Basta scorrere la lista di una qualsiasi pizzeria per rendersi conto delle mille facce che può assumere la più italiana delle ricette: a fianco delle classiche Margherita e Marinara si sono ormai guadagnate un posto fisso la pizza con mozzarella di bufala insieme alla sempre più diffusa Ortolana. Fin qui tutto bene, ma come non rimanere perplessi davanti a un’inquietante Katerpillar con una farcitura così piccante e indigesta da perforare ogni difesa gastrica o allo sviamento di una Patatosa devastata da una montagna di patatine fritte e ketchup? Le differenze non sono solo nel gusto, ma anche nella sostanza energetica .Se tra una Marinara con pomodoro, olio e origano e una Capricciosa condita con carciofini, funghi, olive, prosciutto e abbondante mozzarella ci possono essere anche 500-600 calorie di differenza, l’ibrida pizza patatosa può sfondare il muro delle 1300 calorie. E a proposito dei grassi, una curiosità certamente da americani: gli esperti del Georgia-Pacific di Atlanta hanno studiato la pizza e hanno ideato un modo per renderla meno calorica. Basta appoggiare una salvietta di carta assorbente evitando quella che si sfalda facilmente sulla superficie di una pizza calda per rimuovere fino al 14 per cento dei grassi.E le pizze surgelate? Vendute in confezioni con tutti gli ingredienti necessari per prepararle, sono pronte in una ventina di minuti, richiedono solo un piccolo sforzo per l’impasto ma il gusto e la fragranza sono tipici del prodotto appena sfornato. Possono essere farcite a piacere, ma per un giusto equilibrio la farcitura deve costituire più o meno il 50% del peso totale. Le pizze surgelate già pronte e farcite, sono il massimo della praticità e della velocità: si mettono nel forno già caldo e dopo 5-10 minuti si possono portare in tavola. Rispetto alle prime arrivate sul mercato, quelle di oggi vantano gusti e compattezze migliori, grazie ai progressi delle tecniche di conservazione. È importante però dare un’occhiata a ingredienti ed etichetta nutrizionale
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Impiattare con eleganza
L’abitudine ci porta spesso a impiattare il cibo, compreso l’arrosto, mettendolo al centro del piatto, ma le ultime tendenze in fatto di arte culinaria dicono anche altro: a volte, infatti, basta decentrare la pietanza per creare un effetto sorpresa e dare un tocco giocoso alla vostra ricetta. Provate quindi a dividere mentalmente in tre parti un piatto piano e disponete in un angolo una fetta di arrosto guarnita con il suo sughetto e negli altri due spazi un contorno di patate al forno, ad esempio, e una buona crema d’accompagnamento, magari una piccante salsa chili. Infine abbellite il bordo del piatto con peperoncini rossi e rametti di rosmarino. In alternativa, potete disporre le fettine d’arrosto in modo circolare a partire dall’esterno del piatto verso l’interno, lasciando la parte centrale libera per il contorno, il sugo o la decorazione. Ricordate che con i secondi di carne, a maggior ragione, è molto importante giocare con i colori: la carne, infatti, spesso di colore marroncino, deve essere servita in un piatto chiaro anziché scuro, così da creare un contrasto cromatico. Se l’arrosto è di carne bianca, invece, per vivacizzarla occorrerà guarnire il piatto con altri elementi colorati: erba cipollina, un pizzico di pepe nero e una julienne di carote, ad esempio.
Il cornetto al sushi, trend 2018
Croce e delizia degli appassionati gourmet: sulle tavole arriva il sushi croissant. Un piatto nuovo che nasce dall’unione di due cucine: quella francese e quella giapponese. Si tratta in sostanza di un cornetto francese con all’interno un sushi. Un impasto dolce e al burro, che si sposa alla perfezione affermano con il gusto salato del salmone e quello acido del wasabi.A crearlo è stata la catena di ristoranti Mr Holmes Bake, che ha deciso di presentare sui social la prelibatezza. Si tratta di un sushi confezionato in modo semplice, ossia con salmone affumicato, un pizzico di zenzero e un po’ di wasabi, il tutto avvolto in un’alga marina. Il sushi preparato in questo modo viene poi inserito in un cornetto. Una porzione di sushi cornetto viene circa cinque dollari e viene venduto con una bustina di salsa di soia, da utilizzare come si preferisce. Per ora i pareri di chi l’ha assaggiato si dividono. C’è chi lo trova strepitoso e chi invece lo definisce come una “schifezza”. In tanti, vedendo le foto di questo nuovo piatto, hanno criticato la decisione di mescolare in tal modo due cucine troppo diverse fra loro Mr Holmes d’altronde non è nuova a progetti del genere. Qualche tempo fa infatti aveva annunciato di essere al lavoro su un nuovo piatto: il Cruffin, realizzato con un cornetto, all’interno del quale era stato inserito un muffin. Nell’ultimo periodo il sushi è stato al centro di molte sperimentazioni culinarie, alcune decisamente ardite. Se c’è chi si è limitato a trasformarlo in un hamburger usando sempre gli stessi ingredienti: riso, pesce, wasabi ed alghe e chiamandolo sushi burger, c’è anche chi ha voluto fare di più, realizzandolo in versione arcobaleno o dolce.L’ultima trovata è quella della Nestlé, che ha ideato dei Kit Kat a forma di sushi in edizione limitata e in tre gusti che imitano i sapori dei sushi più classici. Le creazioni sono state realizzate per festeggiare l’apertura di un nuovo store Kit Kat in Giappone, dove questo cioccolato è amatissimo ed è presente in tanti gusti.
Nessuna decisione se ci sono troppe opportunità
Un bancone con decine di gusti di gelato, un ricco menù in pizzeria o la schermata con le proposte dei programmi serali: capita spesso di rimanere “congelati”, incapaci di scegliere, davanti a un ampio ventaglio di possibilità. In presenza di un numero molto elevato di valide opzioni, il cervello fa particolarmente fatica a decidere. Il fenomeno è noto da tempo in psicologia e descritto da alcuni come “sovraccarico da eccesso di opzioni disponibili. In pratica, quando l’ambiente informativo in cui ci si muove è troppo ricco, ci si ritrova in una fase di inerzia, incapaci di vagliare la strada migliore. Ora uno studio della Caltech chiarisce perché succede, e individua l’intervallo numerico di opzioni più congeniale al processo decisionale. Il fenomeno del choice overload era stato osservato una ventina di anni fa in un singolare esperimento. In un negozio di alimentari era stato allestito un assortimento di 24 barattoli di marmellata di gusti diversi, e in altre occasioni soltanto di 6. I consumatori tendevano più facilmente a fermarsi ad assaggiare quando il tavolo era colmo di opzioni, ma difficilmente poi acquistavano. Più raramente si sono invece fermati al banco da 6, ma quando è accaduto, hanno comprato 10 volte più spesso.Da ripetere o da evitare? Il cervello decide così I ricercatori hanno presentato ad alcuni volontari serie da 6, 12 o 24 immagini di paesaggi da cui scegliere una foto che avrebbero potuto stampare su una tazza. Durante la fase decisionale, sono stati monitorati con MRI, che ha rivelato attività in due regioni cerebrali: la corteccia anteriore cingolata, che pesa costi e benefici delle scelte, e lo striato, una parte del cervello che dà giudizi di valore.L’interazione tra queste due aree rilevata dalla risonanza indica, spiegano gli scienziati, una valutazione in atto: il cervello soppesa la potenziale ricompensa una bella immagine da stampare con la fatica necessaria a vagliare tutte le opzioni. Occorre insomma trovare un equilibrio tra lo sforzo mentale, che non deve essere eccessivo, e la ricompensa, che si spera importante. Il fatto che spesso, nella vita quotidiana, le possibilità di scelta offerte siano molte di più è legato a un tratto tipico dell’indole umana: quello di “mangiare con gli occhi”. In altre parole, quando pensiamo a una vasta gamma di opzioni preferiamo essere stimolati sulla nostra libertà di scegliere, e non ci curiamo subito dello sforzo mentale che una scelta comporta.
Avere gli stessi gusti a tavola per una coppia crea affinità
Quanto conta il cibo nelle nostre vite? Sicuramente dopo aver passato un estate tra cene, aperitivi, e feste in molto, ma oltre al peso, il cibo è anche sinonimo di salute, gusti, abitudini, passione e perché no, per alcuni arte. Quindi è così assurdo pensare che il cibo influenzi anche l’affinità nella coppia? Se reagite così all’odore del vostro piatto preferito, certamente influenzerà anche la vostra relazione, guardate: Secondo una recente indagine condotta da Knorr, il 78% degli innamorati ha dichiarato di avere una relazione stabile e felice, basata anche sulla condivisione dei gusti a tavola. Inoltre a quanto pare se si ordinano le stesse cose al primo appuntamento, si ha più possibilità che ci sia un seguito, perché gusti affini creano più complicità e fiducia. Non sarebbe solo una questione di DNA, in cui chiaramente se a uno piace più il salato e all’altro il dolce, c’è poco da fare. Si tratterebbe anche di avere una relazione di valori, tradizioni e abitudini che saldano il rapporto. Per cui si capisce che un vegano e un carnivoro potrebbero avere valori molto diversi, che chi ama mangiare fuori si annoi alle cene sempre in casa, così come chi ama sperimentare non si divertirebbe con un tradizionalista consapevole. Dunque il momento dei pasti non è fine a se stesso, ma una scusa quotidiana per condividere molto altro, nonché può essere un preludio ad una serata sexy e intrigante. D’altronde siamo ciò che mangiamo, testualmente e spiritualmente
Oltre….l’uovo
Hanno l’aspetto, la consistenza, le capacità nutritive e il sapore delle uova, ma dietro queste specifiche non c’è il classico, naturale sforzo di alcuna gallina. Ebbene sì, perché le uova vendute da ieri dalla Whole Foods in California sono state create grazie ad un mix di vegetali che sembra riesce a riprodurre il prodotto “originale” senza che nessuno ravvisi alcuna differenza. Non a caso, non si chiamano “uova“, ma Beyond Eggs, ovvero “oltre, al di là delle uova“. Josh Tetrick , fondatore della ditta, ha spiegato: “vogliamo portare gli animali fuori dal circolo produttivo. L’industria alimentare ha un bisogno disperato di innovazione, principalmente laddove sono coinvolti gli animali si tratta di un compartimento che non funziona più”. Non solo uova, ma anche altri alimenti rientrano nei progetti realizzati o prossimi della Whole Foods. Perché se è vero che i primi prodotti erano molto lontani dalla realtà, è anche vero che il risultato raggiunto con l’oltre-uovo è stato ripetuto con la maionese. Anzi Josh Tetrick ha tenuto a precisare che siamo in grado di fare veramente bene la maionese: abbiamo fatto prove di assaggio contro i leader di mercato e li abbiamo battuti continuamente. Nel mondo dei biscotti abbiamo testato i nostri prodotti con tutti, da Bill Gates a Tony Blair, entrambi i quali non hanno sentito alcuna differenza.
Portafiori
Finalmente sta arrivando la bella stagione, è quindi giunto il momento di abbellire la nostra casa, il nostro ufficio con dei coloratissimi fiori e fioriere. Di sicuro sono l’arredamento ideale non solo per il giardino ma soprattutto per terrazzi e balconi. Quando non potete ricorrere alla terra piena, è funzionale avere e scegliete i vasi e le fioriere più carine e durature, migliorano l’estetica e sono funzionali al equilibrata crescita delle piante, che naturalmente, acquisterete avendo cura di scegliere le varietà che più si avvicinano ai vostri gusti e alla vostra personalità, ricordandovi che i fiori parlano di voi…..!!!
Idee da……EXPO 2015
Questa mattina appena alzata ho visto alla televisione un servizio sul Expo 2015 ora al centro dell’attenzione, ma la cosa che mi ha incuriosito è un servizio effettuato sul riso e mi è venuta voglia di invitare stasera a cena un mio amico amante del sushi. Chiaramente alla base del sushi c’è il riso, anche se il mio sushi si è dovuto adattare un po’ ai miei gusti alimentari, per cui oggi acquisterò delle capesante , del tonno piccante, della carne di manzo e di pollo, delle alghe varie ed anche formaggi, dopo di che mi metterò all’opera, per la creazione. La varietà del piatto nascerà dalla scelta del ripieno e dalle guarnizioni, dai condimenti, dagli aromi, e dalla maniera in cui verranno combinati, anche se gli stessi ingredienti posso assemblarli in maniere completamente differenti per ottenere effetti e gusti diversi collocandoli poi in adeguati accessori monoporzione, l’effetto alla fine sarà bellissimo e il gusto eccezionale