Sentire e ascoltare sono due azioni diverse

Dopo una giornata abbiamo sentito molte cose, ma ne abbiamo ascoltate poche. Quando sentiamo non prestiamo troppa attenzione, semplicemente captiamo la successione di suoni che si produce intorno a noi. Invece quando ascoltiamo, la nostra attenzione è rivolta ad un suono ad esempio quando siamo distesi in giardino su una amaca ascoltiamo il cinguettare degli uccelli, oppure quando siamo distesi su un lettino al mare in un angolo più isolato ascoltiamo l’infrangersi delle onde sulla scogliera , in questi momenti sentiamo un messaggio specifico, i rumori cioè esiste un’intenzionalità di fondo e i nostri sensi sono tutti focalizzati sull’informazione che stiamo ricevendo. Così, succede alle persone che sanno ascoltare gli altri, Saper ascoltare è molto difficile perché esige controllo ed implica attenzione, comprensione e sforzo per captare il messaggio del proprio interlocutore sia esso un suono della natura che un messaggio vocale di un amico, un figlio, un partner. Ascoltare significa dirigere la propria attenzione verso l’altro, entrare nel suo ambito di interesse e nel suo sistema di riferimento. A volte capita di incontrare delle difficoltà nell’ascoltare l’altro e presto si passa dall’ascoltare al sentire, mentre si elabora una risposta per quando l’altro avrà finito di parlare, senza tentare di prestare attenzione a quello che dice. Il dialogo si blocca a causa di incontinenze verbali. Se tutti vogliamo parlare nello stesso momento, senza ascoltare le ragioni dell’altro, non ci sarà un dialogo vero e proprio, ma solamente monologhi che si sovrappongono. “Parlare è una necessità, ascoltare è un’arte.” (Goethe)