Una tradizione che risale al 1800 quando gli inglesi erano soliti consumare solo colazione e cena. Si dice che la Duchessa di Bedford, amica della Regina Vittoria, ogni giorno nel tardo pomeriggio era colta da un forte senso di fame che le rendeva difficile aspettare la cena. Il tè divenne la soluzione a questo problema che insieme a qualche dolcetto diventò lo spuntino per tenere a freno la fame durante il giorno. Ben presto questa usanza della duchessa divenne presto condivisa da amici e conoscenti e così nel corso dei secoli si trasformò in una vera e propria tradizione, nonché evento mondano a cui donne sofisticate ed eleganti avevano piacere a parteciparvi. Se volete trascorrere un tipico pomeriggio con gli amici accompagnati dal celebre tè delle cinque, ecco come preparare un perfetto tè all’inglese con regole precise. L’acqua deve essere dolce e poco mineralizzata per non alterare il sapore del tè, quella del rubinetto è troppo forte e ricca di calcare. la temperatura è molto importante e varia in base al tè che si vuole preparare. I tè neri richiedono i 96°, mentre per quelli più delicati come quello verde o quello bianco, l’acqua deve essere intorno ai 70°. Se non avete i bollitori dove si può impostare la temperatura potete usare un semplice termometro alimentare. La regola vuole che si usi un contenitore in porcellana, una teiera sarebbe l’ideale. La plastica fa attaccare i tannini del tè ai lati, mentre il metallo potrebbe danneggiare il sapore. La ceramica invece, essendo porosa, raffredderebbe troppo in fretta il vostro tè. Una volta che l’acqua avrà raggiunto la temperatura ideale versatene un po’ nella teiera, lasciatela per un paio di minuti e poi versate il resto dell’acqua calda. Questo processo eviterà lo shock termico causato dal contatto con il contenitore a temperatura ambiente e manterrà l’acqua alla temperatura desiderata. Mettere le foglie di tè in infusione nella teiera e poi filtrarlo. Generalmente si calcola un cucchiaino scarso di foglie per tazza più uno extra per la teiera.Il tempo di infusione dipende dal tipo di tè, generalmente va da 3 ai 6 minuti, tempo indicato comunque sulla confezione. In Inghilterra è tipico aggiungere al tè del latte senza associare lo zucchero. C’è chi afferma che il latte va versato nella tazza prima del tè così da non perdere le proteine dell’infuso. Al contrario molti britannici preferiscono versare il latte dopo il tè così da metterne la quantità giusta.
Tag: tè delle cinque
Niente più biscotti sbriciolati nel tè
l piacere di un buon tè può essere ancora maggiore se questo è associato da una bella scatola di pasticcini. Un piacere che però viene meno se scopriamo, come spesso accade che, all’interno della scatola, parte dei biscotti da tè o latte sono già in pezzi o se ancora peggio il biscottino si sgretola nelle nostre mani cadendo nella tazza.Un problema che ora potrebbe essere risolto definitivamente grazie alla ricerca realizzata da un giovane ricercatore inglese Qasim Saleem in un articolo pubblicato nella rivista Measurement Science hanno fornito delle preziose indicazioni per fabbricare biscotti perfetti. E’ stato possibile stabilire infatti, che il periodo critico durante il quale i biscotti si danneggiano è quello immediatamente successivo alla cottura. Mentre i biscotti si raffreddano l’umidità tende a diffondere dal centro verso l’esterno. In questo modo il volume della porzione centrale si riduce mentre l’esterno si espande, producendo uno stress che può favorire la comparsa di minuscoli crack nel biscotto. Una minima sollecitazione come quella provocata dall’impacchettamento o dal trasporto è sufficiente a questo punto per completare l’opera mandando in frantumi i dolcetti. Il problema è anche legato alla qualità dell’impasto base utilizzato per fare i biscotti e tende a peggiorare nel caso in cui questo contenga una bassa percentuale di grassi e zucchero.Il gruppo di Saleem è giunto a queste conclusioni analizzando con un fascio laser cosa avviene durante la fase di raffreddamento dei biscotti chiamati “Rich Tea”. La tecnica utilizzata è la stessa che permette ai geofisici di controllare, mediante rivelamenti aerei, eventuali movimenti nelle aree interessate dai terremoti. Per i fabbricanti di biscotti, che fino ad oggi hanno potuto garantire la qualità dei prodotti immessi sul mercato solo grazie ad una attenta cernita di quello che veniva sfornato, si offre ora la possibilità di migliorare la resa controllando in maniera opportuna umidità e temperatura dell’intera catena di produzione.
Il rito del tè
Il rituale del tè pomeridiano è una delle immagini più rappresentative della tradizione inglese: si tratta di un momento irrinunciabile che deve le proprie origini alla duchessa Anna di Bedford. Agli inizi del 1800 gli inglesi erano solito consumare soltanto due pasti al giorno: la prima colazione e la cena. Sembrerebbe che la duchessa, per placare la sensazione di fame e di spossatezza che la coglievano nel pomeriggio, decise di incaricare la servitù di apparecchiare nel suo salotto tè caldo e qualche dolcetto intorno alle cinque del pomeriggio. La novità fu accolta così bene dagli amici più stretti della duchessa che a poco a poco l’idea si diffuse e prese piede prima nelle classi più ricche, per poi essere seguita da tutti. L’appuntamento delle ore 17.00 è evoluto e nel tempo è diventato sempre più strutturato, arricchendo il buffet con dolci, pasticcini, torte e stuzzichini salati. Nel 1900 è diventato una vera e propria occasione mondana, irrinunciabile per le classi dell’alta società e della borghesia che utilizzavano questo piacevole momento della giornata per organizzare incontri sociali, di affari e di beneficienza. Da quel momento nacquero numerose le sale da tè e i negozi dedicati a questa piacevole bevanda. Gli hotel più importanti di Londra cominciarono a servire il tè ai loro clienti: oltre agli eventi più classici si diffuse la moda del tè danzante. Sempre nei primi del Novecento, nelle nuove sale da tè vi era possibile approfittare della presenza abituale di un cartomante o chiromante che offriva i suoi servizi divinatori ai clienti. Ancora oggi è per gli inglesi un piacere irrinunciabile che neppure la frenesia del lavoro d’ufficio nella cosmopolita Londra ha potuto soppiantare.