Alimenti che fanno bene alla vista

Mangiare bene significa proteggere la tua salute, compresa quella degli occhi. Quali alimenti non devono mancare nella tua dieta per conservare la vista il più a lungo possibile? Fai scorta di cibi che contengono vitamina C, vitamina E, zinco, selenio e omega-3. La vitamina A mantiene la salute della cornea ed è un componente della rodopsina, pigmento che consente alla luce di essere convertita in segnali elettrici che vengono interpretati come visione. Mentre le carote sono quelle che si sente spesso pubblicizzare per il loro contenuto di vitamina A. Le verdure a foglia verde scura come il cavolo cappuccio e gli spinaci sono le principali fonti di luteina e zeaxantina, due carotenoidi che proteggono la retina. Agendo come antiossidanti, la luteina e la zeaxantina assorbono una notevole quantità di raggi di luce blu, impedendo loro di entrare nell’occhio interno per evitare che i radicali liberi indotti dalla luce danneggino le cellule oculari. Le uova sono un’altra grande fonte di carotenoidi e zeaxantina, in particolare quando provengono da polli alimentati con una dieta ricca di nutrienti. Ostriche. Lo zinco è necessario per l’attivazione di oltre 300 enzimi nel corpo mantiene la struttura e la stabilità delle proteine ​​nella retina e protegge le cellule della retina per prevenire e rallentare la perdita della vista, insieme ad altri antiossidanti come il selenio. Frutta secca e in particolare mandorle. La vitamina E è un potente antiossidante che protegge le cellule di tutto il corpo, comprese quelle degli occhi. I danni causati dall’esposizione ambientale all’inquinamento, al fumo e ai raggi nocivi possono intaccare le cellule dell’occhio e altri elementi coinvolti nella vista, ma la vitamina E agisce per fermare questo danno, annullando i radicali liberi. Questo prodotto è anche ricco di ferro. Pesce grasso. I tuoi occhi sono sempre secchi e irritati? Mangiare pesce grasso come tonno, trota, sgombro, sardine e salmone, che contengono omega-3, due o tre volte alla settimana può dare sollievo.

Vino e cioccolato per restare giovani

Si ritiene che i numerosi benefici del vino rosso e del cioccolato  fondente siano dovuti alla presenza di una sostanza chimica naturale chiamata resveratrolo. Questo rende questi due alimenti degli ottimi alleati per combattere l’invecchiamento. Gli studi indicano che la fonte di resveratrolo più nota è il vino rosso, e così anche l’uva rossa, il cacao, i mirtilli rossi e i gelsi. Una ricerca pubblicata sulla rivista BMC Cell indica che sostanze chimiche simili al resveratrolo possono essere utilizzate per ringiovanire le cellule vecchie. Alcuni studi precedenti svolti presso l’Università avevano dimostrato che i cosiddetti fattori di splicing, che sono tipi di proteine, diventano inattivi con l’avanzare dell’età.I ricercatori hanno riattivato questi fattori aggiungendo “resveralogues”, o sostanze chimiche simili al resveratrolo, alle cellule umane che invecchiano. Non solo sembravano più giovani, ma le vecchie cellule iniziarono a dividersi di nuovo. Studi recenti condotti da ricercatori del Nutrition Research nel Regno Unito hanno mostrato che il resveratrolo aumenta notevolmente il flusso di sangue al cervello, suggerendo un notevole beneficio per la funzione cerebrale sana. Ciò significa che consumare di più può aumentare la protezione dai problemi cognitivi / mentali, tra cui l’Alzheimer, la demenza e altri.  Il resveratrolo è stato anche collegato all’obesità, alla prevenzione del diabete, al miglioramento dell’energia e della resistenza, a una digestione sana e a molti altri benefici per l a salute. Quindi godetevi un bicchiere di vino rosso e del gustoso cioccolato fondente

Arachidi

Originarie del sud America, le arachidi sono oggi giorno consumate e impiegate in tutto il mondo in numerosi modi. Come tutta la frutta secca hanno importantissime proprietà nutrizionali, sono ricche di vitamine e sali minerali e l’unico limite al loro consumo sta nell’apporto energetico assai elevato: 100 grammi di arachidi equivalgono a quasi 600 calorie.Ma non fatevi spaventare perché un consumo limitato ma constante non soltanto non fa ingrassare ma è utilissimo per il nostro organismo. Le arachidi sono semi molto proteici e una preziosa fonte naturale di diverse sostanze utili alla salute. Le arachidi forniscono all’organismo un ottimo apporto di fibre e sali minerali come potassio, fosforo, manganese, zinco, rame e magnesio.Sono prive di colesterolo ma ricche di acido oleico, presente in grandi quantità anche nell’olio di oliva. Il contenuto di sodio è assai ridotto, a meno che non si consumino tostate e salate.Sono un’ottima fonte di polifenoli e in particolare di resveratrolo, una sostanza dall’elevato potere antiossidante. Le arachidi sono antiossidanti naturali, proprio come le fragole, le carote o i frutti di bosco: preservano la bellezza e la salute della pelle, sono preziosissime per i bambini in fase di crescita e coadiuvano la circolazione sanguigna e la salute del sistema nervoso. L’elevata presenza di acido folico le rende un alimento importante per la fertilità e importantissimo durante la gravidanza. Inoltre possono essere un valido supporto anche per chi soffre di mal di testa cronico.Il consumo di 15/20 grammi di arachidi al giorno è considerato salutare, ancor di più se abbinate ad un frutto ricco di glucidi come una mela. Quindi usandole con moderazione potremmo sgranocchiare le nostre arachidi seduti sul divano a vedere la televisione o accompagnate da un cocktail in attesa di una cena…

I Fruttariani

Basare la propria alimentazione esclusivamente sulla frutta? Niente di strano. In ogni angolo del pianeta, praticamente da sempre, c’è chi si nutrisce in questo modo. Persino Steve Jobs avrebbe abbracciato la dieta fruttariana che, pur di interpretare al meglio sul grande schermo il guru della Apple, ha avuto persino qualche problema di salute durante la preparazione della pellicola dedicata a tale personaggio. In altre parole, come in molti ricorderanno, qualche anno fa Kutcher è finito in ospedale verosimilmente per problemi al pancreas dovuti alla dieta fruttariana di Jobs. Ma questo è gossip. La realtà è che sì, il fruttarismo esiste e non mette tutti d’accordo. Però bisogna prima capire di cosa si tratta.Il fruttarismo nasce in Germania e uno dei suoi pionieri è stato Arnold Ehret, praticamente a base di frutta. Poiché affetto da problemi cardiaci incurabili all’epoca, ne cercò un rimedio dedicandosi a numerosi studi sui modelli differenti di alimentazione. Di sicuro non si diventa fruttariani da un giorno all’altro: servono almeno due anni per completare il proprio percorso, evitando prima di tutto il cibo lavorato, ma anche legumi e semi e, per evitare pericolose carenze alimentari, è necessario rivolgersi a degli esperti per conoscere pienamente il proprio corpo prima di fare una scelta del genere. Perché la frutta fa bene, certo, contiene vitamine, aminoacidi, sali, fibre e acidi grassi polinsaturi, che assicurano una buona attività intestinale. Ma variare, si sa, è sempre una delle prime regole a tavola per stare bene.Per i fruttariani l’uomo in origine si è nutrito esclusivamente di frutti dolci trovati sugli alberi o caduti per terra e pertanto ritengono che il nostro corpo sia fatto in modo tale da poter ingerire per la propria sussistenza solo questi alimenti. Non manca chi invece attribuisce a questa scelta di vita un concetto più etico, al fine di non porre termine ad un’altra vita, come quella della pianta. La sostanza comunque non cambia. I fruttariani non mangiano né carne e né pesce, ma solo frutta dolce e ortaggi. E ciò non deve sembrare affatto una stranezza, perché anche melanzane, pomodori, zucchine e cetrioli, così come i cereali, non sono altro che i frutti delle rispettive piante. Ma occhio a non confondere questa alimentazione con quella vegana o vegetariana, come capita spesso. Di sicuro ci sono alcuni elementi difficili da assimilare mangiando solo frutta. Ad esempio alcune vitamine del gruppo B e alcuni minerali come calcio, ferro e zinco le cui carenze possono in effetti comportare effetti collaterali non da poco. Il dibattito ad ogni modo resta aperto, anche in Italia, dove esiste da qualche tempo una nutrita componente di persone che hanno abbracciato questo modo di vivere e rapportarsi col cibo.

I cibi giusti per una notte di piacere

Sognate trascorrere serate ad alto tasso di piacere? Il modo migliore per dare il via ad una magnifica serata a due è servire una deliziosa cenetta dai piacevoli “effetti collaterali”. Scegliendo i giusti ingredienti si potrà concludere ogni appuntamento con i fuochi d’artificio. Alcuni alimenti, infatti, vantano note proprietà afrodisiache. Unendoli correttamente, il passaggio dalla tavola alle lenzuola sarà questione di un attimo. Per ottenere risultati garantiti Grazia. Rg ha proposto alcune ricette afrodisiache in grado di risvegliare la passione. Per provare le virtù, non resta che verificare. Tra le ricette in grado di stuzzicare il palato e non solo, ci sono degli involtini di mare marinati con spezie. Il pesce è ricco di iodio e zinco, entrambi considerati ottimi afrodisiaci. Basta marinare gamberi e capesante in una mistura di olio di oliva, sale, peperoncino e zenzero e formare degli spiedini. Il peperoncino, infatti, è un efficace vasodilatatore. Lo zenzero, invece, è un noto stimolante sessuale. Serviti con la rucola, anch’essa in grado di aumentare il desiderio, il gioco è fatto. Per chi non ama il pesce, una deliziosa crema di asparagi e tartufo garantirà risultati altrettanto efficaci. Il tartufo, infatti, contiene androsterone, mentre gli asparagi sono un’ottima fonte di vitamia B9. L’acido folico stimola la produzione di istamine che aumentano la percezione del piacere. La vitamina K, invece, migliora la circolazione. Ma è dal mare che provengono i migliori ingredienti per preparare ricette afrodisiache che garantiscano una serata davvero hot. Facendo molta attenzione alla scelta della materia prima, le ostriche calde con lo zafferano rappresentano un vero e proprio cocktail di piacere. Le proprietà delle ostriche sono note a tutti. Zinco e potassio sono gli afrodisiaci per eccellenza. Abbinate allo zafferano, la spezia dell’amore per eccellenza, il mix diventa davvero esplosivo. A conclusione di una cena a base di ricette afrodisiache non può mancare un dessert che faccia scoccare la passione. Si potrebbe provare con un delizioso fondente di cioccolato aromatizzato al pepe. Il cioccolato non può mancare quando si parla di passione. Come è noto, infatti, stimola le endorfine. Che non a caso vengono considerate gli ormoni del piacere. E per chi non ama mettersi ai fornelli, anche una fresca macedonia può garantire una piacevole notte ad alto tasso di eros. Basterà prepararne una con banane, kiwi, ricco di vitamine ed antiossidanti, melograno, che stimola il testosterone, e fragole, il frutto afrodisiaco per eccellenza. Con un tocco di vaniglia nello sciroppo, che stimola i sensi e vanta proprietà toniche e rilassanti, il gioco è fatto.

Alla scoperta del Kefir

Il Kefir è un latte fermentato simile allo yogurt, una bevanda rinfrescante e salutare, ricca di fermenti lattici e dal gusto fresco, leggermente acido ma dal sapore piacevole. E sapete che esiste anche il kefir d’acqua? Scoperto e subito gradito dall’uomo già migliaia di anni fa, originario del Caucaso, e tutt’oggi molto usato in Russia, il Kefir viene preparato in modo tradizionale utilizzando latte fresco di pecora, capra o vacca e i fermenti o granuli di Kefir formati da un polisaccaride chiamato kefiran che ospita colonie di batteri e lieviti.Il Kefir nel corso del tempo è stato però preparato anche con altri liquidi con contenuto di zuccheri come il latte di soia o il latte riso e persino solo con l’acqua zuccherata. Questa bevanda è considerata un alimento eccezionale per il nostro organismo, perché contiene, oltre ai fermenti lattici che garantiscono il corretto funzionamento dell’intestino aiutandoci a prevenire allergie e ad assorbire le vitamine necessarie per la nostra salute, minerali quali il calcio, il magnesio, il fosforo e lo zinco. Essendo povero di lattosio, poi, il Kefir può essere ingerito anche da coloro che ne sono intolleranti. Considerato un elisir di lunga vita è particolarmente indicato per chi ha bisogno di energia o per chi si sta riprendendo da un trattamento di antibiotici, agli anziani, e principalmente alle donne in gravidanza grazie al suo equilibrato contenuto  di acido folico fondamentale per lo sviluppo del feto.

Alla scoperta delle tipologie dei cristalli del sale.

Quattro lettere, un’infinità di utilizzi. Parliamo del sale, elemento naturale dalle inappagabili proprietà. Indispensabile in cucina, prodigioso per il benessere, alleato della bellezza, miracoloso per le pulizie, questo prezioso minerale conserva facoltà note a tutte le culture e in tutte le epoche. In cucina, gli utilizzi si sprecano. Ma non è degli infiniti impieghi culinari dei cristalli delle meraviglie che vogliamo parlare. Piuttosto, intendiamo presentare subito alcune delle diverse tipologie e varietà di sale oltre alle loro particolarietà, per farvi scoprire l’universo colorato e incantevole rappresentato dai sali del mondo. Sale della Camargue: bianco come il sale più solitamente utilizzato, ma rarissimo è detto anche Fior di sale. Prodotto nel sud della Francia, non raffinato e dal basso contenuto di sodio, ha cristalli più grandi ed è meno salante del comune sale da cucina: perfetto su insalate o verdure.Sale rosa dell’Himalaya: è tra le varietà più rare. Viene estratto da miniere risalenti a circa 200 milioni di anni fa non incluso tra i sali marini,  perciò, ed è considerato il sale più pregiato al mondo. Privo di additivi, non raffinato e ricco di zinco, rame e ferro. Poco aggressivo e molto digeribile, è ideale con la carne Sale grigio di Bretagna: grezzo e ricchissimo di oligoelementi in particolare, di magnesio. Dal sapore ricco, è adatto a piatti di carne, pesce e verdure. Povero di sodio, è consigliato a chi soffre di disturbi quali ipertensione e ritenzione idrica.Sale rosso delle Hawaii: un’autentica miniera di ferro. Dal retrogusto di nocciole tostate, accompagna stupendamente carne e pesce grigliati. Sale blu dall’Iran: è rarissimo e arriva dalle miniere dell’Iran. Dal sapore poco speziato, esalta splendidamente piatti a base di tartufo e frutti di mare. Sale nero : proviene dalle acque dell’isola di Cipro. Dal sapore delicato, è arricchito di carbone vegetale attivo ed è particolarmente adatto a chi soffre di gonfiore addominale. Costituito da cristalli di forma piramidale, si scioglie con meno facilità rispetto ad altri tipi di sale. Per questo, è da utilizzare su pietanze da salare a crudo