Le carote sono ricche di beta-carotene, un pigmento che non stimola l’abbronzatura, ma che comunque contribuisce in parte al colorito cutaneo. Infatti, se assunto in grandi quantità, può accumularsi nella cute dandole una tonalità arancio-dorata, fornendo quindi l’illusione che potenzi l’ abbronzatura Se preparate le carote cotte non dimenticate di condirle con un filo d’olio extravergine d’oliva. La motivazione è molto semplice. Il betacarotene è più biodisponibile, cioè più facilmente assimilabile dal corpo, dopo essere stato sottoposto a una breve cottura. Inoltre la vitamina A è liposolubile ovvero per sciogliersi e quindi poter essere assorbita ha necessità di una sostanza grassa. Quindi, quando cucinate le carote, conditele subito con un filo d’olio.
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Prima colazione Super food, gluten free…
Secondo un sondaggio eseguito da Doxa l’anno scorso, sarebbero almeno dieci milioni gli italiani che mettono in dubbio la prima colazione quella all’italiana con tanto di caffè latte e biscotti, lasciandosi conquistare da una serie di falsi miti e bufale sull’alimentazione e sulla funzione del primo pasto della giornata. C’è chi decide di evitare del tutto la colazione, chi preferisce le proteine ai carboidrati, mentre super food e diffidenza verso glutine e lattosio continuano a fare affiliati. I super cibi di cui si vantano proprietà terapeutiche tra le più disparate, sono una moda dura a morire, anche per quanto riguarda la prima colazione. Ma consumare solo avocado la mattina non ci aiuterà molto. Idem dicasi per la moda “gluten free”, ma a meno che non siate davvero celiaci non ha molto senso privarsi del glutine. Se proprio vogliamo consumare una colazione perfetta per le nostre esigenze, piuttosto che improvvisare su Google tanto vale consultare un dietologo in carne ed ossa.
Giocare con il cibo
Ravanello, carote e prugne secche: ora che sappiamo gli ingredienti di cui è composta, questa tigre non fa più paura. Potrebbe essere, come suggerisce l’artista, un modo per far mangiare le verdure ai bambini, magari in occasione di una festa di compleanno, o di un buffet per festeggiare la fine della scuola.
I falsi miti del cibo
Quando si tratta di cibo, i “falsi miti”, ovvero le affermazioni di cui praticamente tutti siamo convinti ma che non sono, sono davvero tanti. Qualche esempio? La buccia di mele e pere è ricca di vitamine. Falso, ce ne sono di più nella polpa. Il glutammato provoca il mal di testa. Non è vero. Lo zucchero di canna è migliore di quello bianco. Non è scientificamente provato. La fettina di vitello è il tipo di carne più nutriente. Tranquillizzatevi, non è così. L’anemia si cura mangiando spinaci. Ma anche no…La nostra lista di smentite “controcorrente” potrebbe continuare a lungo. Sorpresi? Probabilmente si?. Il mito diventa credibile quando si innesta su qualcosa di cui sono tutti sicuri: per esempio il fatto che l’intervento dell’uomo peggiori il prodotto, mentre di solito nell’industria alimentare vale esattamente il contrario spiega Ghiselli, medico. Bio o non bio? La moda del cibo biologico e la fissazione per tutto ciò che è “naturale” a volte può far perdere il senso della realtà e far temere la chimica presente nei prodotti alimentari industriali. Ma anche in natura esistono, in piccole quantità molecole addirittura cancerogene, come nel succo d’arancia e nel basilico. Niente paura, quindi a usare lo zucchero raffinato: la sua molecola è identica a quella dello zucchero grezzo e non va demonizzato, ma solo consumato con misura. E ancora, il glutammato, tanto temuto e colpevolizzato, è un sale presente in molti alimenti pomodori, parmigiano, pesce e non è cancerogeno o allergenico, e giusto per sfatare un altro falso mito smontando un’ultima “certezza”: Non è vero che le ostriche hanno poteri afrodisiaci. Per diventare infaticabili amanti, meglio la polenta!

