Perché proviamo emozioni?

Le emozioni di base hanno scopi di adattamento molto semplici ma importanti per la nostra sopravvivenza. Per quanto riguarda le emozioni piacevoli gioia, felicità ecc., si può affermare che la descrizione precisa di un’emozione positiva ha la funzione di rafforzare i legami affettivi e sentimentali con le altre persone. Gli scienziati che si occupano di emozioni da poco hanno ribadito la centralità dell’esperienza emotiva quale “canale comunicativo” agevolato nei rapporti con gli altri. La funzione adattiva delle emozioni spiacevoli o dolorose paura, rabbia, tristezza ecc., invece, sembra essere quella di “avvisarci” e di descrivere situazioni da noi interpretabili come ostili anche dal punto di vista psicologico oltre che fisico e quindi di comportarci di conseguenza ad esempio la reazione di paura di fronte ad un pericolo  permette di reagire prontamente per evitarlo. Le emozioni sono esperienze che le persone evocano con grande frequenza sia per comunicarle ad altri, sia per riflettere fra sé e sé. Infatti, le informazioni più importanti che comunichiamo scambi comunicativi con amici, partner figli ecc. sono le esperienze emotive associate agli eventi che raccontiamo. L’emozione è dunque una esperienza intensa e passeggera che diventa un’occasione per prendere contatto con gli altri in vari modi.

Affrontare i mesi più freddi con la giusta grinta

Per affrontare i mesi più freddi dell’anno con la giusta grinta e nel totale benessere, potete contare su potenti alleati: le vitamine. Ed è proprio in questo periodo dell’anno, che le vitamine risultano particolarmente utili per combattere la stanchezza, rinforzare il sistema immunitario e tenere lontani i malanni di stagione. Il terzetto vitaminico su cui puntare? Vitamina C, D e B. Vitamina C: scudo contro raffreddore e antiossidante Per antiossidante si intende una categoria di sostanze chimiche in grado di limitare l’azione dannosa dei radicali liberi, responsabili dell’ossidazione cellulare e quindi dell’invecchiamento. Inoltre permette di crearvi uno scudo contro l’attacco di tante malattie, dal più comune raffreddore a malattie infettive più importanti. Le principali fonti alimentari di questa vitamina sono quasi tutte vegetali. Tra i cibi più ricchi ribes, peperoni, broccoletti e rucola. Questo non significa che gli agrumi non contengano vitamina C tra quelli che ne hanno la maggiore quantità spiccano le clementine, ma mette in evidenza quanto altri frutti ne siano più ricchi, quali, per esempio, kiwi e fragole.B3, B6  e B12: perfette per tenersi sempre attivi. E’ presente nella carne bovina, pollame e pesce, uova, cereali integrali, arachidi, patate, e derivati del latte. La B6, invece, è fondamentale per la corretta funzione epatica e a tenere lontani i malumori . E’ presente nel pesce , nelle carni magre, nelle banane, prugne, legumi, avocado. La B12 è il fattore anti-anemico più conosciuto, perché svolge un’azione basilare nei processi di formazione dei globuli rossi ed è presente nei cibi di origine animale. L’antidoto alla tristezza? La vitamina D.È chiamata anche la “vitamina del sole”, poiché viene sintetizzata dall’organismo proprio grazie alla luce solare. Si tratta, in realtà, di un ormone, risolutivo per mantenere in salute l’apparato scheletrico e prevenire osteoporosi e fratture. Questo accade perché, la vitamina D stimola l’assorbimento del calcio e del fosforo, oltre a favorirne il deposito.  La vitamina D contribuisce anche al benessere psicologico stimolando la produzione di endorfine, serotonina e dopamina, ovvero i cosiddetti “ormoni del buonumore”, combatte la depressione e la sensazione di malessere e malumore.

I cibi per la mente

In inverno il cervello entra in una specie di letargo e ha bisogno di aiuto per affrontare lavoro e scuola: l’alimentazione è la chiave per una memoria produttiva e continua.Mai come in questo periodo dell’anno il cervello ha bisogno di un aiuto per la memoria e la concentrazione. E i cibi possono essere di grande aiuto. Del resto, l’inverno è uno dei periodi più critici dell’anno. Mentre gran parte della natura sta fermai, noi dobbiamo lavorare più che mai, in assenza parziale di sole per l’incrementare delle giornate piovose, e anche delle ore di luce. La stanchezza è quindi uno dei primi “prezzi da pagare” al nostro stile di vita, ma non bisogna permettere che il calo dell’energia deprima le forze intellettuali e il sistema immunitario. Per questo bisogna riempire la tavola di cibi per la memoria e la concentrazione.Lo zucchero bianco e i dolci alzano i livelli di glucosio nel sangue, aumentano la fame nervosa e favoriscono sonnolenza e calo della concentrazione, quindi meglio ridurli, via libera invece a pesce azzurro, legumi e uova, fonte di proteine e grassi buoni che nutrono il cervello. Al mattino per la colazione nel latte o a merenda spalmato su una fetta di pane integrale, il miele di millefiori è ricchissimo di calcio e magnesio, essenziali quando ci si sente stanchi. Mangiarvi un bel piatto di broccoli influirà positivamente sulla vostra memoria sulla concentrazione e sull’attenzione essendo ricchi di vitamina C e acido folico.

L’Epifania tutte le feste….le porta via!

Nella storia popolare italiana la Befana  è una dolce vecchietta che nella notte tra il 5 e il 6 gennaio, a cavallo di una vecchia scopa, passa sopra i tetti delle case. E mentre tutti dormono si cala dai camini riempendo le calze di doni, caramelle, dolciumi se i bimbi durante l’anno si sono comportati bene, altrimenti troveranno solo carbone, aglio, e cipolle . Ed i bimbi per la vecchina preparano un bicchiere di vino e un mandarino o un’arancia in un piatto. Il mattino dopo per chi è stato più cattivello oltre ai regali e al carbone i bambini troveranno il pasto consumato e l’impronta della mano della Befana sulla cenere sparsa nel piatto Si dice anche che la Befana rappresenti l’anno appena trascorso che chiude, con la sua venuta, il lungo periodo delle feste, portando con sé tanti regali come buon auspicio per l’anno che verrà. E  per rafforzare l’antica credenza c’è un noto proverbio che recita: “L’Epifania tutte le feste porta via”.Ma qual è l’origine di codesto modo di dire? Il proverbio popolare a sfondo religioso si riferisce al viaggio che i Re Magi, Melchiorre, Baldassarre e Gaspare, intrapresero da Oriente per arrivare a Betlemme.Volevano portare a Bambin Gesù oro, incenso e mirra. L’oro per onorare la sua regalità, l’incenso per ricordare la sua divinità e la mirra per sottolineare la sua umanità, ma non sapevano come arrivarci. Ecco perché picchiarono alla porta di una vecchina e la invitarono a unirsi a loro, però rifiutò.Anche senza il suo aiuto i Re Magi il 6 gennaio arrivarono a Betlemme e omaggiarono Gesù e la vecchietta, pentitasi di non essere andata con loro, dopo aver preparato un cesto di dolci, uscì di casa e si mise a cercarli. Ma inutilmente, non incontrò né mai più i tre sapienti né il Prescelto.E così cominciò a bussare ad ogni casa che trovava lungo il cammino, donando dolciumi ai bambini che incontrava, nella speranza che uno di essi fosse il piccolo Gesù. Da quel giorno sono passati millenni ma la Befana non si arrende, cerca ancora il bambino speciale… porta con sé i doni ma anche la fine delle feste… E se doveste incontrarla, indicatele la strada!

Il durian

Il durian è un frutto molto particolare, che tende ad essere amato o odiato per via per del suo odore e sapore intenso. Questo originale frutto è diffuso soprattutto in Paesi asiatici come Malesia e Thailandia, dove esistono locali adibiti alla vendita ed al consumo dei durian, che vengono aperti su tutti e quattro i lati per evitare che le esalazioni del ‘re dei frutti’ si accumulino al chiuso.. L‘odore del frutto è, in effetti, tra le sue caratteristiche decisamente la meno attraente, visto che i gas esalati ancor prima dell’apertura ricordano qualcosa di putrefatto o andato a male. I commenti di chi lo descrivono come l’odore di un formaggio particolarmente puzzolente secondo noi non rendono l’idea. Pensate che nei paesi dove viene coltivato esistono anche particolari divieti nell’adoperarlo negli ambienti chiusi.Il particolare odorato del frutto è dato dalla presenza in quantità assai rilevante di acido solfidrico e solfiti. Anche il sapore del durian è molto ricco ed intenso, tanto da non essere adatto a tutti i palati: chi lo assaggia, infatti, deve essere pronto ad un’esplosione di sapori molto diversi tra loro dal dolce al piccante con una consistenza burrosa. Il frutto si presenta con una buccia dura di colore verde o marroncino chiaro ricoperto da spine; è composto prevalentemente da acqua ma contiene anche carboidrati, proteine, sali minerali in particolare fosforo, potassio, magnesio, ferro, calcio, sodio, rame, manganese e zinco, grassi e fibre.Si tratta di un frutto di dimensioni piuttosto considerevoli. Pensate che un durian può arrivare fino a 8 kg di peso, anche se di solito nelle bancarelle dei mercati vedrete frutti da uno a tre, massimo quattro kili. Va anche detto che la parte commestibile al suo interno arriva a meno di un terzo del suo peso. Nel durian è presente anche un’elevata concentrazione di vitamine Grazie alle sue proprietà antiossidanti il durian è in grado di rallentare l’invecchiamento cellulare oltre a favorire il benessere del sistema cardiocircolatorio con l’apporto di magnesio. L’alto contenuto di flavonoidi, inoltre, rende questo frutto esotico in grado di svolgere una importante azione antivirale e utile anche in chiave preventiva di patologie tumorali.Nella medicina tradizionale cinese, inoltre, il durian è utilizzato per accelerare il metabolismo in gravidanza. Per di più, è considerato utile per favorire il benessere di tutti gli organi.

Le Crocifere

Volete mangiare un ortaggio gustoso, profumato e salutare? Le crocifere sono quello che fa per voi!Le crocifere, il cui nome deriva dalla forma a croce delle quattro foglie, sono una famiglia vegetale che racchiude tutti i tipi di cavolo. Questi alimenti sono sempre presenti nelle vostre tavole: broccoli, cavolfiori, rape, ravanelli, rucola solo per riportarne alcune  sono verdure che proponete e gustate in tutti i periodi dell’anno.Tuttavia, la natura mette a disposizione questi vegetali anzitutto nel periodo invernale, proprio per consentirvi di sfruttare a pieno la loro ricchezza nutrizionale. Le proprietà benefiche di questi ortaggi, infatti, rappresentano un toccasana ideale per prevenire i malanni di stagione e per rafforzare il vostro sistema immunitario. Benché ogni crocifera abbia le sue peculiarità, tutti gli ortaggi di questa famiglia sono accomunati da un importante quantitativo di vitamine, minerali, fibre, acido folico e potassio. Insomma, se volete fare il pieno di benefici per combattere al meglio l’inverno, queste verdure saranno uno dei vostri alleati più preziosi! Le loro proprietà specifiche di ogni crocifera.Il cavolfiore. Contiene molti sali di bromo e assolve funzioni rilassanti e sedative. Ortaggio molto utile se soffrite di insonnia.Il broccolo. Il suo componente principale è lo iodio, un sale minerale che stimola e regola l’attività metabolica generale.Verza. È ricca di vitamine, sali minerali e soprattutto fibre, che la rendono una valida alleata nel caso soffriste di stitichezza. Rapa. Ha importanti proprietà antiossidanti, essendo ricca di flavonoidi. Questi composti compiono un ruolo importante nella prevenzione del cancro e delle malattie cardiovascolari. Rucola. Un ortaggio con ottimi quantitativi di calcio, un minerale costituente di ossa e denti, essenziale per la salute del cuore e dell’apparato

I Fruttariani

Basare la propria alimentazione esclusivamente sulla frutta? Niente di strano. In ogni angolo del pianeta, praticamente da sempre, c’è chi si nutrisce in questo modo. Persino Steve Jobs avrebbe abbracciato la dieta fruttariana che, pur di interpretare al meglio sul grande schermo il guru della Apple, ha avuto persino qualche problema di salute durante la preparazione della pellicola dedicata a tale personaggio. In altre parole, come in molti ricorderanno, qualche anno fa Kutcher è finito in ospedale verosimilmente per problemi al pancreas dovuti alla dieta fruttariana di Jobs. Ma questo è gossip. La realtà è che sì, il fruttarismo esiste e non mette tutti d’accordo. Però bisogna prima capire di cosa si tratta.Il fruttarismo nasce in Germania e uno dei suoi pionieri è stato Arnold Ehret, praticamente a base di frutta. Poiché affetto da problemi cardiaci incurabili all’epoca, ne cercò un rimedio dedicandosi a numerosi studi sui modelli differenti di alimentazione. Di sicuro non si diventa fruttariani da un giorno all’altro: servono almeno due anni per completare il proprio percorso, evitando prima di tutto il cibo lavorato, ma anche legumi e semi e, per evitare pericolose carenze alimentari, è necessario rivolgersi a degli esperti per conoscere pienamente il proprio corpo prima di fare una scelta del genere. Perché la frutta fa bene, certo, contiene vitamine, aminoacidi, sali, fibre e acidi grassi polinsaturi, che assicurano una buona attività intestinale. Ma variare, si sa, è sempre una delle prime regole a tavola per stare bene.Per i fruttariani l’uomo in origine si è nutrito esclusivamente di frutti dolci trovati sugli alberi o caduti per terra e pertanto ritengono che il nostro corpo sia fatto in modo tale da poter ingerire per la propria sussistenza solo questi alimenti. Non manca chi invece attribuisce a questa scelta di vita un concetto più etico, al fine di non porre termine ad un’altra vita, come quella della pianta. La sostanza comunque non cambia. I fruttariani non mangiano né carne e né pesce, ma solo frutta dolce e ortaggi. E ciò non deve sembrare affatto una stranezza, perché anche melanzane, pomodori, zucchine e cetrioli, così come i cereali, non sono altro che i frutti delle rispettive piante. Ma occhio a non confondere questa alimentazione con quella vegana o vegetariana, come capita spesso. Di sicuro ci sono alcuni elementi difficili da assimilare mangiando solo frutta. Ad esempio alcune vitamine del gruppo B e alcuni minerali come calcio, ferro e zinco le cui carenze possono in effetti comportare effetti collaterali non da poco. Il dibattito ad ogni modo resta aperto, anche in Italia, dove esiste da qualche tempo una nutrita componente di persone che hanno abbracciato questo modo di vivere e rapportarsi col cibo.

I grandi amici sono storie d’amore mancate

L’amicizia è misteriosa almeno quanto l’amore. Anche degli amici ci s’innamora, così come a volte “ci si lascia” quasi senza motivo, a meno che si litighi per soldi o per amore le due principali ragioni per cui si litiga. Spesso cambiamo amici, o ce li dimentichiamo, perché cambiamo città, cambiamo partner, cambiamo mentalità, cambiamo stile di vita, diventiamo più selettivi o paranoici, o semplicemente un giorno ti rendi conto che quell’amico te lo sei perso senza ragione. Ci sono amici che ci portiamo dietro dalla scuola, dall’infanzia, dal  ufficio, e che non lasceremo mai. Altri che sono durati una stagione, magari collegati al lavoro o a un periodo specifico della nostra esistenza la fase yoga, la fase botanica, la fase calcistica, la fase disperata.Credo di poter contare su un buon numero di amici, e ognuno è speciale a suo modo:quello che sento quasi solo al telefono; quello con cui posso parlare di sesso; quello con cui posso parlare di soldi; quello cui posso dire un segreto; quello che incontro ogni mattina per fare colazione insieme,quello che mi fa ridere e basta; quello che è disposto ad ascoltarmi; quello che è amico solo su Facebook; quelli generoso; quello tirchio ma irresistibile; quello che mi fa innervosire ma alla fine mi piace così;quello che quando lo vedo mi chiedo come ho fatto a non chiamarlo prima.Ciò che è interessante è che il volto dei nostri migliori amici può anche cambiare, ma il loro numero resta sostanzialmente invariato. Come se il nostro cuore potesse confidarsi solo con un certo numero di persone e basta. E’ quanto dimostra uno studio pubblicato in Gran Bretagna. Per rendersene conto, basta pensare a quante persone presteremmo volentieri dei soldi a patto che ne abbiamo abbastanza, oppure confideremmo il codice del Bancomat. Pensateci. Quelli sono gli amici di cui ci fidiamo pochi, eh?. Le amicizie sono tante piccole love story, e ognuna è una storia a sé. Una delle cose più belle è mischiarle, perché ti danno più gioia che pensieri a differenza di certi amori e non ti fanno mai sentire incompreso.

Ben venuto autunno

Alimentarsi correttamente rappresenta sicuramente il percorso più rapido per garantirsi un’esistenza lunga e lontana da molti acciacchi. Alimentarsi in modo sano e in accordo con quello che la natura ci offre nelle diverse stagioni è ancora meglio. Ogni diversa stagione ci regala frutta e verdura al giusto punto di maturazione, con un contenuto nutriente in perfetta armonia rispetto al periodo dell’anno che ci si appresta ad affrontare. Settembre trascina spesso con sé malumore e stanchezza, senso di spossatezza e qualche malanno causato dal cambio di temperatura. Lasciar andare l’estate è sempre difficile, però se imparassimo ad affidarci al consumo di alimenti di stagione potremmo scoprire che i colori dell’autunno non sono poi così tristi. Tra gli alimenti dell’autunno la zucca è certamente il più eclettico: con la zucca è possibile preparare un menu completo, dall’antipasto al dolce. Poverissima di calorie soltanto 17 kcal/100 g è leggera, facilmente digeribile, diuretica, rinfrescante e lievemente lassativa. Cavolo e broccolo, spesso ingiustamente poco apprezzati, rappresentano invece un preziosissimo concentrato di vitamine A, B e C, acido folico, fosforo, calcio e potassio. Hanno un ottimo potere antiossidante e, grazie all’elevato contenuto di clorofilla, aiutano l’organismo nella prevenzione di anemie. Arancia e cacao sono fonti importanti di vitamina C, che, combinati, stimolano notevolmente le difese immunitarie. La mela, è un’ottima alleata contro la stanchezza e il nervosismo.Il legumi, ricchi di fibre, sono perfetti per saziarci in fretta e alimentare i nostri muscoli con preziose proteine vegetali.