Tenacia e determinazione

È come se un ladro ci avvertisse poco prima di rapinarci o arrivasse a sirene spiegate proprio come la squadra mobile, eppure fosse capace di arrivare al suo intento. Tentiamo di difenderci con citronelle, zampironi, piantine, fiaccole e candele ma la zanzara è un singolarità evoluzionistica. A dispetto del suo fastidioso difetto, il ronzio che segnala la sua presenza e precede ogni attacco è riuscita a diventare l’animale più mortale al mondo. Esistono 2.500 specie di zanzare, diffuse in tutto il mondo. Durante la stagione calda, il loro numero supera quello di qualunque altra specie animale. Se si escludono le formiche e le termiti. Sono quasi un milione le morti degli uomini causate ogni anno dalle zanzare. Le più temibili sono quelle del genere Anopheles, che trasmettono la malaria: un’epidemia che, ogni anno, uccide oltre 600 mila persone e ne debilita circa 200 milioni. Insomma, la zanzara è la dimostrazione vivente che le dimensioni non contano. Tenacia e determinazione possono tutto. Anche, trasformare un difetto in un punto di forza. Ce lo ricordano i segni delle punture in ogni parte del corpo

 

 

 

Tutto ha fine

Quando riusciamo ad accettare e ad assumere l’idea che tutto ciò che inizia, prima o poi finisce, evitiamo un gran numero di problemi. Non si tratta di ricoprirsi di sconforto, né di cadere nel cinismo. Si tratta di sapere che c’è sempre un momento in cui dovremo dire addio, mettere un punto e affrontare il dolore. Sapere come affrontare il dolore ci permetterà di far guarire le ferite al cuore lasciate da una perdita. Evitare la sofferenza o viverla nel modo sbagliato, impedisce alla ferita di chiudersi e finisce persino per ingrandirla. Perché, come nel caso dell’amore, “un chiodo non scaccia un altro chiodo”. Ciò significa che, da un momento all’altro, una persona non può sostituirne un’altra. Persino gli oggetti materiali, una volta che hanno completato il proprio ciclo, sono spesso fonte di tristezza e persino di rabbia, diversamente da come ci fanno sentire quando sono nuovi e appena acquistati. Questo si deve forse al fatto che diamo loro un carattere eterno Prima o poi, tutti i debiti che non saldiamo vanno pagati. La perdita e il dolore sono sempre presenti nella nostra vita. Durante tutta la nostra esistenza, dovremo dire addio molte volte, alle persone, alle situazioni o agli oggetti che più amiamo. Tutto è passeggero, nulla dura per sempre, nemmeno la nostra stessa vita. Tutti lo sappiamo e, nonostante ciò, continuiamo a dipingere quelle fantasie di eternità. Tuttavia, con il passare del tempo, iniziamo a vedere più i difetti che le virtù, sia negli oggetti, sia nelle persone o nelle situazioni. Così, quando queste realtà finiscono o scompaiono, succede il contrario: ci concentriamo più sulle virtù e minimizziamo i difetti. Spesso ciò accade quando non c’è più niente da fare, quando la fine si avvicina…Non sapersi staccare, non saper dire addio o decidere quando qualcosa è giunto al termine, può essere un problema. Ma è un problema anche non farsi coinvolgere mai del tutto per paura della perdita. Forse, capendo ed accettando in maniera più naturale che tutto finisce, riusciremo a goderci di più ciò che ci circonda, il qui e ora, invece di rimpiangere tutto ciò che abbiamo già perso.