Quando si parla di mare, pensiamo subito al relax e alla abbronzatura, ma non tutti amano passare il tempo ad oziare sotto il sole senza far nulla. Se siete tra quelli che si annoiano a morte al mare e cercate qualche attività per passare il tempo, da soli o in compagnia, ecco cosa fare in spiaggia per divertirvi e dire addio alla noia. Se siete soli al mare, in spiaggia non c’è cosa migliore di leggere un buon libro oppure la vostra rivista preferita. Una cosa che di rado si riesce a fare tutti i giorni, quando si è alle prese con lavoro e famiglia. Un altro modo per passare il tempo al mare è armarsi di smartphone o tablet con connessione stabile e auricolari e godersi film e serie TV in streaming..Non amate la tecnologia, almeno durante le vacanze? Allora correte in edicola e comprate qualche giornale di enigmistica e mettetevi alla prova! Un’altra attività da provare al mare, in modo particolare all’alba e al tramonto, quando c’è poca gente, è lo yoga. Vi rilasserete e vi manterrete in forma. Se siete in compagnia, potete divertirvi in tantissimi modi. Ad esempio, potreste organizzare una partita di beach volley , ovviamente senza infastidire i bagnanti e stando lontani dagli ombrelloni. Sotto l’ombrellone, invece, potete giocare a carte oppure a qualche gioco da tavola formato pocket. Spesso gli stabilimenti balneari organizzano ,acquagym unitevi alla mischia! Se il mare e le onde lo consentono, provate a fare surf. Preferite qualcosa di più tranquillo? Fate lunghe passeggiate in riva al mare, con i piedi in acqua. Oltre ad essere un ottimo modo per fare due chiacchiere, aiuta anche a mantenersi in forma, per concludere, partecipate agli aperitivi e alle feste in spiaggia, non riuscirete ad annoiarvi sicuramente
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Stare da soli fa bene
Le relazioni sociali sono indispensabili. Ma a volte spendiamo così tante energie nel farle funzionare che dimentichiamo il valore della solitudine. Intesa non come condizione di vita, ma come spazio di relax, di utopia, di separazione dalle dinamiche sociali. Secondo uno studio di recente pubblicazione, condotto da un team di ricerca dell’Università di Rochester, stare soli fa bene. 15 minuti al giorno di solitudine sono sufficienti ad abbassare notevolmente i livelli di stress, ansia, nervosismo .Le emozioni negative si riducono quando ci si prende almeno un quarto d’ora per stare da soli quando ci si sdraia su un lettino a guardare il cielo in giardino, o ci lasciamo dondolare da una amaca, Sono i risultati degli esperimenti, come soggetti sono stati presi studenti ai quali, durante diverse fasi e tipologie di test, veniva chiesto di riportare diversi tipi di emozione provati durante i momenti di solitudine. Incrociando i dati, i ricercatori hanno notato i picchi emotivi, specialmente quelli negativi, scendevano. Meno paure, ansie, nervosismi. Piuttosto, le emozioni riscontrate facevano parte di una sorta di ‘neutralità’. Sensazione di rilassamento, calma, ma anche noia. Durante alcuni test, ai partecipanti veniva chiesto di pensare a ciò che desideravano, mentre altre volte dovevano riflettere su temi stabiliti positivi, negativi e neutrali. Quando era permesso di pensare a ciò che si voleva le emozioni diventavano soprattutto di serenità e tranquillità. Tuttavia, se stare soli diventa una condizione che si ripete, tutti i giorni, per molto tempo, gli effetti benefici tendono a ridursi. Insomma stare soli, per brevi periodi, tutti i giorni, può fare bene a chi tende ad accumulare stress, rabbia, nervosismo. Ma i benefici sembrano dipendere da quanto la solitudine sia una scelta individuale.
La solitudine
Per molti di noi stare soli è difficile, è causa di angoscia o sofferenza. Un po’ forse per noia, un po’ per il senso di isolamento e anche perché siamo obbligati a contrapporsi con i nostri pensieri più intimi si vive quel senso di distacco come solitudine e spesso non si sa come fare per affrontare queste sensazioni. Ma c’è differenza tra essere soli e sentirsi soli. Passare del tempo in compagnia di noi stessi soltanto, senza altre persone intorno, è qualcosa di molto diverso dal senso interiore di profonda solitudine, dolorosa e totalizzante. “Si può essere soli e felici, oppure essere soli e sentirsi soli. Dipende dall’idea che tu ti fai dello stare da solo” Dietro alla paura di rimanere da soli, alla fine di una relazione amorosa, dopo un importante litigio con la migliore amica, o la perdita di qualcuno di caro, c’è sicuramente una poca considerazione di se stessi e molto a che fare con le proprie radici. La solitudine è una limitazione naturale dell’essere umano. Ma di per sé non è dolorosa, siamo noi che la viviamo così, spesso perché non riteniamo noi stessi in grado di soddisfare i nostri bisogni e desideri Insomma, non riconosciamo il piacere della nostra compagnia. Crediamo che qualcun’altro possa intrattenerci meglio, alzi la qualità del nostro tempo passato a fare qualsiasi cosa: un film è più divertente con l’amica, la cena è più piacevole se c’è lui, andare a correre è più pesante se non c’è qualcuno con noi. Questo avviene nella nostra testa quando non ci piace stare in compagnia di noi stessi. Abbiamo tutti una cara amica, una collega o una persona della nostra famiglia che è uscita dopo una lunga storia d’amore e ora fatica a stare bene da sola. 10 anni di convivenza, 2 anni di relazione a distanza, non importa quanto, dove e come. Perché avere qualcuno accanto ci dà sicurezza e quando ci viene tolta questa sensazione, ci sentiamo persi, vuoti, soli. Magari infondo siamo proprio noi quell’amica. E se è così lo sappiamo ancora meglio…
Mangiare da soli rende infelici
Mangiare da soli, a volte, può essere un’esperienza rilassante: si può masticare a bocca aperta, esagerare con le quantità di cibo o ignorare qualsiasi regola del galateo. Farlo regolarmente, però, può contribuire a renderci tristi e infelici. È quanto ha rilevato un sondaggio condotto dalla Oxford Economics, dal quale è emerso che, le persone che mangiano da sole presentano un punteggio inferiore, in termini di felicità, rispetto alla media nazionale. I ricercatori dell’università di Oxford hanno scoperto che più le persone mangiano con gli altri e più è probabile che si sentano felici e soddisfatti. Mangiare da soli fa male. Principalmente agli uomini, secondo questi ricercatori, gli uomini che mangiano in assenza di compagnia femminile hanno il 45% di rischio in più di diventare obesi. E, di conseguenza, aumenta anche il rischio di pressione alta e di colesterolo fuori dalla norma. Mangiare soli, in realtà, è una condizione normale per chi è single, o almeno non sposato e con famiglia, e di per sé non c’è nulla di male nel pranzare e cenare per conto proprio, nella cultura buddista, per esempio, l’azione del mangiare è collegata a un momento di forte spiritualità Tuttavia, consumare molti pasti in solitudine, magari davanti al computer perché in ufficio c’è troppo lavoro per uscire a pranzo, aumenta il rischio di “mangiare male”. “Le persone che mangiano da sole hanno più probabilità di mangiare nei fast food cibi già preparati. Chi ha voglia di cucinare un pasto intero per una sola persona? Insomma, gli individui che tendono a mangiare spesso in solitudine, prediligono abitudini alimentari poco sane, mangiano troppo in fretta e assumono poche sostanze utili per l’organismo
