kuma, il Portland Japanese Garden si presenta ancora una volta ad essere il più bel giardino orientale fuori patria. Ben otto varietà di giardini diversi tra cui non mancano quello di sabbia e il flat garden, con arbusti bassi e piatti, o il natural garden, concepito per far riflettere sulla brevità della vita

Anche quest’anno il mochi ha fatto le sue vittime

Due persone sono morte in Giappone e diverse sono ricoverate in condizioni critiche dopo aver mangiato le tradizionali torte di riso ‘mochi’ nel corso delle feste per il nuovo anno. Tutti gli anni nel Paese del Sol levante si verificano degli incidenti legati al mochi, un tortino di riso che fa parte della tradizione culinaria dell’ultimo dell’anno.Si tratta di panini rotondi fatti con riso morbido e gommoso. Il riso viene prima cotto a vapore e poi sminuzzato e schiacciato. La massa appiccicosa viene quindi lavorata nella forma finale tipica del mochi e cotta o bollita. Le famiglie nipponiche festeggiano abitualmente il Capodanno cucinando un brodo vegetale nel quale scaldano il mochi. Ma in che modo questi tortini uccidono? I panini sono gommosi ed eccezionalmente appiccicosi. Tanto da richiedere una lunga masticazione prima di essere ingoiati; chi non può masticare bene come i bambini, o gli anziani  può trovarli difficoltosi da mangiare. E il problema è proprio questo: se non viene masticato ma soltanto ingoiato, il mochi si blocca in gola e può portare al soffocamento. Secondo i  sondaggi giapponesi, il 90% delle persone finite in ospedale per colpa di questo piatto di Capodanno è composto da ‘over 60’. E ogni anno si verificano problemi di questo tipo. Ecco dunque che a dicembre, nei giorni che precedono il 31, si moltiplicano i messaggi delle autorità, che invitano  specialmente i più giovani e gli anziani a mangiare solo mochi tagliati a pezzetti molto piccoli. Eppure, nonostante gli avvertimenti, continuano a verificarsi incidenti legati a questo piatto. Anche nei giorni scorsi i morti sono stati due, con diverse persone ricoverate.

 

L’uovo…

Decorate, sode o  all’occhio di bue, rotte, doppie, finte, al microscopio o disegnate questi giorni che si avvicinano alla Pasqua il protagonista è lui… l’uovo. Ma attenzione non fatevi venire l’acquolina in bocca quello che vedete in questa foto è tutta plastica. La compagnia nipponica Strapya ha ben pensato di sfruttare la sorpresa per la Pasqua fuori dall’ uovo, ed ha lanciato una serie di cover con sopra le uova in ogni versione ma anche il bacon, il sushi, i maccheroni al formaggio ecc. la  serie di golose cover si chiama  “iMeshi” – ed ha come tema . Un accessorio che sta spopolando nel paese del Sol Levante e in tutto il resto del mondo, grazie anche alle vendite online. Unica accortezza: se volete scattare una foto, rimuovete prima l’ingombrante rivestimento.iMeshi-Japanese-Food-iPhone-4-Case-360x270-35790e770d44d84d