Quando gli occhi hanno fame

Il cibo sta diventando non solo un piacere per il palato, bensì anche per gli occhi. Lo è sempre stato in realtà, già dal rinascimento veniva spesso reso protagonista di celebri quadri, poiché il cibo è ispirazione, gusto e bellezza allo stesso tempo. Ultimamente se sul web si cercano parole chiave come “instafood ” si riesce a percepire quanto questa corrente di “amanti del cibo da guardare” stia proliferando. Composizioni di piatti, preparazione degli stessi e lavorazione degli ingredienti sono i soggetti preferiti di chi vuole produrre un video o un’immagine in stile instafood L’importante è trattare il cibo come fosse una modella, catturando ogni movimento, ogni trasformazione, ogni goccia che esce fuori dalla spremitura. Praticamente se continuiamo così i prossimi concorsi non saranno più “miss maglietta bagnata” ma “miss arancia spremuta”. Non sarebbe nemmeno male come idea se si passasse da una passione per le “pere” ad una per le arance. La frutta, per antonomasia, ha sempre fatto bene.

Creare Food Art con i tuoi bambini

Recentemente ho acquistato un delizioso tagliere in legno adatto per gli aperitivi e ho deciso di metterlo in pratica preparando alcune divertenti figure di cibo legati agli animali. Se hai bambini, ami gli animali o semplicemente ami fare arte con il cibo. L’arte alimentare è un ottimo modo per divertirsi in cucina con i tuoi bambini e per farli provare a gustare nuovi frutti e altri tipi di alimenti. È anche un ottimo modo per esprimere creatività e individualità.

 

La pasta “risottata”

Preparare la pasta senza colapasta è ormai una abitudine. La cosiddetta pasta risottata sta quasi sostituendo la cottura classica in acqua bollente e poi l’aggiunta del condimento. Ma perchè questo metodo si fa sempre più strada nelle cucine degli italiani? In primo luogo perchè si risparmia tempo, Cuocere tutto in un’unica pentola permette di sporcare meno e ridurre i passaggi della preparazione. Mentre per il 22% degli intervistati, nel sondaggio condotto dalla Doxa, ne fa una questione di gusto, ritenendo che la pasta risottata sia più buona grazie ad una maggiore unione degli ingredienti. Infine, il 13% degli italiani lo fa perchè segue alla lettera ricette conosciute alla tv o su internet.Se per tanti italiani è una recente abitudine, c’è da dire che storicamente in Campania questa ricetta si usa da sempre, per la pasta con le zucchine ad esempio ed è un classico per un saporito piatto di spaghetti con le vongole che non sappia di aglio e olio.Come per la pasta classica in acqua, anche per la risottata la cottura al dente è basilare, così come il condimento non tutti i sughi sono adatti. Una amatriciana realizzata come fosse un risotto è ancora un’eresia. E c’è persino chi sperimenta la cottura a pressione, mentre arrivano sul mercato pentole fabbricate apposta per cuocere in poca acqua. Insomma, va bene tutto purchè sia pasta, l’ingrediente principale delle tavole italiane: secondo le ultime statistiche, siamo i primi consumatori con circa 25 kg pro-capite all’anno e ne mangiamo circa 6,5 piatti a settimana. Addirittura tra i primi ricordi dell’infanzia risulta esserci per 9 italiani su 10 la pasta che, in un caso su 2, è quella al pomodoro.