Acquistare vestiti è qualcosa di superato. Tra qualche tempo cassette e armadi saranno più liberi e tutti i grandi marchi offriranno un servizio di noleggio in abbonamento. Porre un freno alle spese folli è possibile? Sì! La soluzione sta nel passare dall’acquisto al noleggio. Un’idea tanto semplice quanto efficace, posta a metà strada tra la voglia di ben figurare in una data occasione e la necessità di non spendere un patrimonio in abiti che tendenzialmente non si adopereranno spesso. Tra Cina e Stati Uniti, sono svariate le aziende che hanno lanciato questo servizio. Basti pensare all’asiatica YCloset o all’americana Rent-to-runaway. Quest’ultima, con sede a New York, è stata una vera e propria pioniera nel settore, attivando il proprio servizio già nel 2009. Restando negli Stati Uniti, si è adeguata anche Le Tote, mentre in Europa si sottolinea l’innovazione di Girl Meets Dress, a Londra. Esaminando nello specifico la proposta, si dovrà soltanto selezionare uno dei pacchetti offerti dalle aziende in questione, così da accedere al noleggio di un preciso numero di capi. Nel corso degli il servizio ha ben funzionato con abiti da sera e smoking, così da fornire l’ essenziale per presentarsi al meglio a un grande evento. La svolta verso la quale si tende riguarda però una sorta di pacchetto. A un costo fisso, legato alla tipologia e al numero di prodotti noleggiati, si potrà avere accesso all’intero catalogo. Si tenderà dunque a superare il blocco degli abiti da sera, mettendo a disposizione una varietà ben più ampia di vestiti. Si tratta di un modo per avvicinare un gran numero di clienti a un certo livello di vestiti e abiti, senza per questo dover fare salti mortali per arrivare a fine mese. Una soluzione geniale che potrebbe mettere in seria difficoltà marchi come Zara e H&M. Al momento si tratta di una realtà ancora troppo limitata, ma è il primo passo verso un rovesciamento, come lasciato intendere dalla fondatrice di Girl Meets, che spiega come forse si potrà arrivare a spendere la metà rispetto a quanto oggi generalmente si faccia. Dopo anni trascorsi a consolidarsi, in ambienti di nicchia, è tempo dunque che il noleggio abiti diventi una corrente principale. Un semplice nuovo abbonamento da aggiungere alla carta di credito, fino agli ultimi capi in vetrina.
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Arriva Pepper X, il peperoncino più piccante del mondo
È due volte più potente del Carolina Reaper ed è il risultato di 10 anni di lavoro. È stato usato come ingrediente di una salsa, che è andata esaurito in due minutiSi chiama «Pepper X», ed è il peperoncino più piccante del mondo. È stato appena presentato da «Smoking» Ed Curry, che ci ha lavorato per dieci anni. Aveva già creato il Carolina Reaper, che raggiunge 1,6 milioni di unità di calore o SHU (l’unità di misura della scala Scoville, che misura quante diluizioni di estratto di peperoncino disciolto in acqua e zucchero sono necessarie per non avvertire più il senso di bruciore). E che era stato superato dal Dragon’s Breat, il cui nome, «fiato di drago», è già un programma: con 2,48 milioni di unità di calore, era il più hot del mondo. Ma adesso il Pepper X lo ha spodestato, con i suoi 3,18 milioni di SHU: questo significa che, per eliminare il suo bruciore, servirebbero più di tre milioni di diluizioni.Per capire di che cosa stiamo parlando, basta pensare che i Jalapenos misurano tra le 10 e le 20 mila unità Scoville. È chiaramente impossibile pensare di utilizzare il Pepper X per insaporire un piatto: il suo creatore lo ha candidato al Guinness dei Primati, e la conferma della vincita arriverà a novembre. Però il super peperoncino è già diventato l’ingrediente di una salsa, The Last Dab, risultato della collaborazione tra Ed Curry e il sito First We Feast. Ed è già esaurito : le prime mille bottiglie sono state vendute in due minuti