Ben tornato/a dalle ferie!

 Il rientro dalle ferie può essere un po’ complicato, ma con qualche piccolo accorgimento puoi rendere questo passaggio più dolce e meno stressante. Ecco alcuni consigli Riprendi gradualmente i tuoi ritmi: Non cercare di recuperare tutto il lavoro perso in una sola volta. Inizia con le attività più importanti e lascia per dopo quelle meno urgenti. Regola il tuo orologio biologico: Cerca di andare a dormire e svegliarti alla stessa ora ogni giorno, anche nei primi giorni dopo il rientro. Questo ti aiuterà a ristabilire il tuo ritmo circadiano. Fai attività fisica: L’attività fisica è un ottimo modo per combattere lo stress e migliorare l’umore. Anche una semplice passeggiata può fare la differenza. Alimentati con cibi sani: evita pietanze grasse e prediligi ciotole di frutta, verdura e alimenti ricchi di fibre. L’alimentazione influisce notevolmente sul nostro benessere generale. Dedica del tempo al relax: Ritagliati dei momenti per rilassarti, leggere un libro, ascoltare musica o fare un bagno Non dimenticare le tue passioni: Riprendi le attività che ti piacciono e che ti fanno stare bene. Sii paziente con te stesso: Il rientro dalle ferie richiede tempo e adattamento. Non stressarti se non riesci a recuperare subito la tua piena efficienza. Crea un ambiente rilassante a casa. Limita l’uso dei dispositivi elettronici: Prima di andare a dormire. Ricorda: il rientro dalle ferie è un momento di transizione. Con un po’ di organizzazione e pazienza, riuscirai a riprendere le tue attività quotidiane con energia e positività.

Non riesci a resistere alla shopping mania?

Ogni qualvolta entri in un negozio sei portata ad aprire la borsa e  “spendere e spandere”, acquistando quasi sempre cose “superflue?” Ok, forse il tuo conto corrente sarà in rosso, ma perlomeno vivrai più a lungo,  ansia e tensione diminuiranno grazie allo shopping? A sostegno di questa tesi, i risultati di uno studio condotto dal Taiwan’s National. Per arrivare a questo risultato, i ricercatori taiwanesi ed australiani, hanno preso in esame oltre 1.900 volontari ambosessi con un’età superiore ai 65 anni ed in perfetta forma fisica, chiedendo a quest’ultimi di indicare quanto spesso si fossero recati a fare shopping negli ultimi 5 anni scegliendo tra le diverse opzioni: “mai”, “talvolta”, “spesso”, quasi sempre. Risultato? “Stando ai risultati offerti dal nostro studio, è più che lecito pensare che lo fare acquisti, se eseguito in maniera costante, sia in grado di calmare ansia, tensione e stress e migliorare l’aspettativa di vita degli acquirenti. Benefici riscontrabili soprattutto nelle persone anziane. Grazie allo shopping, infatti, quest’ultime hanno la possibilità di mantenere vivi i contatti sociali e fare attività fisica attraverso salutari passeggiate. Un mondo dispendioso di sconfiggere la solitudine e tenersi in forma, che, tuttavia, offrirebbe aiuti fino ad oggi inattesi. Statistiche alla mano, la percentuale di mortalità di coloro soliti fare shopping almeno 6 volte a settimana era inferiore del 28% rispetto agli altri. Coloro che spendevano meno ed erano meno disposti ad uscire, presentavano invece un  tasso di mortalità via via crescente connesso ovviamente alla loro pigrizia in materia di shopping.  Motivo? Secondo i ricercatori,  fare spese influirebbe positivamente sul nostro stile di vita, offrendoci un profondo benessere psicofisico. Un beneficio che andrebbe ricercato nel piacere di fare acquisti, nei contatti sociali e nelle passeggiate all’aria aperta che questa attività assicura, finendo di conseguenza, con il placare ansia e tensione a favore del buon umore. Che ne pensi? Lo shopping è davvero uno dei modi migliori per ritrovare il sorriso e vivere più a lungo? Meglio a “secco”, ma vivere e felici?

Scatole per creare ordine

Le scatole contenitori non rappresentano esclusivamente l’antidoto perfetto al disordine, ma sono oggetti che possono anche essere esposti con fierezza. Infatti sono ormai definibili come delle vere e proprie scatole di arredo capaci di offrire dettagli preziosi pronti a sottolineare lo stile unico ed originale delle tue stanze. Insomma è riduttivo chiamarle contenitori: il termine più appropriato è scatole portaoggetti di design.

Scatole, contenitori e portaoggetti per una casa organizzata

Persino nelle case più piccole basta un attimo di distrazione o svogliatezza per essere presi in contropiede dal disordine. Se a tutto ciò si aggiungono figli e partner poco attenti, mettere in ordine potrebbe trasformarsi in una complicatissima competizione quotidiana. È bene allora scendere sul campo di battaglia preparati e facendo affidamento su un valido alleato. Quale? Le scatole contenitori! Le scatole portaoggetti ti aiutano a ordinare e a sistemare con facilità gli oggetti della tua casa. Sono uno strumento enormemente versatile: si adattano a qualunque tipo di ambiente e ti permettono di organizzare dalla lavanderia al guardaroba passando per la cucina ed il bagno.

Gli occhi due meravigliosi gemelli

Organi di senso gemelli, gli occhi sono due bulbi investiti dalla luce, quando vedono fuori, e immersi nel buio, quando vedono dentro. Nell’occhio c’è un diaframma per regolare l’intensità della luce, l’iride, che ci riporta all’omonima divinità greca, messaggera degli dei e simbolo dell’arcobaleno. Sul fondo c’è una membrana delicata, la retina, che trasforma l’immagine in segnali elettrici i quali, lungo il nervo ottico, raggiungono il cervello dove vengono elaborati, legati alla memoria e dotati di vita emotiva. La retina, le cui cellule sono miracoli di precisione e hanno i nomi simpatici di coni e bastoncelli, termina con una porzione cieca che si chiama ora serrata. Maculopatia, cheratocono, astigmatismo, le patologie degli occhi hanno nomi evocativi. Alcune diagnosi scivolano nel linguaggio in chiave metaforica: miopia, strabismo e daltonismo possono essere anche atteggiamenti o attitudini personali. C’è anche l’ambliopia o “sindrome dell’occhio pigro” e, tra gli inganni dell’occhio, annoveriamo anche le miodesopsie, corpi mobili vitreali detti “mosche volanti” dovuti alla contrazione dell’umor vitreo.Tutte le lingue del mondo ospitano espressioni e proverbi che ruotano attorno alla vista: hasta la vista, apple of my eye, loin des yeux loin du coeur e, da noi, l’ipnotico “a me gli occhi”, il cruento “occhio per occhio”, il rustico “l’occhio del padrone ingrassa i maiali”. E quanti occhi nelle canzoni quelli blu di Lisa, nella pittura quello di Magritte con l’iride di cielo e nel cinema quelli di Laura Mars. Ma sul cinema si può andare avanti per ore: la fioraia cieca di “Luci della città”, gli occhi dipinti da Dalì nell’incubo hitchcockiano di Gregory Peck in “Io ti salverò”, gli Eyes Wide Shut di Kubrick e gli Eyes Wide Open dell’israeliano Haim Tabakman

Vivere la casa con ordine

Un complemento d’arredo geniale per vivere ogni ambiente della casa con ordine: le ceste sono il migliore amico di ogni spazio della nostra abitazione. Perché aspettare? È il momento per rinnovare la tua casa! Compra ceste e borse comodamente da casa tua su www.ferrinigift.it scegliendo lo stile che interpreta di più la tua personalità, e seleziona tanti originali complementi d’arredo per arricchire ogni stanza.

Plastica cosa c’è di nuovo

Stop a cotton fioc, posate, piatti e cannucce in plastica; raccolta del 90% delle bottiglie di plastica monouso per bevande entro il 2025; etichettatura per alcuni prodotti, come assorbenti e salviette umidificate, con informazioni sullo smaltimento. La Commissione europea ha proposto nuove norme per i 10 prodotti di plastica monouso che più inquinano le spiagge e i mari d’Europa e per gli attrezzi da pesca perduti e abbandonati, prodotti che insieme rappresentano il 70% dei rifiuti marini.Non a tutti i prodotti si applicheranno le stesse misure: saranno messi al bando i prodotti di plastica monouso per i quali sono facilmente disponibili soluzioni alternative, mentre si limiterà l’uso di quelli per i quali non esistono valide alternative riducendone il consumo a livello nazionale. Sempre ai paesi Ue spetterà ridurre il consumo dei prodotti in plastica per i quali non esistono alternative scatole monouso per hamburger e panini e i contenitori alimentari per frutta e verdura, dessert o gelati del 25% entro il 2025. Altre materie plastiche, come le bottiglie per bevande, dovranno essere raccolte separatamente e riciclate intanto in commercio esistono già piatti e bicchieri belli sicuri e sostenibili che continueranno a dare vita a un party di qualità con un occhio di riguardo all’ambiente e a chi lo vive

Aiuto ho perso le chiavi!!

Perché alcuni di noi perdono sempre le chiavi? Altri non ricordano dove hanno lasciato gli occhiali. O il telefonino. Per non parlare del dramma di quei parking multipiano, dove vaghiamo come anime in pena senza ricordare più dove abbiamo lasciato l’auto. Prima risposta: niente panico, questi non sono i segnali precursori dell’Alzheimer. Non sono neppure necessariamente legati all’età. La scienza della memoria ha spiegazioni sorprendenti per questi incidenti. Gli esperti hanno anche elaborato un elenco di consigli pratici, per aiutarci: a non perdere, oppure a ritrovare. La mole di ricerche in questo campo aumenta di giorno in giorno, grazie anche all’ausilio della genetica.The Wall Street Journal ha censito alcuni degli studi più importanti, perfino una ricerca commissionata da una compagnia assicurativa britannica. Sì, gli assicuratori vogliono saperne di più: sia perché a volte gli smarrimenti riguardano oggetti costosi e danno il via a richieste di indennizzi; sia per verificare quel sospetto che dietro le piccole amnesie quotidiane possano nascondersi le avvisaglie di patologie mentali serie.A consolarci dalle nostre afflizioni, ecco una statistica: in media ogni essere umano perde momentaneamente ben nove oggetti al giorno. Un terzo dei soggetti intervistati proprio per le ricerche assicurative rivelano di spendere 15 minuti ogni giorno per ritrovare qualcosa: telefonino, chiavi di casa o dell’auto, qualche documento di lavoro e pratica burocratica, sono le tre categorie in testa agli smarrimenti provvisori. Tra le cause sospettate di peggiorare la nostra distrazione, alcune effettivamente sono all’opera: stress, stanchezza, deficit di sonno, e soprattutto il dilagante multi-tasking facciamo troppe cose alla volta. Ma la spiegazione di fondo ha a che vedere con il funzionamento “normale” del cervello. La maggior parte degli smarrimenti avvengono quando non attiviamo la memoria per codificare un gesto banale e ripetitivo che stiamo facendo: posare le chiavi sul comodino, sulla consolle vicino alla porta d’ingresso, o chissà dove. Codificare significa «attivare l’ippocampo che compie l’equivalente di un breve scatto fotografico, e poi immagazzina l’immagine in una serie di neuroni, che in una fase successiva possono essere riattivati facilmente».  Ecco comunque qualche consiglio  non precipitarti a cercare subito, meglio evitare una ricerca ansiogena e aspettare che ti venga un’idea. Cercalo al suo posto, spesso gli oggetti li abbiamo lasciati proprio dove dovevano essere; oppure qualcuno li ha ritrovati per te e li ha messi appunto al posto giusto. Ricostruisci il passato prossimo, le ultime volte che ne hai avuto bisogno e lo hai utilizzato, smaschera l’effetto-nascondiglio, cercando se l’oggetto perduto non sia nascosto da qualcos’altro che lo copre una borsa, un giornale. cerca una volta sola, a colpo sicuro, non vagare guardando dappertutto. concentrati sulla “zona eureka”, cioè nelle vicinanze del posto giusto, perché la maggior parte degli oggetti si smarriscono entro un metro di distanza da dove dovrebbero essere. Ultimo suggerimento, da filosofia zen: mettiti l’animo in pace, le cose sbucano fuori all’improvviso quando le abbiamo date per perse

In arrivo le buste 100% riciclabili

Il problema dell’accumulo di rifiuti di plastica diventa sempre più grave. Addirittura in India, la regione di Delhi ha deciso di mettere al bando la plastica usa-e-getta dal 2017. Come risolvere la situazione? Arrivano le buste di plastica vegetale 100% biodegradabili e addirittura commestibili. Il giovane imprenditore Hegde si è reso conto che le buste di plastica usa-e-getta rappresentano non soltanto un problema ambientale, ma anche economico. Infatti non tutti si possono permettere di acquistarle quando vanno a fare la spesa,quando acquistano frutta e verdura, ma anche indumenti, in più si tratta delle classiche buste di plastica usa-e-getta che una volta rotte non si possono né riutilizzare né riciclare.Ha dunque pensato alla realizzazione di buste di plastica formate da composti vegetali che siano biodegradabili in breve tempo. Le buste di plastica vengono descritte come 100% biodegradabili Queste nuove buste di plastica si biodegradano naturalmente in 180 giorni e all’istante se vengono immerse in acqua bollente. In più il materiale con cui sono composte è così naturale che le buste vengono considerate commestibili. Infatti  si sciolgono in acqua bollente e dopo questa operazione la stessa acqua utilizzata risulta potabile. Per risultare più sostenibili le buste biodegradabili dovranno essere realizzate con scarti di verdura e frutta. Hedge afferma inoltre che di  fronte ai sacchetti monouso, anche quando sono biodegradabili e realizzati con materie prime vegetali, rimane sempre qualche dubbio, perché è preferibile che le buste di plastica non riciclabili vengano sostituite con borse per la spesa resistenti, ad esempio in tela juta o in materiale robusto e impermeabile, in modo che possano essere riutilizzate per anni e non gettate poco dopo.

Il complesso sentimento della gelosia

Se scoprite la vostra fidanzata o il vostro fidanzato mentre si intrattiene in una piacevole conversazione con un/una potenziale rivale in amore, non stupitevi se sentite l’impulso irrefrenabile di andare ad acquistare qualcosa di particolarmente appariscente; la Nanyang University di Singapore ci spiega infatti che la gelosia sarebbe in grado di indirizzarci verso prodotti che attirano l’attenzione. Insomma, se avevate in mente di acquistare quella borsa elegante che vi piace tanto e siete tornati con una di paglia, oppure siete usciti dal concessionario con una fiammante spider al posto della  berlina dei vostri sogni, molto probabilmente siete stati travolti dalla gelosia. A patto però che tali acquisti siano destinati all’esibizione pubblica, poiché la spinta allo shopping ‘alternativo’ scatenata dal controverso sentimento non ha effetti su oggetti di uso privato.Gli studiosi, coordinati dalla psicologa Xun Huang, lo hanno scoperto grazie a un gruppo di volontari  sottoposti a una serie di cinque differenti test psicologici, determinando che chi nella propria vita stava sperimentando gli effetti della gelosia era molto più orientato a ‘farsi notare’, anche a costo di rendersi ridicolo in contesti formali come una cena di lavoro. Ad esempio, in uno dei test i partecipanti dovevano immaginare di essere invitati a un party in maschera tra amici e a un cocktail di benvenuto in ambito lavorativo; i gelosi, in entrambi i casi hanno optato per presentarsi con occhiali da sole alternativi e dalla forma originale, mentre gli altri hanno preferito un modello sobrio.Il modo di fare è innescato soltanto dalla gelosia e non dall’invidia o magari dal senso di impotenza, spiegano i ricercatori. Questo sentimento gioca un ruolo importante anche al di fuori del contesto romantico, e promuoverebbe il medesimo effetto sullo shopping: I bambini ad esempio possono essere gelosi del rapporto di un fratello con i genitori, mentre i lavoratori potrebbero essere gelosi di un rapporto tra un collega e il coordinatore. Chi ringrazierà di più il team di ricerca, saranno molto probabilmente le agenzie di marketing: adesso infatti conoscono un’arma in più per indirizzare le scelte dei consumatori.