Sfiziose curiosità culinarie

Avete mai assaggiato un gelato gastronomico? Uno di quelli fatti con ingredienti salati? Negli ultimi anni se ne sta parlando tanto, e capita sempre più spesso di trovarli in accompagnamento a piatti che esaltano il contrasto dolce salato e caldo freddo. Se pensate a una cena in giardino con pochi amici intimi fatta a base di sfiziosi piatti, o di grigliate miste, potete rendere  il gelato al gorgonzola protagonista lo potete servire in una cialda, proprio come se si trattasse di un gelato nel senso più classico del termine. Un gelato di questo genere solitamente, abbinato al vero protagonista del piatto. L’idea potrebbe essere di servire questo squisito gelato come antipasto così che i vostri amici possano mangiare tutto gironzolando per il giardino mentre la griglia lavorava lenta e inesorabile dando il giusto  tempo dell’aperitivo per essere poi pronti in tavola. Per il prossimo fine settimana , il nostro suggerimento è quello di dare un occhio alla lista degli ingredienti, andare a fare la spesa e fare qualche telefonata per  invitare i vostri amici a sperimentare con voi questo gelato perfetto per il periodo.

La Nouvelle Cuisine

Oggi più che mai il lavoro fisico è sempre meno presente nello stile di vita quotidiano.  Un gran merito della Nouvelle Cuisine sta nell’atmosfera di collaborazione e di scambio di idee che ha permesso di creare tra i cuochi francesi più giovani, togliendo gelosia e rivalità professionale. In Italia è Gualtiero Marchesi che lancia questa nuova cucina durante gli anni Ottanta, dopo aver fatto molta esperienza in terra francese. Oggi la Nouvelle Cuisine è in crisi, soprattutto in Francia. È lo stesso Bocuse che ne prende le distanze favorendo ora una cucina semplice, dai buoni odori, “che riscalda il cuore”. In ogni caso ciò che conta è che questa “moda” culinaria ha lasciato dei segni anche sulla nostra gastronomia, ora più salutare, leggera e decisamente più libera rispetto alle tradizioni del passato. Secondo molti questa nuova cucina nasce più di cinquant’anni fa, quando Fernand Point per primo tentò di semplificare e alleggerire gli schemi classici della cucina francese, ordinati dal grande Escoffier. Fu una specie di “rivolta” contro la cucina degli alberghi internazionali, considerata inviolabile e quindi priva di quello spazio necessario per sviluppare fantasia e creatività. Il celebre motto di Point era: “Tutte le mattine si deve ricominciare da zero. Senza niente sul fornello. Questa è la cucina”. Le regole basilari sulle quali si fonda la Nouvelle Cuisine sono:  rifiuto delle complicazioni culinarie inutili e riscoperta della semplicità;  riduzione drastica dei tempi di cottura;  cucinare solo ciò che di meglio offre il mercato ogni giorno  riduzione del numero dei piatti inseriti nella lista dei ristoranti;  abbandono delle lunghe marinature e delle frollature; sostituzione delle salse troppo grasse e pesanti con salse più leggere e digeribili; valorizzazione della cucina regionale e riscoperta dei piatti contadini e borghesi; adozione di moderne tecniche culinarie che rispettino l’integrità dei cibi scoperta delle cucine straniere ed esotiche;  ricerca di una cucina dietetica e povera di grassi; inventare nuove ricette, con fantasia e creatività, introducendo nuovi ingredienti e sperimentando nuovi accostamenti. In pratica la Nouvelle Cuisine abbandona i fondi classici, la besciamella e la farina come legante; esige materie prime di ottima qualità e ottimizza appieno il gusto naturale di ogni ingrediente.