La paura è l’emozione più difficile da gestire. Per il dolore si piange, per la rabbia si urla, ma la paura si aggrappa silenziosamente al cuore e ti avvolge
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Perchè si festeggia il carnevale?
Da Venezia a Rio De Janeiro, tra maschere, travestimenti, dolci e scherzi. Il termine Carnevale deriva dal altino «carnem levare» «privarsi della carne» , con un riferimento all’ultimo banchetto che secondo la tradizione si teneva l’ultimo giorno prima di entrare nel periodo di Quaresima. La data è legata a quella della Pasqua: alla fine dei festeggiamenti, infatti, arriva il Mercoledì delle Ceneri che segna l’inizio della Quaresima, un periodo caratterizzato, invece, da un maggiore controllo, anche spirituale. Una piccola differenza è rappresentata dal Carnevale ambrosiano, la cui particolare durata finisce infatti con il «sabato grasso», quattro giorni dopo rispetto al tradizionale martedì sembra risalire a un pellegrinaggio del vescovo Ambrogio che aveva annunciato il suo ritorno «in tempo per celebrare con i milanesi le ceneri». La popolazione posticipò il rito alla domenica successiva per aspettarlo. È nel Medioevo che ritroviamo molti aspetti della festa attuale. Nel 2019 la Pasqua sarà il 21 aprile: il Giovedì Grasso è caduto il 28 febbraio, mentre il Martedì Grasso sarà il 5 marzo. Da mercoledì 6 marzo Mercoledì delle Ceneri, inizierà la Quaresima, mancheranno quindi quaranta giorni precisi alla Pasqua
Carnevale tempo di festa
Tempo di Carnevale: lo spirito del travestimento, dell’allegoria, del diventare altro ha la sua legittimazione culturale. Il Carnevale diverte i bambini ed appartiene anche agli adulti. L’Italia è un paese carnevalesco: Venezia, Viareggio, Putignano e tanti altri. Ma anche in altri paesi, come Rio de Janeiro il più famoso, è una ricorrenza da celebrare con la massima giocosità trasgressione. Santa Cruz vanta il più “brasiliano” dei carnevali europei: per due settimane la città è invasa da folkloristiche parate. Quest’anno il tema della festa sarà “Il mare e le profondità marine” Si eleggerà la regina della festa, e si proseguirà con le sfilate della “Cavalcata” Nonostante tutto il Mercoledì delle Ceneri,verrà effettuata la “Sepoltura della Sardina” lo spirito del Carnevale, rappresentato da una sardina di cartapesta, venga bruciato, la conclusione vera e propria ha luogo solo nel fine settimana, tra spettacoli, sagre dolci e ulteriori sfilate.
Ascoltare evoca gentilezza
Diceva Leonardo Da Vinci: «Saper ascoltare significa possedere, oltre al proprio, il cervello degli altri». Servono galateo e umiltà Tutti parliamo, spesso urliamo, ma quasi nessuno ascolta. Abbiamo moltiplicato le fonti del linguaggio, le abbiamo rese virali, ognuno si sente libero di esprimere un’opinione, di dare giudizi a raffica, anche su argomenti dei quali è del tutto ignorante, ma diminuiscono le persone che sono disposte ad ascoltare. In contrario di ciò che ci invitava a fare il saggio Plutarco, «Abbiamo due orecchie e una sola bocca, proprio perché dobbiamo ascoltare di più e parlare di meno». La perdita di ascolto è una grande spreco. Nella vita pubblica: è impossibile governare bene, prendere le decisioni giuste e nei tempi giusti, senza ascoltare In famiglia: senza l’ascolto è impossibile dare longevità, respiro lungo, futuro, a un rapporto matrimoniale e ai delicati equilibri familiari. I primi che ci chiedono ascolto sono i figli: non farlo, significa perderli per strada. Se c’è, le relazioni funzionano; se manca, le relazioni appassiscono oppure si trasformano in risse. Buona parte dei conflitti, nascono proprio dall’incapacità di ascoltare Stare insieme, ovunque, da un palazzo a una famiglia, da un’associazione sportiva a una società, significa innanzitutto ascoltare. Ascoltare non è facile. Ha bisogno di mettere insieme l’orecchio, l’occhio, il cuore, e dunque è una sorta di esercizio che mette in moto l’intera persona. ascoltare significa significa non parlare a colpi di frasi fatte, di retorica, alla pancia più che al cervello e al cuore. E spesso rischiamo di parlarci, o di insultarci, addosso. Perdendo così una grande opportunità, in quanto come diceva Leonardo Da Vinci, sapere ascoltare «significa possedere, oltre al proprio, anche il cervello degli altri». Per ascoltare bisogna essere persone aperte, educate, capaci di apprendere e di comprendere, e non è appannaggio di tutti.
Cos’è la tristezza?
Potremmo definire la tristezza come una reazione emotiva di passività e ritiro associata a un vissuto di perdita un oggetto, una persona cara, la salute, scopi o valori esistenziali ecc.. Vivere un lutto, una mancanza, una privazione di qualche tipo è dunque direttamente connesso all’emozione della tristezza.Si tratta per altro di un’emozione primaria, dunque innata e adeguata agli aspetti più basilari della nostra sopravvivenza. Tuttavia, poiché le vicende della nostra vita di homo sapiens sono molto più complesse e sofisticate di quelle dei nostri antenati delle caverne, la tristezza può associarsi ad altri stati emotivi dando luogo a emozioni più ampie come il tradimento ad esempio quando si unisce alla rabbia o l’ansia quando si unisce alla paura.Può anche essere il primo gradino di un più complesso processo di lutto che porta la tristezza iniziale e sfumare in altre emozioni e in sentimenti e stati d’animo via via più vari. Rimpiazzare una perdita con qualcos’altro senza darci tempo di fare esperienza del vuoto e dell’assenza ci impedisce di risanare quella perdita condannandola a rimanere paradossalmente davvero incolmabile. Passare attraverso emozioni come la tristezza e il dolore psichico a esse associato ci rende invece più forti, ci aiuta a far tesoro delle piccole e grandi perdite o delusioni della vita e ci insegna che è anche grazie ad esse che possiamo andare avanti. In Giappone è l’arte del Kintsugi: “Quando i giapponesi riparano un oggetto rotto, valorizzano la crepa riempiendo la spaccatura con dell’oro. Essi credono che quando qualcosa ha subito una ferita e ha una storia, diventa più bella.”
L’agopuntura
L’agopuntura, secondo la medicina tradizionale cinese, agisce perché riporta in equilibrio i flussi di energia e di sangue che scorrono nei canali dei meridiani del corpo, i cui “cancelli d’accesso” sarebbero proprio i punti che vengono stimolati con gli aghi. Questa spiegazione non può essere condivisa dalla medicina occidentale, che tuttavia conferma alcuni benefici della pratica. L’agopuntura, infatti, sembra capace di modificare le connessioni e l’attività di alcune aree cerebrali legate al dolore. Inoltre, gli aghi stimolano zone più ricche di vasi e nervi rispetto a quelle vicine, e questo favorisce la produzione di endorfine i nostri antidolorifici naturali, rilassa i muscoli e ha un effetto antinfiammatorio locale.L’agopuntura sembra insomma funzionare per diverse forme di dolore, da quello muscolo-scheletrico al mal di testa, ed è molto utilizzata in ginecologia, per cicli mestruali dolorosi o irregolari e per controllare i disturbi della menopausa. Se eseguita da mani esperte non comporta rischi sostanziali, a patto che non sia usata per curare tumori o altre patologie serie.
Fortuna e sfortuna..
I portafortuna servono davvero. Per chi è superstizioso e ci crede è, ovviamente, la scoperta dell’acqua calda, ma anche gli scienziati si stanno convincendo del potere dei portafortuna, anche se non per ragioni soprannaturali. Questo perché molte ricerche sono arrivate alla stessa conclusione: il segreto perché vada tutto bene è… crederci. Perfino nei portafortuna. Se la fortuna è cieca, la sfiga è scientifica. Qualche anno fa alcuni ricercatori dell’università di Colonia, hanno invitato un gruppo di studenti a portare con sé il proprio talismano per sottoporsi a un test. Gli oggetti sono stati presi in consegna dai ricercatori con la scusa di fotografarli. Poi, a metà degli studenti i portafortuna sono stati restituiti prima che iniziassero dei quiz e delle prove di abilità come centrare un canestro, fare buca con una pallina da golf,mentre all’altra metà non sono stati restituiti.La scienza dimostra che se si pensa di essere fortunati, si finisce per esserlo per davvero, infatti chi aveva con sé il suo portafortuna è andato meglio in tutte le prove. Inoltre, alla richiesta dei ricercatori di supporre in anticipo il numero di parole da trovare risolvendo alcuni anagrammi, e di fissare la soglia di tempo dopo la quale avrebbero lasciato il test, le persone che avevano con sé l’amuleto si sono date obiettivi più ambiziosi. Erano tutti più convinti di potercela fare.Secondo i ricercatori, quindi, non solo avere con sé un portafortuna, ma anche solo dire “tengo le dita incrociate per te”, o anche l’inossidabile “in bocca al lupo”, può davvero servire perché aumenta l’autostima dando più fiducia negli obiettivi che ci si pone. Credere di avere la sorte dalla propria parte, insomma, attiva una specie di circolo virtuoso, perché rende meno ansiosi, più rilassati e più positivi. le ricerche dimostrano che ciò che viene avvertito come “buona stella” o “maledetta sfortuna” ha più a che fare con la psicologia che con la probabilità. 
Cure per i nostri amici animali
Chi possiede un animale da compagnia, è portato a ricercare cure più dolci e naturali anche per il proprio animale, L’uso della fitoterapia in campo veterinario nasce dall’osservazione degli animali in natura, che sanno per istinto quali piante possono loro giovare: chi non ha mai visto un gatto “brucare” periodicamente l’erba selvatica, allo scopo di ripulire lo stomaco dai peli che ingoia leccando a lungo il mantello durante la sua accurata toilette? Dopo l’ingestione dell’erba, infatti, il gatto la rigetterà insieme a succhi gastrici e a un bolo di pelo agglutinato, liberando così lo stomaco dall’ingombro. Sempre il gatto adora la pianta Nepeta cataria, chiamata anche “erba gatta”, che possiede blande proprietà digestive e calmanti e agisce sull’animale anche come euforizzante: vediamo infatti che esso l’annusa, la lecca, la mastica ripetutamente, ci gioca e ci si sdraia sopra e persino i gatti anziani, dopo averla ingerita, sembrano riacquistare le forze e diventano giocherelloni. I cani mangiano la Malva, rinfrescante e purificante intestinale, ricercando anche le sue radici, scavandole nel terreno; gli scimpanzé individuano alcune piante ad azione antiparassitaria, mentre alcuni uccelli costruiscono il nido con foglie di Tabacco, che ha proprietà repellenti e insetticide contro insetti e larve. Le proprietà delle piante ad uso veterinario ricalcano quelle che esse esercitano anche sull’uomo, ma cambiano certamente le dosi e i modi di somministrazione, che avvengono in genere in base al tipo di animale e al suo peso. I fitopreparati per uso orale possono essere dati miscelandoli con un alimento gradito all’animale, oppure mescolandoli all’acqua di bevanda. Analizzando per prima cosa gli alimenti per cani e gatti, dobbiamo appurare che siano salutari, se possibile con una alta componente biologica, privi di residui chimici industriali. Anche L’Aloe, nelle due specie officinali Aloe vera e Aloe arborescens, utilizzate con grande efficacia in ambito umano, può dare ottimi benefici ai nostri cani e gatti. Grazie alle sue proprietà nutraceutiche e officinali è un validissimo immunostimolante e immunomodulante; per le sue proprietà antiossidanti è utile per contrastare lo stress ossidativo e i danni provocati dai radicali liberi e contrastare patologie degenerative; presenta proprietà energizzanti, antisettiche, antinfiammatorie, depurative e disintossicanti.
Gli animali di supporto emotivo…possono anche volare
Gli animali sono i migliori amici degli esseri umani. Non solo fanno compagnia, ma aiutano le persone quando si sentono sole, sono malate o affrontano un periodo difficile. Per questo varie compagnie aeree hanno deciso di permettere di trasportare sul aereo quelli che sono chiamati “animali di supporto emotivo”..Si chiamano animali di supporto emotivo. Sono, come anche dice il nome, creature che aiutano il proprio padrone facendolo stare meglio con la loro sola presenza. Proprio per questo motivo, molte compagnie aeree hanno permesso ai proprietari di portarli a bordo per vincere la paura di volare.Chiaramente per portare su un aereo un animale di supporto emotivo si deve fare apposita richiesta . Possono fare domanda le persone affette da depressione o con problemi di salute mentale, i militari e i veterani di guerra, gli individui autistici, e coloro che soffrono di PTSD e disordini psicotici.In questi casi avere un amico fidato accanto a sé aiuta molto le persone a rilassarsi. Sono in tanti a riuscire a volare con serenità grazie alla presenza di un animale, e sono sempre più le persone che s’iscrivono all’apposito registro per sconfiggere la paura dell’aereo. Basta presentare l’autorizzazione di uno psicologo, e non si pagherà nemmeno il costo aggiuntivo sul biglietto.In genere le compagnie aeree accettano cani e gatti di piccola taglia sui loro aerei, ma ultimamente la situazione è un po’ precipitata. A volte capita che i passeggeri si presentino al gate con serpenti o uccelli di grande taglia, che rischiano di mettere a rischio le persone a bordo. Per questo alcune compagnie stanno iniziando a varare delle norme più limitative, cercando così di mettere un freno all’esuberanza di alcuni viaggiatori. L’interazione tra un animale e un essere umano può essere di grande aiuto nel caso di molte malattie. Prendersi cura di un amico a quattro zampe è utilissimo per calmare una persona, limitare gli attacchi d’ansia e combattere la depressione. Chiaramente da sola non basta, e deve essere affiancata ad altre terapie, ma sono sempre di più i soggetti che vi ricorrono.
Disegnare agisce sul cervello
In generale disegnare, dipingere e realizzare oggetti a mano modellando la creta sono attività particolarmente indicate per stimolare le funzioni cognitive, ridurre lo stress e renderci felici. Non temete se non siete provetti pittori, si tratta di attività che potete fare anche se la vostra capacità artistica equivale a quella di un bambino piccolo, perché nessuno vi valuterà, lo potete fare soltanto per voi stessi. E i benefici saranno evidenti, in particolare per il vostro cervello. Ecco sette cambiamenti che accadono dentro di noi semplicemente disegnando. Stimola la creatività, anche se ci sembra di non averne. Come in tutte le cose è la pratica a renderci bravi o a farci migliorare. Quindi lavorare sulla nostra capacità di immaginare non può fare altro che aumentare la nostra creatività. Rende più forti dal punto di vista psicologico. Forse perché, disegno dopo disegno, diventiamo più consapevoli e capaci di trovare nell’arte un eccellente alleato e una valvola di sfogo dalle emozioni. È ormai assodato che chi fa arte visiva riesce a reagire in maniera più energica e propositiva alle avversità. Felicità assicurata, infatti il disegno spesso viene utilizzato anche come sostegno per chi soffre di lievi stati di depressione. Forse perché aiuta a incontrare una parte molto nascosta di noi stessi e a tirare fuori quello che fa soffrire. Fa bene alla memoria. Non solo cibo ricco di fosforo, ma anche dedicarsi a un’attività artistica allena le nostre capacità cognitive. Inoltre, è risaputo che, ad esempio, realizzare mappe concettuali come dei grafici colorati ci aiuta nel tenere a mente le cose. Tutto ciò che è disegnato si ricorda meglio. Combatte l’ansia a colpi di disegni e colori, oppure manipolazione. Dedicarsi a un’attività artistica ci fa concentrare e fa allontanare la mente da quei meccanismi che ci portano sensazioni sgradevoli di stress e agitazione. È un po’ come meditare, ma con una matita in mano. Aiuta quando si sta male. Anche in questo caso non si tratta di magia, ma soltanto di distrarre e allontanare la mente da una sensazione dolorosa o di malessere, per farla concentrare su come realizzare al meglio il nostro progetto. Ancora più concentrati grazie al disegno: dedicarsi a questa attività migliora la memoria, ma anche la nostra capacità di essere totalmente presenti in quello che stiamo facendo, riuscendo così a trarne il meglio.

