Gli orologi che si possono trovare appesi all’interno delle nostre case, o degli studi e degli uffici, si possono caratterizzare in più categorie. Si possono trovare, infatti, orologi classici, caratterizzati dalla presenza di elementi che rinviano ad epoche passate. Esempi sono costituiti dagli orologi in legno, da quelli in vetro antico e dai classici orologi da ufficio che si possono trovare anche in moltissime case. Poi, abbiamo gli orologi da parete moderni. Questi si contraddistinguono, innanzitutto, per il loro stile spesso molto essenziale o, al contrario molto ricercato. Inoltre, gli orologi moderni sono anche caratterizzati dall’uso di materiali come il metallo, il vetro e le resine, che possono dare quel tocco in più alla parete e all’intera stanza. Se vuoi avere qualcosa di davvero originale, allora dovresti puntare sugli orologi da parete di design. Questi si riconoscono nella “massa” perché spesso hanno forme inusuali, sia a livello generale sia per i numeri che serviranno per indicare l’ora, con uno stile davvero inconfondibile.
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5 cose bizzarre da mettere nel caffè
Le ricette seguenti sono consigliate solo a sperimentatori e stomaci forti. Buongiorno, o bevitori compulsivi di caffè! Questa mattina si potrebbe cambiare ricetta e optare per le varianti in arrivo dal resto del mondo ma non prendiamoci in giro: arrivano quasi tutte dagli Stati Uniti, il paese che da solo sta cercando di cambiare i connotati alla nostra bevanda nazionale. Sono ricette consigliate solo a sperimentatori e stomaci forti. In ogni caso, documentano che c’è chi si sveglia e comincia la giornata così. Caffè col burro Ne avevamo accennato qui. L’invenzione, ispirata alla tradizione tibetano-nepalese del tè con il burro di yak, è di Dave Asprey, che come quasi tutto il resto delle sue idee imprenditoriali lo fa precedere dalla parola Bulletproof. Bulletproof Coffee, quindi: a prova di proiettile. O di convinti colazionari. Chi opta per questa ricetta, infatti, non deve mangiare altro, perché il fabbisogno di calorie viene soddisfatto dalla quantità di sostanza grassa sciolta nella tazza di dimensioni nord-americane, in genere. Se si supera lo shock iniziale, una simile ricetta promette di mantenere i livelli di energia e di contenere la fame fino alla pausa pranzo.Per chi volesse provarlo, si consiglia non il burro tradizionale ma di usare il ghee indiano ormai acquistabile in molti negozi italiani, e ovviamente ci aggiunge un ingrediente “segreto”, un olio a base di acido caprilico .Caffè con l’avena C’è chi la mattina consuma, alla maniera anglosassone, la pappa d’avena. Magari anche con un goccio di caffè. Qui il concetto è ribaltato: è l’avena ancora cruda, in fiocchi, a finire in tazza. Possibilmente grande, perché il calore del caffé deve “cuocere” il cereale, per un effetto due-in-uno. Ovvero, in un solo gesto si mangia e si beve
