Pasta pesce e frutta rivoluzione sulle nostre tavole

Il clima del sud si sposterà verso nord e tutto si risistemerà felicemente. O forse no. Il futuro fa paura e, se proprio non si riesce ad avere una sensibilità ecologica all’altezza del problema, che per lo meno ci si interessi alla pancia. Le colture che nei millenni hanno alimentato non solo lo stomaco, ma anche ricche tradizioni culinarie, affronteranno il riscaldamento globale diventando prodotti di lusso o, semplice, morendo. Un aumento della temperatura porterà ad una riduzione dei raccolti e, così, la ricchezza della nostra tavola potrebbe essere stravolta. Impoverita, per la precisione.Un piatto di  pasta costerà di più, perché nelle regioni mediterranee si avrà un calo dei raccolti di frumento di conseguenza il mais che viene usato soprattutto per i mangimi determinerà una riduzione della produzione così ci sarà  un aumento di prezzo del mangime, dunque si tradurrà in una crescita dei costi e, infine, di carne, latte e derivati, la produzione di fagioli scenderà del 25% e un calo importante si registrerà anche per tutti i frutti con il nocciolo, visto che necessitano di giornate invernali che favoriscano l’impollinazione senza interruzioni improvvise causate da una strana, calda, imprevista notte di calore.Mangiare pesce diventerà sempre più difficile e costoso. Come per la terra, anche per i mari e gli oceani, non si risolve tutto con la ricollocazione delle specie, poiché l’habitat è questione molto più complessa di una temperatura. Le acque calde faranno saltare  i cicli riproduttivi di salmoni e merluzzi, con conseguente riduzione delle specie e aumento dei prezzi. Intanto, l’anidride carbonica, ovunque in aumento, si scioglierà nei mari rendendoli più acidi, indebolendo le formazioni coralline e tutta la vita che gira intorno ad esse.Prepariamoci ad adeguarci anche con il vino, la cui produzione è roba abbastanza complicata che non si risolve prendendo una vite e piantandola dove capita, solo perché le temperature dovrebbero essere le stesse del luogo d’origine. Saremo poi costretti anche a rivedere il dolce, dato che i prezzi del cacao e del caffè saliranno: due gradi in più metteranno a rischio gli alberi di cacao del Golfo di Guinea, mentre il caffè sarà aggredito dai funghi che tanto prolificano con il caldo, quando la pianta, fiaccata dalla siccità, inizia a cedere. Il quadro tracciato dall’Onu è troppo scuro? Guardiamo all’anno che è alle nostre spalle; poi diamo un’occhiata ai frantoi, dov’è finito l’olio extravergine italiano? La mosca olearia, complice la stagione, ha distrutto uno dei principali prodotti di qualità della nostra agricoltura, dalla Toscana alla Puglia, zanzare e parassiti in generale non conosceranno più stagioni nelle quali le rispettive popolazioni saranno decimate dal freddo: prolificheranno per gran parte dell’anno diventando sempre più dannose per i raccolti.

Zanzare perchè mordono di più i piedi

L’estate è entrata nel vivo e i vacanzieri di tutta Italia preparano tutto il necessario per trascorrere quella settimana o due, per i pochi fortunati addirittura un mese, in completo relax e in pace con il mondo intero, al mare o in montagna. Ma, proprio nel momento cruciale, quando i vacanzieri spengono le luci e rilassano i muscoli su fresche coperte che alleviano scottature e pensieri, entra in scena il fastidioso ronzio delle zanzare! Oltre a rendere la fase del dormiveglia un vero inferno, le zanzare più dinamiche riescono a lasciarci almeno una decina di morsi in una sola notte che ci causeranno un fastidiosissimo prurito il giorno dopo I ricercatori dell’Università di California-Riverside hanno finalmente dato una risposta alla madre di tutte le domande: perché alcuni vengono punti dalle zanzare e altri no? E perché questi insetti riservano le loro fastidiosissime attenzioni principalmente a piedi e caviglie? È il Daily Mail a sintetizzare i risultati della ricerca californiana che rivela come gli scienziati sarebbero riusciti a identificare alcuni speciali «sensori» di cui sarebbero dotate le zanzare femmina per identificare la propria «vittima». Questi sensori permetterebbero agli insetti in questione di avvertire le esalazioni di anidride carbonica da un corpo umano o animale, ma anche di identificare gli odori più «invitanti»I recettori olfattivi delle zanzare agiscono un po’ come le nostre papille gustative: questi insetti non solo scoprono le proprie prede sulla base delle inevitabili esalazioni di anidride carbonica, ma scelgono la «vittima» migliore anche a causa degli odori che emanano. E il tipico odore dei piedi, specie nelle calde giornate estive, è forse il preferito delle zanzare. Per arrivare a questa conclusione gli scienziati hanno chiesto a un gruppo di volontari di strofinare le proprie estremità su alcune biglie di vetro, che sono poi state messe in una stanza piena di zanzare, che hanno subito localizzato le odoranti palline di vetro. Ma quando hanno provato a diffondere nell’ambiente una dose di acido butirrico presente in alcuni alimenti come, ad esempio, i formaggi stagionati, le zanzare hanno perso interesse per l’odore di piedi. A seconda di quello che si mangia, quindi, si possono respingere o attrarre le zanzare: la menta è un odore decisamente attraente, mentre la frutta verde riesce a coprire l’odore dell’umano per qualche minuto

I perché delle zanzare

Ogni anno è l’arrivo dell’estate ad annunciare il flagello delle zanzare: piccoli vampiri, che procurano alle loro vittime, fastidiosi pruriti, ponfi, reazioni allergiche e a volte anche brutte infezioni  soprattutto nei paesi in via di sviluppo. Conoscerle meglio ci può aiutare a evitarle, e a rispondere alla domanda: sono davvero inutili? Hanno un olfatto molto sviluppato, ma i ricercatori hanno scoperto che certi odori  come menta, alcuni tipi di frutta e il cioccolato caramellato   possono stordire i sensori di anidride carbonica delle zanzare, rendendo così più difficile per loro trovare la… cena. Le zanzare riescono rilevare l’anidride carbonica fino a 30 metri di distanza. Dal momento che noi espiriamo anidride carbonica attraverso il naso e la bocca, le zanzare sono attratte dalla nostra testa. E ci girano intorno. Delle 3000/3500 specie di zanzare esistenti di cui 70 in Italia, non tutte mordono l’uomo. E solo le zanzare femmine si nutrono del sangue, che contiene lipidi, proteine ​​e sostanze nutritive necessarie alla produzione di uova; le zanzare maschio preferiscono svolazzare sui fiori e nutrirsi di nettare. Il perché le zanzare pungono alcune persone più di altre può dipendere dal respiro anidride carbonica, dall’acido lattico prodotto dai muscoli, dal gruppo sanguigno, dal fatto che hai bevuto birra, dai batteri che colonizzano piedi e caviglie, dal fatto che sei vestito di scuro, dai tuoi geni, dal sudore e dagli ormoni. Il prurito è dovuto al rilascio di istamina nel nostro corpo in risposta alla saliva che la zanzara ci inietta per evitare che il nostro sangue coaguli, mentre se ne nutre. La reazione cambia di persona in persona. Gli esperti consigliano di non grattarsi: servirebbe solo a muovere i residui di saliva, aumentando così la risposta all’istamina. Meglio lavare le punture con sapone neutro e acqua fredda. Ammettiamolo, dopo che ci hanno morso, è difficile riconoscere alla zanzare un’utilità. Più a sud, uccelli, insetti, ragni, salamandre, lucertole, rane e pesci mangiano diverse specie di zanzare regolarmente. Anche le piante ne hanno bisogno. Alcune orchidee, come l’orchidea faccia di scimmia, si affidano alle zanzare per l’impollinazione. Ci sono poi zanzara che sono eccellenti killer di zanzare.

Scacciare le zanzare….funziona

Ruotare per aria le braccia per scacciare con energia una zanzara potrebbe essere molto più efficace del previsto, almeno secondo una ricerca pubblicata e che torna utile con l’arrivo dei primi sciami di questi insetti. Jeffrey Riffell, ha notato insieme che una reazione scomposta e violenta senza esagerare, non fatevi male, può in alcuni casi distogliere una zanzara da colpire una preda, inducendola a dedicarsi a qualcos’altro. Per mettere alla prova la sua teoria, ha utilizzato un piccolo cesto che riproduce vortici e vibrazioni simili a quelli causati dalle nostre mani e braccia quando le muoviamo per aria, nel tentativo di scacciare un insetto fastidioso. Le zanzare sono state collocate all’interno del cestino ed esposte ad alcuni specifici odori dai quali sono attirate. Dopo circa un quarto d’ora di trattamento, le zanzare sono state tolte dal cestino ed esposte allo stesso odore, ma non ne sono state attratte e l’hanno lasciato perdere, a quanto pare perché associato con una situazione di potenziale pericolo. Il ricordo è durato per circa 24 ore, poi gli insetti hanno ripreso a essere attirati come se nulla fosse successo. Per gli insetti, del resto, il rischio di finire spiaccicati è molto alto e di conseguenza ha senso che adottino meccanismi per tenersi il più possibile al sicuro. Le zanzare lasciano perdere la loro potenziale preda e ne cercano un’altra, confidando sia meno rischiosa per loro. Le zanzare hanno una capacità di rilevare gli odori e i composti chimici nell’aria sorprendente, non a caso i prodotti a base di citronella o  piante come i gerani o la stessa citronella tendono ad allontanare questi fastidiosi insetti

Chi attira di più le zanzare

Quante volte sentiamo dire “A me le zanzare non pungono mai”, “A me pungono spesso perchè ho il sangue buono” e altre frasi del genere? Può capitare, infatti, che in uno stesso ambiente le punture di zanzare non centrino allo stesso modo tutte le persone presenti. La diceria popolare secondo la quale alcune persone siano più predisposte di altre sembra ora confermata anche dalla scienza: di fronte alle zanzare, non siamo tutti uguali. Ci sono “vittime” più appetitose di altre. Se le zanzare maschio si alimentano di nettare, le femmine preferiscono invece il sangue, dal quale possono ricavare il ferro e le proteine necessari per far maturare le uova in modo giusto. Alcune teorie sostengono che le zanzare femmina siano in grado di stabilire la temperatura corporea e la respirazione dell’uomo. Questa sostanza, prodotta dal corpo umano durante la traspirazione e la respirazione, può essere percepita fino a 50 kilometri di distanza. Secondo una ricerca effettuata in Giappone, le zanzare sembrano manifestare una preferenza per le persone di gruppo sanguigno 0, seguite da quelle di tipo B. Il consumo di birra rappresenta un ulteriore fattore di attrazione per questi insetti, che dimostrano di apprezzare anche le sostanze che vengono espulse dal corpo durante la sudorazione. La presenza di batteri, particolarmente evidente in zone del corpo come caviglie e piedi, attira maggiormente le zanzare, che colpiscono soprattutto le persone in abiti scuri. Sebbene non esistano sostanze efficaci al 100% contro le punture di zanzare e nemmeno teorie scientifiche specifiche sull’argomento, è probabile che il consumo di banane contribuisca ad allontanarle, dal momento che questi frutti contengono un’alta quantità di vitamina B. Una buona barriera protettiva, seppur temporanea, è offerta da sostanze come la citronella, l’olio di eucalipto e il tea oil

Veri e propri capolavori

Veri e propri capolavori della natura, i fiori sono bellissimi nei loro colori e splendidi per il profumo di cui riempono l’aria. Tutta via queste loro caratteristiche sono essenziali alla loro stessa sopravvivenza. Il colore e il profumo infatti, servono per attirare e sedurre gli insetti che, trasportando il polline dagli stami organo riproduttivo maschile allo stigma parte più esterna dell’organo femminile sono essenziali nel processo di fecondazione. Il profumo dei fiori in particolare viene sprigionato dagli oli essenziali contenuti nei loro petali. Tutta via non tutte le essenze emanate dai fiori sono piacevoli per l’uomo. Se in moltissimi casi come quelli della Viola, del Gelsomino e della rosa l’odore sprigionato è gradevole sia per gli insetti che per l’uomo, esistono alcune specie di fiori che emanano odori spiacevoli; è il caso della Stepelia che, odorando di carne marcia, attira soprattutto mosche.

Odori sgradevoli, che fastidio

La cucina è uno degli ambienti della casa in cui si sviluppano facilmente gli odori sgradevoli, forse più che nella stanza da bagno. Il motivo è presto detto: nella maggioranza dei casi dipende dai resti del cibo che iniziano il processo di decomposizione. Avrete certamente notato che anche lasciare soltanto i piatti sporchi nel lavandino genera sgradevoli odori. Così come, può succedere lasciando pochi avanzi di cibo nelle pentole o nelle padelle sui fuochi. Per non parlare del periodo estivo, quando, le alte temperature della stagione accelerano il processo di decomposizione dei cibi ed amplificano gli odori. Per questo è consigliabile conservare sempre i cibi in frigorifero, anche se cotti e solo per poche ore. Il luogo dove in maggior misura si sviluppano gli odori sgradevoli resta comunque il cestino della spazzatura. Per chi fa la raccolta differenziata, in particolare, il bidone dell’umido dove vengono gettati i residui di cibo e  gli alimenti marciscono più in fretta. Dunque, se possibile, è consigliato gettare la spazzatura nei bidoni di raccolta ogni giorno per evitare la comparsa di cattivi odori. Senza contare che il forte odore di alimenti, anche guasti, attira insetti ed animali. E’ dunque importante evitarlo non solo per una questione di comfort, ma anche e soprattutto di igiene e salute.In molte località, però, la raccolta differenziata impone dei giorni ben definiti per il ritiro dei rifiuti. Capita quindi di dover tenere in casa l’umido per più di una giornata. In questi casi dobbiamo utilizzare dei piccoli trucchi per ridurre l’inevitabile comparsa di cattivi odori. Ci può venire in aiuto un grande alleato per l’igiene e la pulizia della nostra casa: il favoloso bicarbonato di sodio! Cospargendo la base del nostro cestino con il bicarbonato, infatti, si ridurrà la comparsa di cattivi odori. A parte questi piccoli trucchi, comunque, ci sono dei consigli sempre utili da seguire per contrastare lo sviluppo degli odori sgradevoli nella pattumiera. In particolare: bisogna lavarla regolarmente e pulire anche l’esterno del bidone, evitare di lasciarla, a diretto contatto col sole. Se possibile, utilizzare resti di frutta, bucce, etc. per realizzare dei compost da giardino anziché farli marcire nella spazzatura.

 

Fiori anziché pesticidi

Fiori al posto dei pesticidi nei campi di grano. Quello che sembra lo slogan di una associazione ambientalista è in realtà una sperimentazione che si sta facendo sul serio in Inghilterra e in Svizzera. Coriandolo, fiordaliso, grano saraceno, papavero e aneto vengono utilizzati per attrarre gli insetti che attaccano gli afidi e i parassiti più dannosi per la pianta. Con risultati importanti: uno studio svizzero ha dimostrato che con l’utilizzo di questa pratica è stato abbattuto del 40% il numero di Oulema melanopus, un coleottero goloso di foglie di cereali. Di conseguenza anche i danni provocati alla coltura sono diminuiti  rispetto ad altri campi in cui non erano stati piantati fiori.Le strisce fiorite piantate al bordo dei campi hanno però un limite: gli insetti “buoni” che ospitano non riescono a raggiungere le aree più interne della coltivazione, che hanno comunque bisogno di essere trattate con pesticidi. Ma i macchinari più recenti usati per la raccolta sono sempre più precisi e consentono di mietere il grano senza toccare i fiori.Un nuovo studio del Centre for Ecology  sta cercando di verificare se gli insetti portati da margherite, trifoglio dei prati, fiordaliso scuro e carota posti nel bel mezzo di campi coltivati abbiano davvero gli effetti benefici sperati. In Italia, agricoltura biodinamica e biologica a parte, l’inserimento di strisce fiorite non è molto utilizzata in colture estensive. Negli ultimi anni la ricerca sta lavorando per ridurre l’impatto ambientale dell’agricoltura. Una strada è quella di trasformare le monocolture in sistemi, ricchi di biodiversità. “Più un sistema agricolo assomiglia a un sistema naturale, più grande sarà la sua capacità di autoregolarsi”, continua Ciaccia, che sottolinea però come sia delicato l’equilibrio tra esigenze agricole e la necessità di ridurre l’impatto ambientale.

Insetti per pranzo o cena…

Cavallette, coleotteri e persino grilli caramellati accompagnati da ricotta e cioccolato… Allo show cooking c’erano insetti di ogni tipo. E tante persone a guardare. In Italia però non troverete queste finezze al ristorante all’angolo. Ci vorrà ancora circa un anno affinchè le normative europee permetteranno di introdurre e vendere alimenti non usuali e diventino più semplici. Però l’arrivo del grillo fritto e del coleottero lesso nei nostri menù non è così lontano nel futuro. E se la prospettiva non vi entusiasma, l’ostacolo è soltanto culturale. L’aragosta, che non sempre è stata apprezzata come cibo, oggi è considerata una prelibatezza. Eppure, secondo alcune  ricerche presentate è una cugina degli insetti e lei stessa pare un insetto gigante, spinoso dotata di zampe e di antenne. Storcete il naso? Allora aggiungiamo che in passato la dieta degli europei meditava gli insetti propriamente detti: Aristotele scriveva nella sua che le cicale hanno un ottimo sapore, sono uno spuntino di lusso; e Plinio il Vecchio sosteneva che le larve di scarabeo sono  una prelibatezza. Di fatto, il sospetto nei confronti degli insetti si sviluppò di pari passo con l’agricoltura, quando essi vennero considerati “parassiti” per i raccolti. Non ovunque però: in 112 nazioni al mondo, soprattutto in Africa, America Latina, Australia, Asia e Pacifico, gli insetti di circa 1.900 specie rappresentano una grassa fetta della dieta quotidiana. E anche in Europa ristoranti come l’Archipelago di Londra, lo Spektakel di Haarlem, nei Paesi Bassi, il Never Never Land di Berlino comprendono nel menù pietanze a base di questa classe di animali.Anche il palato di fatto gioca la sua parte: i cultori sostengono che le locuste, saltate con aglio, limone e sale, sanno di gambero; le tarme della farina hanno il gusto di nocciole tostate; quanto ai grilli ricordano i popcorn… Un mondo di sapori tutti da scoprire

La casa di marzapane diventa realtà

Si trova in Texas la casa più dolce… la favola di Hansel e Gretel sembra divenuta realtà.Che fosse un’artista stravagante ed eccentrica era ben chiaro sin da quando decise di trasformare la villetta dei suoi genitori in una casa stregata, l’occasione all’epoca era Halloween.In clima natalizio però, la poliedrica Christine McConnell ha deciso di mettere da parte zucche e mostri e di trasformare la stessa abitazione in una deliziosa casa di marzapane, riprendendo proprio quella ideata per Hansel e Gretel. E’ stata infatti realizzata la casa di marzapane più grande del mondo! Alta 6,5 metri, per una superficie di oltre 230 metri quadri, ha le dimensioni di una grande villetta ed ha conquistato un posto nel Guinness dei Primati. Sicuramente non si tratta di un piatto dietetico. Per “preparare” la costruzione, gli ingredienti utilizzati sono stati solamente: 815 kg di burro, 1325 kg di zucchero di canna, 3.325 kg di farina e 7.200 uova; la casa contiene un totale di 35,8 milioni di calorie. Bill Horton ha ideato la costruzione della casa, come iniziativa di beneficenza per un ospedale regionale. La casa di marzapane ha resistito al sole del Texas ed anche ad alcuni temporali. Ma gli insetti, avranno resistito a tale tentazione?