Se ti guardi intorno scoprirai che qualcuno si è laureato all’età di 22 anni, ma ha aspettato 6/7 anni prima di assicurarsi un lavoro a tempo indeterminato. Qualcuno è diventato un imprenditore a 23 anni ed è morto a 50 anni. C’è chi è diventato imprenditore a 50 anni ed ha vissuto fino a 90 anni. Qualcuno che conosci è ancora single, mentre qualcuno del tuo gruppo è già diventato nonno. Tutti in questo mondo hanno il loro fuso orario, il loro tempo, il loro ritmo. Gli esseri umani intorno a te potrebbero sembrare davanti a te e alcuni potrebbero sembrare dietro di te. Ma ognuno sta correndo la propria gara, nel proprio tempo, nel proprio spazio Non invidiarli. Loro sono nel loro tempo-orario e tu sei nel tuo. Quindi, rilassati. Non sei in ritardo. Non sei in anticipo. Sei molto puntuale nel tuo percorso personale che non è certamente una gara con il mondo intero , vivi la vita con serenità
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Il tempo questo bene prezioso
Spesso non ce ne rendiamo conto, ma il tempo è un elemento molto importante delle nostre vite. Alcune volte sembra non passare mai, altre sembra volare. Il tempo ad esempio è lento quando si aspetta,è veloce quando siamo in ritardoIl tempo è letale quando sei triste, è breve quando sei felice.Il tempo è infinito quando sei nel dolore, è lungo quando ti senti scocciato.In ogni momento, la comprensione del tempo è determinata dai tuoi sentimenti e dalle tue condizioni psicologiche, non dall’orologio. Quel che è certo è che da sempre scorre per tutti inesorabile e proprio per questo semplice motivo occorre cercare di non sprecarlo per niente al mondo, facendo per esempio cose che non ci piacciono, perché un giorno ce ne potremmo pentire quando sarà ormai troppo tardi. Quindi, cercate di godere sempre del vostro tempo
Dare priorità alle cose importanti ti fa guadagnare tempo
Iniziamo spesso la giornata con buoni propositi, tanta energia e una lista di cose da fare. Poi, senza che ce ne rendiamo conto, va tutto a rotoli: una riunione improvvisata e andata male, il collega che ha la luna storta e se la prende con noi, la macchina che non parte. E tutto il pensiero positivo finisce sommerso da montagne di faccende da sbrigare, mentre la confusione e l’ansia prendono il sopravvento. Niente panico, è ancora tutto recuperabile. Occorre spostare il focus sulla propria energia e canalizzarla nella sistemazione della giornata. Come si fa? Molto semplice…Esistono solo due tipi di “cose da fare” sul lavoro: quelle urgenti e quelle importanti. Le cose urgenti non sono quasi mai importanti. Quelle importanti non sono quasi mai urgenti. La vera svolta nella giornata lavorativa avviene quando stabiliamo cosa è urgente e cosa è importante. Ecco suggerito il metodo del grafico: dividere un foglio A4 orizzontale in 4 parti e fare due frecce, una che va dal basso verso l’alto, e l’altra che parte da sinistra e va verso destra. La prima freccia rappresenta le mansioni urgenti, la seconda quelle importanti. In questo modo si raffigurano chiaramente le mansioni che sono urgenti ma non importanti, e pertanto possono essere delegate a qualcun’altro, e quelle importanti e anche urgenti, e quindi che vanno affrontate subito. Quelle importanti ma non urgenti, si può decidere dopo aver svolto quelle importanti e urgenti, quando farle. E così via. Priorità, una dopo l’altra.Il capitalista Sam Altman, ha dichiarato che una delle più grandi problematiche del nostro tempo sul lavoro sono le distrazioni da social media. In media si controlla il cellulare fino a 150 volte al giorno e questo compromette in modo significativo la produttività lavorativa. Gli esperti consigliano di dedicarsi alle attività più impegnative la mattina, e il pomeriggio concedersi più relax.Infine, molto importante è concedersi le pause durante la giornata: fare un’attività impegnativa di un‘ora, e poi concedersi 10 minuti di break per ricaricare le batterie del cervello.
Il tempo la sostanza della vita
Il tempo è la sostanza di cui è fatta la vita così diceva lo scienziato Benjamin Franklin.Che succede al nostro orologio interno se per settimane non succede nulla? Il geologo francese Michel Siffre provò a rispondere. E così nel 1962 fissò il suo domicilio in una caverna a 130 metri di profondità, scese il 16 luglio e risalì il 14 settembre. Scoprì poi che in quei giorni di oscurità e solitudine il suo orologio interno aveva perso 25 giorni. Il taccuino del ricercatore, infatti, era fermo al 20 agosto. La durata del giorno biologico in un individuo è costante; nel corso dell’intera vita le variazioni sono al massimo di un paio di minuti.La nostra nascita e la nostra morte dipendono dall’orologio interno. Con più probabilità si nascerà intorno alle quattro del mattino. Mentre la morte concede un’ora in più, la sua massima probabilità si aggira intorno alle cinque, l’orologio interno funziona anche dopo la morte. Si è infatti visto che «se lo si asporta dal cervello e lo si conserva in una soluzione nutritiva, il nucleo soprachiasmatico continua a emettere impulsi ancora per giorni». Linneo, che piantò un orologio nei fiori del suo giardino: scoprì che una dozzina di fiori, tutti diversi tra loro, segnavano il tempo con la loro apertura e chiusura. Margine d’errore: una mezz’ora circa. Honoré de Balzac in 51 anni di vita scrisse 90 romanzi. Ci riuscì andando a letto, puntuale, alle 18. E, quando a mezzanotte si metteva a lavorare dapprima trangugiava due tazze di caffè molto forti, poi uno ogni sei ore. Così poteva andare avanti a scrivere anche per 15, a volte 24, ore di fila. Non a caso del caffè diceva che «faceva marciare i pensieri come battaglioni».
