Quando arriva un gattino cucciolo nella famiglia è sempre eccitante, soprattutto se si tratta di un piccolo pelosetto con baffi e orecchie a punta tutto da coccolare. Ma facciamo un passo indietro, prima di portare un pelo setto in casa è bene valutare diversi fattori. Per prima cosa l’età del piccolo: i gattini, infatti, non andrebbero mai portati via dalla mamma prima di sessanta giorni dalla nascita Questo perché rimanere vicino alla mamma aiuta il piccolo a imparare il suo ruolo sociale a non avere disturbi di salute dovuti al distacco precoce da mamma gatta. Nel caso inoltre fosse un gatto di razza, il consiglio è quello di verificare che l’allevamento sia certificato. Un gattino piccolo, ha bisogno di cibo adeguato, coccole, spazio e tempo per il gioco, perciò è utile chiedersi se è il momento giusto per accogliere un gatto in casa, valutando il nostro stile di vita dobbiamo far ambientare il nostro pelosetto abituandolo alla sua cesta dove dormire dove andare a mangiare e soprattutto a non graffiare mobili e divani dobbiamo altresì lasciargli a disposizione giochi che assomigliano a prede, palline, che stimolino anche l’attività mentale. Se il gatto ha la possibilità di uscire e scorrazzare in giardino, è bene eseguire tutte le vaccinazioni , per tutelarlo da malattie che possono trasmettergli altri gatti e poterselo così coccolare senza problemi
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Lo strano comportamento dei gatti
Avere un gatto può essere un’ esperienza straordinariamente gratificante. Il gatto è un amico che ti aspetta a casa. Inoltre, possedere un gatto ha benefici per la salute come ridurre lo stress e l’ansia. Ci sono diversi fatti che non conosciamo sui gatti e sul loro comportamento, ad esempio, quando sei seduto sul divano e lui arriva e ti tocca e si strofina.I gatti spesso battono la fronte contro il viso, le gambe o fronte del loro proprietario. Quando lo fanno, non provano in nessun modo di combattere. Gli esperti dicono che i gatti lo fanno per salutare i loro umani preferiti. Un gatto che fa questo si fida di te e si sente sicuro intorno a te. Quando i gatti si sfregano contro i mobili, cosa o persona che sia, trasferiscono i loro feromoni all’individuo o all’oggetto per contrassegnarlo come un territorio di fiducia. Gli esperti chiamano così questo comportamento: il passero. Ora sii orgoglioso del tuo modo di essere e coccola il tuo gatto se adotta spesso questo comportamento. Quando si tenta di leggere o quando si cerca di scrivere al computer, quando sei a preparare un piatto di pasta eccolo che arriva e si affretta a sdraiarsi sul libro o sulla tua tastiera o annusa cosa stai cucinado. Quando ciò accade, potresti perdere la pazienza. Tuttavia, tieni presente che i gatti lo fanno semplicemente per attirare la tua attenzione. Quando si frappongono tra te e l’oggetto che attira la tua attenzione, i tuoi gatti stanno solo cercando di dirti di prenderti un po’ più di cura di loro. Inoltre, si trascinano sui tuoi effetti personali il più delle volte per contrassegnare il loro territorio.

Come accogliere un gatto in casa
I gatti sono i sovrani assoluti del mondo digitale, a loro è dedicato ampio spazio social. Ma se avete deciso di ‘fare il salto’ e di passare dall’essere semplici ammiratori del mondo. Accogliere in casa un animale domestico, in questo caso un felino, è un’esperienza bellissima e animale a diventarne attivi partecipanti, probabilmente vi occorre qualche informazione di base appagante. Ma perché la relazione con il nuovo arrivato funzioni è bene tenere a mente alcune indicazioni. La prima esperienza con un gatto può disorientare: il suo modo di comunicare non è di immediata comprensione e i suoi comportamenti possono sembrare indecifrabili. Vi riportiamo i consigli di Lara Boromeo, studiosa del comportamento felino. Chi conosce i felini sa bene che la loro prima reazione in un luogo sconosciuto è, molto spesso, nascondersi. L’ambiente estraneo, dove niente e nessuno è riconoscibile, spaventa il gatto, il quale preferisce trovare un rifugio sicuro in caso tutte le novità si svelassero sfavorevoli. Ci vorrà del tempo perché il micio capisca che si può fidare, e, nel frattempo, spiega la specialista, ha bisogno di un posto dove rifugiarsi “per sentirsi sicuro ed osservare cautamente il territorio inconsueto con tutte le sue novità, a partire da voi, così da convincersi che non siete maldisposti nei suoi riguardi. Lui ancora non sa che gli volete già bene e lo amerete per tutta la vita”.I mici dinamici lasciano presto il loro nascondiglio, mentre quelli più timorosi hanno bisogno di qualche giorno di adattamento. Si consiglia di tenere il gatto in una sola stanza nei primi tempi. Un ambiente il più possibile tranquillo, dove posizionare ciotole con cibo e acqua, una lettiera, e una scatola di cartone. I gatti adorano il contatto con questo materiale e inoltre la scatola gli fornisce un ottimo rifugio nel quale sentirsi protetto. Posizionatela in un luogo ritirato, poggiata a terra con l’apertura sul fianco che funga da ‘ingresso’. Sarà un’ottima postazione da cui imparare a conoscere le vostre voci e i rumori della casa il telefono, la lavastoviglie. L’esperta consiglia comunque di evitare i rumori molto forti finché il gatto è in questa fase conoscitiva aspirapolvere, batti tappeti, frullatori che potrebbero spaventarlo. “L’ideale è avvicinarsi al gatto con movimenti lenti, parlandogli col tono di voce tranquillo e pacato. Meglio ancora offrendogli del cibo, così capirà che non avete intenzione di fargli del male”. Inoltre, un aspetto molto importante: il gatto potrebbe pensare che le vostre mani che si avvicinano siano una minaccia, perché lui è abituato a difendersi con le zampe. Finché non è perfettamente a suo agio con il contatto fisico e con il vostro corpo, provate ad avvicinare le mani solo se tenete del cibo tra le dita. In questo modo capirà che si tratta di un gesto di pace. In generale se il micio soffia, si ritrae, mostra di essere spaventato lasciategli spazio e allontanatevi. Potete riprovare ad avvicinarvi solo quando torna ad essere rilassato Quando comincia a dimostrare una maggiore rilassatezza, potete provare a proporgli un giochino semplice, come muovere uno spago, ma sempre cominciando da una certa distanza. Se a suo agio, sarà lui ad avvicinarsi. In ogni caso è importante non tentare mai di tirarlo fuori dal suo rifugio contro la sua volontà: “Lo terrorizzereste inutilmente, facendolo sentire indifeso e vulnerabile. Potrete accarezzarlo solo quando si fiderà di voi e sarà lui ad avvicinarsi dando dei chiari segni che vi permette di toccarlo. Come per esempio camminando a coda dritta o inarcando la schiena e strusciandosi su di voi e magari raggiungendovi con un balzo sopra il divano su cui siete seduti.
Meglio imparare o lavorare?
Spesso nei momenti più impegnativi della nostra vita ci facciamo, o cerchiamo risposte attraverso la domanda a amici e conoscenti , “Visto che ho un sacco di lavoro da fare, come faccio a dedicare tempo per imparare a farlo meglio?” Esiste la storiella del boscaiolo in merito che narra così: “Un boscaiolo sta faticosamente tagliando un albero con l’accetta. Passa di lì un tizio con una motosega, che propone al boscaiolo di usarla. Il boscaiolo risponde dicendo che non ha tempo di imparare a usarla perché deve tagliare l’albero con la sua accetta perché sta arrivando l’inverno e molti sui clienti hanno da accendere i camini e hanno bisogno di tanta legna.La storiella colpisce le persone ma non le cambia, lasciandole dentro la loro trappola di tanto lavoro-poco apprendimento. Esiste un rapporto che dimostra che il tempo impegnato a imparare assottiglia il tempo impiegato a lavorare Per evitare di avere un arretrato che esplode all’inizio è meglio dare poco lavoro da fare inizialmente, e dedicare molto tempo all’ apprendimento daremo così l’opportunità di far crescere il lavoro da fare in modo consistente nel tempo. Il vero lavoro moderno è dedicare tempo ed energie all’apprendimento invece che a ripetere ciò che già sappiamo fare. Poiché oggi ci sono software, robot e servizi per il nostro lavoro, lavorare oggi significa apprendere in modo continuo, senza tregua. E con l’apprendimento continuo si migliora la propria condizione lavorativa, anche il boscaiolo se avesse preso del tempo per imparare avrebbe tagliato molta più legna per i sui clienti con un minor impiego di tempo e fatica …. rompere gli schemi però non è facile!
Conservare il pane
Alimento primario, simbolo di convivialità e cultura gastronomica italiana, il cestino con il pane non può mancare sulle nostre tavole. E che sia di grano duro, o tenero, ai cereali o di farina integrale, non importa. L’unica regola da seguire è che sia fresco e croccante . Certo è che esistono due grandi categorie: il pane comune a base di farina di grano, acqua e sale tranne quello di tradizione toscana che non lo contiene e i pani speciali arricchiti con mix di farine, grassi oli e frutta. Le altre distinzioni si basano sul tipo di lievito: di birra, chimico o naturale. Il lievito naturale a pasta acida è il migliore in assoluto per la salute e per il sapore.Il pane più buono si compra da chi lo produce direttamente, e non da un rivenditore. Se dopo poche ore dall’acquisto la mollica diventa gommosa vuol dire che il pane è scadente. E se affettandolo la crosta si stacca dalla massa significa che è stato congelato. Diffidate del pane troppo leggero: significa che di certo le farine sono molto raffinate. Ed evitate i panini completamente vuoti, frutto di una lievitazione troppo rapida: molto meglio una grossa pagnotta da consumare a fette. Ma come mantenerlo fragrante il più a lungo possibile? Il profumo e il sapore del pane fresco, non ha eguali, ma con i ritmi frenetici capita spesso di recarsi una sola volta a settimana a fare la spesa e si deve quindi approfittare per acquistare tutto l’occorrente fino alla spesa successiva, compresa un’abbondante scorta di pane: è quindi d’obbligo, conservare il pane nel modo corretto, cosicché il giorno successivo all’acquisto risulti ancora fresco e morbido, alcuni accorgimenti ci aiuteranno, avvolgere il pane in un panno leggermente umido,e collocatelo in un cesto contribuirà a tenere la freschezza fino al giorno successivo. È possibile porre il pane avanzato, in un contenitore o un recipiente sottovuoto, impedendo il contatto con l’aria, mantenendo così il pane, come appena comprato ancora per qualche giorno. Si può anche conservare il pane in un sacchetto di tela o utilizzare sacchetti di plastica ben chiusi avendo l’accortezza di far uscire tutta l’aria al suo interno e di avvolgere la pagnotta senza residui di ossigeno. Non utilizzate il frigorifero, renderebbe la mollica e la crosta gommose, mentre è possibile mettere il pane in freezer avvolgendolo in carta forno e sigillandolo definitivamente con la carta di alluminio.
