Quasi tutti sappiamo che concedersi un espresso nel tardo pomeriggio può tenerci con gli occhi sgranati al momento di prendere sonno. Nel resto della giornata, qual è l’orario ideale per assumere caffeina?
Dalle 9:30 alle 11:30 del mattino ogni momento è quello giusto, secondo le neuroscienze e la crono-farmacologia, un campo della medicina che mette in relazione l’assunzione di farmaci o sostanze psicoattive con l’andamento del nostro naturale orologio biologico.Il nostro ritmo circadiano – il complesso orologio interno che mantiene l’organismo regolato con i ritmi naturali come il avvicendarsi del giorno e della notte – è regolato da gruppi di neuroni specializzati nella struttura cerebrale dell’ipotalamo. Queste cellule regolano funzioni basilari come l’avvicendamento di sonno e veglia e il rilascio di cortisolo, un ormone che attiva il nostro sistema di allerta. Questo meccanismo lavora a stretto contatto con le cellule fotosensibili della retina. Tra le 8:00 e le 9:00 del mattino, quando siamo investiti dalla prima luce del giorno, il livello di cortisolo nel sangue raggiunge un picco: è il momento in cui siamo (o dovremmo esserlo) naturalmente più svegli e assumere caffè a quell’ora rischia di sortire un effetto minore e, anzi, di creare assuefazione. Meglio quindi farlo nella fascia oraria tra le 9:30 e le 11:30 quando il livello di questo ormone cala fisiologicamente, per prepararsi al picco successivo 
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Le operazioni di pulizia della nostra casa possono rappresentare un vero e proprio problema. Vediamo a esempio come pulire un decanter. Questa tipologia di vaso ha sicuramente può essere abbastanza difficile da pulire, proprio per la sua particolare conformità. Per eliminare ogni traccia di polvere o sporco sarà necessario utilizzare uno spazzolino con il manico abbastanza lungo. Inoltre, si dovranno rimuovere le macchie d’acqua e di vino all’interno del vaso Prendete un pugno di riso aggiungete un cucchiaino di detergente per piatti e un po’ di acqua cada. Inserite lo spazzolino e muovetelo all’interno del decanter in ogni direzione. In questo modo, la sua parte interna sarà pulita perfettamente. Il riso agirà da leggero scrub, eliminando dalle pareti le macchie di calcaree e le tracce di sporcizia più resistenti. Tappate con la mano l’apertura del vaso, capovolgetelo, e agitate energicamente. Fate attenzione a seguire tutti i passaggi, così da avere un risultato eccellente. Posatelo su delle superfici piane e lasciate agire il detergente per circa una decina di minuti. Trascorso il tempo necessario, eliminate l’acqua saponata e il riso. Risciacquatelo con abbondante acqua tiepida. Ora riempite metà caraffa con dell’aceto bianco e lasciate riposare per un quarto d’ora abbondante. Rimuovete l’aceto e sciacquate con cura. Inumidite un panno morbido e privo di lanugine (meglio se di lino) con un po’ di aceto bianco diluito con acqua minerale, pulite a fondo le aree esterne. Ripassate con dell’alcool etilico e lasciatelo asciugare Non dimenticate mai di prestate molta attenzione a non rompere il vaso durante l’ operazioni di pulizia solitamente questi vetri sono molto fini
L’uso degli hashi (bacchette)
Ecco un suggerimento se vi trovate a a fare una perfetta cena in stile Giapponese magari con degli ospiti provenienti da questo paese è bene sapere che…Quando prendete del cibo dai piatti di portata è bene usare la parte posteriore degli hashi, non quella che si porta alla bocca.
Per offrire un assaggio a qualcuno prendete il cibo con gli hashi e mettetelo nel suo piatto, non passate il cibo direttamente dai vostri bastoncini ai suoi perché è considerato un gesto che porta sfortuna.
Quando non si tengono in mano gli hashi vanno appoggiati sull’appoggia-hashi, è preferibile evitare di lasciarli sul tavolo o sul piatto.
Non usare le bacchette per indicare persone o cose perché anche questo è poco educato. Anche infilzare il cibo e tenere gli hashi con entrambe le mani sono gesti che è preferibile evitare.