Cacio e pepe rivisitata

Un grande classico che valorizza formaggi come pecorino è il Cacio e pepe un tripudio di sapori intensi e fondenti che richiede maestria e anche qualche piccolo trucco trasferire una cacio e pepe in un supplì non è assolutamente difficile, anzi anche molto divertente, sia nel momento della preparazione che quando queste delizie verranno portate in tavola. Tutti impareranno cosa sia un supplì al telefono nel momento in cui questa dorata polpetta verrà divisa in due e il suo cuore di mozzarella filerà tra una metà e l’altra Ecco perché i supplì vanno serviti caldissimi, ma non subito Una volta tirati fuori dall’olio bollente infatti, dovrete attendere ¾ minuti perché la temperatura al cuore renda il ripieno perfetto per essere filante a dovere. Potete riciclare ogni vostro risotto avanzato nello stesso modo e i Vostri commensali saranno felicissimi di gustare un così squisito piatto

Rafano o ravanello di mare

Rafano Facile trovare sui banchi dei mercati tante verdure o tuberi dall’aspetto curioso, sicuramente invitante che ci tenta ma, alla fine, li lasciamo lì perché ci sembra strano metterli nelle nostre borse della spesa, portarli a casa e sapendo che staremmo a fissarli, interrogandoci sul come cucinarli. E’ in genere un errore privarsi di comprarli perché si perde, così, l’occasione di gustare sapori che per noi sono un’assoluta novità e che potrebbero rivelarsi anche molto piacevoli. Il rafano è una di queste, una radice con un sapore molto intenso che può diventare un’ottima salsa per accompagnare altri alimenti o un gustoso e alternativo purè. Ottimo anche in un’insalata di barbabietole, grattugiato crudo al momento. Il rafano, noto anche come rafano bianco o cren, è una radice dal sapore forte e piccante utilizzata in cucina per insaporire piatti di carne, pesce, insalate e salse. Il rafano è originario dell’Europa e dell’Asia occidentale ed è stato utilizzato fin dall’antichità per le sue proprietà medicinali e culinarie. È una fonte di vitamine e minerali, tra cui vitamina C, potassio e magnesio. Per utilizzare il rafano in cucina, la radice va pelata e grattugiata finemente. Può essere consumato fresco, come condimento per il roast beef o il salmone affumicato, oppure conservato sotto forma di salsa o salsa di rafano. Per preparare la salsa di rafano, si grattugia il rafano fresco e si mescola con un po’ di aceto bianco e una punta di zucchero. Si lascia riposare per circa un’ora in frigorifero per far amalgamare i sapori e si serve come condimento per carne, pesce e insalate. La salsa di rafano è anche un ingrediente essenziale nella preparazione del cocktail di gamberi, dove viene miscelata con ketchup, maionese, succo di limone e tabasco per creare una salsa piccante e sapori Il rafano è un ingrediente versatile e gustoso che può arricchire molti piatti con il s o sapore intenso e piccante.

Cesto gourmet

Cosa regalare per la cena di fine anno? Un assortimento di prodotti tipici, una confezione di caviale di beluga, un formaggio di fossa di quelli che ti fanno scendere le lacrime… O meglio, tutto insieme in un bel cesto, con un buon vino chianti rosso o uno spumante secco. Hummm! Tutti  regali che si gustano, si condividono e si ricordano con un sorriso sulle labbra…….

Uova di quaglia fritte

La quaglia è uno degli volatili più pregiati da mettere in tavola, con tantissime ricette gustose che possono essere preparate, ma si possono cucinare anche le uova. Le uova di quaglia fritte sono infatti un piatto piuttosto semplice da fare e con un sapore davvero eccezionale. Ecco come preparare le uova di quaglia fritte. Fate bollire le uova di quaglia per circa 6 minuti, poi una volta raffreddate sgusciatele Tritate il rametto di salvia e mescolatelo con il pangrattato. Sbattete due uova e passateci quelle di quaglia prima di impanarle con il pangrattato. Friggetele in olio di arachidi, poi scolatele su carta assorbente e regolate sale e pepe Possono essere anche accompagnate da una salsa se si vuole, ma in ogni caso rappresentano un ottimo secondo piatto energico.

Le piante carnivore

Chi non avrebbe desiderato partecipare alle lezioni di erbologia della professoressa Pomona per imparare tutto sulle terribili piante carnivore?Ovviamente stiamo parlando di Harry Potter, ma se molte delle piante incontrate nel laboratorio di Hogwarts come il bobo tubero o il tranello del diavolo  sono inventate, e a quelle vere come le mandragole  sono attribuiti poteri magici inesistenti, le piante carnivore esistono davvero ce ne sono addirittura 600 specie! e si possono anche coltivare in giardino.E tranquilli, non sono pericolose per l’uomo, infatti, la carne che mangiano è principalmente quella di piccoli insetti: mosche, moscerini…Come mai sono carnivore? Sono diventate carnivore a causa dell’habitat in cui crescono: carente dei nutritivi di cui una pianta ha bisogno. Si tratta ad esempio di ambienti estremi come le torbiere o zone con suoli acidi privi di calcio, con una bassissima concentrazione di sostanze nutritive necessarie per la vegetazione, quali azoto, fosforo o potassio. Così si sono adattate a mangiare e a ricavare ciò di cui hanno bisogno per vivere dalla digestione delle proteine degli animali. Gli insetti vengono catturati per mezzo delle foglie che si trasformano in vere e proprie trappole.

Conservare il pane

Alimento primario, simbolo di convivialità e cultura gastronomica italiana, il cestino con il pane non può mancare sulle nostre tavole. E che sia di grano duro, o tenero, ai cereali o di farina integrale, non importa. L’unica regola da seguire è che sia fresco e croccante . Certo è che esistono due grandi categorie: il pane comune a base di farina di grano, acqua e sale tranne quello di tradizione toscana che non lo contiene e i pani speciali arricchiti con mix di farine, grassi  oli  e frutta. Le altre distinzioni si basano sul tipo di lievito: di birra, chimico o naturale. Il lievito naturale a pasta acida è il migliore in assoluto per la salute e per il sapore.Il pane più buono si compra da chi lo produce direttamente, e non da un rivenditore. Se dopo poche ore dall’acquisto la mollica diventa gommosa vuol dire che il pane è scadente. E se affettandolo la crosta si stacca dalla massa significa che è stato congelato. Diffidate del pane troppo leggero: significa che di certo le farine sono molto raffinate. Ed evitate i panini completamente vuoti, frutto di una lievitazione troppo rapida: molto meglio una grossa pagnotta da consumare a fette. Ma come mantenerlo fragrante il più a lungo possibile? Il profumo e il sapore del pane fresco, non ha eguali, ma con i ritmi frenetici capita spesso di recarsi una sola volta a settimana a fare la spesa e si deve quindi approfittare per acquistare tutto l’occorrente fino alla spesa successiva, compresa un’abbondante scorta di pane: è quindi d’obbligo, conservare il pane nel modo corretto, cosicché il giorno successivo all’acquisto risulti ancora fresco e morbido, alcuni accorgimenti ci aiuteranno, avvolgere il pane in un panno leggermente umido,e collocatelo in un cesto contribuirà a tenere la freschezza fino al giorno successivo. È possibile porre il pane avanzato, in un contenitore o un recipiente sottovuoto, impedendo il contatto con l’aria, mantenendo così il pane, come appena comprato ancora per qualche giorno. Si può anche conservare il pane in un sacchetto di tela o utilizzare sacchetti di plastica ben chiusi avendo l’accortezza di far uscire tutta l’aria al suo interno e di avvolgere la pagnotta senza residui di ossigeno. Non utilizzate il frigorifero, renderebbe la mollica e la crosta gommose, mentre è possibile mettere il pane in freezer avvolgendolo in carta forno e sigillandolo definitivamente con la carta di alluminio.

Asciugamani sempre morbidi

Immaginate di andare in bagno per rinfrescarvi ed avere l’accappatoio e gli asciugamani sempre morbidi e profumati. Una vera coccola di piacere e di benessere, perché non c’è nulla di più gradevole di una fibra soffice sulla pelle. Tuttavia, spesso non è così. Avviciniamo gli asciugamani al viso e sono duri come cartone, a volte anche maleodoranti… Per non parlare dell’accappatoio: rigido e scomodo, peggio di un golfino infeltrito. Come fare ad evitare tutto questo? Secondo Rachel Cohen, interior expert, il segreto per avere asciugamani sempre morbidi è in primis nel lavaggio. L’errore più comune sarebbe quello di lavare gli asciugamani ad alta temperatura. Proprio questo eccessivo calore, infatti, restringe le cuciture e sbiadisce i colori. Per preservare brillantezza e morbidezza, molto meglio un bel lavaggio a freddo. Le temperature ghiacciate, secondo l’esperta, sarebbero anche più efficaci su alcuni tipi di macchia.I consigli per ottenere asciugamani meravigliosamente soffici non si esauriscono tuttavia alla temperatura dell’acqua. E’ molto importante anche non sbagliare le dosi del detersivo. Un uso eccessivo di detergenti, infatti, sarebbe il secondo responsabile della durezza dei tessuti. Se, invece, si effettuano sempre i lavaggi a freddo e con l’esatta quantità di detersivo, non bisogna neppure utilizzare l’ammorbidente. Un vantaggio sia per le vostre tasche, che per i capi, dunque, poiché le sostanze chimiche di alcuni ammorbidenti finiscono spesso per peggiorare la situazione dei tessuti. Anche l’asciugatura, infine, ha il suo ruolo chiave per assicurarsi asciugamani sempre morbidi. Bisogna assolutamente evitare di asciugarli troppo e dunque regolare bene il ciclo dell’asciugatrice.

Il bicarbonato di sodio

Il bicarbonato di sodio deve essere la prima cosa da mettere in valigia, la prima da controllare prima di andare a fare la spesa, la prima da regalare alla tua amica che ha deciso di andare a vivere da sola e da adesso anche la prima a cui pensare per pulire le scarpe. Con il bicarbonato di sodio ci puoi fare lo scrub per viso e corpo, puoi usarlo per sbiancare i denti ma anche per rendere i capelli leggeri e voluminosi. Senza contare l’appagamento della tua anima da casalinga disperata quando lo usi per pulire tappeti, moquette e oggetti che non si possono lavare in lavatrice, rimuovere i cattivi odori in frigorifero, lavastoviglie e lavatrice, per non parlare della contentezza della nonna e tua quando lo usi per lavare per bene frutta e verdura o per agevolare la lievitazione di una torta. Giusto per farcelo amare un po’ di più, ecco che wellandgood ci svela un altro uso tattico e geniale del bicarbonato. Ovvero, pulire le scarpe senza usare la candeggina, le scarpe bianche che tanto abbiamo usato questa estate Tutto ciò di cui hai bisogno è solo una manciata di bicarbonato di sodio, del detersivo per il bucato e un po’ di olio di gomito. La ricetta miracolosa, recuperata da Twitter, vale anche per infradito e sandali di gomma.Come pulire le scarpe senza candeggina usando il bicarbonato Ingredienti.Bicarbonato di sodio,Detersivo per bucato,Spazzolino da denti Risciacqua le scarpe,Strofina le scarpe o i sandali con lo spazzolino usando il bicarbonato .Lascia riposare le scarpe per una notte.Risciacquale di nuovo con acqua Metti le scarpe in lavatrice con programma delicati e acqua fredda e lascia asciugare naturalmente.