Un look ricercato non può dirsi completo senza un cappuccino. Parola di Ryan Glick, fondatore del blog di urban fashion Swgnt, ma soprattutto mente dell’account Instagram da oltre 300 mila follower @coffeenclothes. L’idea cavalca il fenomeno della latte art, i cappuccini decorati a fantasia che sui social hanno trafugato la scena ai soliti drink, e la unisce a idee di stile nelle forme più brillanti. Nella stessa foto campeggiano una it bag e un cappuccio extra large, un milkshake in primo piano e scarpe griffate sullo sfondo, oppure ancora caffè, latte e una spruzzata di cacao a riprodurre esattamente il logo di una casa di moda. Quelli dedicati a Gucci, Burberry, Yves Saint Laurent, Chanel sono i designer latte che vanno per la maggiore, ma dà spazio anche a cremose riproduzioni delle scarpe da corsa di Nike, delle Converse All Star e degli accessori di Balenciaga. Perché una foto venga scelta da Ryan Glick e postata sull’account, nessun dettaglio deve essere lasciato al caso e non può mancare l’hashtag #coffeenclothes. L’engagement più significativo, fanno sapere gli amministratori della pagina, arriva dagli Stati Uniti, da Toronto, Londra, Parigi e dall’Indonesia, ma è difficile scoprire dove si possono ordinare dei cappuccini “brandizzati”. La popolarità del profilo Instagram ha ovviamente regalato traffico al sito coffeenclothes.com, dove è stata inaugurata anche la sezione e-commerce.
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L’anno del cane
Con scene di felicità e scodinzolii, celebriamo il 2018, l’anno del cane. Per lo zodiaco cinese saranno mesi ispirati all’empatia e all’onestà speciale di questo animale. E all’umanità è data l’opportunità di rendere omaggio a un’amicizia millenaria, a una fedeltà senza pari, a un amore incondizionato che somiglia sempre più a quello materno. la popolazione canina ha appena raggiunto quota un miliardo nel mondo, il nome da cane maschio più diffuso oggi non è più Paco, ma Mario. Sì, Mario. Se la prima notizia apre interrogativi sulla sostenibilità ambientale dell’industria del pet food la seconda è frutto di un’indagine del sito themillennial.it, che ha mandato gli stagisti in giro per i giardini cittadini a scoprire i nomi che i trentenni danno ai loro quattro zampe. In entrambi i casi, dalla scienza alla pseudoscienza, si moltiplicano i segnali di un fenomeno che per gli amanti degli animali era già una certezza. Ovvero che i cani sono ormai diventati delle “persone”. Non umani, certo, ma persone. Il cane è stato creato dall’uomo. O meglio, come nel caso degli umani, c’è un anello mancante. Prima esistevano scimmioni e lupi. Poi l’evoluzione ci ha portato uomini e cani. Prima i lupi hanno cominciato a seguirci per mangiare gli avanzi di caccia, poi abbiamo iniziato a seguirli noi perché il loro naso portentoso ci portava dove c’erano prede gustose. Fatto sta che adesso il loro naso è portentoso perché porta milioni di follower a sfamare i nostri profili Instagram. In qualche accampamento, in qualche foresta, accanto a un fuoco, dei cuccioli di lupo sono stati adottati dall’uomo. Forse da una donna: erano fragili, magri, rifiutati dal branco Ma sono stati i loro occhi grandi a smuovere istinti di protezione. Il loro sguardo ha continuato a ipnotizzarci per secoli. La scienza lo spiega così: i cani sono “neotenici”, mantengono caratteristiche da neonati anche da adulti. Per esempio i loro occhi rimangono grandi. Essere sicuri che sia andata in questo modo è come chiedersi se davvero quando chiudiamo il frigo la luce si spegne. Nessuno lo sa veramente ma nessuno si chiude nel frigo. Ci fidiamo.
Natura e salute
Lavoro. Famiglia. Impegni. Stress. Responsabilità. La lista è infinita. E lo svago, il relax, il benessere, o semplicemente il ricordarsi di respirare ogni tanto vengono, inevitabilmente messi in secondo piano.E se si riesce a prendersi un po’ di tempo da dedicare a se stessi e al proprio benessere fisico e mentale, oggi come oggi, ecco che ci sono quasi sempre elementi che vanno a disturbare quello che dovrebbe essere il tanto atteso momento di puro relax e svago. Puntuali come un orologio, telefonate, messaggi, Facebook, Whatsapp, Instagram prendono il sopravvento e addio salute mentale! E delle volte basterebbe così poco per aiutare noi stessi e il nostro cervello. Anche semplicemente fare una passeggiata in un parco, almeno una volta a settimana, per soli 30 minuti o un pic-nic su un prato godendo ancora del sole di Settembre Un piccolo svago che riuscirebbe a fare davvero tanto. Come ad esempio diminuire il rischio di depressione e soprattutto di pressione alta. Alcuni studi hanno appurato che basterebbero piccole dosi Si, perché proprio di dose si parla. O meglio, di una “dose minima di natura” che garantisce benessere fisico e mentale a chi riesce a trascorrere una mezz’ora alla settimana in mezzo al verde. Il risultato di questo studio è stato raggiunto andando ad analizzare tre principali fattori: la frequenza media delle visite a contatto con la natura nel corso di un anno, la durata media di queste in una settimana e l’intensità della “natura” in questi spazi in proporzione alla quantità di verde presente. Un altro dato molto interessante scoperto grazie a questo studio riguarda la reciprocità. Sembra proprio che ad essere maggiormente solidali ed empatici con gli altri siano proprio le persone che trascorrono buona parte del loro preziosissimo tempo a contatto con piante fiori e animali, una cura meravigliosa a costo zero
Il pane a forma di cocomero
Sole mare estate, la novità è il pane a forma di cocomero. Aspopola un coloratissimo pane da tagliare che ricorda nella forma e nei colori uno dei frutti più amati della bella stagione. La richiesta del pane a forma di cocomero da parte dei cittadini è così elevata che il panificio che lo ha ideato non riesce ad soddisfare tutti. Jimmy’s Bakery, fino a poco tempo fa era una comune panetteria. Ma ora il suo pane a forma di cocomero sta facendo il giro del mondo grazie alle fotografie pubblicate sul web e sui social network, soprattutto su Instagram. Così gli ideatori del pane a forma di cocomero stanno conquistando una fama inaspettata. Lee Wen-fa ha ideato il pane a forma di cocomero per incoraggiare i bambini a mangiare di più nonostante il caldo, nei mesi in cui per via delle elevate temperature si rischia di perdere facilmente l’appetito. Per realizzare il pane a forma di anguria si utilizzano soprattutto coloranti naturali come le fragole e il succo di fragole per la parte rossa e il tè verde in polvere, molto popolare in Oriente, per la parte verde che va ad imitare la buccia dell’anguria. I semini dell’anguria sono realizzati con bambù commestibile. Il pane a forma di cocomero è diventato così popolare che Jimmy’s Bakery si ritrova a sfornarne ben 100 pagnotte al giorno. Viene realizzato soprattutto sotto forma di pane in cassetta da affettare per realizzare toast e panini.
Staccare la spina
La pausa pranzo è il momento più amato/odiato dai lavoratori. C’è chi la dimentica e trascorre quel tempo prezioso a terminare un lavoro importante o a portarsi avanti con delle pratiche, chi ne approfitta per scambiare due parole con i colleghi mentre ingurgita un panino o un’insalatona al volo e chi, invece, con grande felicità della mente ne approfitta per godersi una sana e piacevole lettura. Ma spesso e volentieri il tempo da dedicare a se stessi in ambiente lavorativo è davvero poco, se non addirittura carente. In questo caso, produttività, creatività e impegno vanno di pari passo, portando a risultati a dir poco disastrosi. Che sia chiudere gli occhi per qualche minuto, fare una camminata, concedersi due chiacchiere con un collega o guardare video di gattini su Internet, staccare ogni tanto è necessario. Che cosa fare ancora per ottimizzare la pausa pranzo? Semplice, è il momento perfetto per utilizzare i social media come Facebook, Twitter e Instagram! L’ora dei pasti è l’ideale per connetterti con il mondo e con i tuoi amici, le ore dedicate alla pausa pranzo sono incredibilmente dense di notizie e aggiornamenti da parte delle riviste in quanto, di solito, gli impiegati trascorrono il loro tempo con uno smartphone in mano per fare qualcosa mentre sono seduti difronte a un piatto di pasta, o a piccoli snack Scommettiamo che un caffè subito dopo aver mangiato non manca mai ? È un abitudine quotidiana, il tuo modo per coccolarti dopo una mattinata di lavoro intenso.Prendere un caffè dopo il pasto ti mette di buon umore e stimola la creatività. Basta anche ascoltare il rumore del gorgoglio del liquido che sale nella caffettiera per mettere in moto i neuroni atti ad accendere il motore dell’inventiva. Inoltre, per godersi quella tazza di caffè siamo costretti ad alzarci dalla scrivania e cambiare postazione. Questo è il secondo vantaggio che ci permette di massimizzare le pause sul lavoro, È, quindi, molto importante dividere la giornata in blocchi in cui potersi alzare e fare un giro attorno alla macchinetta del caffè, assaporandone il profumo e il sapore, per poi fiondarsi con più grinta nelle ultime consegne prima di tornare, finalmente, nel tuo rifugio domestico.
Unicorno mania
La stampa unicorn è il fenomeno social che ha contagiato anche la moda. Sarà per il suo manto bianco o per le crine nei colori dell’arcobaleno a renderlo così speciale, perché il leocorno è volato ovunque, su scarpe, borse, gioielli e maglie Il buon Harry Potter, all’ inizio della sua carriera da mago, ci insegnava che «acchiappare un unicorno non è mica facile. Sono creature con grandi poteri magici». Se Harry fosse vissuto nel 2017, anche la sua vita sarebbe stata più semplice. Perché mai come oggi gli unicorni sono ovunque, e facilissimi da trovare. Prima cliché dell’oggettistica casalinga, poi cult tra le nuove sfumature di capelli e tra le bevande più condivise dai food Instagrammer, come l’unicorn latte e l’ultimo frappuccino di Starbucks, e adesso anche decoro cool amato dai fashion addicted. A dare il via, come sempre per i nuovi trend, Instagram e Pinterest. Parliamo della mania per gli unicorni che folleggia ormai ovunque, Starbucks compreso; il colosso del caffè ha infatti dedicato a questi mitologici e attraenti animali l’Unicorn Frappuccino, un’edizione limitata di cui, però, ignoriamo il gusto.Colori rosa, viola, azzurro, zuccherosi mescolati ad arte a formare la figura fiabesca del mitico animale o un bell’arcobaleno per decorare magliette e scarpe e dare nuove tonalità sfumature di capelli e a smalti per le unghie: quest’ultima ideata dalla guru del settore The Nail Hub perché, a detta sua, un drink così carino come quello di Starbucks ha bisogno anche di una manicure abbinata.
Il cibo di moda su instagram
Non si sa di preciso grazie a quale combinazione astrale, ma tra tutti i cibi alla moda, questo è il momento dell’avocado. Fino a ieri semplice frutto tropicale dal sapore delicato, oggi l’avocado è celebrato ovunque, con tanto di locali dedicati, all’estero e in Italia, una serie infinita di ricette e addirittura tutorial per pelare il morbido frutto senza finire al Pronto Soccorso con un coltello infilzato nella mano.E oggi, l’ultima perla, ecco a voi l’Avolatte, di cui parla nientemeno che il settimanale americano Newsweek. Avete letto bene, avolatte, brillante combinazione delle parole avocado più latte, nonché bevanda lanciata a Melbourne, in Australia, ora di gran moda.Tutto nasce da un video su Instagram, in cui il Truman Cafè, un bar della città, impiega una buccia di avocado svuotata per accogliere del caffè latte, coniando l’originalissimo nome di Avolatte. Il video era solamente uno scherzo a uso e consumo dei follower, ma la cosa singolare è che dal giorno seguente la sua pubblicazione, qualcuno ha iniziato veramente a richiedere l’Avolatte nei bar di Melborune. In pratica del caffe– latte servito in una scorza di avocado destinata alla spazzatura, sembra ridicolo. Ma intanto i clienti continuavano a chiedere l’Avolatte. E a quel punto il barista lo ha messo in vendita, allo stesso prezzo di un caffè.Ma dopo aver fiutato il trend, in omaggio al concetto che il cibo deve anche essere divertente, lo stesso barista ha provveduto ad aumentarne prontamente il prezzo. Del resto, nelle principali città australiane continua a spopolare il toast di avocado, spesso venduto a 19 dollari. Ci sono giovani che ordinano purè di avocado con feta sbriciolata su pane tostato ai cinque cereali disposti a pagare fino 22 dollari, e ora, pronti anche l’Avolatte.
Uova …. a nuvola
La nuova tendenza in cucina in fatto di uova? Le “uova-nuvola”, o l’ “uovo in una nuvola”. Su Instagram è davvero il piatto del momento! Scopriamo allora com’è nato questo trend e la ricetta per cucinare le uova in questa maniera. La prima a mettere online una foto delle uova-nuvola è stata Kate Morgan Jackson del sito Framed Cooks: “Ho recuperato una classico che custodivo nei miei ricordi di bambina è sempre interessante scoprire come puoi adoperare di nuovo un vecchio vestito”. La foto ha fatto davvero impazzire i suoi follower che si sono precipitati a chiederle la ricetta. E poi via, tutti a sperimentare e a postare foto del piatto. Ma come si preparano le uova-nuvola? Rompete le uova una per ogni uovo nella nuvola che volete fare e dividete gli albumi dai tuorli, quindi montate i bianchi e collocateli su un foglio di carta forno cercando di creare delle piccole nuvole. Cuocete per tre minuti a 230° gradi, quindi posizionate sopra al centro alla nuvola un tuorlo e cuocete di nuovo per tre minuti. Non servono olio, né burro, dunque il piatto rimane leggero, ma si possono associare altri ingredienti per personalizzare la ricetta come parmigiano, erbette varie, prosciutto, avocado o una fetta di pane tostato come accompagnamento.
Il mio amico …gatto
Chi l’avrebbe mai pensato: curare le zampe dei gatti, o meglio, delle gatte con una bella manicure con tanto di smalto colorato. Eppure, da varie foto che circolano sul web, pare che questa sia una delle ultime mode per i nostri amici felini. Per coccolare i nostri amici a quattro zampe saremmo disposti a fare di tutto. Dopo le felpe, i tutù e i tacchi, ebbene sì: arriva lo smalto per cani e gatti. I nostri cuccioli, ora, possono sfoggiare sui propri artigli colori sgargianti, anche con una variante glitterata, e magari così, non si arroteranno le unghie ai nostri mobili o divani per non sciupare la manicure… La nuova invenzione, diventata virale su Instagram, si chiama Soft Paws, e sono adesivi di gomma da applicare sulla zampa dell’animale, attaccati con un’apposita colla. La raccomandazione è non perdere di vista che un animale non è un giocattolo….e oggi è pure la sua giornata nazionale
Non sono pranzi per “bambole”
Sono piccolissimi piatti preparati con pinzette e mini utensili in micro cucine che funzionano con la fiamma di una candela. Sono preparati con ingredienti selezionati: delle vere specialità in miniatura. Anche se somigliano a piattini giocattolo che i bambini potrebbero servire alle loro bambole, sono preparati con gli ingredienti migliori e con tutta la cura che serve per una ricetta da grandi chef.I «mini food» o «tiny food» o «tiny cooking» sono piccolissimi piatti preparati con pinzette e mini utensili in micro cucine che funzionano con la fiamma di una candela. La tendenza è nata in Oriente, e precisamente in Giappone, e sta conquistando i social, soprattutto Instagram, dove sono postate centinaia di fotografie di queste specialità lillipuziane.Dolci, ma anche primi piatti, verdure, carne e pesce, tempura, pancake. Online si trovano molti video che mostrano le fasi della preparazione (ed è forse questo l’aspetto più divertente) di questi piatti. Dalla loro parte sono sicuramente deliziosi e non fanno sicuramente ingrassare.