Emozioni e sentimenti

L’emozione è in genere definita come una risposta a uno stimolo che produce cambiamenti fisiologici cuore che batte molto più forte , aumento della temperatura corporea, l’attività di alcune ghiandole, cambiamenti sulla frequenza del respiro, che motivano una persona ad agire. In poche parole, le emozioni sono per la mente, l’equivalente di ciò che le sensazioni fisiche sono per il corpo. La maggior parte dei neuroscienziati distinguono tra la parola “emozione” e “sentimento.” Usano “emozione” per descrivere la risposta del cervello a determinati stimoli, e “sentimento” per descrivere la nostra impressione consapevole di tale risposta. Uno studio su 100 donne, suggerisce una forte correlazione tra l’indossare alcuni vestiti e gli stati emotivi. Secondo gli autori, le donne che sono depresse o tristi hanno più probabilità di indossare top larghi, felpe, o jeans. Le donne che avevano più emozioni positive erano più propense a indossare il loro vestito preferito o gioielli. Rodolf è convinto che per migliorare l’umore «dovremmo dare più importanza a ciò che indossiamo e vestirci come se fossimo felici, a prescindere da come ci sentiamo». I ricercatori hanno scoperto che gli anziani sono di solito più felici, ma per ragioni diverse. I giovani sono felici quando sono eccitati, le persone anziane sono più felici quando sono in pace. Inoltre, le donne tendono a sentirsi più amate degli uomini, ma anche a sentire più il senso di colpa. Gli uomini spesso si sentono più felici, ma più soli. Il momento più felice della giornata? Secondo i ricercatori è l’ora di pranzo ….magari di difronte a un bel piatto di pasta!

Un sentimento straordinario..l’amicizia

Vi siete mai chieste cos’è questo sentimento carico di emozione che spesso supera anche enormi distanze geografiche e unisce persone di tutte le età? Vi siete mai soffermate a riflettere su che cos’è l’amicizia, le frasi e gli aforismi che esprimono ciò che si prova? Qual è il significato di amicizia e come mai è così importante per tutti noi? L’amicizia è un sentimento di affetto, simpatia, solidarietà e stima che unisce due o più persone.Contare su amicizie importanti consente di vivere serenamente la propria vita, con la sicurezza di avere persone alle quali rivolgersi per ricevere aiuto nei momenti difficili e condividere le gioie. Voler bene ad una persona è una cosa bella, ma quando l’amore questo sentimento che è ancora più forte è reciproco, è un qualcosa di straordinario. Si provano emozioni mai vissute prima, ci si rende conto di aver incontrato qualcuno di speciale che è in grado di stravolgere e migliorare la propria vita e si fa di tutto per non sciupare questo rapporto. Spesso gli amici sono ancore di salvezza, soprattutto nelle situazioni complicate; fungono da sostegno morale e anche da ottimi consiglieri imparziali, per evitare ulteriori delusioni alla persona amica. I problemi dell’amico diventano di conseguenza i propri, così come le gioie. Si diventa un tutt’uno con l’altro e, in diverse situazioni, persone molto amiche si riscoprono anime gemelle, passando dall’amicizia a qualcosa di più. Bisogna ricercare gli amici, perché spesso ci rendono la vita migliore. Come dice il proverbio : “ Chi trova un amico, trova un tesoro”.

Giornata mondiale della lentezza

Un invito a compiere un piccolo gesto che possa indirizzarci verso una stabilità personale, nel ritrovare il piacere della riflessione, lontana dalla sempre più diffusa fuga dal quotidiano in cui si cerca la felicità scommettendo, esagerando o sballando, in una vita in cui la mancanza di significato è totale.  Almeno per un giorno disconnettiamoci dalla Rete e connettiamoci con noi stessi, gli altri e l’ambiente. Oggi Lunedì 7 maggio è l’appuntamento con la lentezza 2018. Giornata della Lentezza, giunta alla sua dodicesima edizione. Rallentare è una scelta che può migliorare la vita, la nostra. Un invito a fermarsi per tessere una rete sempre più ampia e articolata di persone, associazioni, scuole, università, aziende, città che hanno avviato modi di agire che innescano un cambiamento duraturo. Ecco qualche suggerimento…Svegliarsi 5 minuti prima del solito per farsi la barba, truccarsi o far colazione senza fretta e con un pizzico di allegria. Se siamo in coda nel traffico o alla cassa di un supermercato, evitiamo di arrabbiarci e usiamo questo tempo per programmare la serata o per scambiare due chiacchiere con il vicino di carrello. Se entrate in un bar per un caffè: ricordatevi di salutare il barista, gustarvi il caffè e risalutare barista e cassiera al momento dell’uscita. Non riempire l’agenda della nostra giornata di appuntamenti, anche se piacevoli. Impariamo a dire qualche no e ad avere dei momenti di vuoto. È provato che la pentola dell’acqua non bolle prima se continuiamo a osservarla: quindi senza fretta dedichiamoci alla preparazione della nostra cenetta e apparecchiamo con cura la tavola, magari anche con vaso di fiori ? Che ne dite.. in fondo non è difficile

 

 

Gli opposti si attraggono

Al contrario di quanto si pensa, gli opposti non si attraggono. O meglio, non reggono alla vita di coppia. A sfatare l’antico adagio è lo psicologo Glenn Wilson, che ha messo a punto il cosiddetto ‘quoziente di compatibilità’  per misurare lo stato di salute di un rapporto a due. Smontando così un mito tramandato di generazione in generazione: in amore le differenze non aiutano, al contrario sono le somiglianze a garantire la longevità di una coppia. Siamo quotidianamente bombardati da messaggi che farebbero credere che, personalità opposte, possano convivere piacevolmente. Si vedano ad esempio le commedie romantiche, le serie televisive basate sulle “famiglie tipo” ecc… Nella cultura pop vediamo principi sposati con sguattere e avvocati prestigiosi cadere ai piedi di prostitute, ma il mondo scientifico, nonostante ci abbia provato, non è in grado di avvalorarne la tesi. I ricercatori ritengono invece che si tenda più spesso a cercare persone che agiscono come noi. In uno studio pubblicato dalla National Academy of Science in America le persone che credevano di essere attraenti volevano solo partner simili e le persone ricche alla fine cercavano di avere un partner di status equivalente. Un altro studio ha aggiunto che le caratteristiche “personali” valgono ancora di più: le coppie più longeve si sono rilevate quelle che, ad esempio, avevano una forte credenza religiosa in comune, un simile approccio sui modi di comportarsi, sul modo di interagire con il prossimo, gestire il denaro, viaggiare ecc…In un ultimo studio sul dating online, infine, gli intervistati hanno dichiarato di volere una persona opposta ad esse in modo da bilanciare la propria personalità ma, al termine della ricerca, è emerso che anche loro hanno finito col contattare persone che ritenevano in qualche modo affini alla loro personalità.

La gioia un’emozione piacevole

Di alta intensità, che proviamo quando crediamo, con certezza, che uno scopo per noi molto importante sia stato realizzato. L’emozione della gioia non è mai un’emozione pura, ma è sempre turbata da un oscuro timore di perderla: nel momento in cui stringiamo in mano l’oggetto agognato, ne percepiamo la precarietà e la transitorietà. La gioia è infatti è molto friabile, impalpabile, delicata: si effonde facilmente, ma altrettanto facilmente può vanificarsi. La gioia e la speranza si differenziano principalmente rispetto al parametro “tempo”: la gioia si prova dopo il raggiungimento di qualcosa, la speranza prima o durante l’attesa. La gioia è molto più marcata, rispetto al parametro “intensità” rispetto alla speranza: nessuna speranza infatti può farci provare un’emozione di intensità simile a quella della gioia. Fra la gioia e la speranza si pone in genere l’entusiasmo, perché comporta una gioia per ciò che si sta facendo nel presente, in vista di futuri successi. L’entusiasmo fortifica la nostra motivazione ad agire, ci infonde energia. L’orgoglio invece è una emozione diversa dalla gioia: nel risolvere un problema infatti, tutti provano gioia, ma si prova orgoglio solo se la sfida superata era particolarmente difficile e se ha richiesto alla persona una notevole dose di ingegno e di impegno: la fierezza di sé per il risultato ottenuto produce orgoglio. Quanto alla felicità, essa può essere accomunata con l’emozione della gioia, ma vi sono delle differenze fra i due concetti, molto significative: la felicità infatti ha a che fare con l’ambiente esterno, con la realtà, mentre la gioia nasce dentro di sé: è un’esperienza soggettiva, che può svilupparsi anche in condizioni psicologiche ed esistenziali non ottimali, anche per la sua breve durata. Sul piano comportamentale, poiché una persona che prova gioia riesce ad apprezzare meglio il mondo intorno a sé, le modifiche legate al buonumore possono apparire vistose: chi prova gioia tende ad aprirsi agli altri, ad intraprendere senza paura attività impegnative, a fare donazioni, ad essere più disponibile nei confronti degli altri. Come dice Adorno, l’uomo non sa di essere felice: si sente felice. Un po’ troppo poco, per la nostra intelligenza ed infatti la depressione nasce fondamentalmente da questo: dal non saper riconoscere le gioie della vita.

Il tempo è prezioso

Una famosa catena di abbigliamento ha calcolato quanto tempo le donne passano davanti all’armadio o al cassetto decidendo cosa mettersi o cambiando più volte abito. Dallo studio, realizzato su 2 mila inglesi, è emerso che le signore trascorrono circa 17 minuti al giorno tra le grucce, che fanno 119 minuti la settimana ovvero sei mesi nel corso di una vita. L’imbarazzo della scelta è causa del dubbio: considerato che l’armadio di una persona media contiene circa 152 capi ma una persona su 8 ne ha circa 300, sappiate che solo il 44 per cento di questi viene indossato regolarmente, 57 capi non vengono mai usati, 16 vengono scelti solo una volta e 11 hanno ancora l’etichetta. La percezione di non avere nulla da indossare affligge un adulto su 20 almeno una volta alla settimana ha, quindi, un rapporto proporzionale alla quantità dei capi a nostra disposizione.  Non si perde solo tempo, ma anche un po’ di salute. Dallo studio è emerso che il 62% delle donne soffre di “rabbia da guardaroba”. Non che gli uomini stiano poi troppo meglio: per lo stesso motivo perdono ogni giorno 13 minuti e un terzo degli intervistati ha ammesso di aver ceduto alla “rabbia da guardaroba” almeno una volta nella sua vita. Lo studio è stato commissionato, per incoraggiare le persone a donare i loro capi inutilizzati che spesso rimangono in fondo ai cassetti o dentro scatole dimenticate. In media, infatti, solo il 44% dei vestiti viene indossato regolarmente. Il resto della percentuale rende solo più complicata la ricerca quotidiana. Per scegliere l’abito giusto non bisognerebbe impiegare più di due minuti e fare spazio nel guardaroba può aiutare a rendere l’impresa più semplice. In questo modo, forse, smetterete di fare le corse con il tempo che scorre inesorabile sull’orologio e non arriverete più in ritardo. A quel punto, davvero, potreste non trovare più nulla da mettere, e avrete un’ottima scusa per darvi allo shopping.

Un caffè con gli amici di facebook

Facebook era nato in origine per avere tra le amicizie solo chi si conosceva realmente. Oggi non è più affatto così, chi usa questo social ha ormai la propria lista piena di gente sconosciuta o mai incontrata nella vita reale. Matt Kulesza è uno di questi ed è arrivato a collezionare quasi 1100 amici. Ha deciso però di combattere questo fenomeno e rendere reali tutte le amicizie virtuali di Facebook. Ha quindi iniziato a prendere un caffè con ogni persona della sua lista di amicizie, per conoscere ciascuno dal vivo ridando alle relazioni personali quel ruolo centrale che oggi sembra abbiano perso, sempre più sostituito dalle conoscenze digitali. Fino ad oggi Matthew Kulesza ha bevuto il caffè con ventitré dei suoi amici di Facebook: intervistato dai giornalisti di BuzzFeed, lo studente australiano ha dichiarato di usare il caffè come bevanda di “socializzazione” al posto dell’alcol, proprio per non influenzare il processo di relazione umana con le bevande alcoliche, neanche con una birra. Ogni amico che incontra Matt inserisce la foto nel suo blog con una breve descrizione su come l’ha conosciuto e come è stato vederlo di persona. La sua idea è nata nell’ottobre di qualche anno fa e prevede di completarla nel giro di tre anni. Per riuscirci dovrà incontrare in media un amico al giorno!

Colpo di fulmine, questo sconosciuto…

Per chi non sapesse dare una definizione al termine “colpo di fulmine”, eccone una descrizione evocativa: si tratta di un congegno di attrazione, non solo fisica, di un trasporto emotivo a 360 gradi che nasce nel momento in cui si incontra una speciale persona. Addirittura c’è chi sostiene che l’amore, per essere definito tale, debba nascere per forza da un colpo di fulmine, altrimenti se per innamorarsi o per capire di potersi innamorare di qualcuno si necessita di più tempo, la storia partirà già in netto svantaggio. Fascino: è quello che si subisce al primo incontro con la persona che scatena questo “fulmine”. Può essere dato da una stretta di mano, da un sorriso, da uno sguardo. E’ la prima impressione, che in questo caso non solo conta moltissimo ma  è davvero la chiave di tutto. Curiosità: quando si incontra un qualcuno che desta subito un certo interesse, si prova un’immediata voglia di saperne di più, di carpire di più in quel preciso istante, in quel primo incontro. Farfalle nello stomaco, gambe che tremano, ginocchia che cedono, cuore che batte: più che indici di un colpo di fulmine potrebbero essere i sintomi di un calo di pressione! Scherzi a parte, questi modi di dire sono perfetti per definire il senso di emozione, di fermento  che si provano nell’aver a che fare con una persona per la quale si prova innegabile attrazione. Sempre nei propri pensieri: è un vero amore a prima vista quando ci si ritrova a pensare insistentemente a quella persona, all’oggetto dei propri desideri. E lo è ancor di più quando si tende a carpire informazioni, anche in modo implicito, attraverso amici comuni e conoscenti. La voglia di incontrare nuovamente quella persona, collegata a fantasie sono le definitive spie di un fulmine che ha colpito il bersaglio. Si può tentare di spiegarlo ma quando arriva, il colpo di fulmine, sa farsi riconoscere alla perfezione. E non c’è definizione o guida tanto accurata quanto la sensazione di estasi che lascia al suo passaggio.

Come depurare l’organismo

Molte persone ignorano quanto sia importante disintossicare il proprio corpo, perché ignorano quante tossine sono in grado di accumulare. Fra inquinamento, farmaci, scarti dell’organismo e cibo poco salutare, fumo e alcol, le tossine non sono certo poche. Come smaltirle? Dedicando più attenzione alla depurazione dell’organismo. Quanto è importante depurare l’organismo? Molto perché un accumulo di tossine porta disfunzioni, problemi di salute ed il nostro aspetto fisico ne risente. Quando il nostro organismo ha bisogno di essere depurato? La disintossicazione del corpo è un procedimento che va fatto continuamente, non in determinati periodi o una volta all’ anno, il nostro organismo ha continuamente bisogno di essere liberato dalle tossine. Naturalmente occorre prestare attenzione al proprio corpo ed ai segnali che manda. Esistono dei campanelli d’allarme comunque: la lingua, ad esempio, deve essere rosa non marrone, gialla, bianca o giallognola o verdastra perché questi colori indicano che il metabolismo non funziona bene, i cibi che aiutano a smaltire sono senz’ altro spinaci, broccoli, cavoli, verdure a foglia verde, mele e pere, carote, zenzero, origano, finocchio, prezzemolo, curcuma, rosmarino, cumino e cannella. Assolutamente da evitare: fritti, alcol, zucchero, latte, caffè e bibite gassate o zuccherate. L’aglio, che a molti non piace, è molto importante perché contiene zolfo. Occorre ricordarsi che il corpo  è una macchina che ha bisogno di pulizia cura e manutenzione.

Primo giorno di ora legale..effetti

Primo giorno di ora legale, la notte scorsa abbiamo portato avanti i nostri orologi, modificando l’ora prima di andare a dormire o quando ci siamo svegliati. A parte i più moderni dispositivi elettronici, tipo gli smartphone, che modificano l’ora in automatico. L’ora legale, che nel suo primo giorno in teoria ci farà dormire un’ora in meno, durerà per i prossimi sette mesi. Terna, la società che gestisce la rete elettrica nazionale, stima un minor consumo di energia elettrica pari a circa 555 milioni di kilowattora. Il quantitativo non è da sottovalutare: Il corpo umano ovviamente ha bisogno di adattarsi al cambiamento. Secondo uno studio, condotto su un campione di 500 ragazzi, ai più giovani possono servire fino a tre settimane per abitarsi al cambiamento. Gli anziani possono metterci di più. Un bambino su due, invece, può manifestare disturbi del sonno. Sono almeno cinque i problemi associati al cambio di orario: disturbi del sonno, difficoltà di concentrazione, incidenti alla guida e sul lavoro, maggiore stress cardiaco e stress psicologico. E c’è un altro problema di cui tenere conto. Non è vero, infatti, che si dorme in meno solo la prima notte. Abituarsi ai nuovi orari può richiedere anche diversi giorni o settimane. E solitamente oltre a dormire meno il sonno risulta più disturbato, Attenzione anche al  cuore e alla psiche, inoltre, nei primi giorni di ora legale si registra un picco di attacchi di cuore. Il sonno perso, infatti, aumenta lo stress e le persone a rischio hanno maggiori probabilità di un attacco. Un altro studio, infine, ha evidenziato un aumento dei suicidi nelle prime settimane di ora legale, e in quelle successive al ritorno all’ora solare. In compenso però avremo più ore di luce….