Mai pensato al limoncello come ingrediente per i cocktail? No, vero, eppure è strano. Dopotutto parliamo di una delle eccellenze italiane. Secondo la tradizione, tale liquore “lemon” è nato agli inizi del Novecento e la sua paternità viene contesa tra sorrentini, amalfitani e capresi. Molto rinomato, infatti, è quello prodotto utilizzando il limone di Sorrento. E allora perché non inserirlo in uno dei nostri menu delle feste? Dopotutto tra pandoro e canederli, agnolotti e lasagne, pittule e anguilla, a tavola quest’anno va di moda la tradizione. Ecco allora Tre cocktail lemon per le vostre feste… un cocktail dalla semplice realizzazione ma caratterizzato da un gusto unico. Per realizzarlo occorrono 45ml di tequila, 15ml di Villa Massa, 20ml sciroppo di agave, 250ml di succo di lime e 5 foglie di basilico. Decorare con una foglia di basilico e una rondella di lime essiccato.Per chi ama sperimentare invece, Dioniso è uno dei cocktail creati da Leonardo Viviano. Questo contiene 10 ml di Villa Massa, 60ml di pisco acholado. E ancora 30ml di lime, 30ml di cordiale ananas & pepe, 20ml di albume e 3 foglie di basilico. Servire in una coppa, dopo averlo lasciato riposare per 5 minuti.Terminiamo con il Black Tie, il cocktail per chi ama osare creato da Andrea Arcaini. Un bartender di grande esperienza. Versare in uno shaker 30ml Villa Massa, 10ml di maraschino, 30ml di gin, 20ml di spremuta di pompelmo rosa, 30ml di spremuta di arancia, 5ml di spremuta di olive e 1 tea spoon di carboni attivi vegetali. Agitare con abbondante ghiaccio, filtrare in un bicchiere old fashioned e guarnire con olive.
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I vini giusti per capodanno
Vini capodanno 2019 Cosa c’è di più importante delle bollicine per brindare all’arrivo del nuovo anno?Un po’ per scaramanzia, un po’ per tradizione, il cenone di Capodanno non può prescindere dall’accompagnamento di un buon vino.Che sia in piazza, con gli amici o con i propri parenti, milioni di bottiglie verranno stappate alla mezzanotte in punto per festeggiare la fine del 2018 e l’inizio del 2019.Se non avete ancora deciso su cosa optare, ecco alcune opzioni da tenere in considerazione. Innanzitutto c’è da dire che la scelta del giusto vino va fatta in base al menù. Un buon accompagnamento infatti esalterà le nostre portate e i loro sapori. Per chi opterà per un menù a base di pesce, come tradizione vuole, meglio puntare su un bianco. In questo caso, per cominciare il lungo cenone, una buona scelta può essere un Prosecco.Se invece volete optare per qualcosa di più originale, può andare bene un vino rosato. Chi invece metterà in tavola come antipasto un mix di salumi e formaggi stagionati, può orientarsi su un vino rosso piuttosto giovane, come un Barbera. Veniamo ai primi. Se preparerete un primo piatto abbondante e corposo, come una pasta al sugo o una lasagna, il vino deve essere altrettanto robusto. In questo caso non faremo certo brutta figura scegliendo una bottiglia tradizionale come un Barbera d’Asti.Con pasta ripiena come tortellini o cappelletti, invece, l’ideale è un buon Lambrusco.Un’alternativa può essere un Primitivo pugliese, un vino deciso e intenso.Per chi invece degusterà un primo a base di pesce, è preferibile un bianco come il Verdicchio. Con un sugo bianco di pesce, infine, si può optare per un bianco secco.Siamo ai secondi. Questo è il piatto forte della vostra cena, per questo è l’occasione giusta per sfoderare l’asso nella manica.Un consiglio? Si può puntare su uno dei migliori vini Toscani come, un rosso Gallo nero,austero e vigoroso, o un Brunello di Montalcino.Chi mangerà invece pesce può acquistare un San Michele Appiano, ideale per piatti ricchi e ben conditi.È mezzanotte, arriva il momento del brindisi. Mentre ci si scambia gli auguri e si addenta una fetta di panettone, l’ideale è un classico spumante. Le bollicine dolci sono infatti assolutamente indicate in occasioni del genere.
I riti scaramantici per la fine dell’anno
C’è chi si veste di rosso l’ultimo dell’Anno,che si rimpinza di lenticchie, chi riempie la casa di vischio per non farsi sfuggire l’occasione di un bacio: sono le usanze portafortuna che dovrebbero aiutarci a catturare la buona sorte e convincerla a riservarci un occhio di riguardo. Molte sono usanze antiche delle quali non ricordiamo neppure l’origine, altre sono relativamente recenti e arrivano da Paesi lontani: se siete del parere che “non è vero, ma ci credo!”ecco una carrellata di consuetudini propiziatorie, da tener presenti per ingraziarci la fortuna in attesa del 2019. Perchè, in fondo, provare non costa nulla… A tavola Il cibo raccoglie una quantità infinita di simboli portafortuna e ogni regione d’Italia o Paese del mondo ha i suoi. Eccone alcune Le lenticchie .. Consumate da sole o con il classico cotechino, hanno il compito di propiziare la prosperità e i lauti guadagni. Sarà per la forma che ricorda quella di piccole monete, è da sempre considerato simbolo di abbondanza, questi piccoli legumi dovrebbero aiutare l’ingresso di denaro e le vincite monetarie. Sarà vero? Di sicuro hanno ottimo sapore e sono ricche di nutrienti utili per la salute. Tutto il resto… è in più. Uva Anche un bel grappolo dovrebbe favorire i movimenti di denaro in entrata: secondo l’usanza spagnola occorre mangiarne dodici chicchi mentre scoccano i rintocchi della mezzanotte. Lanciare il pane In Irlanda c’è la consuetudine di lanciare una pagnotta contro un muro durante la sera dell’ultimo dell’anno, per scacciare gli spiriti maligni.Baciarsi sotto il vischio è uno dei riti più noti per garantire lunga vita a una storia d’amore. La tradizione nasce dai Druidi che utilizzavano rametti di vischio per tenere lontani gli spiriti maligni dalla casa. Secondo la leggenda, le bacche di vischio nascondono un troll imprigionato da un mago dopo questo aveva tentato di baciarne la moglie addormentata. Regalare un ramo di vischio alla donna amata è simbolo di un sentimento intenso e molto passionale.Indossare qualcosa di nuovo e di rosso Il rosso è un colore dal forte potere scaramantico. L’abitudine di indossare biancheria intima di questa tinta l’ultima notte dell’anno dovrebbe proteggere dalle streghe e dalle maledizioni che queste possono scagliare sulle parti intime. La mattina del Nuovo anno si dovrebbe anche indossare un capo nuovo di zecca: in questo modo ci si propizia la buona fortuna.Pensare positivo.Al di là di ogni superstizione, un atteggiamento sereno e positivo nei confronti della vita è il modo migliore per ingraziarsi la fortuna. Non c’entra magie e scaramanzie: uno sguardo aperto sul futuro ci rende semplicemente più attenti nel riconoscere ogni buona possibilità che si presenta e ci dà le migliori chance di coglierla in tutto il suo potenziale.
Menu di natale i piatti più gettonati
Che si fa durante le Feste natalizie? Ci si incontra con i parenti, si scambiano regali e, soprattutto, si mangia. La tavola apparecchiata di mille ghiottonerie con le famiglie e i gruppi di amici riuniti in allegra compagnia è il simbolo stesso del Natale e del Capodanno. Se in queste occasioni nel menù è sempre la tradizione a fare la parte del leone, è vero anche che quest’anno si registra qualche variazione nelle preferenze degli italiani a proposito dei loro piatti preferiti. In testa alla classifica dei cibi più amati spiccano le lasagne, seguite dal panettone e dai tortellini, mentre i grandi esclusi sono arrosto e cotechino. Le usanze cambiano, ma la passione per le tradizioni e per la buona cucina italiana non conosce tramonto. Per conoscere i segreti del menù natalizio dei nostri connazionali, è stato realizzato un sondaggio, storico marchio dei grissini di Milano, che ha classificato gli hashtag delle più popolari prelibatezze natalizie pubblicate su Instagram, dato che è sempre più diffusa l’abitudine di condividere sui social media le golosità che ci si concede a tavola.A trionfare nel menu natalizio 2.0 sono le lasagne, squisite e semplici da preparare. Al secondo posto si colloca il panettone, tipico dolce milanese da sempre associato alla tradizione gastronomica del Natale. In terza posizione i tortellini, storico piatto emiliano amatissimo in tutta Italia. Fuori dal terzetto di testa, invece, è il pandoro, dolce di origine veronese, che scivola al quarto posto con 109.000 hashtag. La quinta posizione è occupata dalle lenticchie, piatto tradizionale e di buon auspicio e grande protagonista della tavola di San Silvestro. Al sesto e settimo posto troviamo rispettivamente la frutta secca e il torrone. L’ottavo posto va ai grissini, uno dei prodotti agroalimentari italiani più noti all’estero e molto apprezzato nelle occasioni di festa per la sua versatilità come spezza appetito, con l’aperitivo o con l’antipasto, In coda alla Top 10 troviamo gli struffoli, dolci tipici della gastronomia meridionale, e il baccalà con Escono a sorpresa dalla Top10 alcune portate molto tradizionali, come il bollito e l’arrosto. Anche il capitone, tipico piatto della tradizione natalizia partenopea, sembra aver perso un po’ del suo appeal presso il popolo dei social, che gli ha riservato 37.794 post dedicati. A seguire troviamo i mandarini, e il cotechino, gli affettati fanno registrare un calo di popolarità sulle tavole natalizie con. In coda alla classifica si piazzano i datteri,l’abbacchio e il cappone
Primi piatti alternativi
Spaghetti alla carbonara vegetariani La ricetta classica prevede il guanciale, ma anche senza, è buonissima. Ingredienti 400 gr di spaghetti integrali, 1 uovo, 1 albume, 5 cucchiai di pecorino, 1 porro, 1 cipolla, 4 cucchiai di olio extra vergine di oliva, 200 g di funghi porcini, 1 mazzetto di erba cipollina, 1 pizzico di peperoncino.Preparazione Lavate, pulite, affettate il porro e fatelo stufare con poco acqua e 1 cucchiaio di olio in una padella antiaderente. Intanto in un’altra padella rosolate con poco olio la cipolla e mischiare i funghi puliti e già affettati, il porro soffritto e fate cuocere per 15 minuti. Contemporaneamente sbattete l’uovo con l’albume, unite il pecorino, salate e, se volete, aggiungete un pizzico di peperoncino. Scaldate una zuppiera, versatevi il composto di uova e formaggio, scolate al dente gli spaghetti e versateli nella zuppiera. Unite i funghi, girate bene, cospargendo il tutto con erba cipollina e servite! Spaghetti alla Norma Light La ricetta tradizionale è squisita, ma con qualche piccola variazione potete tagliare calorie e grassi senza rinunciare al sapore. Ingredienti 400 g di spaghetti, 2 melanzane tonde, 400 gr di pomodoro, 2 cucchiai d’olio, 1 cipolla, primo sale vaccino. Preparazione Intanto cuocete gli spaghetti e quando anche i pomodori saranno cotti, versate in padella la pasta scolata. Mischiate, saltate e servite con una bella grattugiata di formaggio primo sale vaccino. Gli spaghetti si sposano bene con tutto e le alternative leggere ai sughi non mancano. Vista la vostra esperienza in cucina sicuramente ne avrete sperimentate tante. Perché allora non la condividete con noi ?
Smaltire le feste
ERRARE è umano. Dunque ci sta che durante le feste di Natale ci si lasci andare, e ci si sieda a tavola senza troppi problemi. Perseverare, è diabolico diventa doveroso limitare gli stravizi ad alcuni giorni chiave: il cenone del 24 dicembre, il pranzo del 25, il cenone del 31 dicembre e/o il pranzo del 1 gennaio.E se proprio vogliamo esagerare, il pranzo dell’Epifania Basta. Nei giorni che restano, che pure sono dedicati allo svago e al cibo, bisogna evitare le occasioni alimentari: per esempio organizzando gli incontri conviviali dopo cena. I cenoni di oggi continuano a rappresentare un’Italia alimentare che non c’è più, quella del boom economico. «In epoche passate le festività erano periodi in cui si portavano in tavola in grandi quantità i cibi del benessere, quelli che si avevano poche occasioni di mangiare. La carne rossa, per esempio. Che oggi, al contrario, è fin troppo presente nella nostra alimentazione, tanto che l’Organizzazione Mondiale della Sanità consiglia di ridurla a una volta al mese». Non solo. Il cibo è divenuto, oltre che una valvola di sfogo, anche motivo di convivialità. È l’occasione per stare insieme non soltanto con i parenti, ma anche con gli amici: chi ha mai visto un gruppo di persone riunirsi in un museo, anziché al ristorante? Si organizza anzi una bella cena con i colleghi, che va a sommarsi agli altri pasti del periodo natalizio, in un tour de force gastronomico che lascia senza respiro. E così anche i più determinati può capitare di lasciarsi andare. Per riparare ai danni dell’eccesso natalizio, allora, si devono seguire due strade. La prima, più intuitiva, è quella di tornare in equilibrio dopo aver esagerato. Se già durante la settimana si è consumato un pasto libero, per esempio una pizza, durante uno di questi incontri conviviali si può scegliere un secondo non troppo condito con un contorno, e magari evitare il dolce, e limitare gli alcolici a un bicchiere di vino. Magari rientrando a casa non in auto ma facendo una salutare passeggiata