Mercati per buongustai

Se volete scoprire i sapori più originali della Toscana dovete andare in uno dei tantissimi mercati che si trovano in ogni piccolo paese della regione, ma come scegliere? Noi vi proponiamo 3 mercati tra città d’arte e splendidi borghi davvero particolari per stuzzicarvi e farvi venire voglia e divenire dei curiosi viaggiatori gourmet. Partiamo da Firenze, dove ci sono molti mercati da quello dei contadini aperto la mattina a Sant’Ambrogio a quello dedicato ai prodotti tipici in Piazza Santo Spirito ogni terza domenica del mese. Quello davvero da non perdere però è il Mercato Centrale di San Lorenzo, la storica struttura ottocentesca in ferro e vetro, nel cuore della città, dove è stato aperto un spazio di 3mila metri quadrati con 500 posti a sedere, per degustare e scoprire i sapori della tradizione, non solo toscana ma di tutta Italia. Al piano terra si possono acquistare i prodotti tipici, dalle verdure alla carne, mentre al primo piano ci si siede per mangiare le specialità offerte dagli artigiani del gusto, dal lampredotto accompagnato da un bicchiere di Chianti Classico al coniglio fritto, dalla pasticceria francese alla mozzarella di bufala. Splendido anche il Mercato delle vettovaglie di Livorno,uno dei più grandi mercati coperti d’Europa collocato lungo il Fosso Reale  Qui tra i banchi di frutta, verdura e salumi spicca il padiglione del pesce, ovviamente freschissimo: il posto ideale dove acquistare gli ingredienti per un perfetto e saporito cacciucco.  Tra i mercati nei borghi toscani da non perdere quello di Greve in Chianti, che si tiene il sabato mattina nella Piazza Giacomo Matteotti, circondata da un affascinante portico che ospita botteghe e ristoranti. Qui si può curiosare tra le creazioni dell’artigianato – come i cesti di paglia – e i prodotti tipici del territorio, dai formaggi tipo il pecorino al Chianti Classico. Concludete la mattina in bellezza con una sosta golosa nella macelleria che si trova nella piazzetta che produce salumi e formaggi, dove si può pranzare con panini alla sbriciolona o alla salsiccia di cinghiale, taglieri di affettati e tartare, ma anche piatti toscani doc come la pappa al pomodoromercato_centrale_firenze-1024x705

 

Pizze pazze!!

La pizza è uno dei cibi più semplici ed economici da gustare in compagnia in un ostello o da mangiare mentre si è in giro tra le vie della città. La fantasia dei produttori (stranieri) di pizza si sbizzarrisce in una miriade di ricette curiose o assurde. Prendi per esempio la pizza Happy Meal di McDonald: è fatta con snack di pollo, patatine, hamburger e, naturalmente, formaggio. In Italia però non si trova (per fortuna).Ed anche in Islanda sicuramente famosa per geyser, vulcani e ghiacciai, scatena sul web una polemica alimentare che sembrerebbe più adatta ad altre latitudini: come l’Italia, o forse le Hawaii. Visitando una scuola il presidente Gudni Johannesson chiede agli alunni quale sia il loro cibo prediletto, e quando gli rispondono “pizza all’ananas” il capo dello Stato esplode, proclamando che, fosse per lui, la vieterebbe. Naturalmente la legge islandese non glielo consente; e si tratta soltanto di una battuta. Ma è presto rimbalzata su Twitter e di lì è dilagata sul web, raggiungendo la Bbc a Londra e facendo il giro del mondo. «L’ananas sulla pizza ci sta benissimo», replicano in tanti. «Sulla pizza ci si mette quel che si vuole», commenta qualcuno. Dunque anche la pizza “hawaiana”, come viene chiamata sui menù delle non poche pizzerie che la servono appunto con l’ananas.La polemica non è nuova. A ogni nuovo ingrediente aggiunto a mozzarella, pomodoro e basilico, saltano fuori puristi che lo contestano e innovatori che lo difendono come un segno di inevitabile progresso. In realtà la notizia, in questo caso, è “dentro” la notizia: consiste nella scoperta che la pizza, con ananas o meno poco importa, è il piatto preferito anche per gli scolari di un’isola ai confini d’Europa, anticamente colonizzata dai vichinghi Dimostrazione di più, se era necessario, che il piatto inventato (o reinventato) a Napoli ha ormai assunto una dimensione universalepizza-ananas-ev

Giornata Nazionale degli alberi

Il 20 e il 21 novembre 2016 tornano come ogni anno le celebrazioni per la Giornata Nazionale degli Alberi. In alcune città italiane ci saranno iniziative dedicate agli alberi per tutta la settimana, fino al 27 novembre.La Giornata Nazionale degli Alberi in Italia è fissata per il 21 novembre  grazie al Ministero dell’Ambiente. In molti luoghi d’Italia si pianteranno nuovi alberi coinvolgendo i cittadini, le scuole e le associazioni. Un occasione importante per riflettere su quanto siano determinanti questi esseri nella nostra vita, dal loro legno ne ricaviamo energia dalla combustione diretta e carbone di legna, oppure lo trasformiamo in materiale da costruzione, intere abitazioni sono fatte di legno, oppure lo usiamo per  travature, navi, mobili, oggetti d’uso comune ed artistici. Sempre dagli alberi, spesso coltivati allo scopo, si ricava la cellulosa elemento prezioso per la produzione della carta, indispensabili poi per la qualità dell’aria che respiriamo, dedichiamogli un po di attenzione …se lo meritano!alberi_solari_energia_solare_albero_solare_foglie_energia_solare_alberi_solari_1

Pizza che passione

Gustosa sempre ma in particolar modo, in estate,  la pizza è ormai un cult si mangia in ogni momento della giornata e in ogni luogo magari anche mentre si passeggia  e un ventunenne di Jesolo, Nele Alihodzic ha brevettato un curioso cartone per contenere la pizza quando non è possibile usare il tradizionale piatto, il  cartone è dotato di una sorta di bretelle, in modo da poter così “indossare” la pizza e mangiarla comodamente durante una passeggiata. Del contenitore è stata sviluppata anche una variante per fast food, dotata di appositi spazi per tenere fermi bibite e patatine, Immaginiamo che l’idea sia venuta a Nele in modo da potersi godere una buona pizza durante le passeggiate sul litorale della cittadina balneare dove vive, quel che sappiamo di sicuro è che l’idea, per quanto possa apparire semplice, ha richiesto un paio d’anni per essere messa a punto: ora però dovrebbe finalmente diventare disponibile sul mercato, e non solo italiano: il ragazzo infatti ha avviato le procedure anche per il brevetto europeo.pizza-da-passeggio-da-facebook-1200x785

Un caffè in compagnia…..di un gatto……

Il primo negli Stati Uniti è stato inaugurato a marzo, e presto verrà seguito da altri. Ma è solo uno dei tanti nel mondo: la moda del cat café, partita da Oriente, ha già invaso l’Europa e sta ormai dilagando. I Giapponesi sono stati i primi a lasciarsi conquistare dall’idea, dopo anni di “turismo felino” nel 1998 ha aperto i battenti il primo locale. Tokyo ne vanta 39, anche a tema: ci sono bar dove si può comodamente gustare un caffè o un per gatti neri e altri per felini grassi, per mici di razza pregiata o ex randagi (adottabili). E sull’onda sono sorti perfino Rabbit (coniglio) café e addirittura un locale con capre. A Torino il MiaGola ha seguito la tendenza, mentre  il capoluogo piemontese accoglie anche il Neko Cat Café: E il trend prosegue.Massimo rispetto per questi felini, e di solito i locali, hanno un regolamento ben preciso per non turbarli troppo: come minimo, non svegliare il gatto che dorme!a41abd0251fd6af174352a98c6a76484

Una festa di colori…

Le piante di mandevilla sono rampicanti di origine sud americana. Un tempo in Europa erano coltivate soltanto come piante da interno, solo che in appartamento le condizioni di luminosità portavano le piante a produrre quasi esclusivamente fogliame rigoglioso, e pochissimi fiori; solo verso la fine del 1900 si sono comprese appieno le potenzialità di questa pianta come fiore da giardino. Le mandevilla sono piante rampicanti sempreverdi, che vengono coltivate in giardino o sul terrazzo, facendo arrampicare i loro rami volubili, oppure lasciando che ricadano o che rimangano prostrate, sviluppandosi come piante tappezzanti. Prediligono posizioni molto luminose, sia in pieno sole, sia a mezz’ombra; il successo di queste piante si è avuto inizialmente soprattutto per i terrazzi posti a mezz’ombra, dove altre piante tendono a fiorire in modo insoddisfacentemandevilla-59754_720

Le spezie…

La noce moscata è il seme privo di buccia del frutto della Miristica Fragans, pianta originaria dell’Indonesia: il frutto generato è simile a un’albicocca e al suo interno vi è il nocciolo che viene fatto seccare fino al momento in cui non si rompe e permette di ottenere la noce moscata, nota e apprezzata fin dai tempi più antichi. Questo piccolo nocciolo è ricco di ferro, acido folico e sali minerali, oltre a vantare un’importante presenza di vitamina A, B e C che gli permettono di avere proprietà antiossidanti. E’ utile per mantenere sano e giovane il nostro corpo, ma principalmente agisce sul sistema nervoso: è stato scoperto, in seguito a numerosi studi, che grazie alla presenza della elimicina e miristicina tende a proteggere il cervello dall’Alzheimer. Si racconta che a partire dalla fine del XVI secolo si diffuse in tutta Europa una vera e propria corsa alla noce moscata, la quale veniva usata anche nella realizzazione di profumi ed essenze seduttive, grazie al suo intenso potere afrodisiaco. In cucina  è appunto grattugiata direttamente nei piatti in cui è richiesta la sua nota di sapore inconfondibile: in questo modo essa rilascia rapidamente il meglio del suo aroma.nocemoscata1