I superfood che fanno bene alla salute

Ippocrate diceva: “fa che il cibo sia la tua medicina e che la medicina sia il tuo cibo”. Niente di più vero specialmente quando parliamo di superfood. Ma cosa sono i superfood? Per la maggior parte si tratta di frutta, bacche, spezie, e semi che contengono principi attivi particolarmente attraenti per la salute. La lista di questi alimenti eccezionali è in continua evoluzione, in quanto la scienza scopre praticamente ogni giorno nuovi principi antiossidanti e nutrienti dentro alcuni alimenti. Alcuni di questi sono in grado di ostacolare l’invecchiamento cellulare, altri possiedono proprietà antitumorali o aiutano a combattere le malattie cardiovascolari o problemi della pressione arteriosa. Vediamone alcuni Olio di cocco. Può essere usato per fare dolci, frullati ed è un buon sostituto del burro: i grassi contenuti in questo olio sono sani e aiutano a mantenere la linea. In più l’olio di cocco può essere impiegato nella routine beauty, per pelle e capelli. Yogurt greco. Colmo di probiotici che aiutano la digestione: inoltre può essere usato come sostituto della panna, o mescolato con frutta e miele per avere un piatto per la colazione super sano. Mirtilli I migliori sono quelli selvatici, dove il potere nutrizionale e antiossidante che è tipico dei frutti di bosco è al massimo. Non solo succo: perfetti nella crostata, nei muffin, nello yogurt. Scatenatevi.!!!

 

Per la merenda Snack a base di insetti

Una merendina a base di grilli e formiche non è pane per i denti di tutti.E nemmeno per gli stomaci: ci vuole uno stomaco forte all’idea di mangiare insetti essiccati e triturati in barrette ma il packaging degli snack a marchio Jimini’s aiuta molto.Si tratta infatti di un pack di stampo hipster che trasforma quella che per molti è una schifezza fatta e finita in un’insolita leccornia ben rifinita. Sugli scaffali spagnoli infatti è possibile trovare vermi in salsa piccante e barrette energetiche con cioccolato, fichi e grilli. Tra i prodotti più rivoluzionari ci sono i grilli al sapore di barbecue e cipolla affumicata, oltre a pasta e cereali a base di farina di insetti.“L’idea è di offrire ai consumatori i prodotti più innovativi e un assortimento alternativo che sia sostenibile e rispettoso dell’ambiente”, ha dichiarato l’azienda Carrefour. Questi prodotti sono stati realizzati interamente in Europa e rispettano i più alti standard di qualità. Sono fatti a mano e con ingredienti provenienti da allevamenti eco sostenibili”.Il prezzo dei prodotti però è piuttosto alto. Una scatola da 14 grammi di grilli croccanti della marca costa 7 euro. Sembra tramontare l’era della sana fetta di pane e pomodoro per la merenda!

Cosa è meglio non ordinare al ristorante

Dopo anni e anni di moda del food sempre più diffuso, tendiamo ad esaltare per partito preso tutto ciò che ha a che fare con il cibo: ogni ristorante dove abbiamo mangiato dignitosamente diventa nelle chiacchierate con gli amici un luogo dell’anima, tutti i cuochi sono chef e anche il toast al bar della stazione merita di essere fotografato e condiviso su Instagram, facebook,twitter Eppure anche il mondo della ristorazione è pieno di mode stupide, locali che fanno proposte sbagliate e clienti che fanno richieste soltanto assurde. Chi più dei grandi chef può avere esperienza diretta di questo lato oscuro? Ecco alcuni consigli che dovreste sempre tenere in considerazione. Non ordinate il pesce il lunedì  La maggior parte dei ristoranti riceve gli ordini di pesce il giovedì o il venerdì per il weekend, e poi di nuovo il martedì per la settimana. Il lunedì spesso si smaltiscono gli avanzi del fine settimana, ma il pesce fresco mantiene intatte le proprie qualità per tre giorni al massimo. Per evitare guai, comunque, potete sempre chiedere da dove viene il pesce e quando è stato acquistato. Non ordinate cose diverse dalla specialità del locale. Sembrerebbe una regola banale, ma in molti non la seguono e di recente la ha ribadita Michael Armstrong, non ordinate gli spaghetti allo scoglio in pizzeria, il pesce al circolo dei cacciatori, gli spiedini di pollo in un ristorante di sushi. O se lo fate, poi non lamentatevi se il risultato è tutt’altro che gradevole. Non chiedete cambi di ingredienti. A patto che non siate allergici, non chiedete mai di sostituire, togliere o aggiungere un ingrediente in un piatto presente in carta. Se il ristorante è di buona qualità, lo chef sa quello che fa e cosa si abbina bene. Se gli ingredienti non vi piacciono, scegliete un altro piatto. Questo vi metterà al riparo anche dal rischio di stizzire i camerieri, il che come insegna la saggezza popolare non è mai consigliabile.

Il finger food

Il finger food. adesso va tanto di moda. E se non sapete cos’è, non siete al passo con i tempi. Ecco cosa c’è nascosto dietro questa parola che fa tanto moda , Avete presente a Natale quando vostra madre preparava i così detti crostini?! Pane bianco, una spalmata di burro, salmone e prezzemolo. Detta così è un semplice crostino, invece no ora si chiama finger food,. E quando andate a casa di amici e vi presentano gli antipasti? Sembrano antipasti normali, invece è finger food. Forte eh!? State entrando nella logica? Alla festa di vostro figlio, per comodità tagliate la pizza e la focaccia a quadratini? Senza rendervene conto, avete fatto il finger food. Quindi, niente panico, siete alla moda, e non lo sapevate! E se gli amici sono a casa vostra per un aperitivo in compagnia non si usa più aprire un pacchetto di noccioline e due olive, va servito il finger food. Ora, lascio a voi la scelta di come intricarvi la vita, nel senso che ci sono ricette di finger food che portano via più tempo della cottura di una porchetta alla brace, ma tutto quello che potete mangiare “in punta di dita” è considerato finger food. Quindi se volete tagliare a cubetti la porchetta, piuttosto che preparare elaboratissimi bocconcini, fate voi. L’importante e essenziale: la vaschetta che lo contenga. Deve essere fighissima. Così nessuno penserà che avete semplicemente tagliato a cubetti il formaggio alternandolo al pomodoro, oppure arrotolato una zucchina con della ricotta, ma guarderanno la vostra bellissima creazione da finger food. Ora mettiamoci al lavoro esistono minimo settecentomila finger food, a noi la scelta da che parte iniziare

Lo yogurt alleato in cucina

Lo yogurt si è ritagliato negli anni un posto stabile nel nostro frigorifero; la sua storia mostra come da alimento medicamentoso sia via via diventato un ingrediente necessario in cucina. Spesso è consumato a colazione oppure a merenda ma, allargando la visione che ne abbiamo anche grazie al confronto con altre cucine, scopriamo che lo yogurt può avere molteplici funzioni. Ecco gli usi più comuni in cucina. Maionese light: si può alleggerire la maionese preparata in casa unendola allo yogurt bianco non zuccherato in pari quantità di volume; si ottiene una salsa spalmabile, con un contenuto di grassi inferiore e contraddistinta da una piacevole acidità. Dressing da insalata: emulsionando 100 g di yogurt bianco con un cucchiaino di senape in grani, un pizzico di sale e un cucchiaio di olio, si ottiene un ottimo condimento per insalate e pinzimonio. Tzatziki: la gustosa salsa tipica della cucina greca ha come ingrediente basilare lo yogurt greco compatto. Basterà aggiungere cetrioli, aglio, un pizzico di sale, olio di oliva e mescolare il tutto con una forchetta per ottenere la salsa fatta in casa. Cheesecake: il tipico dolce americano con una base croccante di biscotti e uno strato di crema di formaggio risulterà meno calorico e lo stesso piacevole sostituendo una parte di formaggio spalmabile con lo yogurt bianco. Zuppe: alcune minestre di verdura tipiche della cucina dell’est Europa hanno come ingrediente lo yogurt bianco, il bortsch ne è un esempio. L’aggiunta di un cucchiaio di yogurt compatto a fine preparazione dona una piacevole sensazione di freschezza e di acidità a un passato di verdura; eccellente anche su una vellutata di piselli e menta oppure su una crema fredda di zucchine e patate.Sostituto del burro: nella preparazione di dolci da forno, soprattutto nel ciambellone oppure nella torta morbida di frutta, lo yogurt sostituisce il burro o il latte senza inficiare la riuscita delle torte. Allo stesso tempo l’acidità e la presenza di fermenti lattici, in sinergia con il lievito in polvere, facilitano la lievitazione favorendo la crescita dell’impasto che risulta particolarmente morbido e spumoso

Fire paan …mangiatori di fuoco

Hai mai provato a mangiare il fuoco? Senza aver lavorato in un circo, intendiamo. Bene, sappi che è possibile: è quello che sta accadendo in India, per le strade di New Delhi, da qualche mese a questa parte. Pradhuman Shukla è titolare di un banchetto di street food nella capitale indiana. Serve caratteristico cibo di strada locale, tra cui il paan. Si tratta di un curioso snack: una foglia di betel farcita con noce areca, tabacco e spezie. Deve essere masticato un po’, a mo’ di chewing gum, e poi può essere sputato o ingoiato. Non si mangia quindi tanto per il gusto, quanto per le sue ipotizzate proprietà anti infiammatorie e curative. Proprio così è nato il “fire paan”: un cliente si è lamentato che da giorni il paan non gli facesse alcun effetto alle afte che aveva in bocca, e allora un dipendente del chioschetto ha pensato di produrre una versione rinforzata. Voilà, guarito all’istante.Da allora Pradhuman Shukla e i suoi preparano l’involtino in modo tradizionale, e poi all’ultimo momento lo incendiano. Sono loro stessi a deporlo nella bocca dei clienti: non brucia, perché in bocca il fuoco si spegne subito, ma devi fidarti e stare bello fermo. E soprattutto, non provare a rifarlo a casa.

Non più uova di Rocky in arrivo i super food

Una volta l’idea di cibo nutriente era quella di Rocky Balboa, che al mattino prima degli allenamenti beveva 5 uova crude. Oggi le cose sono un po’ cambiate, e anche se Stallone insiste con le uova crude, gli sportivi del mondo reale si sono un po’ aggiornati: Lionel Messi mangia solo spinaci non contaminati da pesticidi, mentre Cristiano Ronaldo fa il pieno di avocado. È in corso l’era dei superfood, quei cibi così ricchi di minerali e vitamine da aver conquistato le abitudini alimentari di campioni e uomini normali. In base all’obiettivo che vuoi raggiungere, ecco quali dovresti scegliere. Il cavolo nero per avere più energia Negli Stati Uniti ne vanno matti lì lo chiamano kale, e per loro è diventato la nuova carne, visto che è una vera fonte energetica. Mangiato tutti i giorni crudo o al vapore aiuta a fare il pieno di energia. La lattuga contro l’insonnia Il consiglio di mangiare più insalata si arricchisce di un beneficio in più, oltre a quello di incamerare più fibre. La lattuga contiene lactucariium, una sostanza simile all’oppio che la rende un rimedio efficace in caso di notti insonni. Favoriscono il sonno anche pasta, orzo e riso, ovvero carboidrati a lento assorbimento che attivano il rilascio di serotonina, il neurotrasmettitore che regola i ritmi sonno/veglia.  Curcuma e frutti rossi per aumentare la concentrazione La curcuma della stessa famiglia dello zenzero è una spezia ricchissima di antiossidanti, tra cui la curcumina, neurotrasmettitore che riduce lo stress delle cellule. Molti studiosi sono convinti che la curcumina funzioni come uno scudo contro i danni dei radicali liberi. Di antiossidanti sono ricchi anche i frutti rossi, come mirtilli, fragole, lamponi, ribes e more. Mezza tazza al giorno è la quantità che fornisce il 70% della dose giornaliera raccomandata.

Perché e pericoloso mangiare sui taglieri

Saremmo arcaici ma dobbiamo dirlo: è difficile oggi come oggi andare al ristorante e mangiare in un piatto. La vellutata? Nel bicchiere. Le patate fritte? In un vaso di terracotta da giardino. La frittura? Nel “cuoppo” di carta assorbente. Vale tutto. E valgono soprattutto i taglieri: di legno, rustici, fighi. Per formaggi e salumi, un classico, ma anche per cibi cucinati. Peccato che non sia sempre la cosa più sana del mondo. Come ha avvertito il Consiglio Comunale di Birmingham. Il tagliere di legno può contenere sostanze tossiche che si spostano ai cibi, e questa contaminazione può avere varie cause: il legno è più difficile da lavare rispetto alla ceramica; il tagliere può avere delle piccole crepe all’interno delle quali si depositano residui di cibo che non vengono tolti e marciscono; il piano può avere delle parti bruciate, o delle spellature e abrasioni, che facilmente trasferiscono ai cibi sostanze non commestibili. A Birmingham un ristorante è stato multato per 50.000 sterline circa 56.000 euro per aver servito cibo su tavolette di legno sulle quali i tamponi eseguiti hanno più di una volta trovato tracce di contagi batteriche. Il ristorante era stato messo sull’avviso, dopo che 14 persone invitate a una festa avevano riportato una intossicazione alimentare; ma il richiamo non è servito, ed è scattata la multa. In realtà, secondo l’Agenzia per il cibo inglese e l’Authority europea per la sicurezza alimentare, il legno non è vietato in sé per il consumo di cibo: rilevante è la presenza di contagi microbiologiche. L’importante è pulire bene, insomma. In ogni caso, c’è da prestare un surplus di attenzione.

Nuove tendenze: gli italiani vogliono la pasta… di verdura

Secondo un’indagine condotta da Agroter, in cima ai desideri degli italiani in fatto di prodotti vegetali ci sono gli spaghetti fatti con la verdura. Una singolare ricerca di Agroter sui prodotti vegetali mette in luce che i consumatori italiani compererebbero volentieri la pasta di verdura, ma che non la trovano nei negozi. Cosa vorrebbero gli italiani nel reparto ortofrutta del loro negozio di fiducia? I gusti cambiano e gli italiani sono incuriositi dalle novità. Tra i prodotti che vorrebbero acquistare, ma che non trovano nei supermarket e nei negozi alimentari, al primo posto ci sono gli spaghetti a base di verdure. A scoprirlo è stato Agroter, che ha chiesto a un campione rappresentativo quali prodotti ortofrutticoli compererebbe, ma che non trova nel negozio in cui normalmente compra frutta e verdura. In testa ai desideri degli intervistati ci sono dunque gli spaghetti a base di verdura preparazione che ha riscosso molto successo negli ultimi anni grazie all’accresciuta attenzione verso un’alimentazione più sana, dove trovano spazio i prodotti vegetali. La pasta di verdura la si trova spesso tra le proposte gastronomiche dei ristoranti vegetariani, vegani o semplicemente orientati a piatti leggeri e salutari. Si può anche facilmente preparare in casa, basta munirsi dell’apposito attrezzo a spirale che trasforma in spaghetti la verdura. Al secondo posto fra i desideri ortofrutticoli degli italiani che non trovano ancora risposta, ci sono le salse fresche di verdure e legumi Seguono poi, germogli freschi, flan di verdura , smoothies ed estratti , fino ai prodotti di noti per le loro proprietà benefiche, come frutti di bosco, frutta esotica e i cosiddetti superfood ovvero bacche di goji, curcuma e zenzero. Non c’è da stupirsi dei risultati dell’indagine, l’attuale tendenza in Italia è quella di declinare i piatti della tradizione in una versione più salutare, ecco allora che anche la pasta diventa vegetale e come si compra la pasta di cereali al supermercato, ci si aspetta di comprare anche quella fatta con le verdure.

Verità in cucina

Metti il sale perché l’acqua bolle prima e così si risparmia anche del gas”. È uno dei tanti consigli che arrivano in cucina quando si è alla prese con la preparazione di un buon piatto di pasta. Ebbene, questa giustificazione dall’apparenza scientifica che ormai si è diffusa come luogo comune, è falsa. Alcune false nozioni hanno una “presa” talmente forte da propagarsi di persona in persona fino a divenire parte di una cultura locale di cui nessuno si domanda più l’origine, trasformandosi così in verità acquisite. La spiegazione dell’attesa dell’ebollizione dell’acqua prima di salarla per non rallentare l’ebollizione, è un esempio di “bufala” che si è diffusa senza accorgersi del contenuto di un grossolano errore logico. Si può salare la pasta in qualsiasi momento senza che il tempo di attesa dell’ebollizione dell’acqua salata cambi e il motivo è molto semplice: è vero che quando si aggiunge il sale nell’acqua, creiamo una soluzione che, in quanto tale, ha una temperatura di ebollizione maggiore dell’acqua “sciocca”, ma è anche vero che poi la pasta la cuociamo in acqua salata. Sembra incredibile ma questa banale osservazione non viene mai fatta: il confrontare la temperatura di ebollizione dell’acqua salata con quello dell’acqua pura, in cui nessuno cuoce mai la pasta. Quindi, sia che si sali quando l’acqua bolle, oppure da fredda, non potremo evitare di dover fornire quelle calorie in più necessarie per coprire l’innalzamento della temperatura. Né il tempo né il consumo di gas del fornello verranno mai risparmiati o persi, ma saranno sempre gli stessi in entrambi i casi. Dunque salate quando preferite, il tempo di attesa non cambia. Chi fosse davvero interessato a ridurlo, si ricordi invece di usare il coperchio. Prove pratiche mostrano che le differenze, tra il farne uso o meno, possono essere di molti minuti o, in percentuale, del 20%, quindi assolutamente non trascurabili.