Non prendete tutto troppo sul serio

Una tazzina di caffè che si rovescia sul tavolo, un appuntamento saltato, una macchina che si guasta….Pensate all’inutile dispendio di energie che sprecate ogni volta che vi arrabbiate per qualcosa che, in fondo, non ha poi così importanza. Pensate poi a come potreste utilizzare queste energie per fare qualcosa di più costruttivo, come per esempio cercare di trovare una soluzione al problema con la persona che vi sta di fronte, oppure accantonare il problema del tutto perché, in fin dei conti, di un problema reale non si tratta. Ogni volta che vi sentite salire il sangue al cervello chiedevi: quello che è appena accaduto influisce in maniera permanente e negativa sulle cose e sulle persone a me care? Danneggia la mia salute? Danneggia la mia professione? La mia libertà? I miei valori? Se la risposta a queste domande è no, probabilmente non vale la pena di prendere troppo sul serio quella questione. In fondo ricordate: se c’è un problema c’è una soluzione se non c’è una soluzione non c’è un  problema!

 

Come essere felici in pochi minuti

E se vi dicessimo che basta esercitarsi 60 secondi al giorno per essere davvero felici? Prendete appunti…e orologi.Orologio…. set: 60 secondi. Il tempo adeguato per un piccolo gesto e per essere felici. Lo sgomento di chi annaspa sotto pianificazioni, scelte a lungo termine, incastri quotidiani è palese: basta meno di un minuto e la strada verso la felicità è estesamente spianata. Malfidati, ricredetevi, ecco come si può quantificare il tempo da dedicare alla felicità personale. Non parliamo di grandi aspirazioni o sogni ad occhi aperti: la felicità sta nella realtà di tutti i giorni. In un minuto che dedichiamo a qualcosa che può aiutarci ad essere felici. La più sfuggente delle emozioni, quella che dura pochissimo e che è tale solo se condivisa, dipende dal suo negativo, l’altra faccia della sua medaglia di esistenza: i pensieri no, che possono trascinarci in una spirale triste dalla quale diventa difficile uscire. Invece la felicità è un esercizio quotidiano: praticare l’ottimismo invece del pessimismo e del “tutto nero ma lo affronto con ironia” è la chiave. Essere ottimisti non significa per forza non essere realisti, ma guardare oltre la situazione brutta senza perdere le speranze: un modo per dire “Ok, sarà difficilissimo superare questo ma mi aiuta a capire qualcosa in più di me”. Eliminare le negatività passa dai rapporti sociali e da come ci poniamo noi nei confronti del mondo, non solo dalla sicurezza degli oggetti di cui ci circondiamo. Stop all’accumulo inutile, ok. Ma non buttare tutto-tutto: ci sono oggetti apparentemente insignificanti che sono simboli di una vita. Il biglietto di auguri per un compleanno passato ti ricorda un momento bello o una persona cara? Non buttarlo. Invece potresti continuare a tenere un regalo sgradito solo perché costosissimo o “prezioso”, nonostante sia stato il dono di qualcuno che è fuori da tempo dalla tua vita. In questo caso, pensaci bene: ti piace davvero, lo usi?. Togli da casa, dai mobili, dalla tua vita tutto quello che è superfluo in modo negativo. rivalutiamo quanto peso diamo agli oggetti riteniamo indispensabili per la nostra storia personale. Felicità, come trovarla? Preparati con guanti e sacchetti e butta via, ti sentirai molto meglio. Sono questo tipo di cose che durano un minuto o anche meno ad essere un training perfetto per la felicità, perché sono esperienze. La verità sta qui: sono le esperienze che ci rendono felici, non le cose legate a quelle esperienze, che funzionano solo nel ricordo.