Quand’è la sua stagione, i fiori sbocciano e fioriscono anche a dispetto delle stranezze del cielo; tu fiorisci ogni giorno, anche a dispetto dei provocazioni della vita.
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Conservare i cibi…in modo ecologico
I materiali plastici sono un problema per l’ecosistema. Inquinano i mari, danneggiano finiscono persino nel nostro organismo secondo un indagine del WWF ingeriamo una carta di credito a settimana. Questo è un idea dei motivi per cui dobbiamo puntare ad un mondo di attenzioni e cambiare le scelte quotidiane è un primo passo verso questa direzione. Il concetto di usa e getta è all’antitesi dell’ecologia, specialmente quando si parla di oggetti di plastica, ma purtroppo in cucina è un ‘fenomeno’ resistente ancora siamo lontani dal concetto di usa e riusa, ovvero di plastiche che non impattano nell’eco sistema perché a fine del loro uso se fatto correttamente non hanno abbattuto alberi ne usato energia per la loro conversione. In molte case ad esempio pellicole e sacchetti continuano a popolare i ripiani del frigorifero e della dispensa. Ecco alcune alternative alla plastica per conservare i cibi, a beneficio dell’ambiente . I barattoli di vetro ad esempio in cui si vendono le verdure sott’aceto e sott’olio, alcuni tipi di yogurt, salse di pomodoro, una volta svuotati e adeguatamente lavati si rivelano utilissimi contenitori. Sono perfetti per chiudere ermeticamente avanzi di cibo, brodo, cipolle tagliate a metà, formaggi iniziati, trattenendo gli odori e garantendo un eccellente conservazione Fogli di cera d’api. Si stanno facendo largo da un po’ di tempo, e hanno tutte le carte in regola per diventare l’ alternativa alla pellicola. I fogli di cera d’api sono degli involucri in tessuto rivestiti di cera d’api, che si avvolgono direttamente sui cibi pane, frutta, verdura, alimenti cotti oppure sui loro contenitori la cera li fa aderire alle superfici, mantiene l’umidità dell’alimento, garantisce impermeabilità. Si possono lavare e riutilizzare, sono ecologici, igienici, non alterano i sapori e non rilasciano alcuna sostanza tossica.
Fidati
Covey quando parla di fiducia usa la metafora del conto corrente emozionale dicendo che quando si inizia una relazione e come se si aprisse un conto corrente emozionale tra le parti. In qualunque conto corrente prima di poter prelevare c’è bisogno di versare; cosi con la fiducia, prima di chiederla a qualcun altro forse è il caso di fare un versamento noi per primi. Non ci rendiamo conto ma lo facciamo quando guidiamo la macchina. Lo facciamo quando attraversiamo la strada, quando andiamo dal medico o quando prendiamo una medicina. Quando chiediamo un caffè Lo facciamo quando parliamo con uno sconosciuto. Lo facciamo mille volte al giorno. Lo facciamo quando ci affidiamo al nostro compagno o alla nostra compagna. A volte, per tutta la vita. Ogni giorno, concediamo una delle cose più preziose che possediamo appunto la fiducia. L’unico regalo che non riceveremo due volte. E lo, facciamo non sempre perché lo vogliamo, ma perché non possiamo farne a meno. Perché la fiducia si dà a tutto e a tutti, per dovere. Perché la fiducia nell’altro, nel nuovo è l’unica cosa che ci permette di vivere. Di crescere. Di evolvere. Di sperare. Per questo, dovrai concederla allo sconosciuto che hai di fronte. Anche solo perché la possa ricambiare.
Arredare la casa con le piante
Le piante verdi più resistenti da tenere in soggiorno sono l’alta e stretta Sansevieria Trifasciata, l’elegante Banano e la raffinata Aspidistra dalle foglie striate. Arredare con mensole abbellite con piante verdi di Photos con portavasi e oggettistica minuta contribuirà a rendere l’ambiente armonioso, rilassante e depurato. Per non inciampare nell’ordinario e nel tradizionale, è possibile arredare casa con piante grasse posizionate su portavasi oppure su delle lanterne appese con un gancio al soffitto oppure su mensole sospese affisse alle pareti. In quanto alle tipologie di piante, chi ama il verde potrà optare per piccoli cactus vestiti di semplici cestini in latta, mentre chi ama i colori potrà preferire piantine di, Morgan’s Beauty, Succulente nane, dalle forme e dai colori più disparati. Inoltre, coloro che amano lo stile moderno potranno arredare con composizioni di piante grasse disposte all’interno di contenitori in vetro dalle caratteristiche forme geometriche, mentre coloro che amano il fai-da-te potranno usare le piante stabilizzare per abbellire la casa con dei vasetti trasparenti riciclati e decorati con cordoncini di juta
Le promesse
Promessa è una parola eccellente, temeraria, quasi proibita. Da tempo la si adopera per lo più in due occasioni: alla fine di un incontro fra amici o all’inizio di una campagna elettorale, quando si tratta di dare o di chiedere fiducia. Tuttavia “promessa” è anche parola di ritorsione, in qualche caso di falsità. Anche per questo recentemente viene sostituita da espressioni più leggere: «vediamo», «farò il possibile», «non ti assicuro niente». E’ come se le promesse facessero paura. E forse, in effetti, un po’ di paura la fanno perché non ci chiedono di essere coraggiosi e neppure di essere abili più di altri: ci chiedono di essere veri. Ed essere veri, oggi, non è semplice; per fortuna non siamo soli e qualcuno ce lo insegna. Quasi sempre ci pensano i genitori, che crescendoci ci dimostrano e ci promettono un amore talmente splendido da essere incomprensibile. E sappiamo che anche quando il tempo non ce li farà più vedere, la loro promessa verso di noi sarà ancora lì. Il problema è che le promesse, spesso, non vengono mantenute. Per questo chi le riceve tende sempre più a verificare la data di scadenza, a controllare che non siano deteriorate. Eppure dentro di noi sappiamo che a tutto è possibile rinunciare, fuorché ad una promessa. Coscienti del rischio, speriamo che prima o poi qualcuno prometta di esserci sempre, e ce lo giuriamo anche, “nella gioia e nel dolore, in salute e in malattia”. E non conta dove o quando, l’importante è sapere che ci sarà, anche per noi, un momento per liberare ogni tensione e scoprire che non abbiamo atteso invano, che quella serenità esiste davvero e che non era solo una promessa.
Il guscio che ci fa da scudo
L’aragosta è un animale soffice, molle, che vive nel mare all’interno di un guscio rigido. Questo rigido guscio non si sviluppa. E allora come fa l’aragosta a crescere? Bé, con la crescita dell’aragosta quel guscio diventa estremamente limitante e l’aragosta si sente sotto pressione e a disagio. Così si nasconde nei fondali del mare sotto una roccia per proteggersi dai predatori, si libera del guscio e ne produce uno nuovo. E con il tempo e la crescita anche questo guscio diventa scomodo, così torna sotto la roccia e ripete questo processo più volte. Lo stimolo che permette all’aragosta di crescere, nasce da una sensazione di disagio. Ora, se le aragoste avessero dei dottori non crescerebbero mai. Perché al primo segnale di disagio l’aragosta andrebbe dal dottore a prendersi un calmante o un antidolorifico. Si sentirebbe bene e non si libererebbe mai del suo guscio. Quindi credo sia ora di capire che i momenti difficili siano anche i momenti di crescita maggiore.Se è vero che, come dice lo psicologo Abraham J.Twersky, sono il disagio e la scomodità a spingere l’aragosta a cambiare e quindi a crescere, allora questo è il momento giusto. E se mettiamo a buon uso le ostilità potremmo crescere anche grazie ad esse.
Giornata mondiale della felicità
Come ogni 20 marzo dal 2013, domani è la Giornata internazionale della Felicità. La ricorrenza è stata istituita dall’Assemblea delle Nazioni Unite,.L’Onu ha battezzato la giornata “L’Assemblea generale decide di proclamare il 20 marzo la Giornata Internazionale della Felicità, consapevole che la ricerca della felicità è uno scopo fondamentale dell’umanità”. Le Nazioni unite invitano quindi “tutti gli stati membri, le organizzazioni del sistema Onu e altri organismi internazionali e regionali, così come la società civile e i singoli individui, a celebrare la ricorrenza in maniera appropriata, anche attraverso attività educative di crescita della consapevolezza pubblica”. Tutti desideriamo per noi e per le persone a cui vogliamo bene la Felicità. Anche al Lavoro, dove vorremmo realizzarci come persone, impiegare i nostri talenti, sentirci sicuri e apprezzati, trovare collaborazione e serenità’.Ma come società non stiamo dando abbastanza importanza a questi temi, al benessere delle persone. Anzi. aumentano lo stress, le malattie psicosomatiche, i disagi anche nei ragazzi. Abbiamo costruito luoghi di lavoro in cui le emozioni devono rimanere fuori dalla porta dell’ufficio e se vogliamo arrivare al successo dobbiamo lavorare sodo. Ringraziare, sorridere, essere gentili non sono abitudini da manager in carriera. Nonostante secoli di crescita economica non siamo più felici di 60 anni fa e il 65% dei lavoratori è demotivato. La pubblicità ci dice che la felicità sta nei prodotti che acquistiamo. Il mondo dello spettacolo e della tv ci induce a credere che dipenda dalla fama e dalla bellezza esteriore. I politici affermano che niente è più importante della crescita economica…La Scienza ha dimostrato invece che i fattori che più influenzano la felicità sono tutti sotto il nostro controllo ed essere più felici è possibile. Le nostre azioni e le nostre scelte quotidiane possono fare la differenza e portare la felicità nelle nostre vite, famiglie, nei luoghi di lavoro. Il mondo cambia con le tue azioni. Festeggia quindi anche tu la Giornata Mondiale della felicità e scopri come puoi rendere la tua vita più significativa e felice con semplici gesti quotidiani.




