Frittura sì, frittura no: il dilemma di tutti i golosi che vogliono far attenzione alla linea. Croce e delizia dei buongustai, bistrattata da molti esperti dell’alimentazione, questa modalità di cottura ha una storia lunga e travagliata, fatta di influenze e cambiamenti. Le sue origini risalgono a ben 2500 anni fa, in Egitto. Fu proprio la patria della Sfinge e dei faraoni, infatti, a darle risalto. Il suo successo, però, arrivò dopo, nella terra della multiculturalità Roma. Qui la frittura divenne il metodo privilegiato per la cottura degli alimenti, i cibi che venivano presentati durante i ricchi banchetti erano fritti in olio di oliva o strutto. E non solo: quello che era considerato lo street food dell’epoca era costituito soprattutto da fritti. Le numerose botteghe di friggitorie erano luogo privilegiato per i viaggiatori e per le persone appartenenti alle classi più facoltoise. La frittura è famosa in tutto il mondo ed ogni Paese conserva una tradizione legata ad essa, ma, negli ultimi anni, col diffondersi di numerose tendenze salutiste, è stata spesso messa da parte poiché considerata dannosa per la salute Se realizzata in modo corretto, nonostante lo shock termico subito dall’alimento sulla parte superficiale, ha la capacità di preservare al massimo i nutrienti interni provocando un’alterazione minore rispetto alle altre modalità di cottura.Per riconoscere un buon fritto bisogna vedere l’interno, che deve presentare ancora una traccia di umidità. In ogni caso per ottenere un buon fritto bisogna usare olio extravergine di oliva e fare attenzione che la temperatura sia elevata, ma sempre al di sotto del punto di fumo. L’intensità del processo ossidativo viene contrastata dalla presenza di sostanze antiossidanti, di cui l’olio extravergine di oliva è ricco. Queste sostanze antiossidanti, oltre ad avere effetti benefici, spiegano la stabilità dell’olio d’oliva e la resistenza al calore, in modo specifico alla frittura. Il fritto ha anche un’azione dimagrante che si realizza grazie allo stimolo che esercita sulla funzione epatica e colecistica, con rilascio della bile nell’intestino. La bile contiene sali biliari, indispensabili per corretto funzionamento dei processi di digestione e assimilazione. In assenza di una buona funzionalità biliare si riduce la velocità di transito intestinale e sarà più difficile dimagrire, perché si verifica un rallentamento metabolico. Inoltre il fritto riduce l’aumento della glicemia nel sangue, e quindi la liberazione dell’insulina.
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Spaghetti con asparagi di mare
La salicornia, o asparagi di mare, è una pianta erbacea stagionale e spontanea Si trova soprattutto nelle zone litoranee del Mediterraneo e del Sudafrica. In Italia la troviamo anche sotto Trieste, nella zona del mar Adriatico, sotto Livorno e nelle isole mar Tirreno. L’alimento si presenta ricco di sali minerali, liquidi e vitamine, ed è utilissimo per chi ha problemi di drenaggio e per chi ha bisogno di sostanze depurative e diuretiche. Giuseppe Torella amante delle Harley-Davidson, non s’è mai perso un motoraduno di quelli dove si beve birra e si mangiano hot dog, ma da buon vegano, con il suo bel giubbotto in “vera finta” pelle, si limitava a patatine fritte col ketchup. Fino a quando non s’è stancato e, forte della passione per il cibo e la cucina che ha sempre avuto, ha iniziato a rivoluzionare le ricette di streetfood, preparando salamelle e porchetta 100% vegetali. Da allora, complice anche l’arricchente esperienza in ristoranti, serve pietanze e stuzzichini cruelty free agli amici motociclisti e spiega, a chi lo desidera, ricette e benefici scoperti in seguito. Cuociamo la pasta. Nel frattempo mettiamo a scottare in una pentola la cipollina con l’aglio e il peperoncino nell’olio bollente. Appena comincia a frizzare, uniamo la salicornia pulita. Togliere le foglie grandi partendo dalla base e tenendo intera la testa. Non usare il resto del gambo. Portiamo a cottura aggiungendo poco brodo ottenuto con l’alga nori in un pentolino a parte. Salare e pepare. Una volta cotta la pasta e scolata, farla saltare in padella con il sughetto. In ultimo aggiungere poco prezzemolo tritato fresco e servite in tavola
Scoppia la mania dello street food
Scoppia la mania dello street food: i truck più golosi da provare in vacanza. D’estate in tutta Italia ci sono festival di street food da non perdere! Api e furgoncini colorati che sfornano tante bontà da leccarsi i baffi, on the road: stuzzichini, hamburger, frittate da gustare in piedi e tante specialità regionali da leccarsi i baffi d’’estate in tutta Italia ci sono festival di street food da non perdere! “Il Furgoncino” porta in giro per le Marche e nel resto d’Italia i suoi deliziosi panini. Il suo mantra? Pane, vino e rock ‘n roll! Puoi prenotare anche il “furgoncino a domicilio” se fai una festa a casa tua! “Pizza e Mortazza” è un food truck divertentissimo colorato come una fetta di Mortadella Bologna, che serve assieme alla classica focaccia bianca saporitissima. California Bee è il food truck di California Bakery in versione pic-nic. Lo trovi in giro per Milano con i suoi bagel, i pancake, i muffin. Da leccarsi i baffi! Ai ragazzi di “The Farmers” piace rompere le uova. A bordo della loro Ape cucinano deliziose frittate. Sul loro blog raccontano le loro avventure in giro per l’Italia e se vuoi intercettarli c’è il calendario dei loro spostamenti. “Ape Romeo” è il food truck della chef stellata Cristina Bowerman, che distribuisce panini farciti con ingredienti di stagione, hot dog, insalate. Gira per Roma.