Pasta pane carne verdura, più di 3 miliardi di persone non sono in grado di garantirsi una dieta sana: si tratta di quasi il 40% della popolazione mondiale. Allo stesso tempo, sono 2 miliardi gli individui obesi o sovrappeso, il 14% del cibo va perso a causa di carenze e difetti durante la produzione, lo stoccaggio nei magazzini e il trasporto e il 17% viene sprecato dai consumatori finali che riempiono le credenze di cibi che piano piano si deteriorano e vanno buttati Anche l’organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura (Fao) lo ricorda in occasione della Giornata mondiale dell’alimentazione del 16 ottobre, che quest’anno prevede celebrazioni di diverso genere una spesa attenta e intelligente serve oltre che a risparmiare a dare una mano ai sistemi sostenibili come ricorda lo spot della FAO “le nostre azioni sono il nostro futuro … cerchiamo ognuno di fare la nostra
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Quello che mangiamo influenza la mente
Il cioccolato è il primo alimento a cui noi tutti pensiamo quando si parla di mente e cibo. Ma non è l’unico….Quanto i cibi influenzino il nostro stato d’animo lo sperimentiamo ogni giorno. Basti pensare a quante volte, magari dopo un’intensa giornata lavorativa, tra le mille possibili opzioni dietetiche, il nostro corpo, mosso dalla nostra mente, ricerchi sempre e solo un determinato alimento: il nostro comfort food.E non è solo il classico esempio del cioccolato, panacea sicura contro tutte le delusioni o tonico rinvigorente prima di un esercizio fisico o di una riunione importante, o del latte e miele, dolce ninnananna efficace nel sedare i nostri pensieri e conciliare il sonno. Tanti sono gli esempi: dal te al caffè quando dobbiamo fare fronte a impegnative prove mentali, alla carne nel caso in cui occorra sostenere le nostre forze, alla marmellata o al miele per risvegliare il nostro umore. Ma quante volte incorriamo in dei grossolani errori? È chiaro a tutti che non sarebbe il caso di affogare i nostri malumori in una vaschetta di gelato al cioccolato piuttosto che di accoccolarci ogni sera con un tazzone di latte. In grande sintonia con i dilemmi Shakespeariani, è giusto chiedersi ma è la mente che ci spinge a ricercare uno specifico cibo, o è un determinato cibo a modificare il nostro stato d’animo e quindi la nostra mente? Il classico esempio è quello degli Omega 3, contenuti nel pesce o nei semi oleosi, in grado di migliorare la lucidità mentale e quindi le capacità percettive, di mantenere giovane il nostro sistema nervoso e di incidere molto positivamente sullo stato dell’umore come dimostrato in diversi studi sulla depressione. O ancora i cereali integrali, che grazie al potere saziante, al pari della cioccolata sono in grado di aumentare il senso di soddisfazione, riducendo, l’intensità e la gravità di eventuali episodi ansiosi. Anche la frutta secca grazie al contenuto di magnesio, eserciterebbe un apprezzabile attività sedante, calmante e rilassante. Ma, studi alla mano, è sicuramente il “dolce”, inteso come gusto, vale pertanto anche la frutta, ad impattare enormemente sulla nostra mente. Numerose evidenze, infatti, dimostrano come la semplice sensazione di questo gusto, possa attivare numerosi centri del cervello, connessi con il senso di motivazione, gratitudine e benessere. Non ci resta pertanto che scegliere se usare l’alimento come strumento di bilanciamento utile nel mantenere sempre una mente lucida, attiva e reattiva, o soccombere alla quotidianità ed affogare i malumori nei soliti alimenti, che ben sappiamo farci male. Ma infondo, ancora una volta, vale sempre lo stesso detto, “prevenire è meglio che curare”.
Mangiare a casa fa bene alla salute
Volete avere una dieta più sana? Rinunciate al ristorante e preparate i vostri pasti con le vostre mani. Mangiare a casa è motivo di migliore salute e forma fisica, dichiarano gli esperti. Chi mangia a casa ha abitudini alimentari migliori di chi mangia spesso fuori. E’ quello che riporta il Daily Mail. Secondo lo studio, cucinare a casa ha diversi benefici sul lungo termine.Mangiare a casa fa bene alla salute, e alle tasche.Non è una sorpresa che mangiare fuori sia molto dispendioso, mentre mangiare a casa permetta di risparmiare. Ma che a questo risparmio si associno benefici fisici è meno scontato. Certo, si tende a pensare che i piatti consumati al bar, in trattoria siano meno ‘dietetici’ perché arricchiti di condimenti e preparati con procedimenti complessi. Tuttavia non è solo in questo che mangiare fuori risulta meno salutare che preparare i pasti a casa.Lo studio ha sottolineato infatti come i pranzi e le cene casalinghi siano mediamente più ricche di frutta e verdura rispetto a quelle consumate fuori. Per riscontrarlo, i ricercatori hanno utilizzato un’unità di misura chiamata ‘Indice di alimentazione sana’ Presi 437 soggetti adulti , è stato chiesto loro di indicare tutti gli alimenti consumati durante la settimana precedente. Precisando dove li avevano mangiati. Incrociando i dati, è emerso che mangiare a casa porta le persone a consumare più verdura e frutta. Mentre al ristorante si tende ad ordinare con più facilità carni, primi piatti, piatti composti, a casa si cucinano verdure, si mangia un frutto. Perchè ? Azzardiamo alcune ipotesi. Quando si ordina un piatto al ristorante, si tende a scegliere qualcosa che a casa non si mangia spesso, magari perché la preparazione è lunga o complessa. Difficilmente si ordina un piatto di broccoli. Mentre a casa, il contorno di verdura è praticamente onnipresente. Inoltre, al ristorante si tende ad ordinare un dessert a fine pasto. Mentre a casa è molto più semplice sbucciare un arancia piuttosto che aver preparato una torta. Ecco che se queste scelte vengono fatte con una certa frequenza, possiamo immaginare come sul lungo termine influiscano sulla salute del nostro corpo
Golden Milk il latte d’oro
Dopo l’avocado, la quinoa, le bacche di Goji, la nuova food mania sta tutta in un bicchiere. Dentro ci sono latte, miele e curcuma: ecco il golden milk, il latte d’oro. Per il colore, ma anche perché come l’oro è prezioso, valutato un vero elisir di lunga vita. Ora tutti lo cercano, tutti lo fotografano provare su Instagram #goldenmilk per credere, ma dall’altra parte del mondo questa bevanda si beve da molto prima che divenisse di moda nel mondo occidentale.I primi a sfruttarne i benefici sono stati i medici ayurvedici che da tempo consigliano ai propri pazienti il latte d’oro, che in particolare deve la sua “magia” alla curcuma, pianta usata in India da più di 5000 anni.La corcumina, il suo principio attivo, ha infatti proclamate proprietà curative: potente antiinfiammatorio, analgesico, antiossidante, aiuta a curare i disturbi più vari, dai dolori articolari a quelli mestruali, disturbi intestinali e respiratori, mal di denti, e aiuta a tenere a bada anche trigliceridi e colesterolo. E anche se non si soffre di nessuno di questi disturbi fa comunque bene perché rafforza il sistema immunitario, e migliora il metabolismo Per provarne gli effetti, oltre che pura sotto forma di pasta la cormumina si può anche assumere bevendo una tazza, nel golden milk appunto, che rafforza le sue proprietà naturalmente curative con quelle antibiotiche del miele. Chi ci ha provato suggerisce di berlo almeno una volta al giorno, meglio a stomaco vuoto, e con regolarità almeno per un mese. Non resta che provare per credere.
