Eccellenze Italiane e contraffazione

La cucina italiana: una combinazione perfetta di ottima qualità, tradizioni centenarie, cura precisa del dettaglio e passione rafforzata per il “bello e fatto bene”. Nel campo agroalimentare l’eccellenza Made in Italy non ha rivali: una volta lasciati o accettati gli stereotipi legati ai cibi che più ci rappresentano all’estero il classico pasta e pizza, il vasto pubblico internazionale può concentrarsi su quelli che sono i prodotti nostrani più esclusivi e ricercati al mondo. L’Italia è il primo Paese europeo per quanto riguarda il numero di prodotti formalmente riconosciuti con le importanti sigle DOP, IGP e STG. tutelare le eccellenze gastronomiche, che spesso diventano interpreti di spicco di ridicole contraffazioni. L’universo agroalimentare italiano in particolare è sempre più frequentemente vittima di imitazioni: il Parmigiano Reggiano il Prosciutto di Parma Nonostante i tentativi continui di imitare a tavola l’Italia una ricca fetta di consumatori riconosce, apprezza e valorizza la nostra produzione enogastronomica, che è in grado di soddisfare anche i commensali più esigenti, dall’antipasto al dessert.

Lo sapevi che…curiosità

Non ce ne accorgiamo, eppure gli oggetti che affollano la nostra quotidianità offuscano vicende particolari, a volte divertenti, curiosità che quasi nessuno conosce. Siamo così abituati ad averli sotto gli occhi che non ci viene in mente di osservarli da una visione diversa, come cose dotate di storie interessanti, degne di essere raccontate. Benedict le Vay, è un vero e proprio “segugio” quando si tratta di rintracciare le curiosità che poi ci fanno esclamare: «Non l’avrei mai detto!» Oppure: «Non ci ho mai pensato». Chi sapeva, ad esempio, che i campeggiatori in Cornovaglia sono tenuti svegli dallo “scricchiolio dei cavolfiori”  i vegetali produrrebbero un specie di cigolio, quando giungono all’apice della stagione? Lo sapevate, poi, che non si può spezzare in due uno spaghetto uno spaghetto soltanto, non una manciata? Le onde d’urto provocate dalla pressione della nostra mano, infatti, lo spezzano sempre in tre pezzi. Il  re degli affari: l’uomo che ha disegnato il famoso tubetto delle patatine Pringles, Fred Baur, era un chimico e un tecnico esperto nella manutenzione dei cibi. La notizia “vera”, però, è che Baur chiese che parte delle sue ceneri venissero messe in un tubetto delle patatine. Non solo arnesi elettrici e grandi personaggi, anche il cibo ci riserva delle grandi sorprese. L’avocado deve il suo nome a una parola azteca che significa “testicolo”, i limoni, così aspri, contengono più zucchero delle fragole, mentre le patate crude hanno più vitamina C delle arance. Il formaggio stilton, invece, un prodotto locale di alcune contee inglesi, non è stato mai prodotto a Stilton. È stato fatto a Melton Mowbray, nella contea di Leicester, e a Stilton può essere soltanto venduto. Esiste infatti una legge europea che regola la produzione del formaggio, per garantirne la genuinità. Non sono stati ben protetti, invece, i biscottini della fortuna. Ah, quelli cinesi, direte voi. Sì, ma no. Non sono stati inventati dai cinesi, ma da un locale cinese in California, nel 1849. Quando  furono importati per la prima volta in Cina, negli anni Novanta, furono presentati come i “veri biscotti della fortuna americani”.

La vera svolta di Pasqua l’uovo al gin tonic

Natale con i tuoi Pasqua con chi vuoi. Con il cibo che vuoi, specialmente. Un uovo di Pasqua al gin tonic per ovviare all’argomento più ovvio che esista, grazie, è l’idea più sana dell’azienda inglese The Treat Kitchen che per le sue Uova di Pasqua  non intese in termini di sorprese magari sul web ha voluto strafare, entrando nella scia delle tendenze gin migliori del momento. Un semplicissimo uovo di cioccolato bianco aromatizzato al gin tonic rigorosamente da non condividere con eccessi di nipoti urlanti. Addio a pranzi in famiglia, benvenuta Pasqua 2018 in solitaria. O quasi. Potete sicuramente condividere con un partner particolarmente restio, pena la spazzolata definitiva del simbolo della Pasqua più storico che c’è. In ogni caso esiste anche la confezione regalo con uovo gigante + ovetti mini, quelli  perfetti per la condivisione che dovrebbe essere sport nazionale. Se la SPA in Scozia vi è sfuggita e non potete fare a meno del gin tonic da bere, arriva anche quello da mangiare. Un Uovo di Pasqua di cioccolato al gin. Che va oltre la marmellata al gin, s’intende. Se volete  lasciare da parte le uova di cioccolato al latte da grande distribuzione  e buttarvi su qualcosa di decisamente più particolare, non solo nella confezione, ma proprio nel gusto. Unico inconveniente: le uova di Pasqua al gin e al prosecco + fragola si comprano purtroppo solo in Inghilterra, direttamente nel negozio di Nottingham o online con consegna nel Regno Unito. Niente in Europa, non ancora almeno, anche se le consegne a domicilio stanno cambiando lentamente. Ma nel brevissimo termine, il vostro asso nella manica? Gli amici che sono li per lavoro o studio. Avvisateli o fatevele spedire le vostre uova di Pasqua in cioccolata aromatizzata o se siete più fortunati sarà loro cura consegnarvele quando tornano in Italia per le attese vacanze… sempre che non se lo mangino prima.

Il pandano

Il pandano è una pianta erbacea tropicale che viene usata abitualmente come erba aromatica nella cucina indonesiana, thailandese, vietnamita e malesiana. Il suo portamento è di arbusto o anche di albero che può crescere sino a 20 metri a seconda del clima e della varietà. Il suo ambiente ottimale è nella fascia tropicale tra l’Asia, l’Africa e l’Oceania dove trova un clima caldo umido adatto al suo sviluppo. In questi ambienti il padano cresce spontaneamente La particolarità di questa pianta oltre al suo interessante sapore dolce che viene paragonato alla mandorla e al gusto di vaniglia, sono le sue molte proprietà salutari. Infatti, il pandano viene usato a per ridurre lo stress ma è anche un ottimo rimedio per intervenire in caso di problemi alla pelle come punture di insetto e bruciature anche solari. Questa erba oltre al suo uso tradizionale sia in cucina che in medicina orientale è anche sempre più conosciuta in America e in Europa. La varietà Pandanus Amaryllifolius ha le foglie lunghe, verdi e brillanti proprio adatte per le preparazioni in cucina sia per gli involtini con riso o pollo ma anche con pesce e gamberi.Anche i dessert e i drink sono ottimi con il pandano grazie al suo sapore delicato, profumato e leggermente vanigliato che è perfetto per accompagnare sia i piatti salati che dolci.In Thailandia sono tradizionali le polpette di riso al padano ripiene e fritte come anche il pollo in foglie di pandano.In India dal pandanus fascicularis viene estratto un olio essenziale chiamato kewra che è utilizzato in cucina. In Asia le foglie di pandano sono poi utilizzate per aromatizzare le bevande come quelle a base di latte di cocco oppure sono aggiunte al riso basmati e al the al gelsomino ai quali dona un gusto delizioso. Le sue foglie spesso vengono intrecciate a cesto ed utilizzate come contenitore aromatizzante per la cottura del cibo in questo modo rilascia il suo delicato sapore alle pietanze.Il pandano viene utilizzato anche per la salute soprattutto come tisana nella preparazione di infusi grazie alle proprietà delle sue foglie che alleviano il mal di testa e l’ansia di origine stressogena. Un altro uso del padano è come colorante alimentare per donare al cibo e alle bevande un tono verde grazie alla clorofilla che contiene. Inoltre il pandano ha altri usi come la l’utilizzo della fibra contenuta nelle foglie che dopo una lavorazione specifica diventa ottima per produrre corde, cesti, reti, stuoie, cappelli e altri oggetti di uso comune.

 

La classifica dei prodotti italiani più falsificati al mondo.

Dal Parmigiano Reggiano, importato dall’estero e spacciato per italiano, all’ olio extravergine d’oliva colorato artificialmente, passando per le mozzarelle di bufala prodotte con cagliate surgelate dell’est Europa. Il mercato delle truffe alimentari è sempre più in crescita e produce un giro d’affari di milioni di euro l’anno. La Cina è la capitale mondiale della falsificazione, mentre al secondo posto c’è la Germania. Ecco i cibi italiani più contraffatti: Olio extravergine d’oliva E’ un prodotto irrinunciabile sulle nostre tavole e viene molto gradito anche all’estero Ma si presta, forse più di ogni altro, al “taroccaggio”. I motivi? E’ molto malleabile e può essere facilmente “aggiustato ad arte” con qualche trucco come la miscelazione con altri oli superando incolume i test di qualità. Così capita spesso che oli importati da Spagna, Tunisia e Grecia vengano rivenduti come extravergini prodotti in Italia. Vino Anche il fenomeno della contraffazione dei vini italiani è in forte crescita. Sempre più pseudo vini a base di preparati in polvere vengano spacciati per alcuni dei migliori Doc e Igp italiani: Un’altra truffa molto comune è  aggiungere zucchero al mosto per ottenere un vino a più alta gradazione.  Capire se una bottiglia è falsa non è cosa facile: spesso la bottiglia è la stessa, l’etichetta pure, ma il contenuto è un’altra cosa! Aceto balsamico Il pregiato aceto balsamico modenese  è uno dei prodotti più taroccati al mondo. Ogni anno sono migliaia i litri di “oro nero” che vengono sequestrati perché oggetto di contraffazione. E i falsari dell’aceto diventano sempre più geniali, come nel recente scandalo dell’aceto balsamico preparato all’estero con del normale aceto di vino colorato con il caramello. posto: Parmigiano Reggiano La contraffazione del parmigiano avviene soprattutto all’estero. Un classico esempio di falso parmigiano è quello sequestrato di recente in Russia: sulla confezione di formaggio c’era la dicitura, in cirillico, “L’oro dell’Europa”, quindi la scritta Parmesan, con l’immagine del Colosseo peccato che il contenuto fosse una scandalosa imitazione del parmigiano nostrano, con ingredienti tutt’altro che genuini. Pasta Sul podio dei cibi contraffatti non poteva mancare la pasta. La farina di grano duro può essere infatti miscelata con altre farine di qualità inferiore e meno costose semolato o farine di grano tenero, o farine ottenute da cereali destinati all’alimentazione animale. Discorso a parte per la pasta all’uovo: per ottenere la tipica colorazione tendente al giallo possono essere utilizzati coloranti artificiali o farina di mais. Oppure capita che le uova fresche vengano sostituite con uova in polvere, congelate o addirittura scadute!

Abolire l’ora solare

Più ore di luce, meno stress. Che sia arrivata l’ora di togliere l’ora legale? E mettere la parola fine allo spostamento  due volte l’anno  delle lancette, con quell’ ora di sonno che si perde e si guadagna ma ci lascia storditi per almeno una settimana e quella sveglia non spostata che suona troppo tardi e ci fa perdere l’appuntamento della vita? Il Parlamento Europeo ne parla. Anzi, gli eurodeputati voteranno, oggi, la risoluzione presentata da 2 colleghi  Pavel Svoboda e Karima Delli che chiederanno alla Commissione di produrre una proposta di regolamento per l’abolizione del cambio d’orario da aprile a ottobre. Bisognerà vedere i numeri . E c’è da dire che il tema non coinvolge gran parte dei deputati del sud Europa. E nella spiegazione si legge che «numerosi studi scientifici non sono riusciti a dimostrare alcun effetto positivo del cambiamento orario. Al contrario, hanno rilevato effetti negativi sulla salute umana, l’agricoltura e la sicurezza della circolazione stradale». Da qui la richiesta di modificare le regole che, secondo i due eurodeputati, potrebbe giovare all’economia grazie a persone meno distratte e stanche al lavoro. Ma non è solo una questione di sbalzi d’umore. Secondo quanto rilevato grazie a quell’ ora quotidiana di luce in più che ha portato a ritardare l’accensione delle lampade dal 26 marzo 2017 al 27 ottobre, l’anno scorso l’Italia ha risparmiato, totalmente, 567 milioni di chilowattora. Ma non tutti sono d’accordo. Secondo uno studio dell’Università della California, il passaggio dall’ora solare a quella legale non rappresenterebbe un risparmio: il caldo estivo porterebbe, infatti, ad un maggiore uso dei condizionatori e dispendio di elettricità che la differenza di luce non riuscirebbe a compensare. In ogni caso, l’ora legale, quest’anno, tornerà. Il prossimo appuntamento con le lancette da spostare e la sveglia da puntare bene è atteso per domenica 25 marzo 2018.

Le proprietà del tè

Si può scrivere in diversi modi – tè, thè o the – e rappresenta la bevanda più diffusa nel mondo dopo l’acqua. Il the viene estratto dalle foglie della pianta Camelia Sinensis, un arbusto sempre verde che può raggiungere un’altezza di due metri al massimo. Le foglie di questo arbusto vengono raccolte quattro volte l’anno in Cina, Giappone e India mentre in Kenia, ad esempio, accade tutto l’anno. L’utilizzo del risale alla notte dei tempi. All’inizio furono i cinesi e, grazie ai monaci, si diffuse anche in Giappone e in Corea. I portoghesi lo portarono per primi in Europa ma furono gli olandesi a commercializzarlo in Europa. Nel corso dei secoli poi, questa bevanda divenne molto popolare anche in Europa, fino a diventare una vera e propria icona delle tradizioni inglesi. Visto il prezzo molto alto, dato dalle tasse, era all’inizio una bevanda a uso dei nobili e della borghesia che utilizzavano servizi pregiati di porcellana, provenienti dalla Cina, e servito in principio dopo pranzo per passare ad essere bevuto alle cinque del pomeriggio.  Il vanta numerosi effetti benefici ma per poter godere appieno delle sue qualità, occorre prestare attenzione alla sua preparazione: Se si prepara il rispettando alcune semplici regole, come la temperatura e il tempo d’infusione, si avrà una bassa estrazione della teina. I sei tipi di più comuni sul mercato sono: il nero, il tè rosso/tè nero indiano, l’oolong  il tè verde, il tè giallo e il tè bianco.  Tutte queste varietà derivano dal processo di lavorazione per cui si avranno dei per niente ossidati, lievemente ossidati. Il suo sapore può essere erbaceo, floreale, fruttato, di malto, ecc. Il the è considerato una bevanda salutare, ricca di proprietà benefiche: agisce molto bene come antiossidante poiché contiene sostanze polifenoliche, note fin dall’antichità, in grado di contrastare la diffusione dei radicali liberi, responsabili dell’invecchiamento e della degenerazione cellulare

Le banane crescono verso l’alto.

Botanicamente parlando la banana è una bacca e si sviluppa su una pianta, non un albero. Ogni pianta di banana produce solo un cespo di banane, che può pesare fino a 50 kg, poi muore. Altre indiscrezioni sulle banane. A causa dell’alto contenuto di potassio, sono naturalmente radioattive. Alcune autorità teologiche sostengono che il frutto proibito della Bibbia fosse in realtà una banana.I maggiori consumatori di banane in Europa sono i tedeschi. Ogni anno vengono mangiate più di 100 miliardi di banane.L’Uganda ha il maggior consumo pro capite del mondo (500 kg ogni anno), mentre il più grosso produttore e l’India (il 28% della produzione mondiale).Per il mondo dei record: un indiano è riuscito a mangiare 81

Le banane crescono verso l’alto.

La classica mela quotidiana toglierà anche i medici di torno, ma se al suo consumo si unisce anche quello di una banana, la sicurezza di beneficiare di buona salute raggiunge una confortante certezza.Purifica, mantiene in salute occhi e pelle, elimina un fastidioso senso di gonfiore e aiuta anche a sentirsi meno gonfi: queste e molte altre sono le proprietà benefiche  preferibile ad  qualsiasi  spuntino giornaliero può addirittura arrivare a cambiare il corpo, giovando anche sull’umore quando è giù di corda.Botanicamente parlando la banana è una bacca e si sviluppa su una pianta, non un albero. Ogni pianta di banana produce solo un cespo di banane, che può pesare fino a 50 kg, poi muore. A causa dell’alto contenuto di potassio, sono naturalmente radioattive. Alcune autorità teologiche sostengono che il frutto proibito della Bibbia fosse in realtà una banana. I maggiori consumatori di questo frutto in Europa sono i tedeschi. Ogni anno vengono mangiate più di 100 miliardi di banane. L’Uganda ha il maggior consumo pro capite del mondo (500 kg ogni anno), mentre il più grosso produttore e l’India il 28% della produzione mondiale.Per il mondo dei record: un indiano è riuscito a mangiare 81

Cibi e pigri in forte crescita

Cibi pronti, semipronti, surgelati, per il microonde, da cuocere rapidamente o solo da scaldare, È una gamma molto ampia presente nella grande distribuzione ma stanno crescendo a dismisura anche bar e gastronomie. Un mercato in piena espansione che offre continuamente nuovi prodotti. Nei paesi del centro e Nord Europa solo in una casa su tre si cucina tutti i giorni. Non solo, più sono giovani i membri della famiglia e meno si mettono ai fornelli. L’attitudine alla cucina diventa sempre più rara e i piatti pronti sono ormai una tendenza Se la metà degli ultraquarantenni sa ancora preparare e mettere in tavola un pasto cucinato di sana pianta, tra i più giovani solo uno su cinque è in grado di farlo: al di là di due uova fritte o di una fetta di carne, il resto viene fornito pronto dall’industria alimentare. ma il ricorso ai cibi pronti non è appannaggio solo dei pigri e dei “negati” della pentola. Ci sono anche giovani genitori che ammettono di nutrire i loro figli piccoli con gli omogeneizzati, senza farsi tanti problemi. E i super impegnati con il lavoro, sempre più numerosi, si nutrono di insalate  piatti pronti e frutta per evitare di stressarsi ulteriormente con la cucina Il modo in cui le donne trascorrono il loro tempo negli Stati Uniti e negli altri Paesi sviluppati è radicalmente cambiato nel corso del ‘900. Negli Stati Uniti, per esempio, le donne trascorrono circa 45 minuti al giorno per cucinare e pulire che comunque è un tempo molto maggiore rispetto ai 15 minuti di media degli uomini. Tuttavia, anche i tre quarti d’ora delle donne dei giorni nostri sembrano nulla se confrontate alle quattro ore degli anni ’60. Le ragioni sono diverse, una delle più importanti è il cambiamento radicale nel modo in cui viene preparato il cibo. Come spiega Tim Harford, la cena veloce sul divano davanti alla TV hanno radicalmente accorciato i tempi.