Hunga Tonga

Nel cuore dell’Oceano Pacifico è nata una nuova isola vulcanica, e oggi, a tre anni dalla sua improvvisa comparsa, si è trasformata in un vero e proprio laboratorio a cielo aperto, principalmente per gli astronomi che studiano il pianeta Marte. Chiamata Hunga Tonga, è rimasta in vita molto più a lungo di quanto calcolato dagli scienziati, e grazie alle sue caratteristiche legate a formazione ed erosione, monitorate continuamente dai satelliti della NASA, potrebbe suggerire nuove informazioni sul Pianeta rosso. In particolar modo sulla profondità degli oceani dei mari e  sulla potenza di maree e onde, attraverso l’analisi di forme simili alla nuova isola. Nel dicembre 2014 un evento esplosivo di tipo surtesiano  ha proiettato un violento flusso di cenere, roccia e vapore nell’aria fino a 9 chilometri di altezza, e dopo essersi diradato, ha svelato la presenza della nuova isola. Hunga Tonga è così comparsa in mezzo al mare e ad altre due isole disabitate, e assieme ad esse copre un’area di circa due chilometri quadrati.

Una variopinta piscina naturale

Thomas Moran, parlava dei colori dello Yellowstone come di un qualcosa che andava ben oltre l’umano e come non dare ragione a questo grande artista che, più di tutti, ha cercato di cogliere la bellezza di una rete di foreste, laghi, prati e aree termali che avrebbero costituito il primo parco nazionale al mondo?! Questa è una delle piscine termali più prestigiose e più belle del parco di Yellowstone. La profondità di questa piscina è di 4 metri Il “Morning Glory Pool” un fiore noto sin dai tempi degli Aztechi, che usavano i suoi semi durante i rituali divinatori per alterare la loro coscienza. L’iniziale colore blu è stato via via modificato dalle monete buttate nella piscina dai turisti nella speranza di avverare, con questo gesto, i loro sogni. Monete, bottiglie e altri rifiuti, inquinando, hanno modificato l’equilibrio dell’acqua che si è abbassata di livello, portando alla proliferazione dei batteri che, nel caldo torrido della piscina, han La Morning Glory Pool è senza ombra di dubbio uno dei luoghi più belli del mondo, seppur il blu notte del passato si sia trasformato gradualmente in verde, nell’erroneo convincimento che la piscina fosse un pozzo dei desideri. In realtà, l’accumulo dei rifiuti ha bloccato il percorso di sfiato del calore della piscina che ha consentito la proliferazione batterica. In particolare, il colore giallo è dato dai cianobatteri, il giallo-verde dai funghi e dalle alghe, l’arancione dai protozoi e il marrone dei muschi.

A ferragosto nel Gran Canyon del Valdarno

A Ferragosto le città si svuotano e molti si spostano al mare, in campagna o in collina per la classica gita fuori porta o per un pic-nic all’aperto. Per chi si trova nella vicinanza del Valdarno vi suggeriamo di recarvi a  fare una visita in queste giornate di metà agosto alle Balze. Molti l’hanno ribattezzato un angolo di Gran Canyon. Il paragone, probabilmente, è un po’ troppo ardito, considerato che l’immensa Gola creata dal Fiume Colorado, nell’Arizona settentrionale, è lunga 446 km e profonda fino a 1600 metri. Ma le “Balze” del Valdarno sono comunque un fenomeno da studiare, da promuovere e da far conoscere. Rappresentano infatti strutture geologiche di rara bellezza costituite da sabbie, argille e ghiaie alte fino ad un centinaio di metri che rendono quest’ area lungo la Setteponti una delle più suggestive della Toscana. Talmente suggestive da scomodare anche il grande Leonardo Da Vinci, che osservando le pareti, aveva capito, in anticipo rispetto alle teorie moderne, che si trattava semplicemente  di uno  spettacolare fenomeno naturale dovuto all’erosione delle acque. Leonardo rimase colpito da questi scenari naturali e alcuni sfondi dei suoi quadri, come “La Vergine delle Rocce” assomigliano in maniera impressionante al paesaggio delle Balze. Insomma, stiamo parlando di autentici capolavori della natura Ma questo territorio fiabesco, contraddistinto da torri, piramidi, pareti scavate e pinnacoli, deve essere valorizzato maggiormente, soprattutto al di fuori del Valdarno. Le Balze, infatti, rappresentano un fenomeno geologico unico in Italia, legato,  in particolare, alla presenza di un antico lago plio-pleistocenico. Attorno a quest’area, a due passi dalla Setteponti, sono sorte numerose strutture agrituristiche che offrono ospitalità buon vino e piatti tipici del territorio 

 

E’ crollata la “Finestra Azzurra”

Una vera, autentica catastrofe naturale. Le immagini hanno subito fatto il giro del web causando la tristezza di milioni di utenti. Malta deve dire addio alla sua “Finestra Azzurra”. Il famoso arco di pietra scavato dal mare che dominava l’isola di Gozo è crollato a causa di una violenta tempesta. A darne l’annuncio su Twitter è il primo ministro Muscat. Si trattava del luogo naturale più famoso di Malta e visitato da migliaia di turisti ogni anno. Era inoltre uno dei monumenti naturali più fotografati in assoluto. L’arco era apparso anche nella prima puntata di Game of Thrones, la saga tratta dall’omonimo romanzo E’ crollata per un’ondata di maltempo, la ‘Finestra azzurra’, l’iconico arco naturale che si affacciava sul mare dell’isola di Malta e che varie volte ha fatto da sfondo a varie serie televisive. Nessuna persona è rimasta ferita nel crollo, e questo è comunque bene sottolinearlo. Secondo il geologo Gatt a cedere è stato il pilastro di calcare che supportava l’arco e ha attributo la caduta all’erosione del mare. Il pezzo di roccia, sfondo favorito di tantissimi scatti, si è quindi polverizzato a causa di una forte tempesta. Da tempo era stato vietato ai turisti di camminarci sopra per non rovinare il precario capolavoro della natura, ma in molti seguitavano a salirci per scattare foto del panorama. Tempo fa era crollato anche uno dei simboli del Marocco e della perfezione assoluta della natura: l’arco di Legzira, che si apriva nella falesia ocra di una spiaggia dell’Atlantico. Anche lì la causa fu l’erosione.

 

La natura che vince…

Per anni, la baia russa di Ussuri, che si affaccia sul Pacifico, è stata una discarica per bottiglie e scarti di una vicina fabbrica di porcellana. Ma la natura alla fine ha vinto, e tutti quei materiali di scarto sono diventati oggi una scogliera colorata. Molti anni fa, camionate di vetro e porcellana sono stati riversati nelle acque della baia di Ussuri, trattata sostanzialmente come una discarica. Ma oggi la spiaggia di Steklyashka è uno degli spettacoli più stupefacenti del mondo: anni di erosione e di correnti marine hanno spezzato, limato e arrotondato i barattoli, le bottiglie e ogni oggetto di vetro i e di porcellana, in coloratissimi ciottoli. La spiaggia era fino a pochi anni fa considerata una zona vietata, ma oggi è invece diventata una attrazione turistica sia per gli abitanti del luogo che per visitatori da fuori: la vista della spiaggia, incastonata tra l’acqua e la neve è infatti una vista che lascia senza parole: sono numerosi i turisti che arrivano da Vladivostock, a 30 minuti di auto, per vedere con i propri occhi questa insolita spiaggia dai colori caleidoscopici.