Congelare si……ma non tutto…..

Il congelatore è indispensabile nelle nostre cucine. Ci permette di conservare i cibi a lungo e di consumarli in un momento successivo. Attenzione però  a conservare gli avanzi nella ghiacciaia. Alcuni alimenti infatti non dovrebbero mai essere congelati poichè al momento dello scongelamento risulterebbero immangiabili perché diventati mollicci.  Si tratta principalmente degli alimenti molto ricchi di acqua. Le patate non devono essere congelate, né crude né cotte. Conservatele invece nel loro sacchetto in un luogo fresco e asciutto. Evitate di congelare i formaggi morbidi come la ricotta. E’ possibile invece conservare in freezer i formaggi duri e semi-duri: avvolgeteli nella pellicola trasparente o inseritelo in una busta per congelatore e lasciatelo in freezer per non più di 6 mesi. Pasta e riso già cotti, dopo il congelamento, alterano il loro sapore e la consistenza. Le insalate  e le altre verdure a foglia verde sono molto ricche di acqua e, una volta scongelate, perdono croccantezza e sapore. Evitare anche di congelare finocchi, cetrioli e sedano. Se non riuscite a consumare dei pomodori ormai troppo maturi, utilizzateli per preparare un buon sugo per la pasta e congelare casomai quest’ultimo. Anche la frutta è composta in larga parte da acqua e quindi non può essere congelata, specie mele, uva, anguria, ananas e melone. Non è possibile congelare salse come la maionese o il ketchup. Sia il latte che la panna modificano la loro consistenza durante il congelamento. Se mettete le uova nel congelatore, il liquido interno, a causa delle basse temperature, si espande e il guscio si rompe, quindi meglio evitare

 

Spiedini di tonno

Gli spiedini di tonno fresco orientali,facili e veloci, sono un antipasto finger food di ispirazione giapponese da servire con due saporite salsine.Preparate la salsa orientale: tagliate finemente il cipollotto, oppure tritatelo, e disponetelo in una ciotolina con lo zenzero e la salsa di soia. Mescolate e mettete da parte.Realizzate l’altra salsa: stemperate il wasabi con l’aceto di riso, unite lo zucchero, mescolate e disponete in una ciotolina.Mondate, lavate e sbucciate il cetriolo, quindi tagliatelo a pezzi spessi 1 cm. Tagliate a cubotti le fette di tonno fresco.Disponete i semi di sesamo in un piatto, mescolateli e passatevi i cubotti di tonno: non rivestiteli completamente, ma impanate solo i bordi. Ponete sul fuoco una padella antiaderente e, quando sarà ben calda, scottate leggermente il tonno sui lati ricoperti di sesamo, rigirandolo di tanto in tanto. Formate gli spiedini alternando sullo stecco di legno il tonno ai pezzi di cetriolo, e serviteli accompagnandoli con le salse, disposte in due ciotoline per ogni commensale.

Ciotola sana

Si tratta dell’ultima disposizione in fatto di cibi sani, si serve in una ciotola e si chiama healthy bowl. Buona, saziante e bella da vedere, la versione cool del classico piatto unico, è composta da ingredienti naturali, semplici e colorati: verdura, cerali integrali, semi, germogli, frutta e proteine vegetali o animali. Il tutto mixato per poter fornire all’organismo gli alimenti di cui necessita per mantenersi in salute, senza però trascurare il gusto. L’healthy bowl è infatti accompagnata da dressing, salsine e marinature varie, sempre preparate con ingredienti naturali, che rendono più appetibile e stuzzicante il piatto e non pesano sulla linea. Sulla preparazione ci si può veramente sbizzarrire. Un esempio? Le Buddha bowls, ispirate alla tradizione orientale e che in origine venivano preparate per stimolare cognizione e gratitudine. Oggi si tratta di ciotole ricche di ingredienti naturali: riso, semi di sesamo, edamame, salmone, tonno, alghe e scaglie di mandorle. Pesce crudo tagliato a cubetti accompagnato da riso, alghe, e tanti altri ingredienti tipici della tradizione hawaiana sono invece caratteristici delle cosiddette Pokè bowls. Non manca la versione dolce delle bowls con frutta fresca e secca, yogurt, bacche, semi e avena, validissima alternativa alla prima colazione. E quando la temperatura si fa rovente basta congelare la frutta e poi frullarla per creare una bowl gelato naturalissima da inserire nella ciotola insieme ad altri ingredienti. La “ciotola della salute” sta divenendo una vera e propria tendenza in tutto il mondo, tanto che nelle grandi città molti locali servono solo bowls, mentre altri ne hanno introdotte all’interno del menù, accanto ai piatti più classici. Tra i privilegi nutrizionali garantiti da questo “nuovo” piatto c’è la possibilità di assimilare in un’unica soluzione molteplici alimenti che forniscono il giusto apporto di carboidrati, proteine, grassi buoni e fibre. Una soluzione ideale, ad esempio, durante la pausa pranzo, quando solitamente si ha poco tempo a disposizione.

 

Un antipasto sfizioso dolmadakia…… foglie di vite ripiene

Le foglie di vite ripiene, in Grecia, terra d’origine di questa ricetta, vengono chiamate dolmadakia . Ecco come realizzare questo antipasto Sbollentate le foglie di vite fresche e lasciatele sgocciolare. Se sono conservate, invece, sciacquatele in acqua calda ed asciugatele. Mescolate accuratamente la carne tritata, il riso, la cipolla pulita e finemente tritata, il sale, una macinata di pepe, il prezzemolo, l’aneto, l’olio ed un paio di cucchiai di acqua. Stendete quindi su un telo le foglie di vite con il lato lucido rivolto verso il basso, e ponete una cucchiaiata di ripieno su ciascuna foglia, ripiegatene i bordi ed arrotolate Sistemate quindi questi involtini in una teglia, bagnateli con una tazza di acqua calda e con il burro fuso, schiacciate con un piatto, coprite e tenete in forno a 150° per circa 1 ora. Per la salsa di accompagnamento: unite alle uova il succo di limone, mescolando fino ad ottenere un composto spumoso ed aggiungete, poco alla volta, una tazza di acqua calda a fuoco lento sino a quando la salsa si sia addensata. Unire infine il prezzemolo tritato. Quando sarete pronti coprite i dolmadakia con la salsa e servite con il vino. Una variante di questa ricetta prevede l’uso delle foglie di lattuga che andranno preparate allo stesso modo delle foglie di vite.

Verdure come conservarle

Verdure sott’olio o sotto sale, salse, marmellate…Salse e conserve renderanno il nostro inverno più allegro . L’unica cosa da decidere è con quale conserva vogliamo fare: per il resto, ci mancano soltanto le indicazioni e i trucchi da seguire per non sbagliare! Come si preparano i vasetti? Per le vostre conserve servono prima di tutto contenitori di buona qualità e, se i vasetti sono riciclati, sarebbe ancora meglio se li riutilizzaste con dei tappi nuovi. Cosa preparare per conservare nella nostra dispensa? La marmellata, se scegliete di fare la marmellata, vi servirà sicuramente la frutta. Fate attenzione che sia matura al punto giusto e procuratevi una pentola dal fondo spesso più larga che alta. La cottura della marmellata è piuttosto rapida e se scegliete di utilizzare pere, ciliegie, fragole o pesche unite sempre qualche buccia di mela, che contiene naturalmente la pectina, cioè l’addensante e gelificante necessario per ottenere un composto con una piacevole consistenza. Per capire se la consistenza è “giusta” mettetene un cucchiaino sopra un piatto e inclinatelo: se la marmellata scivola “lentamente”, è pronta! Invasatela ancora calda, chiudendo poi i barattoli e capovolgendoli fino a completo raffreddamento. La verdura: dopo aver scelto le verdure che preferite conservare pomodori peperoni, cipolle, carote diventano davvero sfiziose! lavatele con cura, tagliatele a pezzetti e scottatele  per 5 minuti in acqua e aceto. Asciugatele con cura e sistematele a strati nei barattoli, cercando di eliminare ogni spazio di aria. Potete disporre tra gli strati, se vi piacciono, erbe aromatiche fresche oppure essiccate. Dopo aver riempito il barattolo sino a 2 cm dall’apertura, coprite le verdure con olio. Chiudete il coperchio e lasciate riposare al buio per qualche giorno. Buon lavoro!

Piatti creativi con l’anguria

L‘anguria, o cocomero, come viene chiamato nelle regioni centrali e meridionali d’Italia, è una pianta proveniente dall’Africa tropicale, ricca di vitamina A e vitamina C amata da grandi e piccoli per la sua polpa dolce e fresca. Rossa rinfrescante e succosa, l’anguria è il frutto iconico dell’estate che vanta proprietà dissetanti e idratanti, ottimo per realizzare dolci freschi e creativi piatti di carne e pesce. Eccone due proposte L’insalata è da sempre un’ottima soluzione estiva per mangiare bene senza appesantirsi, unire l’anguria renderà il piatto ancora più appetitoso e colorato. Ingredienti: 1 fette di anguria,1 cipolla di Tropea, 2 cucchiai di succo di limone, 2 cucchiai di olio di oliva, pepe, ricotta salata, sale, 1 sedano Tagliare a dadini una fetta di anguria e togliete tutti i semi.  Affettate un cuore di sedano e un grosso cipollotto di Tropea. Condire il sedano e le cipolle con una salsa preparata emulsionando 2 cucchiai di succo di limone, 2 cucchiai di olio extravergine d’oliva, sale e pepe. Unire l’anguria alle verdure, grattate sopra della ricotta salata, servite senza più mescolare. Spiedini speziati di gamberi e anguria Il pesce e il cocomero formano una coppia insolita ma molto gustosa, provare per credere! Ingredienti: 1 fetta d’anguria, 100 g di zucchero di canna, 12 di code di gamberoni, 2 cucchiaini di paprika dolce, 1/2 cucchiaino di peperoncino in polvere, sale e olio. Mescolare in una ciotola paprika, peperoncino e il sale, aggiungere gamberoni e mescolare bene in modo da condirli uniformemente. Coprire e lasciare marinare in frigorifero per 30 minuti. Infilare i gamberi sugli spiedini, ungerli con un filo d’olio, cuocere sulla piastra ben calda o sul barbecue solo 3 – 4 minuti per lato. Cospargere di zucchero solo un lato delle fette d’anguria e metterla sulla piastra, mettendo il lato zuccherato a contatto della piastra e lascia caramellare.

 

Arriva Pepper X, il peperoncino più piccante del mondo

È due volte più potente del Carolina Reaper ed è il risultato di 10 anni di lavoro. È stato usato come ingrediente di una salsa, che è andata esaurito in due minutiSi chiama «Pepper X», ed è il peperoncino più piccante del mondo. È stato appena presentato da «Smoking» Ed Curry, che ci ha lavorato per dieci anni. Aveva già creato il Carolina Reaper, che raggiunge 1,6 milioni di unità di calore o SHU (l’unità di misura della scala Scoville, che misura quante diluizioni di estratto di peperoncino disciolto in acqua e zucchero sono necessarie per non avvertire più il senso di bruciore). E che era stato superato dal Dragon’s Breat, il cui nome, «fiato di drago», è già un programma: con 2,48 milioni di unità di calore, era il più hot del mondo. Ma adesso il Pepper X lo ha spodestato, con i suoi 3,18 milioni di SHU: questo significa che, per eliminare il suo bruciore, servirebbero più di tre milioni di diluizioni.Per capire di che cosa stiamo parlando, basta pensare che i Jalapenos misurano tra le 10 e le 20 mila unità Scoville. È chiaramente impossibile pensare di utilizzare il Pepper X per insaporire un piatto: il suo creatore lo ha candidato al Guinness dei Primati, e la conferma della vincita arriverà a novembre. Però il super peperoncino è già diventato l’ingrediente di una salsa, The Last Dab, risultato della collaborazione tra Ed Curry e il sito First We Feast. Ed è già esaurito : le prime mille bottiglie sono state vendute in due minuti

Insalata il piatto leggero che…

Insalata…il pranzo leggero che tutti desideriamo prima della prova costume! Ne ordiniamo una, sperando di essere sazi, salvo poi mangiarci tutto il cestino di pane per riempire lo stomaco. L’insalata può essere un piatto unico, se ben bilanciato, con il giusto apporto proteico e calorico. Poi nessuno vieta una fetta di pane per non lasciare tracce sul piatto. Insalate con salsa. La soluzione è sempre quella di ridurre la quantità: non di insalata ma di salsa. Le insalate vanno  condite, non mettete troppo olio né troppo sale.Le insalate sono pensate per costituire un piatto unico e, per i più affamati, un sano contorno. Se si è a dieta ferrea basterà aggiungere la salsa a parte e prenderne un solo cucchiaino in sostituzione del tanto odiato cucchiaio d’olio indicato da dietologi e nutrizionisti e che spesso crea imbarazzo di fronte al proprio commensale, per le sue insalate usa quotidianamente ma con parsimonia la frutta secca, che si può dividere in due categorie: frutta secca glucidica: ricca di zuccheri e povera di grassi come ad esempio i datteri frutta secca lipidica: ricca di grassi e povera di zuccheri come il sesamo e le mandorle. Si tenga presente che nelle insalate a base di sesamo il condimento è quello con olio di sesamo, perché la mescolanza di oli diversi in uno stesso pasto è il più delle volte sconsigliata.

Non sempre le insalate sono piatti leggeri

Per quelli che pensano di scampare mangiando dei bei piatti di insalate, anche loro possono andare incontro a piccoli errori” e abbinamenti sbagliati. Infatti, se un’insalata mista, di per sé, rappresenta un piatto fresco, rapido e gustoso, prepararla in maniera bilanciata e che ci consenta anche di digerirla velocemente, non è alquanto semplice. Prepararla a casa e portarla in spiaggia è sempre la scelta migliore, infatti quando la si compra in supermercato oppure la ordiniamo scegliendo noi come comporla, spesso ci possono essere due problemi: il primo è che non si conosce l’origine degli alimenti e il secondo è che, soprattutto quando le insalate sono componibili, si può arrivare a mangiare un piatto troppo calorico, pensando di fare una scelta sana! Un esempio? Quando abbiamo la possibilità di scegliere come vogliamo condire la nostra insalata, spesso cominciamo ad aggiungere insieme latticini, (grassi)carne o pesce (proteine animali), semi e bacche di vario tipo (grassi), quinoa, fagioli o altri cereali (carboidrati complessi), frutta (carboidrati semplici) e, infine, aggiungiamo olio (grassi) o altre salse che di certo non possono definirsi sane.Tutto e troppo. Quello che dovrebbe essere un piatto semplice e di rapida digestione diviene altamente calorico e molto laborioso da gestire per il nostro stomaco; andare quindi a fare il bagno al mare subito dopo potrebbe non essere una buona idea.