Questa sera se guarderete il cielo, brillerà nell’oscurità la magnifica Luna Piena del Cacciatore, la prima d’autunno. La compagna della Terra sorgerà alle 18:42 ma raggiungerà l’effettiva fase di plenilunio alle 22:50. Il plenilunio del Cacciatore detto “Hunter’s Moon” è così chiamato in omaggio alle battute di caccia autunnali , una volta necessarie per fare provviste in vista del freddo dell’ inverno, con la luce del plenilunio era più facile vedere daini cinghiali . Il plenilunio è noto anche come “Luna Sanguigna” o “Luna di Sangue”, per via degli animali uccisi ma anche per il colore brunito delle foglie autunnali, in queste notti un tempo si facevano scorte di cibo che successivamente servivano per mangiare piatti di selvaggina. A differenza di molte altre lune piene, tuttavia, il suo nome non è direttamente associato al calendario lunare ma all’equinozio d’autunno. Si tratta sempre del plenilunio successivo alla Luna Piena del raccolto e può capitare sia in ottobre che a novembre. La Luna Piena del Cacciatore è solo uno dei tanti eventi astronomici affascinanti del mese di ottobre fra pochi giorni assisteremo alle congiunzioni astrali Luna – Pleiadi e Luna – Marte 12 e 14 ottobre; il picco delle “stelle cadenti” Orionidi il 21/22 ottobre; e il fenomeno più atteso dagli appassionati, la spettacolare eclissi di Sole parziale del 25 ottobre, con il 30 percento del disco solare “rosicchiato”
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Glicine è arrivato il momento di potarlo
l glicine è una delle piante più amate nella decorazione dei giardini: un rampicante estremamente forte e longevo, con una fioritura copiosa e eccezionale, che trasforma pergolati e muri in una pioggia fiorita, con quelle infiorescenze anche lunghissime a forma di grappolo che possono avere varie sfumature dal bianco al viola. È anche una pianta che non ha bisogno di particolari cure: una volta che ha preso possesso del terreno nel vostro giardino e che si trova in una posizione sufficientemente soleggiata, l’unica cura di cui ha bisogno è quella della potatura, che si effettua due volte all’anno in estate e in inverno. La prima si effettua tra luglio e agosto per accorciare i rami più recenti e dare ordine alla chioma, così che poi fiorirà meglio. L’altra invece si effettua a fine inverno, quando non c’è più rischio di gelate, soprattutto di notte. Ogni volta che intervenite su delle piante rampicanti, vi renderete conto che in pochi mesi sono in grado di avvinghiarsi a qualsiasi supporto trovano. Quindi dovete sfruttare questa loro straordinaria capacità e guidare i rami nella direzione che volete. Una volta tagliato e pulito tutto, prendete i rami che rimangono sparsi e separati dalla pianta principale, e con dei lacci legateli lungo i supporti del gazebo, tralicci e simili, lungo i rami più vecchi, o dentro un vaso di vetro da collocare sopra un tavolo. Così la pianta assumerà la forma che volete e coprirà la superficie desiderata.
I cieli azzurri e gli stati emotivi
Capita quando si è sdraiati su una spiaggia con il sottofondo delle onde del mare, o quando la mattina ti alzi presto, o anche durante una camminata su una montagna rivolgendo lo sguardo verso un cielo luminosamente azzurro di chiedersi perché il cielo è così azzurro? La luce solare è il risultato della sovrapposizione di onde elettromagnetiche di lunghezza variabile. Interagendo con i gas atmosferici, le onde nella gamma del blu, più corte, vengono rifratte, deviate e disperse in tutte le direzioni. Ovunque si guardi, parte di questa luce arriva ai nostri occhi. All’alba e al tramonto invece, quando il Sole è meno alto nel cielo, i suoi raggi devono viaggiare più a lungo per raggiungere il nostro sguardo. Questo cancella il “vantaggio” del blu e ci permette di ammirare tramonti rossi e arancioni. Quello che forse non sapevi è che alcune ricerche hanno stabilito che la parte blu dello spettro luminoso agisce positivamente sull’umore, rendendo più reattivi e adattabili agli stimoli emotivi, è quindi auspicabile ogni tanto dare un occhiata …. ai cieli azzurri !

Ci avviciniamo…..
Simbolo del Natale per eccellenza, l’albero è il punto centrale delle decorazioni natalizie. Se siete alla ricerca di un albero che sia realistico e di impatto ecco per voi l’albero di Natale Monte Bianco innevato h210cm Con un’altezza di 210 cm, questo albero sarà la vostra punta di diamante delle decorazioni delle vostra casa. Grazie al suo realismo e alla sua quantità di rami, ben 968, sarà un piacere addobbarlo con sfere, pick, luci e quant’altro la vostra fantasia vi suggerisca. Grazie alla base in metallo, gode di stabilità e sicurezza mentre l’anima in metallo dei rami vi permetterà di modellare la sua forma come più vi piace. E quando lo riporrete nella scatola avrà un ingombro minimale e avrete con questo albero anche dato un contributo all’ambiente….acquistatelo da www.ferrinigift.it
L’arcobaleno
“Dopo la pioggia viene il sereno, brilla in cielo l’arcobaleno” scriveva Gianni Rodari. Ma cos’è un arcobaleno? L’arcobaleno appare quando la luce bianca passa attraverso gocce d’acqua rimaste in sospeso. L’acqua ha una densità diversa da quella dell’aria e la luce viene rifratta in maniera diversa, creando lo spettro di colori dell’arcobaleno. Questo può accadere, ad esempio, vicino a una cascata oppure durante o dopo un temporale.L’arcobaleno non è realmente diviso in strisce. Si tratterebbe invece di una gamma di colori che si sviluppa in maniera continua. Pare sia il nostro cervello a vedere l’arcobaleno come un’unione di strisce colorate ma non è chiaro il meccanismo che ne sarebbe all’origine.Si dice che i colori dell’arcobaleno siano sette: rosso, arancione, giallo, verde, azzurro, indaco e violetto. Sembra però che la percezione di questi colori possa variare da persona a persona, e da cultura a cultura. Nel suo scritto “Meteorologia” Aristotele scrisse di tre colori: rosso, verde e blu. Dante, invece, nel Purgatorio parla di “sette liste”. Successivamente, Newton rapportò le note musicali ai colori dell’arcobaleno, che così diventarono sette. In realtà, non esiste un numero preciso di colori, perché ogni tonalità si fonde con quella precedente e successiva. Il numero dei colori è negli occhi di chi guarda. Una leggenda irlandese racconta che un folletto abbia nascosto una pentola d’oro dove l’arcobaleno tocca terra. Si dice anche che si possa esprimere un desiderio, se si riesce a vedere il punto in cui l’arco di colori raggiunge il suolo. Secondo la mitologia nordica, l’arcobaleno collega il mondo dei vivi a quello dei morti. Per i greci questo grande arco rappresentava, messaggera degli dei. Nella mitologia indiana l’arcobaleno viene chiamato Indradhanush, cioè arco di Indra, dio del fulmine e del tuono In questi Giorni l’arcobaleno è stato dipinto su un lenzuoli o su un fogli per sconfiggere la paura del Coronavirus e, al tempo stesso, cercare di far capire ai propri bimbi la complessità di quanto sta accadendo. È un tempo sospeso, questo, fra giorni che sembrano tutti uguali e l’attesa delle notizie. Che sia esposto ad un balcone in giardino o sul terrazzo per essere visibile anche all’esterno, o che lo si appenda in camera, a mo’ di incoraggiamento, l’arcobaleno è ormai su tutte le bacheche, su tutti i social, accompagnato dall’hashtag #andràtuttobene e #coloravirus.
E’ arrivata la primavera
Stamani mattina mentre ancora dormivamo e precisamente alle ore 4.49 è iniziata ufficialmente la primavera, l’equinozio di primavera, cioè l’evento astronomico che segna l’inizio della stagione. Convenzionalmente diciamo che la stagione comincia il giorno 21 di marzo, ma in realtà le date esatte di equinozi e solstizi dipendono dalla rivoluzione della Terra. L’equinozio è il momento preciso in cui il Sole si trova allo zenit dell’equatore della Terra, cioè esattamente sopra la testa di un ipotetico osservatore che si trovi in un qualsiasi punto sulla linea dell’equatore: durante i giorni in cui cade l’equinozio d’autunno o di primavera il dì cioè l’insieme delle ore di luce ha la stessa durata della notte anche se poi non è esattamente così, a causa di alcune interazioni della luce con l’atmosfera terrestre. Quest’anno, forse per la prima volta nella storia, milioni di italiani passeranno il giorno dell’equinozio di primavera in casa, a causa delle restrizioni per limitare la diffusione del coronavirus. Sicuramente è meglio passare questo periodo con il sole che entra dalla finestra, soprattutto per chi ha un giardino o una terrazza, che uscire fuori, magari approfittiamo del suo arrivo per prendere qualche ora di sole seduti sopra un comodo divanetto
E arrivata la primavera
La primavera assicura una sferzata di energia, quella del sole e dell’aria fresca ricca di ossigeno in grado di ricaricare l’organismo un po’ spento dai lunghi mesi invernali, ma prima di tutto di ricaricare le ossa della giusta dose di vitamina D La primavera però non è sempre tutta rosa e fiori e mai detto fu più azzeccato!!, ma anche pollini e allergie: sono moltissime infatti le persone che soffrono del ‘mal di primavera’, che si presenta puntualmente allo sbocciare dei fiori con problemi come insonnia, stanchezza, irritabilità e allergie. Con il cambio di stagione e l’inizio della primavera è facile sentirsi stanchi e soprattutto appesantiti. Purtroppo, durante il cambio climatico, soprattutto quando si passa dal freddo dell’inverno al caldo della bella stagione, il primo a risentirne è l’organismo, Inizia la giornata con un bicchiere di acqua e limone: rinforza il sistema immunitario, ha un effetto positivo su tutto l’organismo e garantisce una sferzata di energia.In più, scegli una colazione a base di frutta fresca: sazia e garantisce l’energia essenziale che serve per bruciare i grassi in eccedenza e per partire con il serbatoio pieno per affrontare la giornata. Se ti piace il dolce puoi aggiungere pane, burro e marmellata; se invece preferisci il salato, fatti tentare da salmone o prosciutto cotto, ricchi di proteine. Passeggiare all’aria aperta, soprattutto fuori città, in campagna, montagna, al mare o al lago, dove l’aria è pura, aiuta la tua pelle a recuperare luminosità ed energia: in questo modo i pori si dilatano, immagazzinano ossigeno e il rinnovamento cellulare è garantito.In primavera, così come fai il cambio di guardaroba, devi occuparti anche del cambio del tuo beauty case perché la tua pelle ora ha altri bisogni: necessita di cure diverse e più di tutto di creme più fresche e leggere rispetto a quelle invernali, più ricche e corpose. Si dice che in primavera l’amore ‘folleggi’ nell’aria, perché sbocciano i fiori e anche l’amore. Indipendentemente dalla stagione dell’amore che stai vivendo, poco importa che sia una bella giornata di sole e che tu stia sotto temporale e grandine, trasforma questo periodo in un’occasione per rinnovare la routine di coppia. Se il rapporto è quello giusto e la coppia è solida, puoi scoprire che c’è una nuova vitalità tutta da vivere.E se invece ti ritrovi nel ‘film’ sbagliato, allora è arrivato il momento di cambiare la rotta del tuo viaggio. Fatti aiutare dagli amici e cerca di sfruttare al meglio i momenti di ilarità e serenità che riesci a concederti: sono indispensabili per il tuo benessere!
Affrontare le difficoltà
Attraverso le difficoltà si arriva alle stelle. Seneca era consapevole di come le difficoltà fossero in grado di modellare il carattere di un essere umano. I diamanti si formano nelle viscere della Terra, sottoposti a pressioni incredibili; le specie animali sopravvivono adattandosi alle difficoltà del loro habitat; le fibre muscolari crescono solo grazie a micro-lacerazioni.A volte, tutto quello che desideriamo è avere una vita senza problemi, riuscire a raggiungere i nostri obiettivi senza troppa fatica, insomma: ottenere risultati senza alcuno sforzo. Tale desiderio è la peggiore condanna che possiamo augurare a noi stessi.Difficoltà, problemi ed ostacoli non vanno certo ricercati con il lumino, ma rifuggirli è un errore ancor più grave. La prossima volta che ti troverai ad affrontare un periodo difficile, un periodo in cui tutti i tuoi sforzi sembreranno essere vani, ricordati questa semplice storia. Un giorno un agricoltore, riposandosi sotto un’albero con accanto il suo cestino contenente la sua attrezzatura da lavoro al termine di una giornata sfiancante, si accorse di un bozzolo di una farfalla. Il bozzolo era del tutto chiuso ad eccezione di un piccolo buchino. Incuriosito, il contadino osservò attraverso il piccolo buchino, riuscendo ad intravedere la piccola farfalla che si dimenava con tutte le sue forze.Il contadino osservò a lungo gli sforzi dell’elegante bestiolina, ma per quanto la farfalla si sforzasse per uscire dal bozzolo, i progressi apparivano minimi. Così, il contadino, impietosito dall’impegno della piccola farfalla, tirò fuori dal cesto un coltellino da lavoro e allargò il buco del bozzolo, finché la farfalla poté uscirne senza alcuno sforzo.La piccola farfalla, aiutata ad uscire dal bozzolo, non aveva sviluppato muscoli abbastanza forti per potersi librare in aria. Nonostante i ripetuti tentativi, la fragile farfalla rimase a terra e riuscì a trascinarsi solo a pochi centimetri dal bozzolo, incapace di fare ciò per cui la natura l’aveva fatta nascere. Il contadino si accorse del grave errore fatto ed imparò una lezione che non dimenticò per il resto della sua vita: Attraverso le difficoltà la natura ci rende più forti e degni di realizzare i nostri sogni, a nessuno piacciono le difficoltà , ma se desideriamo davvero raggiungere i nostri obiettivi, dobbiamo allenarci e sviluppare i muscoli necessari per liberarci in aria: ecco, le difficoltà sono i nostri allenamenti, sono ciò che ci fortifica, ciò che rafforza le nostre competenze, la nostra resilienza, la nostra forza di volontà ricordatevi non esistono obbiettivi troppo ambizioni esistono persone che si arrendono
Voglia di evadere di giorno e… di notte?
In queste ore che si avviano alla festa più significativa dell’estate il “ferragosto” se ancora non avete fatto programmi, dedicatevi una serata sotto le stelle che infiammano il cielo con la loro caduta. E’ un’occasione unica per sperimentare la calda atmosfera delle piscine delle terme una fermata obbligatoria per lasciare lo stress delle giornate al tramonto e prepararsi a vivere il domani con una rinnovata energia! Dedicatevi una serata insolita , crogiolatevi nelle piscine con acqua di mare, con idromassaggi e giochi d’acqua, baciati dalla luna e sotto un manto di stelle…L’aria tiepida, la bellezza del cielo pieno di stelle, il profumo degli eucalipti, il canto dei grilli in sottofondo e il fruscio dell’acqua termale sulla pelle come una morbida carezza, insieme a un aperitivo e un cocktails, vi terranno compagnia
Come riconoscere il latte buono
Il modo migliore per riconoscere il latte buono da quello andato a male è annusarlo. Non ha dubbi l’esperto di sicurezza alimentare Labuza, che reputa l’olfatto il miglior grado di giudizio. Il latte andato a male emanerà infatti un odore sgradevole. Bisogna fare molta attenzione alla data indicata sul cartone di latte. E’ solo un’ipotesi della durata di vita del prodotto. Ci sono alcuni segni rivelatori da cercare quando si cerca di decidere se il latte non è più buono Ecco alcuni segni che possono rivelare che il latte è cattivo, secondo Labuza. La data indicata sul cartone di latte non è necessariamente una data di scadenza. Potrebbe anche essere una data di scadenza o una data di scadenza consigliata. Il lasso di tempo dovrebbe essere considerato come un barometro di quanto a lungo può essere buono il latte. Questo è il motivo per cui è importante avere familiarità con altri segni rivelatori. “Le aziende che mettono le date sul latte o altri prodotti stanno solo indovinando“, ha detto Labuza. “Quando le aziende mettono una data sul pacchetto di cibo o di cartone, fanno una ipotesi.” ha spiegato Labuza. “Non sanno a che temperatura è il nostro frigorifero. Il frigorifero di tutti non è impostato sulla stessa temperatura“.La temperatura di refrigerazione ha molto a che fare con la data di scadenza indicata sul cartone del latte. Maggiore è la temperatura impostata sul frigorifero, minore è la durata di conservazione del latte buono. Labuza raccomanda 32 gradi Fahrenheit (zero gradi celsius).Uno dei più importanti segni rivelatori è, come già detto, l’odore del latte. Se il latte non ha l’odore del latte, è probabile che sia scaduto. Il latte che è andato male trasuda un odore sgradevole. “Se lo hai bevuto, facilmente vomiterai.” Spiega Labuza. “Non è un’intossicazione alimentare ma è un’obiezione alimentare”. Ci sono, infine, cambiamenti nella consistenza e nel colore del latte andato a male. Il liquido bianco del latte buono dovrebbe apparire liscio e privo di corpuscoli. Se notiamo grumi e cagliatura, è il momento di buttare via il latte.Anche se il latte ha perso il suo colore bianco perlaceo, è indice che la bevanda non è più buona.