Il barbecue

Il barbecue che sia a gas, a legna o elettrico è uno dei must che non tramonterà mai. Quando il primo tepore si fa sentire e la bella stagione è alle porte, il giardino richiama l’attenzione e sarebbe impensabile rinunciare ad allegre tavolate con gli amici e con i familiari. La buona cucina, specialmente se le pietanze vengono preparate all’insegna dell’amicizia e della convivialità, sono sempre motivo di allegria e socializzazione. Ci sono tanti barbecue che sono il must dell’arredo giardino  e bisogna saper scegliere per effettuare un acquisto ponderato.Sono reperibili, barbecue a gas, elettrici, a legna, fissi, mobili e anche portatili e qualsiasi elemento si scelga è subito festa perché un barbecue è diventato sinonimo del mangiare in compagnia, con vecchi e nuovi amici godendosi la frescura di un venticello estivo e la piacevole allegria che si viene a crearsi quando una comitiva vivace e briosa si riunisce. La scelta del barbecue va effettuata anche a seconda della cottura che si desidera per i propri alimenti.Ogni elemento è dotato di accessori che servono a cuocere le pietanze in maniera differente.Il barbecue con la piastra, per esempio, è dotato di un supporto che cuoce direttamente sulla brace .Anche la griglia cuoce direttamente sulla brace ed essa può essere in ghisa o in acciaio inox. Esiste una tipologia di barbecue che è provvisto di losa ossia una lastra di pietra che si surriscalda e cuoce i cibi.Ci sono poi dei barbecue che hanno l’effetto forno poiché sfruttano il calore e cuociono gli alimenti in contenitori dotati di coperchio realizzando preparazioni con cottura omogenea.Altri ancora sono provvisti di girarrosto che può essere messo in funzione nello stesso momento in cui si usa la piastra.

Sere d’estate

In queste sere d’estate quando si rientra dal mare oppure se siamo rimasti in città nel nostro giardino è piacevole ritrovarsi con amici e parenti per gustare un aperitivo. L’aperitivo all’italiana è un modo sfizioso per donarci un piccolo brindisi prima del pasto, accompagnandolo ad alimenti semplici e genuini, capaci di stuzzicare l’appetito senza appesantire i commensali. Bruschette, insalate, spiedini, tramezzini e stuzzichini a base di verdure, formaggi, pesce o salumi, sapranno portare in tavola l’allegria di un momento da condividere, aprendo il pasto con gusti semplici o abbinamenti ricercati, accompagnati anche da calici di vino fresco e frizzante. Con gli ingredienti giusti in dispensa e un pizzico di fantasia, sarà semplicissimo preparare un aperitivo sfizioso e leggero! E…. estate sia!

L’Epifania tutte le feste….le porta via!

Nella storia popolare italiana la Befana  è una dolce vecchietta che nella notte tra il 5 e il 6 gennaio, a cavallo di una vecchia scopa, passa sopra i tetti delle case. E mentre tutti dormono si cala dai camini riempendo le calze di doni, caramelle, dolciumi se i bimbi durante l’anno si sono comportati bene, altrimenti troveranno solo carbone, aglio, e cipolle . Ed i bimbi per la vecchina preparano un bicchiere di vino e un mandarino o un’arancia in un piatto. Il mattino dopo per chi è stato più cattivello oltre ai regali e al carbone i bambini troveranno il pasto consumato e l’impronta della mano della Befana sulla cenere sparsa nel piatto Si dice anche che la Befana rappresenti l’anno appena trascorso che chiude, con la sua venuta, il lungo periodo delle feste, portando con sé tanti regali come buon auspicio per l’anno che verrà. E  per rafforzare l’antica credenza c’è un noto proverbio che recita: “L’Epifania tutte le feste porta via”.Ma qual è l’origine di codesto modo di dire? Il proverbio popolare a sfondo religioso si riferisce al viaggio che i Re Magi, Melchiorre, Baldassarre e Gaspare, intrapresero da Oriente per arrivare a Betlemme.Volevano portare a Bambin Gesù oro, incenso e mirra. L’oro per onorare la sua regalità, l’incenso per ricordare la sua divinità e la mirra per sottolineare la sua umanità, ma non sapevano come arrivarci. Ecco perché picchiarono alla porta di una vecchina e la invitarono a unirsi a loro, però rifiutò.Anche senza il suo aiuto i Re Magi il 6 gennaio arrivarono a Betlemme e omaggiarono Gesù e la vecchietta, pentitasi di non essere andata con loro, dopo aver preparato un cesto di dolci, uscì di casa e si mise a cercarli. Ma inutilmente, non incontrò né mai più i tre sapienti né il Prescelto.E così cominciò a bussare ad ogni casa che trovava lungo il cammino, donando dolciumi ai bambini che incontrava, nella speranza che uno di essi fosse il piccolo Gesù. Da quel giorno sono passati millenni ma la Befana non si arrende, cerca ancora il bambino speciale… porta con sé i doni ma anche la fine delle feste… E se doveste incontrarla, indicatele la strada!

Fantocce e bafane i dolci che fanno tradizione

Le fantocce della Befana sono biscotti  semplici della tradizione che vengono regalati ai bambini il 6 gennaio. Le fantocce e i cavalli fanno parte della tradizione Valdarno, in Toscana, soprattutto di Montevarchi e Terranuova Bracciolini, hanno origini povere molto antiche e sono infatti realizzati con gli ingredienti di base presenti in tutte le case. Le fantocce sono delle bambole in versione befana e si regalano alle bambine, i cavalli sono invece per i maschietti, questi biscotti vengono decorati con cioccolato, caramelle, glassa, zuccherini ecc. Ecco la ricetta per poterli realizzare anche a casa vostra Ingredienti: 1 kg di farina ,200 g di zucchero ,200 g di burro ,6 uova ,1 arancia ,1 bicchierino di Vin Santo  ,1 bustina di lievito per dolci ,Confetti  cioccolato praline per decorare Mettete la farina sulla spianatoia e unite lo zucchero e il lievito, mescolate e poi aggiungete il burro freddo a pezzettini, impastate con i polpastrelli fino ad avere un composto a briciole. Unite le 5 uova, il Vin Santo e poi scorza e succo di arancia e impastate bene fino ad avere un composto morbido e non appiccicoso. Formate una palla, avvolgetela con la pellicola e fate riposare l’impasto in frigo.Stendete l’impasto allo spessore di mezzo centimetro e date la forma di bambola, di befana oppure di cavallo. Mettete l’impasto in una teglia coperta di carta da forno, pennellateli con l’uovo sbattuto e poi aggiungete zuccherini colorati, granella ecc.Cuocete le fantocce in forno caldo a 180°C per 20 – 25 minuti circa.

Grigliate ottime ma possono far male alla pelle

Con l’arrivo del bel tempo è iniziata ufficialmente la stagione delle grigliate. Rigorosamente alla brace, se vogliamo ottenere quella crosta croccante e il retrogusto aromatico tipici della cottura a carbone. E poco importa se i composti chimici generati dalla combustione possono nuocere alla salute: un bel barbecue è un piacere da gustare con parsimonia, una volta ogni tanto, e senza esagerare con le porzioni. Una nuova ricerca cinese però potrebbe impensierire i fanatici della griglia: i fumi generati dalla carbonella infatti non sono pericolosi solo se ingeriti o respirati, ma rappresentano un rischio anche al semplice contatto con la pelle. È quanto emerge da uno studio Le molecole incriminate sono gli idrocarburi composti contenuti nel carbone e nel fumo generato dalla sua combustione, noti per la capacità di provocare disturbi respiratori e danneggiare il Dna predisponendo allo sviluppo di tumori. I cibi cotti alla griglia, chiaramente, ne sono certamente ricchi. Ma la via alimentare non è l’unica possibilità di contaminazione: studi svolti negli scorsi anni hanno dimostrato che anche l’inalazione dei fumi di legna e carbone introduce quantità importanti di idrocarburi nell’organismo, la via d’ingresso principale degli nel nostro organismo  passa per la pelle. Secondo i ricercatori la causa potrebbe risiedere negli oli che vengono rilasciati durante la cottura, che a contatto con la pelle ne aumenterebbero la capacità di assorbire idrocarburi aromatici, rendendola superiore anche a quella dei polmoni. E infatti persino i vestiti sembrano fare poco per proteggerci da questi insidiosi nemici: dalle ricerche effettuate sembrerebbe che una volta saturatisi di fumo cosa che avviene in breve tempo se ci si trova nei pressi di una griglia che lavora a pieno ritmo gli indumenti si trasformano in spugne che continuano a rilasciare a contatto con la pelle.

Origini e tradizioni della festività dell’Epifania

Tra qualche giorno, il  6 gennaio per la precisione, sarà la festività dell’Epifania, che in Italia chiamiamo tutti, affettuosamente, della Befana. La leggenda della befana è legata al cammino che i tre Re Magi hanno compiuto per conoscere Gesù bambino, guidati dalla stella cometa. Questa leggenda racconta che il passaggio dei Re Magi destava stupore, e tutti coloro che li vedevano si univano al corteo diretto verso Gesù. Tutti ad eccezione di una vecchietta, che cambiò idea all’ultimo momento . Quando si rese conto del suo errore ne fu immensamente pentita e da allora, ogni 6 gennaio, la vecchietta gira il mondo con la sua scopa portando ai bambini i doni che non aveva portato a Gesù bambino. E noi puntuali lasciamo apposta per lei una calza che riempirà di cioccolato, caramelle, dolcetti, ma anche di agli e carbone per i più cattivelli . Non si sa dove sia nata la leggenda della Befana, le prime testimonianze risalgono al Duecento. Il nome “Befana” deriva da quello di Epifania , trasformato poi in Beffania. In Spagna , i bambini riempiono le scarpe di paglia o di grano per far mangiare gli stanchi cammelli dei Re Magi e le appendono sui balconi o davanti la porta di casa. Il giorno dopo trovano biscotti, caramelle oppure regali al posto della paglia e del grano.In altri paesi latino-americani il Dia de los Reyes Magos è il giorno in cui i Re Magi e non Babbo Natale portano i regali per i bambini . Per cui la lettera a Babbo Natale diventa quella ai Re Magi. In Germania, specie in Baviera, nella notte tra il 5 e il 6 gennaio , i ragazzi girano segnando le case con la scritta “KMB”, acronimo dei nomi dei tre magi e il numero dell’anno in corso, per dare il benvenuto ai magi e ricevere prosperità per tutto l’anno.I tre Re Magi, secondo la tradizione spagnola, portano ciascuno doni differenti: Gaspare i giocattoli, Melchiorre i gingilli e Baldassarre il carbone.