Curcuma, lo zafferano dell’india

La curcuma, definita anche lo zafferano dell’India, è una pianta che cresce prevalentemente in India e in altre aree di Asia e America Centrale di cui si utilizza il rizoma. Sin dall’antichità rappresenta un componente della medicina Ayurvedica che la utilizza per trattare problemi respiratori, reumatismi, dolore e fatiche. Ma se le proprietà medicinali di questa spezia sono note da millenni, una fioritura di studi è stata in particolar modo osservata in tempi recenti . In particolare, sembra che la maggior parte delle proprietà della curcuma siano da attribuire alla curcumina, un polifenolo presente in questo rizoma. Grazie soprattutto alle proprietà antiossidanti e anti-infiammatorie della curcumina, la curcuma è entrata a far parte anche della medicina occidentale  che si rivelano utili nella gestione di problemi È utile anche per gli sportivi, poiché aiuta a gestire l’infiammazione e la fatica A tavola la curcuma è molto versatile, si accompagna a diversi piatti rappresenta la componente che conferisce al curry il caratteristico colore giallo, ma è poco biodisponibile, ovvero l’organismo fa fatica ad assimilarla . Come ovviare al problema? Aggiungendo alla curcuma un po’ di pepe: grazie alla piperina in esso contenuta la biodisponibilità della curcuma aumenta anche del 2000% Si può consumare in aggiunta allo yogurt, negli infusi o nel latte, preparando il celebre golden milk o latte d’oro. Può essere aggiunta in polvere nell’impasto del pane o nella frolla dei biscotti, nel preparato di hamburger vegetali e persino nella crema pasticcera

La volpe

La volpe rossa, o semplicemente volpe, è la più grande delle volpi propriamente dette e il carnivoro con l’areale più vasto, essendo presente in tutto l’emisfero boreale dal circolo polare artico al Nordafrica, il Nordamerica e l’Eurasia. Il suo areale si è espanso insieme a quello umano, essendo stata introdotta in Australia, dove viene considerata nociva per i marsupiali e uccelli indigeni. Fra le volpi del genere Vulpes, la volpe rossa rappresenta una forma più specializzata al carnivorismo. Oltre che per le maggiori dimensioni, si distingue ulteriormente dalle altre volpi per la capacità di adattarsi a qualsiasi ambiente. La volpe rossa vive solitamente in coppia o in piccoli gruppi rivolti ad una coppia riproduttiva e la sua prole o da un maschio con varie femmine imparentate. I cuccioli cresciuti tendono a rimanere con i genitori per assisterli nella cura di nuovi piccoli. Si ciba prevalentemente di piccoli roditori, ma caccia anche conigli, uccelli terricoli, rettili, invertebrati e giovani ungulati. Ogni tanto si nutre anche di frutta e vegetali. Sebbene tenda a uccidere i predatori più piccoli, incluse altre specie di volpe, è vulnerabile agli attacchi di predatori più grossi come lupi, coyote, sciacalli e vari felini di grossa taglia. La specie ha una lunga storia d’associazione con gli umani, essendo stata cacciata attivamente come animale nocivo o da pelliccia per molti secoli, ed è protagonista di tante fiabe e leggende e per la sua furbizia, da qui il detto “furbo come una volpe” Dato il suo vasto areale e la popolazione numerosa, è fra gli animali più importanti nel commercio delle pellicce.

Il riccio

l riccio è famoso per i suoi aculei pungenti e per un’incredibile mossa difensiva che lo rende davvero speciale. Tutti i ricci sono dotati di aculei, che sono peli modificati e resi rigidi dalla presenza di cheratina. In un adulto la loro lunghezza è circa 2/3 cm e il numero medio intorno a 5000. La tipica strategia di difesa dei ricci consiste nell’appallottolarsi spingendo gli aculei verso l’esterno. Tale protezione è utile anche in caso di caduta: gli aculei, infatti, sono utilizzati dall’animale per attutire il colpo. Nonostante questo bisogna fare attenzione a non danneggiarli: sono infatti molto delicati, soprattutto negli esemplari giovani. Se avete la fortuna di avere un riccio nel vostro giardino  si procurerà da mangiare da solo, la sua alimentazione è basata sopratutto su insetti, lombrichi, lumache, ragni e millepiedi. Essendo onnivoro, mangia ben volentieri anche frutta, funghi, bacche e ghiande.La dieta di un riccio ‘domestico’ prevede invece vegetali e carne. Ricordate, inoltre, che i ricci adorano sbocconcellare dalle ciotole degli altri animali, in particolare dei gatti, poiché sono ghiotti dei loro croccantini, in particolare le crocchette all’umido. Con i gatti tendono a stabilire un rapporto di pacifica convivenza. Queste due specie vivono in un rapporto di mutuo rispetto e non si temono minimamente. Dunque se nella vostra casa alloggia un felino, il riccio gradirà senz’altro la sua compagnia e… i suoi avanzi, mentre il cane potrebbe non gradire altrettanto serenamente la presenza del riccio nei pressi della sua ciotola.

Il caffè trasparente

Si chiama  Clear Coffee il primo caffè trasparente: è stato inventato da due fratelli slovacchi, David e Adam Nagy Un sorso di questo caffè e lo smalto dei denti rimarrà bianco. Il caffè trasparente “Clr Cff“ viene venduto in bottigliette di vetro ed è prodotto “con i migliori chicchi di caffè della qualità arabica e con acqua purissima”, dicono gli inventori che però non rivelano il segreto per la formula del caffè incolore. “Il metodo di produzione è basato su un processo fisico e non include nessun elemento chimico aggiunto”. Inoltre il prodotto non contiene conservanti, additivi o dolcificanti e promette un gusto molto aromatizzato, senza aggiunte artificiali. Il contenuto di caffeina è di 100 milligrammi per bottiglia. Costa l’equivalente di 3,70 euro e viene venduto in alcuni negozi di Londra, dove ha sede la start-up dei due fratelli

Stroncare le cattive abitudini

Stroncare le cattivi abitudini non è semplice, innanzitutto se si tratta di azioni che non giudicheremmo mai dei vizi veri e propri. Il fatto è che abbiamo preso delle abitudini che però non fanno bene alla nostra salute, alcune addirittura possono recare danno seriamente. Eccone alcune poi starà a voi decidere come cambiare la vostra vita! Bloccare gli starnuti Quando stringiamo la bocca e tiriamo il naso verso il basso, la pressione intra craniale aumenta in maniera consistente: questo potrebbe causare la rottura di un vaso sanguigno cerebrale. Se possibile è meglio cercare di fermare prima lo starnuto, esattamente quando il naso inizia a prudere e non più tardi. Mettersi il profumo Per molti uscire senza profumo indosso non è possibile: il problema sorge quando, come accade nella maggior parte dei casi, si usano fragranze non naturali, che contengono sostanze a lungo andare dannose. Se siete colpiti spesso da nausea o giramenti di testa provate a non spruzzarvi il profumo per qualche giorno. Scegliete se possibile una fragranza naturale: sono ottime! Bere succhi di frutta fresca Per riempire i bicchieri che normalmente vengono usati per servire frullati, è necessaria una quantità maggiore di uno stesso frutto, più di quanto ne avreste mangiato normalmente. Questo può causare problemi a chi è affetto da particolari   patologie: ad esempio l’uva è molto zuccherina ma lo ancor di più il suo succo, per questo non dovrebbe essere bevuto da chi ha il diabete. Inoltre, l’uva contiene molti allergeni che possono causare allergie, soprattutto nei bambini. Lavarsi i denti dopo mangiato. I dentisti raccomandano di far passare almeno 30 minuti dal pasto prima di lavarsi i denti. Questo perché alcuni cibi e bevande rilasciano degli acidi che operano sullo smalto e sullo strato inferiore dei denti. Spazzolare i denti prima dei 30 minuti significherebbe far penetrare più agevolmente e a fondo questi acidi.

Le carote, ortaggi facili che piacciono a tutti

Le carote si coltivano con facilità e danno sempre ottimi risultati. Nel Nord Italia si seminano tra marzo e giugno mentre al Centro e al Sud si possono anticipare le operazioni a febbraio per terminarle a maggio. Lavorate il suolo vangandolo fino a 25 cm di profondità e asportando tutto quello che può essere di ostacolo allo sviluppo delle radici sassi, residui di altre piante,…; si tratta della più importante attenzione che dovrete riservare a questo tipo di pianta facile. Le carote sono da sempre considerate un ortaggio sano e amico del benessere principalmente grazie al beta carotene, che combatte la formazione dei radicali liberi, ma la carota è un vero e proprio toccasana per diverse ragioni E’ un alimento utile alla vista, alla pelle, al cuore e ai denti.

 

Denti bianchi in modo naturale

Sorridere fa bene alla salute, rende le giornate più sopportabili e principalmente ci mette a nostro agio quando siamo in mezzo alle altre persone. Questo perché il sorriso è il nostro biglietto da visita e prendersene cura vuol dire prendersi cura della nostra felicità e del nostra salute. A volte, però, può capitare di ritrovarsi con i denti ingialliti o dover fare i conti con la presenza di aloni antiestetici, generati da abitudini poco salutari, come il fumo, o l’abuso di alcuni cibi o bevande, quali caffè o nero, che possono lasciare macchie sulla parte superficiale dello smalto. E, diciamoci la verità, andare dal dentista non è sempre una scampagnata. I costi delle visite sono piuttosto alti e la paura di trovarsi con strani arnesi dentro la bocca non è una sensazione piacevole. Per riuscire a mantenere un sorriso ed una bocca sani e belli da vedere ci vuole, però, costanza e impegno continuo. Una corretta igiene orale, infatti, può aiutarci a prevenire problemi futuri ed è un valido sostegno per il mantenimento del colore naturale del nostro smalto. Per fortuna, però, quando ci troviamo nella spiacevole situazione di dover intervenire, la natura ci viene incontro, con rimedi che possono agevolare il processo di sbiancamento dei nostri denti. I rimedi naturali utilizzati in passato per sbiancare i denti costituiscono, ancora oggi, importanti accorgimenti per migliorare l’estetica del sorriso. I trattamenti di sbiancamento naturale non sono tutti uguali. Alcuni sono piuttosto delicati e relativamente poco costosi, mentre altri sono più aggressivi e possono causare seri danni allo smalto dei denti. Tuttavia, anche se etichettati come “naturali”, è necessario utilizzarli sempre con moderazione e prudenza. Difatti, al contrario di quello che molti pensano, “naturale” non è necessariamente sinonimo di sicurezza, al contrario. Spesso, i rimedi naturali possono presentare diversi rischi e causare danni, in particolar modo quando impiegati da persone che non conoscono a fondo le proprietà delle suddette sostanze naturali. Tanto per riportare un esempio, se molti sono a conoscenza dell’effetto sbiancante “miracoloso” del bicarbonato di sodio, pochi sanno che un utilizzo smodato della stessa sostanza può arrecare danni come sanguinamento gengivale, ipersensibilità dentale, alterazioni della naturale flora batterica della bocca ecc.. Gli sbiancanti naturali impiegati per donare nuovo candore ai denti sono veramente molti, dai più delicati, ai più aggressivi e “rischiosi”. Ad ogni modo, possiamo affermare che quelli più conosciuti  e quelli maggiormente impiegati ancora oggi  sono: Il bicarbonato di sodio, la salvia, mele, uva passa, sedano e carote, il limone, la buccia d’arancia, l’acqua ossigenata, la cenere del legno di noce, la radice dell’albero di Araak. La soluzione per farli tornare a splendere, quindi, esiste, ma prestate attenzione….E sorridere sarà di nuovo un piacere.

 

Come sbiancare i denti in maniera naturale

Come sbiancare i denti in modo naturale? I rimedi offerti dalla natura sono molto utili, perché spesso ci ritroviamo ad avere a che fare con delle fastidiose macchie di caffè o dettate da altri alimenti, alle quali cerchiamo di rimediare con prodotti chimici sbiancanti. Questi ultimi non sono sempre sicuri per la nostra salute e non riescono ad aiutare in tutto e per tutto la sostenibilità ambientale. Ecco perché è importante potersi basare più che altro sull’utilizzo di sostanze naturali. Per sbiancare i denti possiamo utilizzare il carbone vegetale in polvere. Non dobbiamo fare altro che mescolarlo con l’acqua, per formare una specie di pasta. Proprio quest’ultima viene utilizzata come dentifricio. Se vogliamo, possiamo anche versarne un po’ in una tazza, mescolarlo con l’acqua e applicarne una certa quantità sui denti, tramite un batuffolo di cotone Ci sono alcuni tipi di frutta e di ortaggi, come le mele, le pere, le carote, il sedano, uva passa e le fragole, che aiutano a smacchiare i denti. Il tutto è merito di una reazione che viene innescata dalla saliva a contatto con la frutta. Questa reazione è capace di rimuovere i batteri dal cavo orale. Tra i rimedi naturali per sbiancare i denti troviamo il limone. Grazie alla sua acidità il limone sbianca i denti ingialliti e macchiati. E’ anche molto utile per sciogliere il tartaro e rinfrescare l’alito. Inoltre è antibatterico e grazie all’elevata concentrazione di vitamina C rinforza le gengive.Per sfruttare il potenziale del limone è sufficiente lavarsi i denti con un po’ di succo di limone appena spremuto, Spazzolando  dolcemente prima di risciacquare.

 

Ecco l’orchidea a forma di scimmia

Il mondo, si sa, è pieno di stranezze e curiosi scherzi della natura. Oggi vi parliamo di una particolare fiore l’orchidea che raffigura sui suoi petali il volto di una scimmia! Il nome scientifico è Dracula Simia.La strana orchidea è molto rara e, guardando i petali con le giuste condizioni di illuminazione, è possibile scorgere il volto di una scimmia. Si tratta di una particolare specie di orchidea la cui corolla, unita ai pistilli ed alla particolare colorazione dei petali, sembra dare forma a quello che alla vista appare molto simile al buffo volto di una piccola scimmia. È un fiore considerato veramente molto raro, tanto che pochissimi individui avrebbero avuto la fortuna di poterlo ammirare dal vivo. Già a partire dalle semplici immagini, in ogni caso, l’orchidea scimmia non può che suscitare curiosità e simpatia. La Dracula Simia cresce nelle regioni montagnose di Ecuador, Colombia e Perù ed è possibile trovarla ad un’altezza compresa tra i mille e duemila metri. Sembra che questa orchidea sia particolarmente preziosa, dato che la sua coltivazione è molto difficile. A rendere speciale questo fiore anche le punte estreme, che ricordano i denti del vampiro di Bram Stoker, da qui il nome Dracula. Particolare anche il profumo della Dracula Simia che ricorderebbe quello di un’arancia acerba!

L’altra vita dello spazzolino da denti

Buttare? Giammai! Ogni cosa, letteralmente tutto, si può riutilizzare se con un po’ di fantasia la si guarda da una prospettiva diversa dal solito. Prendete lo spazzolino da denti per esempio: quando diventa vecchio, con le setole consumate e piegate, forse non sarà più adatto all’igiene orale, ma sapete quante altre cose potreste farci? Il vecchio spazzolino diventa un arnese perfetto per gli angoli remoti della casa, oggetti piccoli dalle forme complicate, per lucidare laddove la spugna non arriva, ma anche per l’home decor più frizzante. Per esempio, le setole dello spazzolino si prestano perfettamente a pulire gli scarichi dei lavandini in quei punti di giunzione particolarmente difficili da raggiungere, dove si forma quella noiosa patina dovuta all’umidità e ai residui quotidiani. Allo stesso modo, è perfetto per fornelli, maniglie, intercapedini, scanalature, manici, ma anche piastre e piani cottura tipo griglia Ma andiamo oltre: pensate per esempio alle ventole dell’asciugacapelli, a come si accumulano polvere e residui di capelli tra esse, rimanendo impigliati per l’eternità: sfregatele a secco con lo spazzolino e riuscirete a rimuoverle. E ancora, i punti di giunzione tra piastrelle e mattonelle, che nel tempo tendono a cambiare radicalmente colore visto la difficoltà nel pulirli .Lo spazzolino si rivela utilissimo anche per pulire il velcro, magari nelle chiusure di zaini, scarpe, giubbotti, e tutti quei tessuti particolarmente ostinati nell’intrappolare polvere e sporco. Pensate agli angoli dei quadri e dei portafoto, alle cuciture del divano.Ancora, impregnato di acqua ossigenata e sale, lo si può sfregare contro la muffa sulle pareti per rimuoverla Infine, questo attrezzo tanto comune può diventare un ottimo stimolo alla creatività. Le setole infatti si possono intingere nel colore e si può utilizzare lo spazzolino come un pennello per fare decorazioni a piccoli oggetti, oppure passare il dito sulle setole per ottenere un effetto spruzzo simpatico.