Organi di senso gemelli, gli occhi sono due bulbi investiti dalla luce, quando vedono fuori, e immersi nel buio, quando vedono dentro. Nell’occhio c’è un diaframma per regolare l’intensità della luce, l’iride, che ci riporta all’omonima divinità greca, messaggera degli dei e simbolo dell’arcobaleno. Sul fondo c’è una membrana delicata, la retina, che trasforma l’immagine in segnali elettrici i quali, lungo il nervo ottico, raggiungono il cervello dove vengono elaborati, legati alla memoria e dotati di vita emotiva. La retina, le cui cellule sono miracoli di precisione e hanno i nomi simpatici di coni e bastoncelli, termina con una porzione cieca che si chiama ora serrata. Maculopatia, cheratocono, astigmatismo, le patologie degli occhi hanno nomi evocativi. Alcune diagnosi scivolano nel linguaggio in chiave metaforica: miopia, strabismo e daltonismo possono essere anche atteggiamenti o attitudini personali. C’è anche l’ambliopia o “sindrome dell’occhio pigro” e, tra gli inganni dell’occhio, annoveriamo anche le miodesopsie, corpi mobili vitreali detti “mosche volanti” dovuti alla contrazione dell’umor vitreo.Tutte le lingue del mondo ospitano espressioni e proverbi che ruotano attorno alla vista: hasta la vista, apple of my eye, loin des yeux loin du coeur e, da noi, l’ipnotico “a me gli occhi”, il cruento “occhio per occhio”, il rustico “l’occhio del padrone ingrassa i maiali”. E quanti occhi nelle canzoni quelli blu di Lisa, nella pittura quello di Magritte con l’iride di cielo e nel cinema quelli di Laura Mars. Ma sul cinema si può andare avanti per ore: la fioraia cieca di “Luci della città”, gli occhi dipinti da Dalì nell’incubo hitchcockiano di Gregory Peck in “Io ti salverò”, gli Eyes Wide Shut di Kubrick e gli Eyes Wide Open dell’israeliano Haim Tabakman
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Buoni propositi per il nuovo anno
Ora che l’anno nuovo è arrivato molti di voi hanno già smaltito gli stravizzi della notte di San Silvestro è ora di andare un poco fuori tema e suggerire qualche ispirazione per i vostri buoni propositi per il 2019. Quante volte, verso fine dicembre, vi siete ritrovati a stilare una lista di obiettivi per il nuovo anno mentre parlavate a tavola con amici, parenti, o anche solo tra voi e voi? Quanti di questi obiettivi siete poi riusciti a mettere effettivamente in pratica? Se la risposta alla prima domanda è “molte volte” e la risposta alla seconda è “pochi obiettivi”, Ecco allora alcuni buoni propositi per il nuovo anno. Ovviamente non dovrete metterli in pratica tutti Sceglietene al massimo 3. Uno dei motivi principali per cui la maggior parte delle persone non riesce a rispettare gli obiettivi prefissati è il fatto che i traguardi che si vogliono raggiungere sono troppi. Non meravigliatevi, ma soprattutto non criticatevi, se avete difficoltà a far tutto ciò che avevate in mente. Se vi concentrate invece su un massimo di 3 buoni propositi avrete più tempo per lavorarci su, senza che lo stress vi mandi fuori strada. Eccoli qua: usate meno la tecnologia, imparate a fregarvene, eliminate ciò che non vi serve, dormite di più, conoscete persone nuove, imparate una lingua nuova, portate avanti un progetto iniziato l’anno prima, date libero sfogo al vostro lato creativo, smettetela di procrastinare, fate 10.000 passi al giorno, leggete di più, ricontattate dei vecchi amici, fate qualcosa che pensavate non avreste mai fatto. Smettetela di criticarvi. Non prendete tutto troppo sul serio, lamentatevi di meno e in ultimo giocate di più…in fondo la vita va affrontata con il sorriso
Vi commuovete guardando un fil…. siete più forti
A casa comodamente seduti su una poltrona con vicino un camino con la legna che scoppietta, oppure al cinema,o magari a teatro, ci sono persone che piangono facilmente davanti a un film, o a una commedia altre si vergognano di mostrare le proprie emozioni, soprattutto gli uomini, perché pensano che le lacrime indeboliscano, una sciocchezza machista senza alcun fondamento. La verità è che piangere vedendo un film non è un segno di debolezza, al contrario, indica che la persona è psicologicamente più forte.Piangere non è motivo di vergogna, ma un segno di umanità che indica un’emozione, sia essa tristezza, felicità, rabbia, nostalgia, e al di sopra di tutto è un sintomo di empatia. Le persone che lo fanno tendono anche ad avere più successo a livello sociale. Quando i personaggi di un bel film sono ben interpretati, siamo portati a metterci nei loro panni, a vedere la realtà attraverso i loro occhi. Tutti noi, a vari livelli, cerchiamo l’identificazione con il cinema. Alcuni studi realizzati usando la neuroimmagine funzionale hanno rivelato che il nostro cervello si collega quasi al personaggio con cui ci identifichiamo, nella misura in cui attiviamo le stesse aree del cervello, collegate a ciò che il personaggio sta facendo, le stesse aree che sta utilizzando per svolgere i suoi compiti, come camminare, saltare o battere le mani.Questa risorsa permette anche di comprendere la sua situazione e il suo punto di vista, e di sperimentare gli stessi stati emotivi. Ovviamente l’empatia è intimamente legata al modo in cui è strutturato il nostro cervello, soprattutto con i neuroni specchio, i principali responsabili del fatto di metterci nei panni degli altri. Uno studio realizzato presso la Claremont Graduate School lo ha spiegato in modo molto chiaro.In quell’esperimento, gli psicologi hanno chiesto ai partecipanti di assistere a un video dell’Ospedale Pediatrico La metà delle persone ha visto una parte del video che mostrava un padre che parlava del cancro in fase terminale del figlio, l’altra metà una parte in cui il bambino e il padre visitavano lo zoo e non si accennava alla malattia. Com’era prevedibile, il passo in cui il padre parlava della malattia del figlio ha suscitato una risposta emotiva più intensa: i partecipanti hanno mostrato un aumento del 47% dei livelli di ossitocina nel sangue.Ogni partecipante ha dovuto poi prendere una serie di decisioni collegate al denaro e ad altre persone. I risultati hanno mostrato che chi aveva assistito al video dal contenuto più emotivo è stato più generoso con gli estranei e più propenso a donare denaro e chi ha donato del denaro ha detto anche di sentirsi più felice.
Pop corn …al caramello
Pop corn canditi sono i classici pop corn, che possiamo fare in casa, in una padella antiaderente e se non abbiamo padelle antiaderenti possiamo usare un’altra padella o un tegame, in questo caso abbiamo bisogno di un po’ d’olio, ne basta un cucchiaio. Mettiamo sul fuoco con solo 3 semi di mais. Quando scoppiano tutti e 3 vuol dire che l’olio è pronto, togliamo dal fuoco, mettiamo il mais e copriamo con carta stagnola, vi diamo un suggerimento per arricchirli con del caramello. Sono un’idea singolare e sfiziosa per offrire ai bambini qualcosa di diverso in occasione delle loro feste di compleanno, e rendere così davvero unico il loro buffet e la loro magica festa. Questi deliziosi bocconcini di pop corn hanno una classica base di mais “scoppiato” che viene poi rivestito dal caramello, che potrete scegliere tra dolce o salato, in base ai vostri gusti. Una volta asciugato il caramello, questi pop corn diventano ricchi, golosi e super croccanti. I pop corn caramellati sono una ricetta americana, con la quale vengono spesso preparati i pop corn per le feste o per i sacchetti del cinema. Classico di questo Paese è arricchire di gusto tutto quello che si mangia, rendendolo una meraviglia per gli occhi come per il palato. A noi potrebbe sembrare anche un po’ di esagerare, eppure il sapore incantevole di queste ciuffetti croccanti di mais è davvero seducente. I pop corn caramellati sono una soluzione sfiziosa anche per sgranocchiare sul divano davanti a un cammino acceso o alla tv. Se vi piace l’idea potrete anche arricchirli con dei confettini colorati, prima che il caramello si asciughi completamente e non attacchi più.
Il cinema con letti al posto delle poltrone
Se amate la comodità, principalmente durante la visione di un film, l’idea che sta prendendo vita a Napoli non potrà che farvi sognare ad occhi aperti. Il progetto è stato ideato da tre imprenditori e ha lo scopo di risollevare il vecchio cinema Ambasciatori, in agonia dopo l’avvento dei multisala. Questa nuova forma di intrattenimento prende il nome di Hart che significa cuore in olandese, e combina le parole di earth e art, ovvero terra e arte. L’idea è quella di sostituire i 340 posti poltrone del cinema originale con 110 posti molto speciali. Le prime tre file sono state infatti dotate di letti ad una piazza e mezza, quelle più indietro, invece, sono state risistemate con confortevolissimi divani. Proprio la comodità è la parola d’ordine di questa nuova sala: non per niente, accanto ai letti, c’è persino un comodino dove appoggiare borse e giacche. L’unico aspetto che ha lasciato perplesso più di qualcuno è il fatto che i film si ascolteranno in cuffie. Secondo gli organizzatori questo è un punto di forza dato che nella sala c’è anche un bistrot dove le persone possono godersi un aperitivo in compagnia.
Pop Corn…come si formano
Al cinema davanti alla televisione, in giardino in occasione di un party, alzi la mano chi di noi non ha sgranocchiato una ciotola di pop-corn spuntino ideale. Ma quale reazione si cela dietro all’esplosione di un semplice, e apparentemente innocuo, chicco di mais? Esistono alcune qualità di mais che hanno chicchi sufficientemente robusti adatti alla preparazione del pop-corn. Al di sotto della buccia di ogni chicco si trova l’endosperma, una sostanza molto densa che nutre l’embrione del granello, una minuscola anima di colore bianco chiamato germe. L’endosperma è costituito da proteine, amido, glucosio e acqua. I chicchi più “robusti”, e quindi migliori per la produzione del pop-corn, posseggono un’alta quantità di proteine e un basso contenuto di zuccheri e una percentuale d’acqua che oscilla tra l’11 e il 14%.Quando il chicco di mais viene scaldato rapidamente, l’acqua presente nell’endosperma cuoce in parte le particelle di amido. Raggiunto il punto di ebollizione, l’acqua si trasforma in vapore aumentando rapidamente di volume. La rete fitta e solida costituita dalle proteine che racchiudono l’amido resiste alla crescente pressione, fino al raggiungimento del loro punto di rottura. A questo punto il chicco non è più in grado di resistere alla pressione creata dall’acqua e, repentinamente, esplode. L’improvvisa liberazione della pressione fa sì che l’intero endosperma si espanda, andando a costituire la parte bianca e spugnosa del pop-corn. In questi giorni impazza sul web un video in cui in un campo di pannocchie…fioriscono i pop corn. Sarebbe proprio colpa del caldo. O almeno così dice l’agricoltore che ha postato il video. Ma ci sono forti dubbi che sia uno scherzo.
Le mani il nostro biglietto da visita
Le mani sono considerate il biglietto da visita di una donna perché sono una delle prime parti del corpo che attirano l’attenzione degli altri e, ovviamente, le unghie ben curate e sane contribuiscono in maniera determinante alla bellezza delle mani. Anche se non tutte le donne hanno la possibilità di concedersi un trattamento di manicure professionale è utile seguire alcuni consigli per poter sfoggiare mani impeccabili. La manicure giapponese, chiamata anche P-shine, è un trattamento naturale per le unghie a base di cera d’api. Questa tecnica, che rappresenta una sorta di cura per le unghie sfaldate e fragili, è un vero e proprio trattamento ricostruttivo, capace di restituire alle unghie indebolite il loro fascino e la loro forza naturale. Come suggerisce il nome, questo segreto di bellezza arriva dall’estremo Oriente e veniva anticamente praticato dagli aristocratici giapponesi per donare alle unghie un effetto salutare. Oggi è, invece, una tecnica amatissima dalle star del cinema e della moda in quanto garantisce un effetto lucido utilizzando solamente prodotti dal “carattere green”. Inoltre, per le amanti della manicure al naturale, questo tipo di trattamento sembra essere l’ ideale per mani e piedi. Come si esegue? La prima fase consiste in un bagno in acqua tiepida, anche aromaterapeutico, per eliminare le impurità e ammorbidire le cuticole. In seguito, è bene optare per una manicure tradizionale in modo tale da eliminare le pellicine e dare la forma all’unghia. In seguito, bisognerà pulire le unghie con un bastoncino di legno d’arancio che le farà diventare bianchissime creando une effetto french molto leggero. Infine, basterà procedere con i due trattamenti naturali a base di cera d’api, caratteristici della manicure giapponese. Il primo trattamento andrà a creare uno strato protettivo e traspirante, mentre il secondo trattamento rafforzerà e renderà lucide le unghie. Una lieve lucidate con buffer e il gioco è fatto, le vostre mani saranno perfette
Idee per una piacevole domenica…
La vostra domenica pomeriggio può variare in base al periodo dell’anno, alle condizioni climatiche e al luogo in cui vivete. Se state in città, perché non dedicare qualche ora alla scoperta della storia più profonda del luogo? Visitare il centro storico o i musei può essere molto istruttivo ed arricchente. E dopo qualche passeggiata per la città, potreste rilassarvi in qualche parco. Se il clima è mite, potete recarvi a prendere un buon tè magari accompagnato da dei biscottini o pasticcini oppure sorseggiate qualcosa di fresco in compagnia o assaporate un bel gelato. Se avete figli, cani, e adesso anche gatti potreste andare, dotandovi di un bel cesto da pic-nic colmo di leccornie, tutti insieme al parco per una bella merenda sul prato e divertirvi insieme in totale spensieratezza. Se il tempo non dovesse essere clemente, esistono comunque molte opportunità per attività al coperto. Il cinema è sempre un’ottima scelta. Molte multisala offrono anche una varietà di servizi per la ristorazione. Quindi organizzate una domenica pomeriggio al cinema con in vostri amici, magari concludendo la serata con una bella pizza insieme. Se il tempo è davvero spietato, anche la nostra casa può diventare un ottimo luogo di ritrovo. Preparate qualche stuzzichino, delle bibite e invitate un gruppo di amici. Potreste dedicarvi a qualche gioco di società oppure ad una maratona di film/serie TV. Ma naturalmente, la domenica, è anche il giorno in cui si gioca il campionato di calcio. Se avete amici appassionati, dunque, potreste vedere una partita tutti insieme.
Estate e passione … si tradisce così…
Quando, in estate, le mura domestiche e i comodi materassi sembrano luoghi troppo banali per le ore bollenti, gli amanti si incontrano qui….Il maggior numero ha scelto come luogo prefetto la spiaggia, preferibilmente su barche e pedalò lasciati incustoditi anziché su un letto di sabbia. Buona fetta degli infedeli, precisamente il 25%, ama il brivido del rischio e non rinuncia all’auto.Fare l’amore lì ha sempre un sapore provocatorio, che rinvia in qualche modo alle prime esperienze adolescenziali, e d’estate con il tettino dell’auto aperta che lascia intravedere le stelle può diventare addirittura romantico. Il 17%, composto soprattutto da chi conta di riuscire a far coincidere le sue vacanze con quelle dell’amante, dichiara che il luogo perfetto sono le intramontabili cabine degli stabilimenti balneari. Gli infedeli, quindi, mentre compagni e figli alle prese con tintarelle, castelli di sabbia cocktail e , tornei di beach volley, disputano pelle a pelle un match del campionato dell’infedeltà. Il 15% combatte il caldo e i bollenti spiriti con un fresco e rigenerante bagno. Il’ 10% dei nostri amanti, adora i cinema all’aperto, hanno segnalato che dal tenersi per mano ad allungar le mani, il passo è breve.
La Francia che ci piace….
La Francia è un paese affascinante che offre mille motivi diversi per farsi visitare, ammirare e amare. È una nazione dove il nobile passato la rende unica al mondo. Gli appassionati d’arte potranno visitare i più grandi e importanti musei del mondo città meravigliose e ricche di storia, come Parigi, centro culturale mondiale.Ma la Francia non è solo la capitale, è anche una varietà di paesaggi impressionanti: la costa mediterranea e le sue magnifiche spiagge, la Valle della Loira con i suoi maestosi castelli, le regioni del Nord e le sue emozionanti scogliere. Ovunque l’atmosfera che si vive è davvero suggestiva e ricca di passione: sport, moda, lusso e grande cinema si legano da sempre alle sue città.Senza dimenticare che la cucina francese e i suoi antichi prodotti gastronomici sono apprezzati in tutto il mondo e che la Francia è la regina del vino e dello champagne. Tra queste meraviglie spicca Nizza che può essere considerata la capitale della Costa Azzurra una città sempre in movimento, non manca mai gente in qualsiasi momento dell’anno, l’elegante architettura stile belle époque, la languida vita che si svolge intorno al porto, i tanti musei d’arte le meravigliose passeggiate lungo il mare, Nizza è una città da scoprire in ogni stagione. Vogliamo renderle omaggio così, alla Francia e in particolar modo a Nizza per i suoi splendori e non per le sue sciagure…

