Le carote, ortaggi facili che piacciono a tutti

Le carote si coltivano con facilità e danno sempre ottimi risultati. Nel Nord Italia si seminano tra marzo e giugno mentre al Centro e al Sud si possono anticipare le operazioni a febbraio per terminarle a maggio. Lavorate il suolo vangandolo fino a 25 cm di profondità e asportando tutto quello che può essere di ostacolo allo sviluppo delle radici sassi, residui di altre piante,…; si tratta della più importante attenzione che dovrete riservare a questo tipo di pianta facile. Le carote sono da sempre considerate un ortaggio sano e amico del benessere principalmente grazie al beta carotene, che combatte la formazione dei radicali liberi, ma la carota è un vero e proprio toccasana per diverse ragioni E’ un alimento utile alla vista, alla pelle, al cuore e ai denti.

 

Le alghe in cucina

Minerali, vitamine e tanto benessere: le alghe sono insaporitori dalle infinite proprietà̀. Facile farle entrare nella nostra dieta: dalle zuppe ai piatti freddi, alle verdure. Con quel tocco esotico in più. Le più comuni in occidente sono le alghe nori e wakame, ma ce ne sono molte di più da scoprire e portare in tavola.Eccone alcune .Aramen È spesso usata come integratore nelle diete ipocaloriche perché il suo contenuto di iodio e selenio è una sferzata al metabolismo. La sua combinazione di minerali la rende utile nel controllare i valori della pressione alta. Come gustarla? Con il riso, il seitan e altri vegetali, per creare gustose e fresche insalate. Oppure saltata in padella con le verdure di stagione, con un filo d’olio extravergine e un pizzico di sale o qualche goccia di salsa di soia. HIJIKI È considerata dagli orientali l’alga della longevità per il contenuto di ferro, calcio, fibre e iodio. Da notare il suo apporto di pro-vitamina A, essenziale per proteggere la vista dall’attacco dei radicali liberi, soprattutto quelli indotti dai raggi ultravioletti. Come gustarla?Dopo averla ammollata in acqua tiepida, mescolarla con porri rosolati e carote julienne. Sfumare con aceto o aceto di prugne e un bicchiere di succo d’arancia. Lasciar stufare e alla fine grattugiarvi una buccia di un’arancia, servendo con il cereale lessato preferito. Palmaria palmata La più nota delle alghe rosse,è protagonista della cucina orientale grazie al sapore leggermente piccante. Si usa sia in modo topico sia orale per attenuare i sintomi di psoriasi ed eczema perché regolarizza il ciclo vitale delle cellule della pelle. Come gustarla? Negli spaghetti di soja con twist italiano, saltati in soffritto di aglio, peperoncino e alghe.

Due alimenti super per il nostro corpo

Caldo, sole, cielo limpido e luce fino a tardi: si ricomincia a vivere! Abbiamo sognato la primavera per mesi e finalmente sta arrivando. La voglia di uscire, essere attive e godersi lunghe giornate è alle stelle: il bel tempo ci rende allegre, instancabili, ma non invincibili. Ci sentiamo pieni di vita, ma la primavera è proprio il momento più delicato per il nostro corpo: i mesi invernali lasciano il segno e siamo indebolite da freddo, buio e poco movimento. Tutti fattori di stress per il sistema immunitario che avrà bisogno di un po’ di supporto per tornare a funzionare a pieno ritmo. Niente paura!: l’aiuto ci arriva direttamente dalla natura. È ora di iniziare a mangiare  alimenti in grado di nutrire e disintossicare il nostro corpo, rendendo più forte il nostro sistema immunitario. I carciofi. Sono infatti l’unico alimento dimostrato in grado di aumentare i livelli di glutatione nel corpo umano. Via libera ai carciofi, quindi! Potete mangiarli crudi  o cuocerli a vapore immergendo poi le foglie nell’olio d’oliva. Mai buttare il cuore e lo stelo: deliziosi da accompagnare un piatto di  carne e pesce o perfetti per arricchire un’insalata. Il fegato riceve un grande aiuto anche dalla barbabietola, alimento che non piace proprio a tutte. Uno sforzo che vale la pena di farlo. Aggiungetela alle insalate o  mascheratene il sapore aggiungendola alle creme di verdura di stagione. Può essere cotta in forno a pezzetti e si conserva bene in frigorifero.

 

Alberi digitali..la frutta la controlli tu

Dalle cucine inteligenti fino alle app per foodies, dalle start-up super tecnologiche all’agricoltura intelligente, nel 2018 se diciamo cibo, diciamo tecnologia, sostenibilità e biodiversità. Un quartetto che spesso collochiamo nel nostro immaginario nel lontano universo, dove i nuovi Steve Jobs e Mark Zuckerberg parlano di cambiare il mondo davanti a un caffè. E invece no, sorpresa. Siamo in Italia, siamo nella patria del buon cibo e le invenzioni che salveranno il mondo nascono proprio nel garage del vicino di casa, nelle aule dell’università della nostra città, davanti a un caffè nel bar dove facciamo colazione tutti i giorni. L’albero digitale, i frutti reali Nell’epoca degli orti urbani, un gruppo di agricoltori  ha pensato ad una soluzione ancora più comoda per chi abita in pieno centro città ma proprio non riesce a astenersi all’idea di dire “Questa mela l’ho raccolta io”. Ecco cosa ha fatto la startup: prima di tutto ha sviluppato una rete di imprese di coltivazione biologica certificate e affiliate nelle quali ha reso possibile per i cittadini adottare a distanza un albero. A questo punto, grazie alla disponibilità degli agricoltori, ha creato un sistema che permette di monitorare la coltivazione del proprio “campo digitale” e stabilire a fine stagione se raccogliere senza intermediari i frutti o farseli consegnare a domicilio. I vantaggi sono infiniti: prodotti di origine certificata consegna entro 24/48 h dalla raccolta   prezzi corretti. Ah, e naturalmente mente attenzione alla sostenibilità dedicata anche nella scelta dei materiali adoperati per la consegna, che sono tutti biodegradabili e sostenibili. Alzi la mano chi vuol fare il contadino ora.!!

ecco i super alimenti

Una volta l’idea di cibo nutriente era quella di Rocky Balboa, che al mattino prima degli allenamenti beveva 5 uova crude. Oggi le cose sono un po’ cambiate, e anche se Stallone insiste con le uova crude anche in Creed, gli sportivi del mondo reale si sono un po’ aggiornati: Lionel Messi mangia solo spinaci biologici non contaminati da pesticidi, mentre Cristiano Ronaldo fa il pieno di avocado. È in corso l’era dei superfood, quei cibi così ricchi di minerali e vitamine da aver conquistato le abitudini alimentari di campioni e uomini normali. Sicuramente li conosci, ma non ne conosci tutte le proprietà. Ci sono quelli che rendono più forti, quelli che aiutano a combattere l’insonnia, e quelli che aiutano ad avere più concentrazione. In base all’obiettivo che vuoi raggiungere eccone alcuni. Il cavolo nero per avere più energia.Negli Stati Uniti ne vanno matti, e per loro è diventato la nuova carne, visto che è una vera fonte energetica. Mangiato tutti i giorni crudo o al vapore aiuta a fare il pieno di energia.La lattuga contro l’insonnia. Il consiglio di mangiare più insalata si arricchisce di un beneficio in più, oltre a quello di incamerare più fibre. La lattuga è un rimedio efficace in caso di notti insonni. Favoriscono il sonno anche pasta, orzo e riso, ovvero carboidrati a lento assorbimento che attivano il rilascio di serotonina, la curcuma è una spezia ricchissima di antiossidanti, tra cui la curcumina, neurotrasmettitore che riduce lo stress delle cellule. Molti studiosi sono convinti che la curcumina funzioni come uno scudo contro i danni dei radicali liberi. Di antiossidanti sono ricchi anche i frutti rossi, come mirtilli, fragole, lamponi, ribes e more. Mezza tazza al giorno è la quantità che fornisce il 70% della dose giornaliera raccomandata.

Mangiare cibi piccanti

Saporiti, deliziosi e “incandescenti” i cibi piccanti conquistano e dividono. C’è chi li ama e li mangerebbe ogni giorno. E c’è chi, invece, comincia a lacrimare anche soltanto sentendone l’odore. Peperoncino, pepe, wasabi, donano tutti un tocco speciale ad ogni piatto. Ma non tutti riescono a sopportare la sensazione di bruciore che si prova ad ogni boccone, la capacità di apprezzare i cibi piccanti dipenderebbe dalla personalità di chi li mangia. Alcuni lati del carattere sembrerebbero influenzare la tendenza a gradire la sensazione di piccantezza. Ne ha parlato il sito Livestrong che ha riportato e  fornito alcuni interessanti consigli di degustazione. I cibi piccanti piacciono a chi ama le emozioni E’ proprio questa la conclusione a cui sono giunti i ricercatori. Si tratta , in particolare, di fattori di natura sociale e culturale o legati all’abitudine di consumare o meno tali alimenti oppure, infine, proprio al carattere della persona. Si è rilevato che, generalmente, chi ama le emozioni forti ed è alla ricerca di sensazioni complesse ha più probabilità di gradire il piccante. Questo probabilmente perchè la sostanza che indica la percezione della piccantezza da parte dell’organismo, provoca una sensazione di bruciore e di lieve dolore che attrae chi ha questo tipo di personalità. In ogni caso è stato provato che una frequente e costante esposizione alla capsaicina determinerà una maggiore tolleranza al bruciore. Per chi si chiede perché ci si dovrebbe sottoporre al consumo di cibi piccanti per imparare ad apprezzarli, la risposta è semplice. I cibi piccanti fanno bene alla salute. E’ stato dimostrato, infatti, che le spezie sono ricche proprietà antiossidanti e contrastano il cronicizzarsi di disturbi e malattie. Secondo un recente studio, ridurrebbero persino il rischio di cancro. Per questo sarebbe importane inserirle nella propria dieta  inserendo gradualmente le sostanze piccanti ai propri piatti. Si potrà cominciare con prodotti dal sapore più delicato, Il wasabi, il rafano, e i peperoncini jalapenos, ad esempio, sono perfetti per lo scopo.Per chi, invece, con il piccante non ha problemi, ci sono l’habanero, il ghost pepper, il peperoncino di Cayenna e quello thailandese. Ma ce n’è uno che sembra batterli tutti. Si tratta del Carolina Reaper che, non a caso. Si tratta di un ibrido nato in South Carolina. Si distingue per la codina simile a quella di uno scorpione oltre che, naturalmente, per il gusto super piccante. Ci sono, quindi, peperoncini per tutti i gusti, basta trovare quello più adatto al proprio palato e iniziare a mangiarlo.

Uomini e donne diversi a tavola

L’importante è mangiare sano e considerare l’alimentazione-salute un binomio essenziale. Secondo una ricerca Usa, gli uomini preferiscono una dieta a base di carne e pollame, mentre le donne scelgono verdure, frutta e yogurt. Alimentazione e salute: un binomio da considerare equivalente di benessere psico-fisico. Oltre a queste indagini sulle scelte alimentari dei due sessi, lo studio ha messo in luce quali alimenti ampliano il rischio di una maggiore incidenza di malattie. La prevenzione parte da tavola, i cibi corretti sono la prima arma di difesa dell’organismo. Quali sono gli alimenti che fanno bene alla salute? Le differenze sessuali si incontrano anche a tavola. Gli uomini sono più carnivori, e preferiscono in genere pollame, vitello e prosciutto. Il gentil sesso, invece, predilige le verdure, carote, pomodori, frutta, frutta secca, ed è più comune il consumo di yogurt e uova. Lo studio ha poi messo in evidenza sei piatti non proprio salutari: hamburger poco cotti, uova crude o poco cotte, ostriche crude, latte non pastorizzato, formaggio fatto con latte non pastorizzato e germogli di alfa. E’ rilevante conoscere i rischi derivanti da una dieta non corretta. Scegliere gli alimenti giusti è basilare nella prevenzione anche contro i tumori. Dieta e nutrizione sono i principali responsabili della nostra salute. Purtroppo anche in Italia, sovrappeso e obesità sono fenomeni in continua crescita e sono i principali responsabili, attualmente, del 3-5 % di tutte le morti per tumore. Anche l’esercizio fisico infine incide notevolmente sullo stato di salute.

Alla fine, poi, sono viola scuro……

Le carote nere sono obiettivamente viola scuro. Ma come per le rose nere, sono l’ortaggio più elegante che ci sia. È elegante già quando è esposto sul banco della frutteria, ancora di più quando viene convertito in prodigiose ricette. Ma oltre alla bellezza, cosa dobbiamo aspettarci dalle carote nere, ammesso che ci sia qualcosa da scoprire, e che sia un valore aggiunto rispetto a quelle semplici? Le carote, in realtà le identifichiamo col colore arancione perché sono del tipo più diffuso, mentre invece possono essere rosse, bianche, gialle, viola, a seconda della concentrazione di composti, che sono soprattutto gli antociani e il beta-carotene. La carota nera è in effetti una varietà di colore della carota, in cui a prevalere sono gli antociani, mentre in quella arancione prevale il beta-carotene. Le carote nera sono molto diffusa in Cina e in India e hanno un sapore diverso rispetto a quelle chiare: sono più dolci e lievemente piccanti. Tutte le carote fanno bene, ma il fatto che quelle nere siano più ricche di antociani, sconvolge un po’ i parametri delle loro proprietà. Gli antociani infatti apportano benefici diversi, e importanti, per cui è consigliato introdurle nella dieta periodicamente per tutti i motivi miracolosi che bisogna elencare. Le carote fanno bene alla vista, lo sappiamo bene, il plus della carota nera, sono la vera arma segreta contro un sacco di altre cose. Per cui, la carota nera è un alimento accertato per aiutare la prevenzione di queste malattie. Infine, le carote nere sono ricche di fibra. Quando si mangiano per la prima volta è meglio provare con una piccola quantità perché qualcuno si è ritrovato con reazioni allergiche da orticaria. Ovviamente, tutto questo succede mangiandone veramente troppe. Resta solo da chiedere: carote nere ricette speciali ne hanno? Certo. La cosa più divertente che si può fare con le carote nere è di sostituirle alle normali preparazioni che richiedono quelle comuni. Oppure, provare a mescolarle insieme carote arancioni e carote nere saltate in padella insieme, per un effetto ottico strepitoso. Ma se volete stupire degli ospiti dovete imparare a fare ciò per cui questo ortaggio sembra essere nato: il Kanji, il drink a base di carota nera fermentata che si può servire come aperitivo. È pieno di proprietà benefiche e, in nessun bar particolare ve lo serviranno mai. A meno che non siate in India.

Esiste una dieta per sgonfiare la pancia?

Possiamo davvero ignorare che le nostre abitudini alimentari influiscono così tanto sul nostro gonfiore addominale? No, non possiamo. Quindi la lista della spesa è da rivedere introducendo i cibi che sgonfiano la pancia… la nuova food-routine è da abbinare a rimedi naturali e a sanissime abitudini di vita da seguire. Se, si vuole seguire una dieta, si potrebbero ridurre o eliminare gli alimenti che “irritano” l’intestino. In particolare gli zuccheri aggiunti. Preferire, invece, i cibi pancia piatta più efficaci tra i quali troviamo: mandorle, noci, quinoa, fiocchi d’avena, spiega la biologa nutrizionista   Macorsini  Subito desiderosi di mettere la mani sulla lista completa dei super food anti gonfiore? C’è altro da sapere. Ovviamente non va dimenticata la frutta! Senza esagerare per la presenza di zucchero che, anche se naturale, non va assunto in grandi quantità .E quindi largo a  I benefici dei finocchi: ricchi di fibre, aiutano a eliminare liquidi in eccesso e tossine e facilitano la digestione. Gli asparagi: favoriscono la diuresi svolgendo, quindi, un’azione drenante. Colazione con yogurt: ricco di fermenti lattici vivi, migliora la flora batterica intestinale. Cucinare con le spezie : diminuiscono la fermentazione e aiutano a bruciare più calorie. Il superfood la menta: è nota per le sue proprietà digestive e contrasta la fermentazione dei cibi.Bere verde prima di dormire: inibisce l’assorbimento dei grassi e combatte la ritenzione idrica.Il potere della papaya è quello di drenante, inoltre favorisce la digestione delle proteine.La dieta dell’ananas e del pompelmo: sono drenanti e contengono enzimi che eliminano i gonfiori.Assumere mirtilli ogni giorno: sono ricchi di fibre, riducono le infiammazioni e stimolano la diuresi.Quante mele al giorno? Una va benissimo se mangiata con la buccia, diminuisce il gonfiore perché agisce sulla ritenzione idrica. L’alimentazione da sola non basta a sgonfiare la pancia. Praticare attività fisica mirata e ridurre lo stress aiutano e parecchio: L’organismo produce cortisolo per aiutare il corpo a combattere ansia e nervosismo, ma questa produzione promuove anche la generazione di grassi, specialmente nella regione addominale del corpo. Condurre una vita molto stressata può portare a una maggiore secrezione di questo ormone. Per questo motivo, bisogna chiedersi se si sta dormendo abbastanza. La qualità del sonno è la cosa più importante per ridurre lo stress. Fare meditazione, yoga, pilates o altri esercizi rilassanti una volta al giorno

 

Meglio non scongelare la carne nel microonde

Uno dei motivi per cui il microonde è particolarmente amato è la possibilità di scongelare rapidamente i cibi, specialmente la carne. Eppure, secondo una recente ricerca della Abertay University, dovremmo assolutamente evitare  di scongelare la carne nel forno a microonde, anche se questa pratica ci avvantaggia nel preparare ottimi  piatti all’ultimo minuto. A rivelarlo è stato il Prof Costas che ha condotto lo studio,lo studioso ha fornito utili informazioni. Ed ha corredato l’esposizione della sua tesi con una dimostrazione pratica. Il Daily Mail ha fornito un resoconto rivelando quale dovrebbe essere il sistema più sicuro per scongelare la carne.Il Prof Costas che ha condotto lo studio, ha spiegato che i metodi più utilizzati per scongelare la carne sono anche i meno sicuri. Molti, infatti, ricorrono al forno a microonde. E molti altri, invece, hanno l’abitudine di lasciarla sul piano della cucina a temperatura ambiente. Entrambi i metodi sembrano, però, essere dannosi perchè favoriscono la proliferazione dei batteri sugli alimenti scongelati. Tra i quali non mancano gli E. Coli. E’, dunque, importante sempre seguire le istruzioni per lo scongelamento riportate sulle etichette dei prodotti. In ogni caso, per poter mangiare la carne con tranquillità, il consiglio è quello di scongelarla all’interno del frigorifero. In questo modo la temperatura fredda potrà rallentare la formazione dei batteri. A sostegno della sua tesi il Prof Costas ha effettuato una piccola dimostrazione. Ha, infatti, analizzato la quantità di microrganismi formatisi a  seguito di scongelamento a temperatura ambiente e in frigorifero. Sulla carne che era rimasta sul piano della cucina si erano sviluppati il doppio dei batteri. A conclusione dell’esposizione dei risultati della ricerca, il professore ha fornito altre importanti informazioni. Inannzitutto ha spiegato che è possibile congelare il cibo cotto anche quando è stato già congelato da crudo. Ed ha, infine, spiegato che non bisognerebbe conservare gli alimenti per più di sei mesi nel congelatore.