Una merendina a base di grilli e formiche non è pane per i denti di tutti.E nemmeno per gli stomaci: ci vuole uno stomaco forte all’idea di mangiare insetti essiccati e triturati in barrette ma il packaging degli snack a marchio Jimini’s aiuta molto.Si tratta infatti di un pack di stampo hipster che trasforma quella che per molti è una schifezza fatta e finita in un’insolita leccornia ben rifinita. Sugli scaffali spagnoli infatti è possibile trovare vermi in salsa piccante e barrette energetiche con cioccolato, fichi e grilli. Tra i prodotti più rivoluzionari ci sono i grilli al sapore di barbecue e cipolla affumicata, oltre a pasta e cereali a base di farina di insetti.“L’idea è di offrire ai consumatori i prodotti più innovativi e un assortimento alternativo che sia sostenibile e rispettoso dell’ambiente”, ha dichiarato l’azienda Carrefour. Questi prodotti sono stati realizzati interamente in Europa e rispettano i più alti standard di qualità. Sono fatti a mano e con ingredienti provenienti da allevamenti eco sostenibili”.Il prezzo dei prodotti però è piuttosto alto. Una scatola da 14 grammi di grilli croccanti della marca costa 7 euro. Sembra tramontare l’era della sana fetta di pane e pomodoro per la merenda!
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Svesti la frutta
Da quando i sacchetti dell’ortofrutta sono diventati a pagamento il mercato dei consumatori si è orientato ad acquistare frutta e verdura confezionata in vaschette di plastica, polistirolo o cartoncino. Forse è sfuggito a molti che anche questi imballaggi sono a carico dei compratori, nonostante il costo non sia “visibile”, ma anzi il confezionato alla fine è un po’ più caro Oltre all’aspetto economico bisogna considerare l’impatto ambientale delle vaschette e del film plastico di copertura che ha un peso notevole. Partendo dal problema della sostenibilità del packaging utilizzato per frutta e verdura, è nata la campagna social “Svesti la Frutta” #svestilafrutta, lanciata dal portale greenMe.it. I promotori si sono chiesti quanto abbia “senso imballare frutta e verdura che già per natura, grazie alla buccia, hanno una loro protezione”, e invitano a lottare in maniera attiva e social contro l’abuso degli imballaggi in plastica. L’obbiettivo è educare l’opinione pubblica, i produttori e i supermercati per favorire un’inversione di tendenza che rispetti l’ambiente e limiti gli sprechi.Partecipare alla campagna “Svesti la Frutta” è molto semplice. Ogni qualvolta il consumatore si trovi davanti a un prodotto imballato in maniera assurda e senza senso una mela, una banana, un’arancia etc..) può scattare una foto e caricala sui social Facebook, Twitter, Instagram usando l’hashtag #svestilafrutta, taggando @greenMe_it e inserendo anche il nome del supermercato o del negozio. Il problema della plastica (oggi tra l’altro è la giornata mondiale dell’ambiente) è già un’emergenza, come ricordano in molti, e purtroppo,si prevede che entro il 2050, nei mari nuoteranno più bottiglie che pesci.
La marmellata al gin tonic
Le mattine sono durissime. Le colazioni instagrammabili, idem. Classica fetta biscottata, avocado toast, unicorn milk o cappuccino, uova & bacon: mettere a confronto le colazioni del mondo è l’inizio di una gara di raccolta like. E di sapori variegati per cominciare bene la giornata. Squadra dolce, squadra salato, squadra non faccio colazione. Proprio questa ultima categoria è destinata a cambiare idea. Se servisse una carica in più, il suggerimento per la colazione più di tendenza arriva dall’Inghilterra: marmellata al gin. Il superalcolico tornato grande protagonista intorno al mondo superando colleghi nobili ciao ciao whisky, si prende pure l’ultimo pasto rimasto libero, la colazione. Quello dal quale obiettivamente doveva restare lontano, quello dal quale logicamente doveva restare lontano, quello dove invece è entrato a gamba tesa. Prima colazione con marmellata al gin tonic? Afterhour garantito L’idea è venuta ai britannici che hanno pensato bene di aromatizzare con il preziosissimo gin le nuove marmellate per la colazione. D’altronde ci avevano già provato con lo Spreadable Coffee, quindi perché non tentare l’avventura in chiave “aperitivo a colazione?”. Sono marmellate purissime: zucchero, limone, gin, estratto di chinina e un po’ di acido citrico per conservare. Stop. Va detto, il grado alcolico non vi deve spaventare: la maggior parte dell’alcol dello spalmabile al gin evapora spontaneamente durante la cottura, quindi non vi darà alla testa di primo mattino. Quello che resta è l’aroma del gin, il ginepro inebriante che è la peculiarità più autentica, e necessaria del gin migliore del mondo. Da mangiare comodamente a casa, ancora in pigiama, alternandolo al caffè o al té migliore. Rischio sbornia uguale a zero ma sapore inconfondibile. E non dovete nemmeno passare dalla spa al gin o dall’aperitivo a tutti i costi: Pantofole, pane tostato e via. Dal produttore consigliano di consumare questa marmellata al gin tonic assieme ad un sandwich al cetriolo, giusto per mantenere la linea British di avvicinamento al gusto, ma potete anche divertirvi a sperimentare con le vostre varietà preferite. Una crostata, ad esempio, se avete voglia di cucinare. 
Golden Milk il latte d’oro
Dopo l’avocado, la quinoa, le bacche di Goji, la nuova food mania sta tutta in un bicchiere. Dentro ci sono latte, miele e curcuma: ecco il golden milk, il latte d’oro. Per il colore, ma anche perché come l’oro è prezioso, valutato un vero elisir di lunga vita. Ora tutti lo cercano, tutti lo fotografano provare su Instagram #goldenmilk per credere, ma dall’altra parte del mondo questa bevanda si beve da molto prima che divenisse di moda nel mondo occidentale.I primi a sfruttarne i benefici sono stati i medici ayurvedici che da tempo consigliano ai propri pazienti il latte d’oro, che in particolare deve la sua “magia” alla curcuma, pianta usata in India da più di 5000 anni.La corcumina, il suo principio attivo, ha infatti proclamate proprietà curative: potente antiinfiammatorio, analgesico, antiossidante, aiuta a curare i disturbi più vari, dai dolori articolari a quelli mestruali, disturbi intestinali e respiratori, mal di denti, e aiuta a tenere a bada anche trigliceridi e colesterolo. E anche se non si soffre di nessuno di questi disturbi fa comunque bene perché rafforza il sistema immunitario, e migliora il metabolismo Per provarne gli effetti, oltre che pura sotto forma di pasta la cormumina si può anche assumere bevendo una tazza, nel golden milk appunto, che rafforza le sue proprietà naturalmente curative con quelle antibiotiche del miele. Chi ci ha provato suggerisce di berlo almeno una volta al giorno, meglio a stomaco vuoto, e con regolarità almeno per un mese. Non resta che provare per credere.
Il bubble tea
Qual è quella bevanda che ha le bolle, ma non è frizzante? Certamente gli appassionati di Oriente e gli instagrammers avranno indovinato. Stiamo parlando del Bubble Tea, una specialità di Taiwan che sta spopolando a Milano. È una bevanda particolarmente dolce composta da una base, che può essere di tè nero, tè verde, caffè, o latte, cui si uniscono aromi, sfere di tapioca, jelly e/o popping bubbles di vari gusti, che può essere bevuta sia calda, sia fredda.Mentre tè, caffè e latte li conosciamo già tutti, gli altri ingredienti sono piuttosto insoliti. La tapioca si ottiene dalla pianta di manioca, molto diffusa nel Sud America e si presenta in sfere che una volta cotte divengono lucide e gommose, dalla consistenza particolare e dal sapore neutro.Le popping bubbles invece sono delle sfere a base vegetale che vengono riempite con il succo di diversi frutti e che scoppiano in bocca diffondendo il loro sapore. Entrambe le sfere, quelle di tapioca e le popping, sono anche chiamate “boba”.Infine troviamo le jelly che, a differenza di quanto si possa pensare, non sono cubetti di gelatina che altrimenti si scioglierebbero in una bevanda calda, bensì sono a base di acqua di cocco, che viene aromatizzata per crearne di tanti sapori e colori, oltre a restare gradevolmente consistente sotto i denti.Come avrete capito, le combinazioni del bubble tea sono infinite ed è una bevanda gradevole tutto l’anno. In questo periodo, ad esempio si può bere del tè verde caldo con latte e menta, tapioca e jelly al tè verde, o ancora del latte caldo al taro, una radice di origine polinesiana che sa di biscotto, con la sola aggiunta delle sfere di tapioca.In estate invece le varianti sono molte di più, perché gli aromi alla frutta stanno benissimo con i tè freddi, e si può anche scegliere tra le tante popping bubbles che si scioglierebbero in un liquido caldo. Ovviamente nulla toglie che si possa bere del caffè freddo in inverno e del tè caldo in estate!Il bubble tea piace tantissimo anche agli utenti Instagram, perché è molto bello da vedere: colorato e con le palline nere di tapioca che spuntano sul fondo. Inoltre il bicchiere viene sigillato con una pellicola protettiva e per aprirlo bisognerà bucare la copertura con l’enorme cannuccia che deve permettere anche alle bubble di passare! proprio come per il famoso tè freddo che si beveva da bambini a merenda
Come creare giardini in miniatura
Come creare giardini in miniatura? Forse già conosci i mini giardini delle fate, piccole opere d’arte in vaso che con piante e oggetti in miniatura ricreano piccoli mondi incantati degni di Trilli Campanellino. Bene, ora un trend simile si sta facendo largo su Instagram: sono gli amabili mini giardini della sirenetta, dove le conchiglie prendono il posto della polvere di fata. La chiave per creare il mini mondo acquatico perfetto per le sirene è nella scelta delle pietre giuste: i sassolini di vetro sono molto popolari, mescolati a conchiglie e pezzetti di corallo, per ovvie ragioni, ma c’è anche chi usa la ghiaia da acquario. Per la vegetazione niente di meglio delle piante grasse con le loro strane forme. E poi, la ciliegina sulla torta, l’immancabile statuina. La regola più importante da tenere a mente per creare il tuo mini giardino è che non ci sono regole: dunque, spazio alla fantasia del giardiniere, anche per la scelta del contenitore più adatto. Dal classico vaso di vetro alla boccia per i pesci. Questi giardini in miniatura regalano nuova vita anche a un vaso rotto, e possono essere creati su diversi livelli, anche rifacendo una storia. Il lavoretto ideale da fare anche con i bambini. I mini giardini non devono essere troppo grandi, perché sono bellissimi anche piazzati su un scrivania o appesi
Cercatori di nuovi sapori
Era stata la volta degli assaggiatori di birra, poi di quelli di cioccolato, ma nel mondo dei food job esiste un altro lavoro dei sogni: il cercatore di sapori. E’ questo infatti che cerca l’azienda Noosa, produttrice di yogurt che si prepara a far parlare molto di sé. Dopo aver sdoganato nel mondo vasetti di yogurt al sapore di pera e cardamomo o mirtilli e serrano, ora si appresta ad aprire le porte del suo mondo a ben cinque nuovi addetti ai lavori con un concorso che si chiuderà il 20 aprile 2018. I requisiti sono molto semplici: essere disposti a viaggiare e avere una gran curiosità e voglia di scoprire cose nuove. Il lavoro consisterà infatti di essere dei veri e propri scopritori di sapori e abbinamenti nuovi, dei cercatori di tesori del gusto da poter poi impiegare nella creazione di nuovi prodotti. Ognuno dei candidati selezionati avrà uno stipendio di 2000 dollari e sarà abbinato a una destinazione e uno scopo ben precisi: Cina per studiare il rambutan, a Buenos Aires per il vino di Rioja, in Turchia per i pistacchi o in California per le albicocche. Il tutto, accompagnato da uno in Colorado per conoscere gli stabilimenti di produzione Come candidarsi? Per questo lavoro non c’è bisogno di un curriculum vitae, o di sostenere dei lunghi e articolati colloqui. Quello che l’azienda cerca è il guizzo della fantasia e l’innata capacità di abbinare sapori e consistenze diverse, nel mondo del food: basterà quindi caricare, tramite Twitter, Instagram o l’app del sito, la foto della pietanza che più di tutte rappresenta il proprio yogurt ideale, l’abbinamento perfetto, la ricetta che desiderereste trovare negli scaffali del supermercato e che ancora nessuno ha inventato. Racchiudere, in pratica, in una foto quello che eseguireste nella quotidianità lavorativa e spiegarlo con una legenda spiritosa e accattivante, in linea con lo stile aziendale. Le risposte del mondo di Internet, non sono tardate ad arrivare e cominciano già a riempire i social. Il giudizio? Quattro giurati scelti tra i dirigenti dell’azienda sceglieranno i primi quattro vincitori, adoperando come criteri le didascalie delle foto, l’originalità e l’appetibilità e commerciabilità dei sapori proposti, mentre il quinto sarà votato dalla “fan base” tramite i profili social.
Cosa è meglio non ordinare al ristorante
Dopo anni e anni di moda del food sempre più diffuso, tendiamo ad esaltare per partito preso tutto ciò che ha a che fare con il cibo: ogni ristorante dove abbiamo mangiato dignitosamente diventa nelle chiacchierate con gli amici un luogo dell’anima, tutti i cuochi sono chef e anche il toast al bar della stazione merita di essere fotografato e condiviso su Instagram, facebook,twitter Eppure anche il mondo della ristorazione è pieno di mode stupide, locali che fanno proposte sbagliate e clienti che fanno richieste soltanto assurde. Chi più dei grandi chef può avere esperienza diretta di questo lato oscuro? Ecco alcuni consigli che dovreste sempre tenere in considerazione. Non ordinate il pesce il lunedì La maggior parte dei ristoranti riceve gli ordini di pesce il giovedì o il venerdì per il weekend, e poi di nuovo il martedì per la settimana. Il lunedì spesso si smaltiscono gli avanzi del fine settimana, ma il pesce fresco mantiene intatte le proprie qualità per tre giorni al massimo. Per evitare guai, comunque, potete sempre chiedere da dove viene il pesce e quando è stato acquistato. Non ordinate cose diverse dalla specialità del locale. Sembrerebbe una regola banale, ma in molti non la seguono e di recente la ha ribadita Michael Armstrong, non ordinate gli spaghetti allo scoglio in pizzeria, il pesce al circolo dei cacciatori, gli spiedini di pollo in un ristorante di sushi. O se lo fate, poi non lamentatevi se il risultato è tutt’altro che gradevole. Non chiedete cambi di ingredienti. A patto che non siate allergici, non chiedete mai di sostituire, togliere o aggiungere un ingrediente in un piatto presente in carta. Se il ristorante è di buona qualità, lo chef sa quello che fa e cosa si abbina bene. Se gli ingredienti non vi piacciono, scegliete un altro piatto. Questo vi metterà al riparo anche dal rischio di stizzire i camerieri, il che come insegna la saggezza popolare non è mai consigliabile.
Rose di…avocado
Una nuova tendenza su Twitter e Instagram sta mostrando una splendida arte culinaria fatta con un frutto che sta entrando nelle nostre preparazioni culinarie sempre di più è l’avocado delicatamente affettato. Le immagini presentano quello che normalmente sarebbe un toast medio, tranne che ora, il brindisi si è trasformato in una piattaforma fatta per mostrare quanto versatile possa davvero essere un avocado. Ti diamo la rosa di avocado! Siamo a bordo e amiamo questa tendenza, ma ci chiediamo quanto saremmo colpevoli di averlo mangiato dopo aver imparato la perfezione. Se non hai ancora provato a creare la tua rosa di avocado, le istruzioni sembrano sufficientemente semplici in quanto dovresti prima tagliare il tuo avocado, allargarlo un po’ ‘in modo che ogni fetta sia appena fuori centro dall’altra, quindi torcelo nella tua creazione simile alla rosa. Ovviamente, non abbiamo ancora provato da soli questo, e ricordate cosa abbiamo detto, potremmo sovrastimare il nostro livello di abilità 
Camminare cambia la vita
Un modo rilassante e stimolante per cambiare aria e beneficiare della luce del sole c’è anche in inverno. Voglia di restare avvolti nel piumone? Bersi una tisana davanti al camino o fare una doccia calda? In inverno vince la voglia di “rintanarsi”, ma esistono almeno 5 motivi per ricredersi, appendere la copertina al chiodo, uscire allo “scoperto” e andare a camminare anche solo mezzora in qualsiasi posto abitate, al mare in montagna ma anche in città Camminare è un ottimo modo per disintossicarsi. Meno stressante per le ginocchia della corsa e molto molto più distensiva per i nervi la camminata si consiglia di camminare per 30 minuti di seguito, un po’ più veloce della passeggiata possibilmente 2/3 volte a settimana è anche un bellissimo esercizio di meditazione e respirazione. Passeggiare soprattutto all’ aria aperta può trasformarsi nell’ abitudine più rilassante che ci sia. Addio Instagram, Facebook e Snapchat. Oltre a polmoni e mente, dopo un mese le gambe si fanno più reattive e toniche e ti sentirai in formissima…. evvai !!