I vini giusti per capodanno

Vini capodanno 2019 Cosa c’è di più importante delle bollicine per brindare all’arrivo del nuovo anno?Un po’ per scaramanzia, un po’ per tradizione, il cenone di Capodanno non può prescindere dall’accompagnamento di un buon vino.Che sia in piazza, con gli amici o con i propri parenti, milioni di bottiglie verranno stappate alla mezzanotte in punto per festeggiare la fine del 2018 e l’inizio del 2019.Se non avete ancora deciso su cosa optare, ecco alcune opzioni da tenere in considerazione. Innanzitutto c’è da dire che la scelta del giusto vino va fatta in base al menù. Un buon accompagnamento infatti esalterà le nostre portate e i loro sapori. Per chi opterà per un menù a base di pesce, come tradizione vuole, meglio puntare su un bianco. In questo caso, per cominciare il lungo cenone, una buona scelta può essere un Prosecco.Se invece volete optare per qualcosa di più originale, può andare bene un vino rosato. Chi invece metterà in tavola come antipasto un mix di salumi e formaggi stagionati, può orientarsi su un vino rosso piuttosto giovane, come un Barbera. Veniamo ai primi. Se preparerete un primo piatto abbondante e corposo, come una pasta al sugo o una lasagna, il vino deve essere altrettanto robusto. In questo caso non faremo certo brutta figura scegliendo una bottiglia tradizionale come un Barbera d’Asti.Con pasta ripiena come tortellini o cappelletti, invece, l’ideale è un buon Lambrusco.Un’alternativa può essere un Primitivo pugliese, un vino deciso e intenso.Per chi invece degusterà un primo a base di pesce, è preferibile un bianco come il Verdicchio. Con un sugo bianco di pesce, infine, si può optare per un bianco secco.Siamo ai secondi. Questo è il piatto forte della  vostra cena, per questo è l’occasione giusta per sfoderare l’asso nella manica.Un consiglio? Si può puntare su uno dei migliori vini Toscani come, un rosso Gallo nero,austero e vigoroso, o un Brunello di Montalcino.Chi mangerà invece pesce può acquistare un  San Michele Appiano, ideale per piatti ricchi e ben conditi.È mezzanotte, arriva il momento del brindisi. Mentre ci si scambia gli auguri e si addenta una fetta di panettone, l’ideale è un classico spumante. Le bollicine dolci sono infatti assolutamente indicate in occasioni del genere.

I fiori di sambuco

Con l’arrivo dell’estate ci sono più opportunità per recarsi a fare delle fantastiche passeggiate, camminare lungo  sentieri ai margini di immense distese di campi di grano, avventurandoci nella campagna, cercando l’aroma dei fiori di sambuco annusando l’aria. I nonni ci insegnano che quando si cammina in un bosco bisogna essere il più silenziosi possibile: non so se questa è una forma arcaica di rispetto per le forze della Natura o semplicemente perché non volessero essere sentiti quando cercavano i funghi, per non rivelare i suoi posti segreti. E’ fantastico però, sentire le  risate emozionate provenienti da sotto le cupole di sambuco, perché finalmente vi trovate  immersi nella natura circondati da uno dei  profumi più intriganti. Aromaterapia all’ennesima potenza. Portatevi un cestino e colmatelo di fiori di sambuco ancora in boccio e appena tornate a casa preparatevi lo sciroppo di sambuco specialità tipica delle regioni del nord Italia, che si prepara in primavera e si gusta durante l’estate. Fioritura tipica del mese di maggio, il sambuco è una pianta spontanea molto diffusa con grandi ombrelli di profumatissimi fiorellini bianchi. Raccoglieteli in luoghi lontani dall’inquinamento, preferibilmente ai margini dei campi o lungo i corsi d’acqua. Le bacche del sambuco si formano più tardi, verso fine agosto e si possono utilizzare per fare un’ottima marmellata. Lo sciroppo di sambuco imbottigliato va conservato in un luogo fresco e buio. E’ un ottimo rinfrescante: gustatelo con acqua e ghiaccio come bevanda estiva oppure preparate il cocktail Hugo: mescolate nel misurino 1/3 di sciroppo di sambuco e 2/3 di spumante o prosecco. Se vi piace unite uno spruzzo di seltz e servite profumando con scorzette di limone e foglie di menta.