Gli oli aromatizzati

Gli oli aromatizzati sono semplicissimi da preparare in casa e possono dare una marcia in più a tantissime ricette, oltre ad essere davvero gradevoli! Il procedimento di base per preparare gli oli aromatizzati a freddo richiede pochi strumenti e ingredienti assai semplici. Munitevi di piccoli barattoli di vetro oppure di mini-bottigliette; procuratevi un olio extravergine do ottima qualità; pensate alle vostre spezie o alle erbe aromatiche che preferite. I contenitori per la macerazione devono essere ben lavati e sterilizzati prima dell’uso e vanno conservati in un luogo buio e asciutto per un tempo che può variare da 1 settimana ad 1 mese, prima che l’olio aromatizzato abbia ottenuto il gusto desiderato e possa essere consumato. Una buona idea per evitare l’ossidazione causata dalla luce consiste nell’avvolgere i contenitori con la carta argentata. Tutti gli oli aromatizzati possono essere conservato per circa 12 mesi. Ecco alcune idee.Olio all’aglio 300 ml di olio extravergine di oliva,4 spicchi di aglio fresco erbe aromatiche 1 cucchiaino di origano, 4 foglie di salvia, mezzo rametto di rosmarino sistemate nel vostro contenitore gli spicchi di aglio privati della buccia e lievemente schiacciati, aggiungete le erbe aromatiche e coprite col l’olio. Chiudete bene e lasciate riposare per due settimane; dopo filtrate tutto e versatelo di nuovo nel barattolo o nella bottiglietta desiderata. Olio al limone 500 di olio extravergine di oliva 1 limone biologico e non trattato la buccia, senza la parte bianca Lasciate riposare per 1 settimana le bucce di limone nell’olio, poi eliminate le bucce, filtrate l’olio e consumatelo sempre a crudo. Olio speziato 500 ml di olio extravergine di oliva 4 peperoncini rossi freschi tagliati a metà 5 bacche di ginepro 5 rametti di erba limoncina 1 rametto di rosmarino 2 spicchi di aglio fresco schiacciato 5 grani di pepe nero. Lasciate macerare tutti gli ingredienti con l’olio per almeno 1 mese. Poi filtrate e consumate!

Gli alberi macedonia

Con l’arrivo dell’estate e del caldo torrido non c’è di meglio di una fresca macedonia. Qualcuno si è inventato con un innesto una pianta capace di creare l’assortimento della frutta utile per realizzarla, da tenere nel proprio giardino. Attraverso l’innesto  una tecnica molto usata nella floricoltura, e nel giardinaggio, e che prevede essenzialmente la fusione di due individui differenti. Le due piante vengono saldate e i loro tessuti si uniscono grazie al callo che si forma fra le due superfici tagliate. In frutticoltura, l’innesto viene utilizzato per creare gli affascinanti alberi macedonia, ovvero alberi che producono diversi tipi di frutta sulla stessa pianta. Ovviamente, se è relativamente facile effettuare innesti tra varietà diverse di una stessa specie, è difficile tra specie diverse. Più lontana è la “parentela” genetica tra gli individui, più difficile se non impossibile diventa l’innesto. Gli alberi macedonia contengono di solito innesti di piante di specie diverse ma dello stesso genere. Un esempio è l’albero di prugne, pesche, albicocche e pere coche; un altro è l’albero di arancia invernale e estiva, mandarini, limoni, lime, pompelmi, tangelle e pomeli. L’esempio più estremo di albero macedonia è rappresentato da quello realizzato dall’artista Van Aken, che ha prodotto un albero capace di creare 40 frutti diversi.

Arriva l’estate e con lei la macedonia

Arriva l’estate e il caldo si fa sentire, tutto ciò che si ha voglia di mangiare è qualcosa di fresco e piacevole, tanto a casa quanto in spiaggia. Non stupisce, dunque, che la frutta sia una delle scelte più gettonate. La dolcezza e la freschezza dei frutti estivi è un vero piacere per il palato e dopo averne fatta una scorpacciata ci si sente subito meglio, ricaricati e dissetati ma mai pesanti. Per gustare al meglio la frutta, che sia uno spuntino oppure un gradevole fine pasto, la macedonia resta sempre un’ottima soluzione. Consente, infatti, di gustare tanti frutti diversi in una volta, si mangia facilmente con il cucchiaino senza doversi preoccupare di sbucciare ed affettare la frutta, equilibra alla perfezione le note dolci ed acide delle diverse componenti, e può essere insaporita con limone, liquori ed aromi rendendola ancora più sfiziosa. Anche i più golosi non restano delusi davanti ad una invitante coppetta di macedonia. Specialmente quando è guarnita con un ciuffo di panna o una pallina di gelato che donano un irresistibile tocco di cremosità. Ma per ottenere degli ottimi risultati occorre preparare la macedonia con attenzione. Prima di tutto, scegliendo la frutta giusta. Con quella di stagione non si sbaglia mai perchè è più saporita e garantisce sempre il giusto grado di maturazione. Occorre, inoltre, fare molta attenzione a bilanciare correttamente i sapori aggiungendo frutti dolci ed acidi nella stessa percentuale. Si dovrà poi condire il tutto nella maniera giusta, scegliendo tra soluzioni semplici ma sempre gradite, come zucchero e limone, il classico dei classici, o aggiungendo, ad esempio, un tocco alcolico con maraschino, vino o limoncello, ad esempio, oppure aromatico con spezie o erbe profumate, come chiodi di garofano, cannella o foglie di menta per un tocco di freschezza.

 

 

Alla scoperta di un frutto particolare.. il mangostano

La polpa del mangostano ha un aroma unico, eccezionalmente delicato e dolce, con note erbacee e floreali di caramello e burro. La spessa buccia viola è a volte usata per le tinture naturali: il frutto va maneggiato precauzione per non rischiare di macchiare indelebilmente tovaglioli e vestiti. Il Charichuelo è un altro frutto della famiglia Garcinia, madruro, questo originario del Sud e Centro America: per questo viene chiamato “mangostano del Nuovo Mondo”. Esteriormente assomiglia a un limone vizzo e zigrinato e anche la sua polpa dolce e simile al mangostano ha gusto lievemente citrico. L’apporto calorico del frutto è mediamente basso, intorno alle 63/73 kcal. L’ex chef  di elBulli Will Goldfarb ha aperto i battenti a Bali. Una delle sue specialità? La creme brûlée con pasta di cacao, gocce di bitter di mangostano e sale marino balinese. Nella cucina filippina il mangostano è molto popolare. Si mangiano persino i saporiti semi, bolliti o arrosto e la polpa del frutto si usa per variegate preparazioni, come la glassa con cui coprire la pancia del tonno.George Calombaris.  . David Fairchild, il più grande “cacciatore di piante” della storia americana, adorava il mangostano. Il botanico scrisse: “È così delicato che si scioglie in bocca come un gelato. Il sapore è indescrivibilmente delizioso. Nulla può guastare la perfezione di questo frutto…”. Le foglie del mangostano possono essere mangiate: nella cucina cambogiana, per esempio, si usano in una preparazione a base di pesce al forno. Il mangostano è un frutto delizioso nei cocktail. Gli ingredienti che si accompagnano bene con il mangostano sono  Lemongrass, limoni e agrumi in generale, altri frutti quali ananas e mele, burro, vaniglia, cetrioli, noccioline, ad esempio. Inoltre il frutto contiene vari nutrienti essenziali: sali minerali, tra cui in primis potassio e vitamine fibre e altri elementi. Un esempio?. I preziosi xantoni nel mangostano si trovano prevalentemente nella buccia che, se non si può mangiare nuda e cruda, si può usare in centrifughe e succhi. La buccia di mangostano può essere fatta seccare e usata per preparare ottime e salutari tisane. Il mangostano ha molteplici e comprovate proprietà terapeutiche e per questo viene fatto rientrare nei cosiddetti “superfrutti”.Non vi resta che cercarlo e provare a mangiarlo…

 

Arance candite

Le scorze di arance candite si possono acquistare già pronte, ma farle in casa non è difficile, in più vi permetterà di non sprecare le bucce delle arance. Per prepararne circa 500 grammi di scorzette candite, vi serviranno un chilo di arance non trattate, 600 grammi di zucchero e un litro di acqua. Dividete la buccia dalla polpa delle arance e tagliate la scorza in striscioline di circa mezzo centimetro di larghezza. A questo punto portate ad ebollizione le scorzette in un litro d’acqua e fatele bollire per 5 minuti. Scolatele e fatele raffreddare. In un pentolino a parte preparate uno sciroppo, facendo bollire acqua e zucchero. Una volta che lo sciroppo è giunto alla consistenza desiderata, aggiungete le scorzette e lasciatele sobbollire immerse nello sciroppo per un paio d’ore a fiamma bassa. Chiudete il fuoco e lasciate riposare il composto per 12 ore circa, prima di replicare, cuocere nuovamente per due ore le scorzette nello sciroppo. Ancora una volta al termine dell’operazione, fate riposare per una notte intera le scorze candite prima di consumarle così come sono oppure usarle nella preparazione di dolci. Le scorze di arance candite si conservano per circa 6 mesi se tenute a temperatura in un recipiente che le preservi dal contatto diretto con l’aria, lontano da fonti di luce e calore. Allo stesso modo potete candire altri agrumi, come limone, mandarini,  bergamotto, pompelmo e cedro. I più golosi possono servire i canditi immersi totalmente o parzialmente nel cioccolato fuso. Allo scopo basterà far sciogliere del cioccolato a bagnomaria e poi ricoprire abbondantemente le scorze con il cioccolato fuso, lasciarle riposare in modo che il cioccolato si solidifichi e poi servirle. Oppure immergetele in una fonduta di cioccolato. Fate attenzione: le vostre scorzette di arance candite andranno a ruba e potete rischiare di trovare il barattolo vuoto!!!

Il limone benefici e proprietà

I limoni sono tra gli agrumi più ricchi di benefici per la salute. Abbiamo imparato che le arance sono, insieme ad altri frutti, una fonte importante di vitamina C, ma quali sono gli usi e i benefici dei limoni?Dato che i limoni si utilizzano prevalentemente per l’alimentazione e come ingrediente in cucina, oppure come rimedio naturale per la salute, cerchiamo di scegliere sempre limoni  non trattati, anzitutto quando dobbiamo utilizzare anche la scorza di limone e non solo il loro succo. I limoni sono sia un cibo che un vero e proprio rimedio naturale per la promozione della salute. Non solo ci aiutano ad arricchire di sapore i nostri piatti ma ci permettono anche di godere di molteplici benefici per la salute. Bere succo di limone contribuisce alla prevenzione dei calcoli renali composti da ossalato di calcio ed è un rimedio naturale per il mal di gola con il consiglio di mescolare miele e succo di limone per combattere l’infiammazione. Anche se vi siete dati da fare per acquistare o farvi regale  uno spremiagrumi, magari elettrico, può essere comunque difficile riuscire a estrarre completamente il succo di un limone, specialmente se questo viene tenuto in frigorifero. Isaac McHale, noto chef e proprietario del Clove Club di Londra, raccomanda il riscaldamento del frutto per ottenere in modo più veloce il massimo dalla spremitura del suo succo. «Prendetelo dal frigo e lasciatelo al sole per mezz’ora, oppure dategli una scaldatina nel forno a micro onde per cinque secondi. È, comunque, sempre meglio consumare la frutta in generale a temperatura ambiente, piuttosto che tirarla fuori all’ultimo momento dal frigorifero

Agrumi e demenza

Il consumo di frutta e in particolar modo di agrumi, secondo uno studio condotto in Giappone dalla Tohoku University è legato ad una minore incidenza della demenza. Potrebbe non essere una mela al giorno a togliere il medico di torno, ma un’arancia. O un pompelmo, un limone, due mandarini. Gli agrumi, grazie alle sostanze antiossidanti contenute mantengono il cervello ‘giovane’, afferma la ricerca di recente pubblicazione. Gli agrumi fanno bene al cervello, conclusione tratta confrontando dati raccolti in anni. A queste persone sono stati sottoposti quesiti sulle loro abitudini alimentari, e in particolare sul consumo di arance e simili. I soggetti sono quindi stati suddivisi in gruppi: chi consuma agrumi su base giornaliera, chi 3 o 4 a settimana, chi meno di due volte a settimana. Tenendo in considerazione alcuni fattori come età, stato di salute generale, è emerso che le persone che consumano più agrumi hanno il 23% di possibilità in più di non sviluppare la demenza. I flavonoidi in essi racchiusi avrebbero infatti il potere di prevenire la neuro-degenerazione. E la conseguente perdita di funzioni cognitive tipica di malattie come la demenza. Tuttavia si tratta di una patologia complessa, e gli autori dello studio ammettono alcuni limiti. Ma la statistica ha dati piuttosto evidenti, ed è una strada che non si può tralasciare di percorrere. E’ emerso inoltre che chi consuma più agrumi sono le donne, mediamente più istruite e conduttrici di stili di vita sani. Chi mangia meno agrumi è tendenzialmente chi ha abitudini alimentari scarsamente sane e poca cultura alimentare.

Un frutto benefico… il cachi-pomo-diospero

Ricchi di vitamina C, betacarotene e sali minerali, i cachi hanno proprietà benefiche per il nostro organismo che spaziano dagli effetti diuretici e lassativi, alla capacità di aumentare le difese immunitarie. Il kaki è una pianta rustica, non necessita di cure particolari, può vivere fino a 40 anni e si adatta bene sia alla campagna che ai giardini di città. In Oriente è noto con molti nomi: Loto del Giappone, Albero della Pace, Mela d’Oriente e Albero delle Sette Virtù la dolcezza dei frutti, il legno robusto, la longevità della pianta, la decorazione e concime con le foglie, fuoco con la sua legna, la possibilità degli uccelli di ripararsi e nidificare fra i rami e l’ombra data dall’albero. Esistono molte varietà, di questo frutto ma in sostanza il pomo può essere a polpa dura o a polpa molle. E’ preferibile consumare i cachi quando sono veramente maturi, per una questione di gusto. Se ovviamente avete mal di pancia ed un cachi acerbo a disposizione e riuscite ad ignorare il sapore allappante non pensateci sopra due volte e mangiatelo. Non si conserva bene, per poco anche in frigo, quindi o li mangiate o nel giro di due giorni saranno da buttare. Se invece sono acerbi bisogna fare l’ammezzimento, ovvero porli in una casetta con della paglia e aspettare che maturino per fare più veloce mettiamogli vicino mele e pere che rilasciano etilene. Come conservare i cachi? Si possono essiccare. Basta tagliarli in otto spicchi, togliere il seme e quindi porli al sole o sotto un getto di aria calda. Le fette divengono gommose e bianche a causa dello zucchero che si rapprende in superficie. Se abbiamo la tosse proviamo a frullare la polpa di un cachi con una spruzzata di limone e un cucchiaino di miele, non sarà il massimo del sapore, ma riuscirà a lenirla e a calmare anche un eventuale singhiozzo o mal di gola.

Caramelle..dolci bontà

La parola “caramella è uno prelibato dono che il Piemonte ha fatto alla lingua italiana, se avesse prevalso il toscano, oggi diremmo “pasticca”.Nelle antiche lavorazioni, la massa zuccherina aromatizzata era posta ancora bollente in un piccolo cucchiaio avente becco molto lungo, e versata goccia a goccia sopra un tavolo di marmo; se ne formavano pasticche rotonde grandi quanto una moneta da 25 centesimi; il composto raffreddandosi diventava trasparente e durissimo.Così dalle prime pastiglie di zucchero d’orzo per “mollificare la tosse” si passò alle caramella lavorate con paste di frutta ed estratti naturali: ananas, arancia, ciliegie, limone, fragole e menta. A metà Ottocento con la messa a punto dell’asportazione dello zucchero dalla barbabietola, la caramella divenne un bene di largo consumo. Si ricorse così all’incarto per distinguere le produzioni più “preziose”, utilizzando un foglietto di carta stampata che veniva avvolto “a farfalla” attorno al dolcetto.Le caramelle sono una vera leccornia per grandi e piccini, basti pensare all’espressione di un bambino davanti ad un negozio di dolciumi in cui, tra i colori pastello e i profumi dolci ed invitanti, tutto sembra far pensare a un paese fiabesco. Ogni caramella corrisponde calorica mente a circa un cucchiaino di zucchero, quindi se ne consumiamo 3 o 4 al giorno dovremo ad esempio non mettere lo zucchero nel caffè, questo per stare in equilibrio. Resta comunque uno dei piaceri del palato e quindi qualche caramella va bene ogni tanto.o-caramelle-facebook

Rinfrescare la vostra estate con…..l’acqua

L’acqua aromatizzata rinfrescherà con gusto la vostra estate. Prepararla è semplicissimo, perché per aromatizzare l’acqua si deve solo aggiungere della frutta o della verdura al liquido: tutto qui.Come è noto, bere acqua fa bene alla salute e, inoltre, elimina le tossine e fa dimagrire. Tanti motivi per iniziare subito a prepararsene una buona bottiglia da bere a casa o da mettere in borsa! La cosa più piacevole dell’acqua aromatizzata è che potrete davvero scatenarvi e dare libero sfogo alla vostra fantasia e, principalmente, ai vostri gusti, un po’ come accade per il gelato Volete un’acqua aromatizzata al radicchio o al mirtillo, al limone o alle pesche? Potete scegliere i gusti che più vi piacciono e anche mescolarli fra loro, associando anche le spezie come lo zenzero, i fiori come la lavanda, o le erbe aromatiche come il rosmarino la salvia e la menta.Gli abbinamenti possibili sono tantissimi. Come regola generale, regolatevi in questo modo: per fare 1 litro di acqua aromatizzata (liscia o frizzante, a vostro gusto), vi occorrono: 200 grammi di frutta e 1 rametto di erbe aromatiche.. Per prepararla dovete prendete una caraffa (meglio se con filtro e ghiacciata), poi inserire l’acqua e gli ingredienti con cui avete deciso di aromatizzarla tagliati a pezzettoni. Mescolate e poi riponete in frigo lasciando in infusione per circa 3 ore. Passato questo periodo di tempo riprendete l’acqua e cominciate a bere.det1