Sono il frutto settembrino per eccellenza e, forse, uno dei più succulenti e goderecci prodotti della natura. Parliamo dei fichi, che in questa stagione offrono il meglio e si prestano a deliziare il palato non solo nella loro versione dolce, ma anche come protagonisti di golose ricette salate. Il fico infatti, nonostante il sapore zuccherino, si sposa egregiamente con ingredienti salati perché da vita ad un contrasto di sapore anche stimola le papille gustative più esigenti. Non a caso, l’abbinamento di prosciutto e fichi è abbastanza ‘classico’, specialmente in certe regioni italiane a Roma ci si condisce la pizza, per esempio. Ma anche uniti al formaggio questi frutti danno grandi soddisfazioni persino in versione arrosto. Ecco una ricetta facilissima per gustare il fico in versione salata. Bruschetta con i fichi. Un antipasto semplicissimo. Sbriciolate del formaggio tipo feta, schiacciatelo con una forchetta, unite dell’olio d’oliva e dell’origano. Spalmatelo su fette di pane tostato, disponete dei fichi a rondelle sul formaggio, una spolverata di sale e una di pepe. Per rendere il crostino ancora più ricco, provate ad aggiungere del salmone affumicato, magari optando per un formaggio caprino più leggero della feta. La dolcezza del fico e l’affumicato del pesce, uniti al salato del formaggio, garantiscono un’esplosione di sapore.
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Crema inglese salata
Crema inglese salata, peperoni grigliati e scaglie di pecorino. È la rivisitazione della più classica versione da dolci: la crema inglese salata è composta di panna fresca, latte, tuorli d’uovo, parmigiano grattugiato, sale e pepe. Per prepararla portate quasi a ebollizione, scaldandoli a bagnomaria, il latte e la panna. In un recipiente versate i tuorli, aggiungete sale e pepe e mescolate bene. A questo punto aggiungete il latte e la panna, ben caldi, mescolate e rimetteteli sul fuoco, sempre a bagnomaria, finché la crema non sarà cotta. Togliete quindi la crema dal fuoco e aggiungete del formaggio parmigiano, mescolando fino a incorporarlo del tutto. Quindi fate freddare. Una volta a temperatura ambiente, usate la crema per spalmare il pane e stratificate con dei filetti di peperoni rossi grigliati e conditi e scaglie di pecorino.
Conservare i biscotti fatti in casa
Fare i biscotti in casa è sempre un momento di grande allegria e condivisione familiare: principalmente in questo momento dove imperversa il covid e siamo costretti a stare in casa, e così ci spossiamo sbizzarrire con farina, uova e zucchero per proporre in tavola qualcosa di sfizioso e genuino e per far svagare i più piccoli. Rispetto a quelli prodotti industrialmente, che contengono conservanti perché si mantengano freschi e buoni a lungo, i biscotti fatti in casa hanno una scadenza molto ridotta, tuttavia grazie ad alcuni accorgimenti è possibile estenderne la durata. Non c’è niente di peggio che fare i biscotti e poi scoprire che sono diventati durissimi o al contrario gommosi e hanno perso tutta la loro friabilità. Conservare i biscotti nel modo corretto è fondamentale ed esiste un trucco che forse non tutti conoscono. Dopo aver infornato i biscotti, bisogna portarli a cottura e poi tirarli fuori. A questo punto si deve avere un po’ di pazienza e aspettare che si raffreddino completamente altrimenti il calore sprigionato dai biscotti creerà condensa nel contenitore, rovinando la consistenza dei dolcetti nel giro di qualche giorno. Una volta freddi, è il momento di riporli in un contenitore ermetico, possibilmente divisi da singoli fogli di carta da forno qualora i biscotti abbiano sopra della glassa: così facendo non si attaccheranno l’un l’altro. Se riuscite a conservare i biscotti in modo corretto e ve ne concedete un paio al giorno, possono mantenersi freschi e buoni quasi per una settimana. Se non vi basta, è anche possibile congelarli (non congelare questi cibi, però): bisogna semplicemente metterli in un contenitore ermetico oppure prima in una busta per alimenti e poi nel recipiente prescelto sempre adoperando dei fogli di carta forno per separarli e riporli in freezer. Quando vi verrà voglia di una tazza di caffè di latte, di tè o semplicemente per mangiare un biscotto genuino, sarà sufficiente tirarli fuori dal congelatore qualche minuto prima e il gioco è fatto. Conservando i biscotti nel freezer, durano anche fino a 4 mesi con la stessa consistenza.
La crema pasticcera
Uova, latte, zucchero e vaniglia. Pochi ingredienti per dare vita a una delle creme più amate: la crema pasticcera. Questa crema è tra le più usate in pasticceria, insieme alla chantilly, per farcire moltissimi dolci. Nei bignè, nei dolci di pasta sfoglia come cannoncini, vol-au-vent, millefoglie, ma anche tra gli strati morbidi del più classico Pan di Spagna la crema pasticcera è sempre la benvenuta! La crema pasticcera: è anche un piatto tipico in diverse regioni italiane. Quello che può cambiare è l’idea che si ha di questa ricetta. La crema fritta alla veneziana, per esempio, è un dessert, un fine pasto. Nelle Marche invece è considerata l’antipasto, da servire da solo o accompagnata da altri cibi fritti come le tipiche olive ascolane. Si crea così un interessante mix tra dolce e salato dove un boccone tira l’altro. In entrambi i casi, rispetto alla crema pasticcera tradizionale, si aggiunge un po’ più di farina in modo che rimanga più compatta.
La frutta fresca
La frutta fresca è un serbatoio illimitato di proprietà benefiche per il nostro corpo: vitamine, antiossidanti e molto altro ancora; è per questo un’alleata preziosissima che non dovrebbe mai mancare sulle nostre tavole. Albicocche, pesche, anguria,susine, oltre a essere squisite possiedono numerose proprietà grazie alla presenza di vitamine,mentre i frutti rossi che potrete raccogliere dotati di cestino mentre fate una bella passeggiata in montagna, sono dei veri e propri concentrati di antiossidanti. Fate attenzione a scegliere frutta fresca di stagione, equilibrandola con verdure cotte e crude, magari in un frullato o in un estratto: il vostro corpo vi ringrazierà.
More
Con il termine more si intendono generalmente quelle di rovo, ovvero i frutti della Rubus ulmifoliu, pianta appartenente alla famiglia delle Rosacee originaria dell’Eurasia. Si raccolgono muniti di cestino per soli 30/40 giorni tra il mese di Luglio e Agosto questa loro scarsa disponibilità, insieme al sapore dolcissimo, le hanno rese per lungo tempo un alimento prelibato considerato alla stregua di un dessert Ricche di antiossidanti e fibre, si consumano fresche ma anche nella preparazione di marmellate negli yogurt e come decorazione di sfiziosi dolci
Frutta secca
Mandorle, noci e nocciole sono dei piccoli grandi alleati della nostra salute: soprattutto per l’altissima concentrazione di vitamina E, vitamina che agisce anche come antiossidante ed è facilmente assorbibile dal nostro corpo. Consumare un pugno di frutta secca al giorno è un’ottima abitudine da assumere contro i malanni stagionali. Ottimi come ricostituenti dopo un’ora di sport, noci, nocciole e mandorle sono ormai sempre più protagoniste dei nostri piatti: utilizzatele ad esempio per arricchire insalate fantasiose o, perché no, in un cremoso risotto a base di pere e formaggio.
La frutta presente nel passato e nel fututro
Nel presente ma anche nel passato, la frutta ha da sempre occupato un posto d’onore nell’ alimentazione, grazie alla sua facilità di raccolta e alla possibilità di essere consumata anche senza nessuna modifica. Il suo gusto zuccherino è stato, insieme al miele, il primo contatto dell’uomo con il “dolce”. Tra le specie di frutta più diffuse, oggi come nel passato, certamente troviamo la mela, la pesca e la pera Importante quanto la raccolta era, indubbiamente, la conservazione dei frutti. Magone nel suo trattato descrive alcune tecniche riferite soprattutto al melograno, il frutto sbollentato in acqua di mare e poi essiccato, oppure ricoperto di terracotta e appeso ad asciugare. Dello stesso periodo a Cartagine sono state trovate testimonianze del consumo di nocciole, mandorle e noci, ma è certo che si consumassero anche pistacchi, datteri e castagne. L’uva si gustava in abbondanza sia fresca che passita. Nel periodo della massima potenza di Roma era già nota anche l’arte dell’innesto e si selezionavano ben 25 varietà di mele e 38 di pere; per conservarle immergevano i frutti interi nel miele, compreso il picciolo. In questo periodo dell’anno la frutta abbonda possiamo quindi sbizzarrirci a preparare ottime marmellate cosa c’è di meglio di una colazione sana e nutriente preparata in casa con le nostre mani? La fantasia delle mamme, e delle nonne, ridimensionata alle esigenze più moderne è andata comunque avanti, nei secoli, e ancora oggi riusciamo a portare avanti i profumi e i sapori del meraviglioso pane burro e marmellata… non solo a colazione
Come conservare la frutta fresca
Nell’acquisto della frutta è importante tenere conto la stagionalità, preferendo i frutti di stagione. Piuttosto che acquistare frutta maturata in modo artificiale o trasportata per migliaia di km è preferibile surgelare la frutta fresca prodotta localmente per poi consumarla successivamente. In questo modo si mantengono inalterati i valori nutritivi. Nel caso dei frutti di bosco, per eliminare la formazione di muffe e prolungare la conservazione, devono essere lavati in acqua calda. Le banane si conservano meglio nel frigorifero. Per farle maturare prima, basta lasciarle accanto ad un’altra banana matura o ad una mela. Mantenete l’ ananas fresco più a lungo, tagliando la parte superiore e riponendolo poi a testa in giù. Questo aiuta a ridistribuire gli zuccheri in tutto il frutto e mantiene il gusto tropicale fresco più a lungo.Non lavate l’ uva fino a quando avete intenzione di mangiarla: l’umidità in eccesso incoraggerebbe la crescita di muffe. Allungate la vita di arance, mandarini, limoni e lime tenendoli in frigo. Questi durerebbero anche più di una settimana se conservati in un luogo fresco e buio, lontano dalla luce solare diretta. Oggi abbiamo capito come riconoscere e conservare la frutta fresca ma ricordate che la priorità resta sempre la scelta del venditore che deve essere rigorosamente di fiducia.
Colore e creatività
Bastano un pizzico di colore e un pizzico di creatività per rendere più appetitosa anche una semplice insalata! Aggiungere qualche elemento colorato, infatti, spesso è la soluzione migliore per rendere gustoso e bello anche un piatto facile e dal gusto delicato come un mix di verdure di stagione. Avete deciso di servire una caprese? Vi basterà intervallare a spirale, a partire dall’esterno fino al centro del piatto, una fetta di pomodoro e una fetta di mozzarella della stessa dimensione per poi condire con un filo d’olio extravergine d’oliva, 2 grandi foglie di basilico al centro e altre più piccole tritate sparse nel piatto per creare un impatto estetico semplice ma colorato. Altrimenti potete realizzare degli spiedini alternando bocconcini di mozzarella, pomodorini e foglie di basilico, da servire su un vassoio lungo e stretto. Se volete proporre invece delle insalate estive sfiziose, scegliete ciotole di ceramica bianca o di vetro e giocate con i colori, mescolando verdure, frutta secca e semi di vario tipo, ad esempio foglie di lattuga e radicchio, pomodorini, carote, olive, semi di sesamo, uvetta e pinoli. Per dare un tocco di originalità in più al vostro piatto, aggiungete fiori commestibili del tipo e del colore che preferite: i vostri ospiti ne resteranno incantati, compresi anche i più piccoli!