Di sera mentre ancora ti godi il fresco, facendoti dondolare dalla amaca nel silenzio della notte può capitarti di vedere due occhi grandi che ti osservano Niente paura sei osservato da un gufo. Grazie alla loro eccezionale vista notturna, i gufi possono individuare le prede anche a grandi distanze. I loro occhi, grandi e fissi, sono in grado di captare la minima luce. Le piume soffici e le ali ampie permettono ai gufi di volare senza fare rumore, avvicinandosi alle prede in modo silenzioso e inosservato. I gufi sono abili arrampicatori e spesso nidificano sugli alberi. Da questa prospettiva, possono osservare il mondo sottostante con un punto di vista unico. I gufi sono animali solitari, ma potrebbero sentire la necessità di comunicare con i loro simili durante la stagione riproduttiva. La notte è il regno dei gufi. Potrebbero apprezzare la tranquillità e l’oscurità, che li proteggono dai predatori diurni. Avendo una visione del mondo diversa dalla nostra, i gufi potrebbero percepire una realtà più profonda e misteriosa
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Perché proviamo emozioni?
Un tramonto sul mare, un litigio importante, un abbraccio al rientro dalle vacanze, un caffè sul lago…. miglioni le circostanze che evocano emozioni…. ma cosa sono veramente le emozioni? Le emozioni di base hanno scopi di adattamento molto semplici ma importanti per la nostra sopravvivenza. Per quanto riguarda le emozioni piacevoli gioia, felicità ecc., si può affermare che la descrizione precisa di un’emozione positiva ha la funzione di rafforzare i legami affettivi con le altre persone. Gli studiosi che si occupano di emozioni di recente hanno ribadito la centralità dell’esperienza emotiva quale “canale comunicativo” privilegiato nei rapporti con gli altri. La funzione adattiva delle emozioni spiacevoli o dolorose paura, rabbia, tristezza ecc., invece, sembra essere quella di “avvisarci” e di descrivere situazioni da noi interpretabili come minacciose anche dal punto di vista psicologico oltre che fisico e quindi di agire di conseguenza ad esempio la reazione di paura di fronte ad un pericolo permette di reagire prontamente per evitarlo. Le emozioni sono esperienze che le persone ricordano con grande frequenza sia per comunicarle ad altri, sia per rimuginarle fra sé e sé. Infatti, le informazioni più importanti che comunichiamo scambi comunicativi con amici, compagni di vita, ecc. sono le esperienze emotive associate agli eventi che raccontiamo.L’emozione è dunque una esperienza intensa e passeggera che diventa un’occasione per prendere contatto con gli altri in vari modi.
Quando i leader sono bugiardi
Chi è sulla tua lista di bugiardi quest’anno? Il presunto imbroglione Carlos Ghosn? Michael Flynn? Elizabeth Holmes? Che ne dici del tuo migliore amico in palestra? Mettiamo le carte in tavola: tutti mentono. Forse avrebbe dovuto dirti che sembri davvero grasso in quei pantaloni. Ma oltre alle bugie bianche, le bugie della follia e dell’oblio, troviamo un altro tipo di menzogna. Una menzogna intenzionale che annulla ogni credibilità e controllo. Forse non ne devi rispondere davanti all’FBI o alle massime autorità. Ma che ne dici della tua squadra, dei tuoi amici dei tuoi figli della tua azienda e della tua coscienza? La consulente Virginia “Ginny” Altman lavorava con un cliente. Il piano di risanamento è stato facilmente spiegato dai dirigenti e stava per salvare posti di lavoro. Solo che non era vero. Il reale obiettivo del progetto era la vendita della divisione creando così perdite di posti di lavoro per il 90% dei dipendenti. I leader le hanno mentito, perché sapevano che altrimenti non avrebbe accettato il lavoro. “Ho ingaggiato persone promettendo che stavamo facendo tutto questo lavoro per tenerli a bordo”, ha spiegato Virginia. “È stato devastante quando ho saputo che la maggior parte degli impiegati ha perso il lavoro”. Una situazione di innocenza persa, fatti negati e profitti ottenuti. È un posto dove le bugie sembrano l’unica opzione praticabile. Hai presente? Forse sì. Ci sono quattro ragioni per cui le persone mentono: ci sono quattro bugie che ci raccontiamo prima di condividere falsità con gli altri. Vedrai queste interpretazioni nella sala del consiglio e anche nelle tue relazioni perché queste verità universali non sono riservate ai politici o agli scalatori sociali. Riguarda tutti. Nessuno lo scoprirà mai, la prima menzogna di base. Ciò che vediamo ogni giorno nelle notizie è il suono dell’indignazione quando le bugie vengono scoperte. A partire da te e dalla tua coscienza: Quando il tuo lavoro diventa una sorta di nascondino, nessuno vince davvero. Nessuno si farà male, È saggio ricordare il giuramento di Ippocrate lo stesso che fanno tutti i medici: “Non fare del male”. Come l’albero che cade nella foresta, la menzogna nascosta fa rumore perché il bugiardo la sente sempre. Il motivo dietro la menzogna è spesso esigenza di “protezione”: proteggere gli altri o proteggere te Giocare per vincere: il fine giustifica i mezzi, Gli organi di vigilanza non vedono tutto e gli auditor non sono presenti in ogni riunione. Ora che sei in una posizione di autorità, chi ti sta controllando? Risposta: tu stesso. Giocare per vincere significa davvero giocare secondo le regole, perché vincere a tutti i costi è un prezzo che non ci si può permettere di pagare. Spesso si dice una bugia nel momento in cui stai sottovalutando le persone intorno a te. O le tue capacità comunicative. Come nuovo capo, se vuoi catturare i cuori e le menti della tua squadra, non sottovalutare ciò che possono e non possono. Comunicare in modo efficace è importante. Quattro malintesi sono la ragione per cui le persone mentono. A volte le persone dimenticano, a volte le persone omettono, ma quando mentire è una strategia deliberata le conseguenze possono essere catastrofiche. Al di là delle bugie bianche c’è un’area di malinteso dannosa. Quale area stai seguendo? Stai sottovalutando i tuoi dipendenti e quello che possono gestire? Se è così, perché? I medici che giurano di “non fare male” a volte devono tagliare un arto per salvare la vita di un paziente. Allo stesso modo, i capi devono prendere decisioni difficili per servire un bene più grande Le scelte ardue iniziano con l’impegno per la verità, in un contesto di rispetto reciproco. Considera attentamente che servi, e queste parole in latino: Veritas liberati vos. La verità ti renderà libero.
Comunicare
Comunicare, saper comunicare, riuscire a essere efficaci con la comunicazione.Alcuni la fanno semplice. Sono i banalizzatori, quelli che: “basta mettere 2 parole usando una tono accattivante, scegliere una bella immagine, e il gioco è fatto”.Ma l’effetto potrebbe essere lo stesso di un cinese che chiede indicazioni stradali in un paesino di montagna.Perché c’è differenza tra comunicare e “farsi capire”. Ma soprattutto: l’interlocutore non deve mai e poi mai dover “interpretare”, ma capire il messaggio in tempo zero.L’errore spesso commesso nella comunicazione è proprio questo. Un po’ per fretta, un po’ perché la comunicazione viene presa “sotto gamba”, o forse semplicemente perché non cambiamo punto di vista. Sbagliato! Perché se parli in cinese alla Signora Maria del piccolo alimentari in centro a stai indubbiamente comunicando qualcosa, ma lo stai facendo nel modo giusto?Vuoi comunicare in modo efficace? Ai tuoi figli, ai tuoi colleghi, a tuo marito Allora il tuo mantra deve essere: creatività, innovazione e originalità. Ma fa si che queste 3 componenti siano indirizzare entro i confini di un giardino ben preciso.Per meglio dire: se pensi di poter generare un maggior attenzione solo perché utilizzi un linguaggio bello ma che si rivolge ad una platea generica, allora sei completamente fuori rotta. Anzi, potrebbe essere controproducente per due motivi:non puoi essere capito da tutti, ai figli devi parlare in un modo ai colleghi in un altro Togliamoci dalla testa di parlare nello stesso modo a a tutti o di poter risolvere i problemi di tutti.Senza differenziazione, senza l’esaltazione di una specifica competenza, rischiamo di cadere in un vicolo cieco dove il reale destinatario e, a un primo impatto, non si riconoscerebbe nella comunicazione usata, spostando oltre la sua attenzione. È dissonante… parlare cinese alla Signora Maria.
Serviti….subito!!
Succede un po’ a tutti, di essere di fretta mentre aspetti un caffè al bar, oppure mentre insieme ad amici sei a fare un pranzo veloce, specie dove i locali sono un po’ più affollati di essere in attesa al bancone del bar, ma non riusciare ad avere l’attenzione del cameriere per ordinare.In questi casi, spesso si tende a pensare che la colpa è del cameriere che non fa bene il suo lavoro, ma secondo uno studio condotto da ricercatori tedeschi, la questione potrebbe essere leggermente diversa: può essere che siamo noi a non “lanciare i giusti segnali” al cameriere.In ambienti affollati e confusi può essere difficile comunicare: un problema concreto specie nel mondo dei servizi, dove la qualità del servizio stesso è strettamente dipendente dalla capacità di chi lo offre di soddisfare correttamente le richieste del cliente. Capire cosa fa sì che la comunicazione sia efficace o meno è fondamentale poi se si vogliono sviluppare strumenti di supporto ai servizi ed è così nato lo studio che ha visto l’analisi di numerose interazioni reali in veri bar, permettendo di trarre interessanti conclusioni.E’ emerso che il messaggio “voglio ordinare” è un messaggio non verbale: per farsi capire, secondo lo studio, è necessario essere rivolti verso il bancone e guardare un cameriere. Non esattamente una sorpresa, ma quel che è interessante è che mentre questi due movimenti assieme sono “necessari e sufficienti”, senza bisogno di aggiungere altri gesti, uno solo dei due, oppure azioni di tipo diverso, non appaiono altrettanto efficaci. A questo punto però entra in gioco anche l’abilità del cameriere, perché lo studio ha confermato che ignorare un potenziale ordine è considerato peggio che chiedere a qualcuno che ha già ordinato, o che non vuole ordinare, se desidera qualcosa. Pertanto fate attenzione quando chiedete un caffè a come lo chiedete…sarete serviti subito!!
Fiori e romanticismo
Essi comunicano un dato sentimento in una forma piuttosto che in un’altra e come afferma un importante psicologo: “I fiori sono una perfetta copia della vita umana” si piantano, crescono, fioriscono e muoiono. Il cosiddetto linguaggio dei fiori, conosciuto anche come florigrafia, fu un modo di comunicazione molto usato nell’Ottocento del romanticismo. In realtà l’attribuzione di un significato simbolico ai fiori e alle piante risale fin all’antichità e nel Medioevo e nel Rinascimento ai fiori si assegnarono spesso significati morali . Le donne più di tutti sembrano amare questo effetto della natura più di qualsiasi altra cosa , ricevere come regalo anche un semplice fiorellino pare ci rallegri , ci metta di buon umore … e poi e dato a sapersi che vedersi il proprio uomo con una rosa rivolta verso loro è il top del top, gli uomini sono avvisati non è necessario aspettare una ricorrenza… rientrate a casa con un mazzo di fiori sarà una piacevole sorpresa e le strapperete sicuramente un sorriso.
