I benefici del vino

Il consumo moderato di vino può avere diversi effetti benefici sulla salute, a patto che non ci siano controindicazioni all’uso di alcol. Secondo uno studio il vino contiene composti bioattivi come polifenoli e antiossidanti che hanno proprietà uniche Tra i benefici del vino si possono citare il miglioramento dell’appetito  l’aumento delle resistenze della mucosa gastrica l’effetto cardioprotettivo, grazie alla riduzione del colesterolo cattivo. Tuttavia, è importante ricordare che il vino è una bevanda alcolica e che il suo consumo deve essere moderato e responsabile. Secondo le linee guida dell’OMS, il consumo moderato di alcol corrisponde a 10-20 g al giorno per le donne e a 20-40 g al giorno per gli uomini. Questo significa che una donna può bere fino a un bicchiere di vino al giorno e un uomo fino a due bicchieri.. Quindi, se vuoi goderti i benefici del vino, bevi con moderazione e sempre durante i pasti.

Come arredare una cucina provenzale

Chi possiede un’ abitazione in campagna o comunque fuori città e vuole realizzare una cucina ispirata a questa meravigliosa tipologia  è di sicuro più avvantaggiato , ma chi desidera adattarla ad un ambiente più moderno può realizzarla tranquillamente rispettando sempre i colori freschi e delicati appartenenti a questo stile. Iniziamo dai materiali da utilizzare. La pietra e il legno, come per la camera da letto, sono quelli più usati. Mattoni rustici, marmo e granito sono anche perfetti per i rivestimenti del piano cottura e anche per i rivestimenti,floreali,elli. E’ possibile anche utilizzare le piastrelle sempre dalle tonalità chiare oppure con leggerissimi decori floreali. Un’idea in più è quella di accostare colori come il Salvia, il Lavanda o Blu a colori caldi in contrasto come il Giallo e l’Arancio. Cosa rende calorosa una cucina provenzale? Mobili e accessori chiaramente. Che siano nuovi o decapati l’importante è sempre mantenersi sui colori neutri e caldi come ad esempio  il sabbia. Uno dei mobili che non deve mancare nella cucina ispirata a questo stile è la credenza con ante in vetro  che custodirà  per bene i vostri servizi di piatti e bicchieri. Queste bellissime Vetrine si possono reperire in qualsiasi negozio Un altro Mobile che piacerà tanto alle intenditrici di vini, è la Cantinetta. Piccola ed essenziale sarà perfetta per mettere in mostra le bottiglie di Vino

Come stappare una bottiglia di vino senza cavatappi…

Solo dopo aver portato in tavola il vino ti rendi conto di non avere un cavatappi? Niente panico: per aprire la bottiglia ci sono diverse soluzioni. Scopriamole insieme! Il vino è in tavola. È una bottiglia alla quale tieni particolarmente, racconti ai commensali perché ti piace così tanto e perché vuoi condividerla con loro. Dopo aver descritto profumi, sapore, note e corpo di questa delizia, arriva il momento di stappare la bottiglia. E non c’è modo di trovare un cavatappi in tutta la casa, ecco allora come fare! Pinza e vite: Infila la vite nel sughero, falla ruotare tre o quattro volte affinché penetri nel tappo. Ora afferra con le pinze la testa della vite e inizia a tirare, tenendo saldamente la bottiglia in mano. Stappare il vino con una chiave Questa richiede un minimo di attenzione in più: infila la chiave nel sughero con un’inclinazione di 45 Una volta fissata la chiave nel sughero, tienila ferma e fai ruotare la bottiglia su se stessa, facendola al contempo scendere verso il basso. Quando il tappo sarà fuoriuscito dalla bottiglia per qualche centimetro, sfilalo con le dita. Usa un coltello Stappare il vino con un coltello Il livello di difficoltà cresce: La lama dev’essere abbastanza lunga e stretta. Infila il coltello nel sughero, fino a far uscire la lama dalla parte interna del tappo. Tenendo fermo il coltello, inizia a ruotare la bottiglia. Dovresti riuscire a estrarre il tappo in poco tempo!  Stappare il vino con martello e chiodi Per questo sistema occorre un martello da carpentiere: l’estremità biforcuta è indispensabile per stappare la bottiglia! Prendi 3 chiodi e inserisci nel sughero picchiettando con il martello. Le teste dei chiodi dovranno essere perfettamente allineate. Una volta fissati, inserisci le teste dei chiodi tra le due estremità curve del martello, poi inclinalo come se dovessi sfilarli da una parete. Muovi il martello fino a che il tappo non sarà sollevato, poi sfilalo con le mani. Usa una scarpa Stappare una bottiglia con una scarpa No, non per distruggere la bottiglia in un impeto di rabbia! Questo metodo è molto semplice, ma ha il difetto di essere un po’ rumoroso. Ecco come devi procedere: sfila una scarpa e appoggia al suo interno il vino da stappare. La base della bottiglia deve poggiare in corrispondenza del tacco. Ora, tenendo ben salda la bottiglia, sbatti il tacco contro il muro. 5 o 6 colpi dovrebbero far uscire il tappo di qualche centimetro: sfilalo infine con le mani. Metodo certo: la scarpa farà da cuscinetto, ammortizzando i colpi inferti alla bottiglia ed evitandone la rottura. Se nessuno dei metodi precedentemente illustrati ha portato frutti, non ti resta che prendere un cacciavite e utilizzarlo per spingere il tappo all’interno della bottiglia. Anche questo è un sistema che non ci piace: vino e sughero dovrebbero vivere separati, e far precipitare il tappo nella bottiglia non è esattamente il metodo migliore per godersi un bicchiere di Chianti.

Stappare una bottiglia in aereo

Cabin crew, please prepare for gate departure. E per stappare le bottiglie di vino in aereo, anche, così evitiamo disastri da bevande frizzanti. Concedersi un bicchiere di vino a bordo è uno dei piaceri che anticipano la vacanza una fuga d’amore  o un momento di assoluto relax, il respiro dopo la stretta allo stomaco del decollo, il sorriso che riserviamo alle già sorridenti hostess cercando di non farle impazzire. Ma non tutti i vini sono uguali: a bordo di un aereo pressurizzato a 10mila metri di altezza, anche le papille gustative più fini di tutte vanno in tilt. Motivo? Altitudine  ricircolo dell’aria  poca umidità  meno ossigeno nel sangue e minore percezione di ciò che è buono. Di conseguenza si modificano i sapori. Figuriamoci se un bicchiere di vino non si trasforma in mero, amarissimo succo d’uva scadente. Col rischio di rovinarsi non solo il palato ma pure la digestione, che in volo è già discretamente compromessa Eppure bere vino in aereo può essere piacevole con i vini che reggono le altezze e non diventano spiacevoli con l’altitudine. Con voli di durata da 1 a 2 ore, si ricercano vini con una buona struttura, ma non troppo complessi e che sviluppino subito le proprie peculiari caratteristiche; i tannini non dovrebbero essere troppo accentuati perché il palato nell’ambiente pressurizzato li percepisce in maniera accentuata rendendo l’esperienza meno piacevole”. Ci sono anche vini in aereo in grado di riservare sorprese, ma in linea generale è bene evitare i robusti rossi del Sud, o quelli molto invecchiati, che non offrirebbero al meglio il loro bouquet di profumi e sapori. È  una questione di percezione del gusto in ambiente pressurizzato: “L’acido, il salato e il dolce sono gusti che in quota vengono percepiti ad un livello inferiore”. “Ok, quindi quale vino da bere in aereo è migliore e con quale unione di cibo? Via libera a vini non tannici che non interferiscono con il sonno delle papille gustative. In linea generale più sono vini giovani, meglio è: E se i vini rossi possono essere più ostici vista la naturale propensione alla robustezza, tra i vini bianchi si gioca più facile: lo Chardonnay è un po’ il jolly delle bevute in aereo, con i suo sapore acido, e può sostenere il confronto con l’alta quota. Quanto all’abbinamento vino-cibo in aereo, ricordatevi di scegliere menu da viaggio che siano ricchi di sapore così da non risultate insipidi. Evitate le salsine eccessive e il vostro brindisi non si trasformerà in un incubo digestivo.

Il bicchiere cambia il vino

Non basta saper scegliere un vino buono: occorre servirlo nel bicchiere più adatto ad esaltarne le caratteristiche. Lo affermano diversi esperti di enologia, e lo sottolinea un azienda austriaca che realizza bicchieri pensati appositamente per le specifiche tipologie di vino. Il bicchiere può fare davvero la differenza, perché la sua forma, la sua architettura permette di esaltare alcune peculiarità, che al contrario potrebbero andare perse se il vino viene servito nel calice sbagliato. Ogni tipologia di uva porta con sé un preciso dna: profumo, consistenza, quantità di tannini o di zuccheri, minerali, acidità. Tutte queste caratteristiche organolettiche possono venire esaltate dal giusto bicchiere. Un tempo i calici erano spessi e molto decorati, a volte colorati: negli anni ’50 si capì che la forma, il colore, la taglia di ogni bicchiere potevano influenzare la percezione del liquido al suo interno. Fu creato quindi il primo bicchiere in vetro soffiato dalla forma ovoidale, più stretto in apertura, che andò a sostituirsi ai bicchieri dall’apertura ampia di moda all’epoca. Si scelse di mantenere la trasparenza del vetro, perché l’unico colore visibile fosse quello del vino. Negli anni la tecnica di produzione dei bicchieri si affinò, Scegliere bicchieri adatti ad ogni bevanda non è solo una questione di estetica, ma di esaltazione di certe qualità: esiste anche un macchinario, chiamato ‘sniff-cam’ capace di rilevare l’etanolo che evapora dai bicchieri di forma diversa e replicarlo con immagini. Il risultato è evidente: in ogni bicchiere contenente del vino l’etanolo tende ad evaporare in momenti e a profondità diverse. Pensateci la prossima volta che servite un bicchiere di vino ai vostri ospiti.

 

Primi passi per degustare un buon vino…

Anche se non siamo dei sommelier stellati ecco alcuni suggerimenti per imparare a gustare e riconoscere un buon bicchiere di vino…Il bicchiere va riempito per un terzo. Poi prendete il calice per lo stelo, portatelo all’altezza degli occhi e inclinalo contro un fondo bianco per farne risaltare meglio la tonalità, Ora fate ruotare lentamente il bicchiere in modo da “avvinarne le pareti”: gli archetti che si formano sul vetro ti svelano la viscosità e il grado alcolico: più gli archetti sono lenti e stretti, più il vino è strutturato e alcolico. Odorate il vino a bicchiere fermo. Inspirate lentamente e intensamente, allontanando il naso dopo qualche secondo per non assuefarti. La prima impressione del bouquet è basilare Quindi fate roteare il bicchiere con un movimento lento e ampio, in modo da sprigionare tutte le sostanze volatili, e avvicina nuovamente il naso a intervalli. I parametri da valutare sono: il profumo (può essere pieno, nobile, pronunciato, delicato, sottile, tenue, sfuggente, ed è descritto per analogia con i profumi della natura, per esempio aromatico, fruttato, speziato, erbaceo, tostato, minerale, etereo…); l’intensità definisce quanto fortemente vengono percepiti gli aromi; la persistenza quanto “resta” nel naso; la complessità cioè il numero dei profumi; la qualità è un giudizio sul bouquet, da “comune” fino a “eccellente” si beve!!! È arrivato il momento di assaggiare il vino. Prendete un sorso e trattenetelo un po’ in bocca per consentire alle papille e al palato di avvertirne il sapore, l’intensità, le sensazioni tattili: il vino può essere più o meno dolce, morbido se lascia una sensazione vellutata o spigoloso, più o meno astringente per via dei tannini, fresco o acidulo, strutturato o leggero in base alla sua apparente corposità o peso.b3dc77efeed02f26daeb79d1641b4764

 

19 MARZO FESTA DEL PAPA’

La Festa del papà nasce come ricorrenza poco più di un secolo fa’ negli Usa. La prima di cui si ha notizia è stata realizzata nel 1908 nel West Virginia, dove nella Chiesa metodista di Fairmont si pensò di dedicare una giornata alla figura del papà ispirandosi alla già allora tradizionale festa della mamma . Due anni dopo, a Washington, la stessa idea venne a Sonora Smart  Dodd. L’idea piacque molto, e fu subito esportata nel mondo, adattata poi, in ogni Paese, alla cultura locale. Così nei Paesi di cultura cattolica i papà vengono festeggiati il 19 marzo, il giorno di San Giuseppe. Questa dunque è la giusta occasione per trascorrere un momento speciale con lui, condividendo una cena e stappando una bottiglia di ottimo vino. Auguri a tutti i papà del mondo!!!

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