Nel corpo umano molti organi sono doppi, cioè uno dei due è dominante sull’altro. È possibile essere destrimani nelle mani, mancini nel piede e nell’occhio dominante: non c’è e non ci sarà mai un organo più importante degli altri che definisce una persona nel suo complesso come destrimana o mancina, i movimenti meno indicativi del mancinismo sono: con quale mano si scrive e impugna la forchetta per mangiare, si carica il pugno, si schiaccia e si batte la palla, ci si pettinano i capelli e si lavano denti, si allacciano le stringhe delle scarpe, si tiene l’ombrello, quale orecchio si preferisce per parlare a una persona, quale mano si pone per prima nel nuoto a stile libero, con quale mano si impugnano coltello, forchetta e cucchiaio. Il lato sinistro del cervello controlla la parte destra del corpo e quello destro controlla la parte sinistra del corpo. È opinione comune che le persone mancine possano avere difficoltà nella vita quotidiana dato che molti oggetti sono concepiti per i destrimani. I mancini, invece, dicono di non avere nessuna difficoltà nell’usare oggetti oppure nello scrivere. È opinione comune che i mancini non vedano ciò che scrivono e per questo sarebbero in svantaggio rispetto ai destrimani. Secondo altri, invece, le persone mancine, al pari dei destrimani, vedono ciò che hanno scritto ma tra le dita, e hanno anche il vantaggio di vedere dove andranno a scrivere. Un gruppo di ricercatori ha catalogato le impronte delle mani nei disegni preistorici e ha constatato che la proporzione dei mancini ai tempi delle glaciazioni sembra corrispondere con quella dei nostri giorni. Considerando che il mancinismo ha una componente genetica, i ricercatori di questo studio si sono chiesti come mai la media dei mancini sia rimasta costante nei secoli. La risposta è stata che, malgrado il mancinismo sia limitatamente raro, l’essere mancini comporta dei vantaggi rispetto ai destrimani. Alcune personalità sono e erano mancini tra questi Bill Gates, Paul Verlaine, Julia Roberts, Winston Churchill, Nicole Kidman, Sigmund Freud, Barack Obama e Leonardo da Vinci.
