Nel calendario liturgico cattolico, con la Domenica delle Palme ha inizio la Settimana santa ma non termina la Quaresima, che finirà solo con la celebrazione dell’ora nona del giovedì santo, giorno in cui, con la celebrazione del vespro si darà inizio al sacro triduo pasquale. Perché oggi si usa l’ulivo per simboleggiare il periodo legato a Pasqua e alla domenica delle Palme?. Essendo molto improbabile e difficile riuscire ad avere foglie di palme nel nostro Paese, ha preso piede e forma l’utilizzo dell’ulivo. Inoltre, un’antica antifona gregoriana riporta che bambini degli ebrei andarono incontro al Signore portando rami d’ulivo. Del resto, anche l’ulivo è sempre stato considerato una pianta sacra nell’antichità. Basti pensare al racconto presente nella Bibbia che vede come protagonista Noè. La colomba gli riporta proprio un rametto d’ulivo per annunciargli che il Diluvio era terminato. Quindi racchiude perfettamente in sé i simboli più profondi della pace e della rinascita assoluta. Dove possibile la palma e, l’ulivo, vengono benedetti proprio in occasione della Pasqua. A quel punto è uso, costume e tradizione portare i rami in casa
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La Domenica delle palme
La Domenica delle Palme è una delle più importanti feste del calendario liturgico cristiano, celebrata in tutto il mondo. Ci ricorda l’ingresso trionfale di Gesù a Gerusalemme, quando la folla lo elogiò con rami di palme. Questa ultima domenica prima di Pasqua introduce la Settimana Santa, la quale termina con il sacrificio di Cristo per espiare tutti i peccati del mondo.
La domenica delle palme
La Domenica delle Palme, chiamata anche Domenica della Passione del Signore, è una festa della tradizione cattolica che quest’anno cade oggi, domenica 25 marzo 2018. Secondo il calendario liturgico cattolico, è la domenica che segna l’inizio della Settimana Santa e precede la domenica di Pasqua. Ogni anno, nella domenica prima di Pasqua, i sacerdoti benedicono i rami di ulivo o di palma portati dai fedeli all’esterno delle chiese. I rametti di ulivo e di palma benedetti vengono poi distribuiti ai fedeli, che li portano a casa per tenerli come simbolo di pace e per passarli ad amici e parenti.L’evangelista Giovanni parla espressamente di rami di palma, ritenuti un simbolo di trionfo, e non di rami di ulivo. Secondo storici ed esperti di religione, in Italia i rami di ulivo sarebbero stati introdotti nella tradizione popolare a causa della scarsità di palme in diverse aree del paese. Nell’Europa del nord si utilizzano fiori e foglie intrecciate. Ma c’’è un altro motivo per cui l’ulivo è una pianta sacra. Dal suo frutto, le olive, viene ricavato l‘olio. L’olio d’oliva è il Crisma, usato nelle cerimonie cristiane dal battesimo all’estrema unzione, dalla cresima alla benedizione dei nuovi sacerdoti. Infine, il nome Cristo significa “unto”. Per questi motivi, nel periodo pasquale, i fedeli della religione cattolica consegnano ramoscelli d’ulivo.
La domenica delle Palme
Oggi si celebra la domenica delle Palme una delle domeniche della Quaresima, in particolare l’ultima prima della Pasqua, da oggi inizia ufficialmente la Settimana Santa, con tutti i suoi riti e le sue celebrazioni. La domenica della Palme viene festeggiata non solo dalla trazione cattolica, ma anche in altre religioni: la celebrano anche gli ortodossi e i protestanti. Primo giorno più significativo dopo questa domenica sarà il giovedì Santo, primo giorno del Triduo cristiano. Il Triduo è quel periodo che cade tra la fine della Quaresima, 40 giorni prima di Pasqua, e il Tempo pasquale, ossia quel periodo che va dalla domenica di Pasqua al giorno di Pentecoste, cinquanta giorni più tardi. Ma perché si chiama domenica delle Palme, e perché ci si scambiano i ramoscelli di ulivo benedetti in segno di pace e prosperità? Secondo la tradizione del Vangelo, in particolare quello dell’apostolo Giovanni, si celebra l’ingresso a Gerusalemme di Gesù, il quale, alla sua venuta, fu accolto dagli abitanti della città in un clima di festa, salutandolo agitando rami di palma. La tradizione dell’ulivo sembra, essersi radicata in Italia seguendo una tradizione che sostituiva la palma, visto che come pianta non era molto presente nel territorio. I rametti di ulivo così benedetti possono essere scambiati con amici, conoscenti e parenti, augurandosi reciprocamente pace e serenità.

